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~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: noia

leggendo Strand…

02 sabato Ago 2014

Posted by poetella in abbasso tutto, foto di poetella, noia

≈ 19 commenti

Tag

che palle 'sto calcio!, foto di poetella, fotografia, insofferenza, musica, noia, rachmaninoff, via di fuga, yo yo ma

stormi2(foto di poetella)

“…ma i pensieri gli vorticavano in minuscoli mulinelli,
posandosi prima qui, poi là,
spostandosi come fa il vento di città deserta
in città deserta.”
(Da Mark Strand – Quasi invisibile.)

È proprio questo mulinare che mi spossa. Dev’essere questo, suppongo.
Mai che un pensiero si depositasse quieto, come resti di zucchero in eccesso sul fondo della tazza di caffè. Come una conchiglietta lucida lucida e bianca portata dall’ultima onda.
Che ultima non è mai.
Sempre un vorticare, uno spumeggiare, uno schiamazzare inafferrabile di ma… di e se… di e se poi? Sempre quella mano che sposta veloce l’aria, uno schiaffo a dire E piantala! Che non serve a niente.
Chiudi, smetti, canta, balla, ma non pensare. È inutile. Dannoso. Un dispendio d’energia che potresti usare per metterti, che ne so, a restaurare l’orlo di quella tenda che è un po’ che pende, come ti pende sulla testa questa insofferenza, questa forzatura d’esistere nel niente, nel piccolo, nel meschino. Nel vuoto.
Vuoto.

Smetti, comunque. Ferma il vento in testa. Fermalo un attimo. Chiudi porte e finestre. Respira l’aria ferma della stanza col condizionatore nell’altra, acceso.
Tu ce l’hai un condizionatore nel cuore, comunque. Mandalo a palla.
Sparati la sonata n° 6 per violoncello di Rachmaninoff nelle orecchie, con le cuffie, ovvio, chiuditi al fuori, al nullo, al noioso, allo schifo.
Lascia che i cronisti di calcio se la vedano da soli. Senza di te.

Ubriacati di musica. E smetti, smetti di arrotolarti a pensare. Smaniando.

Da’ retta. Non serve.
…
…
…

(by poetella)

Rachmaninoff-YoYoMa- Cello Sonatas- 06—Sonata for C.

.

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Fingendo l’ascolto…

07 lunedì Lug 2014

Posted by poetella in estraneamenti, foto di poetella, ma chi se ne importa!, noia, poesia

≈ 12 commenti

Tag

bellezza, fotografia, la Bellezza ci salverà, non amore, poesia

10448252_10203535119570883_1281770194516044345_n

(foto di poetella)

.
Fingendo l’ascolto
mentre passo lo sguardo sul contorno
liscio del piccolo vaso di Delft
e sulla corona di fiori
chioma spettinata
rametti di buganvillea
due gerani carminio e quel tintinnio del plumbago
azzurro lilla
mi ci perdo

inganno la noia delle tue argomentazioni
stratificate una sull’altra
una sull’altra
per anni e anni
lasciate negli angoli di casa
tra una camicia e un pigiama
un libro e la lista della spesa da controllare
sempre lo stesso, qui

le parole sempre le stesse, qui
già noiose la prima volta. Figuriamoci.

Dissolvo i suoni nella miscellanea dei colori

E intanto sorrido. Di cosa, lo so io.
…
…
…

(by poetella)

 

Oblivion (Piazzolla)

 

 

.

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senza paragone…

23 lunedì Giu 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, noia, nostalgia, poesia

≈ 3 commenti

Tag

amore, fiori, fotografia, mi manchi, poesia

10488114_10203458214448303_6180936322134456589_n(foto di poetella)

.

 

Senza paragone
come l’oscillare del ramo d’albicocco oltre
la vetrata del patio
carico grondante piccole sfere arancio vivo
opache vellutate profumate
somiglianti al ricordo che ogni tanto sovviene
sotterfugio a estraneamenti da questo luogo chiuso
intrappolato da begucce inevitabili di giorni e giorni. Non scelti

bramosi di

(dove sei?)

luce chiara di verdi azzurri arancio e rossi solcati
da un canto, adesso, di non so dove

non so chi. Non so perché
…
…
…

(by poetella)

 

 Tchaikovsky Les Saisons – 6. Juin, Barcarolle

 

.

.

 

 

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Te ne stai chiusa in petto…

25 venerdì Apr 2014

Posted by poetella in amore?, desiderio, foto di poetella, libertà, noia, poesia, prigionia, smania

≈ 13 commenti

Tag

amore, attesa, fotografia, nostalgia, poesia, vento

20140425_165014(foto di potella)

.

qui puoi sentire poetella

Te ne stai chiusa in petto
gemma di pensiero
nocciolina nel guscio ben tostata
salata insaporita di desiderio che sta
buono, immobile
desiderio gatto acquattato guardingo
in allerta.

Desiderio fiammella senza ventolina
senza mano che protegge
che ripara dal vento che soffia
birbante che vuole la vampa
l’incendio di tutte le ore di buio

prigionia di campana di vetro
appannata sigillata incapsulata

che basterebbe un gesto per…
…
…
…

(by poetella)

 

Debussy – Reverie

 
.

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Dice Ci vieni al corso co’ me?

13 mercoledì Nov 2013

Posted by poetella in basta!, consapevolezza, diario, giochi, indipendenza, inverno, libertà, noia, non ne posso più, pazienza, pensieri sparsi, quasi racconti

≈ 19 commenti

CarteBridge

(foto dal web)

 qui la voce di poetella (teatro puro!)

.

.

Dice Ci vieni al corso co’ me?

A bridge? Fa lei.

E continua a spalmare crema di salmone sulla fettina tostata di pane a lievitazione naturale. Intanto sente un’interna lievitazione di minuscolo moto di rabbia. Un gonfiarsi. Un tentare di debordare dai fragilissimi, esilissimi, consumatissimi bordi della…

Frena! pensa. E spalma. E dice Ma dai!

Lo sai che le odio le carte! Mica dice quello che le frulla  tra un morsetto e l’altro. Altra fettina. Altra crema.

Questa e basta, dice.

Lui, ancora Ma mica è giocare a carte, bridge! È  tutta ‘n altra cosa. Beve. Vino bianco. Lei rosso. Due bottiglie a tavola.

Le frasi in testa e quelle che si dicono. Contrasto netto.  Davanti a questo tavolo, sicuro.  Alzi il coperchio, guardi dentro, capovolgi, mischi, schiumi, metti sale, metti zucchero, metti quello che ci vuole per non. Poi parli.

 

Ma chi c’ha tempo di fare un cavolo di corso di bridge! (Questo va bene da dire)Mica so’ pensionata, io.

Era per fare qualcosa insieme. Per fare coppia! Dice lui.

Ancora coppia?  pensa lei. Ancora coppia?  Dopo 40 anni, ancora coppia? Ma se non mi pare vero che te ne vai a bridge, e io no, così resto sola, così non devo sentire programmi di calcio in tv, così non devo venirti dietro per casa a spostare uno dei 97 piatti a parete che sta meglio qui? o meglio qui? (o mettilo dove cavolo ti pare) così non devo starti a sentire parlare di John Barrymore o di Robert Donat o di chi cavolo ne so, ché che mi frega di vecchi film, di vecchi mobili, di vecchie (ok, antiche) statuette di porcellana, di vecchi ricordi che li cancellerei tutti i vecchi ricordi, li annullerei tutti, appallottolati e gettati verso il futuro che speriamo che, ma tanto che vuoi sperare, che vuoi ancora aspettare, ok, ok, lo so che ancora qualcosa c’è. Ma fuori di qui! pensa, lei pensa.

 

Ma dice solo

No, dai…vacci te al corso. Un altro per fare coppia lo trovi, dai. Poi sorride e spalma un altro po’ di crema al salmone. Proprio l’ultima, però, eh?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

ChetBaker – Over The Rainbow

 

 

 

 

 

.

 

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Ascolto. Camminiamo. Penso…

06 venerdì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, carcere, cose faticose, cose sgradevoli, diario, fine di un amore, foto di poetella, libertà, noia, non ne posso più, pazienza, ricordi

≈ 9 commenti

Tag

parli

 

20130903_181931(foto di poetella)

 

 

Ascolto. Camminiamo. Penso.

Ecco la solita  ripetizione di ricordi. Una giaculatoria. Ci risiamo.

 

E sali su, non camminare sulla strada, che passano i matti, dici. Camminiamo.

E intanto racconti. I soliti ricordi. Parleresti solo di ricordi. Paura del futuro? Paura del futuro.

 

Tu non parli mai, non dici mai Ti ricordi?dici.

 

No. Non lo dico mai. Quasi mai. Basti tu, no?
E li so tutti a memoria i tuoi ricordi. Dopo quarant’anni, cavolo vuoi mai raccontarmi di nuovo.

Ascolto, sorrido appena. Faccio sì con la testa. E mi annoio.

 

Non camminare sulla strada. Sali sul marciapiede, dici.

 

Come fossi una bambina. Vorresti?

Si riesce ormai a far finta d’ascoltare. Siamo maestri di finzione.

Sono maestra di finzione.

D’altra parte, chi volesse, potrebbe scoprire la realtà.

La realtà è sempre poco, poco poco nascosta. Se non ce la nascondiamo accuratamente. Struzzi..

 

La zia Cristina, il suo profumo, ma sì, lo so, lo so, la macchina profumava. Quante volte me l’hai detto? Un’avventuriera.

Ti  sarebbe piaciuta, dici.

Perché poi dovrebbero piacermi le avventuriere. Pensi forse sia un’avventuriera, io? O vorrei esserlo? O esserlo stata?

Quante volte l’hai  tirata fuori la zia Cristina? Cento? Duecento?

Perché ci si deve ostinare a raccontare la nostra storia, quella che crediamo sia stata, sia diventata la nostra storia, perché dobbiamo tirarla fuori con tenerezza dalle tasche e porgerla come oggetto prezioso a chi la sa già?

 Ché l’abbiamo raccontata a fiume, a cascata, a scroscio. da sempre.

Già a diciotto anni sapevo della zia Cristina. Basta, adesso, no?

E i pranzi a Natale. E finiti i Natali, quando è morto lo zio Girone. Che diavolo di nome! Lo so. Cento volte, dio! cento volte me l’hai raccontato. Possibile che non ti ricordi d’avermelo detto, detto e ridetto, che pure i miei vestiti, quelli invernali, quelli primaverili e quelli estivi e pure la biancheria ormai sono intrisi dei tuoi ricordi. Che mi annoiano a morte.

Anche se lavi, anche se levi, neanche un diluvio! ormai è come una macchia indelebile. Grigia. Smunta.

Forse puzza anche un po’. Di morto.

 

Tutti lì, i ricordi. Che li spolveri a fare?la muffa non si toglie.

 

Si ascolta una voce, gli si presta attenzione se… Raramente conta quello che dice se…

 Si ascolta una voce se si ama quella voce. Ecco.

Allora può dire qualsiasi cosa. Che importa cosa?

Parlare di mirtilli, di mobiletti restaurati, di letti messi su con quattro tavole di legno verniciate. Tutto fatto da sé.

Se si ama quella voce, (quella voce!) ogni cosa è magia.

È stupore. Ogni parola è la porta al Paese delle Meraviglie.

 

Parlami di fotografie, parlami di gatti, di pomodori, amore mio! Parlami di lavanda, di Bellezza. Parlami pure di politica, amore mio adorato! di finanza,.magari. Di bruchi, di legno di noce, di tagliaerba.

Parlami di quello che vuoi.

O taci. Che va bene lo stesso. Se si ama è così.

 

Ma se no, cazzi amari.

Resta solo una malinconia desolata, una tolleranza striminzita. Una dolente pazienza.

Si fa sì, con la testa, si sorride lieve lieve.

 

E ci si annoia. A morte

…

…

…

(by poetella)

 

Musica Antiqua – Minstrel Melodies

 

 

 

 

 

 

.

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Sono intrisa…

06 martedì Ago 2013

Posted by poetella in noia, poesia

≈ 20 commenti

Tag

noia

noia(foto di poetella)

 

 

Sono intrisa,

affondata affogata

sprofondata ricoperta allagata

sopraffatta sormontata

circondata catturata

intrappolata

invischiata spappolata

straziata snaturata

 

 

irrimediabilmente

quasi definitivamente distrutta

 

da questa maledetta cazzo di estate di noia.  Quando finirà?

…

..

…

(by poetella)

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Per più di dieci minuti…

02 venerdì Ago 2013

Posted by poetella in noia

≈ 16 commenti

in balcone(foto di poetella)

ascolta poetella

 

 

Per più di dieci minuti

stare a guardare il bianco dello schermo. Vuota. Immobile.

 

La conosci la voglia di scrivere, di pescare parole nel grande calderone, nello specchio annebbiato da vapori velenosi, sotto il tappeto della noia. La conosci, tu?

Stare protesi, appesi, tirati verso. E poi…

La conosci la voglia di scrivere che gioca a nascondino coi pensieri, li mette qui, li mette lì,

li maschera da nuvola, da fiore, da fogliolina secca per terra in balcone.

Da passero.

Da piccione che non se ne va. Passa e spassa , guarda dentro, muove la testa a piccoli scatti. E non se ne va.

 

La conosci la voglia, ascoltando la Suite n°1 suonata da Rostropovich, di modellare il vuoto con una girandola di parole, per compagnia, per compassione. Per consunzione. Per Amore.

Eppure

per più di dieci minuti

niente. Immobile

ipnotizzata dal bianco, da quella righina d’ombra a destra e tutti quei segnini su in alto. E pure in basso. Siamo così dipendenti dai segni. Così in attesa dei segni. Ci si spegne senza segni. Senza conferme. Senza richiami.

 

Penso che dormirò.

Un po’.

 

Non cercatemi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

 

 

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