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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: non ne posso più

Forse un movimento d’astri…(replay)

16 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in astrologia, basta!, carcere, foto di poetella, il cielo, inverno, malinconia, nebbia, non ne posso più, poesia, quando finisce?

≈ 27 commenti

Tag

dove sei amore mio?, fotografia, rabbia, tristezza, voglia di libertà

il-cipresso

(foto di poetella)

qui la voce di poetella

.

Forse un movimento d’astri

strana congiunzione d’irrequietezze

a stanarle questo malanimo

 

Un incastro in cielo

di corpi mobili oscuri e riflettenti

e allora a dire no. Dire no e basta

mettere su il broncio

dire no e voltare le spalle

alzarle, scrollarle un po’

guardare di lato. Basso.

 

Forse è un movimento dispettoso d’astri

a portarsi via la sua condiscendenza

 

quell’accettazione composta

di statuetta di presepe

di ramo flesso. Che lascia fare.

 

E se ne sta lì tenacemente sola

come un cipresso

lungo lungo addolorato

rigido e scuro contro il vento

 

Puoi sentire scricchiolare

di rabbia

i suo rami

mentre testardo 

solletica il cielo

 

 

Che almeno lui, almeno lui rida

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

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Fortunatamente deve esserci …

02 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, cosa sarà di noi?, cose consolanti, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, non ne posso più, poesia, saggezza, serenità

≈ 33 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, chi se ne frega, crescere, fotografia, gioia, poesia, tanto io..., ti amo

20131206_082254(foto di poetella)

 

 

 

Fortunatamente deve esserci  un folletto

uno spiritello, che ne so, uno gnometto invisibile

grosso come un moscerino, magari

che abita nella mia casa

tra questi mobili antichi, questi quadri e porcellane e mensole

e avori e legni scolpiti e dorati e bronzi e damaschi e lampassi

e sete e pizzi e lazzi, no, lazzi no

in questi ottanta scarsi metri quadri

con l’armadio piccolo e la soffitta col cambio di stagione

e niente libreria seria

 

ci deve essere qualcuno simpatico e buffo

e impunito e imprevedibile e dispettoso e burlone

nascosto

se ogni tanto, ma proprio ogni tanto

mi  scappa da ridere

e non lo so neppure io perché.

 

Ma no, dai! Lo so. Lo so, eccome se lo so.

…

…

…

(by poetella)

 

 

A Whiter Shade Of Pale – Procol Harum

 

 

 

 

 

.

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Dovremo aspettare …

30 lunedì Dic 2013

Posted by poetella in anima, atmosfere magice, attesa, basta!, Bellezza che salva, biografia..., cose consolanti, cose faticose, desideri..., diario, foto di poetella, indipendenza, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, musica, non ne posso più, poesia, un po' di tempo per me

≈ 18 commenti

Tag

attesa, J.S.Bach, musica, poesia, silenzio, sto bene

20131103_105454(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Dovremo aspettare le ore piccoline

e che le posate siano tutte nel cassetto

ben asciugate e lucidate

e che fuori smetta di piovere oppure no

che tanto

non si sentirà rumore qua dentro

con queste finestre sigillate che tengono fuori freddo e notte

 

gioia delle muffe

che dai a ripulire

dai a ripitturare. Questa casa  che è tutta una muffa

che lo diceva Cetto: I funghi ci sopravviveranno.

Come chi era Cetto? Lo so io. E lo sanno anche i fungaioli.

Ma lasciamo perdere che perdiamo il filo.

 

Dovremo aspettare le ore piccoline, dicevo

e che si cominci a sentir russare di là per mettere

piano piano

un po’ di buona musica, di quella che ti consola

di quella che ti dimentichi del dammi e del dimmi e del fammi

di quella che dentro la stanza c’è  un roteare d’astri

azzurrini

crome e biscrome e chiavi di violino

e chiavi di porte segrete

con dentro parole tutte in fila

scartate come caramelle pronte per essere succhiate

sciolte assaporate. Gustate sorridendo.

Con la testa reclinata un po’ indietro e i capelli che diventano più lunghi

 

E i minuti che diventano più lunghi

Proprietà privata, cancello sigillato da dentro.

E guai a chi tenterà di…

via! Pussa via! Questo posto adesso è mio. Dirò. Ok?

…

…

…

(by poetella)

.

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Avessi orecchie …

29 domenica Dic 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, Borodin, cosa sarà di noi?, crescere con l'amore, desiderio, foto di poetella, innamorata pazza, le cose importanti, malinconia, morire d'amore, non ne posso più, nostalgia

≈ 23 commenti

Tag

amore, attesa, Avessi, bellezza, borodin, fotografia, mi manchi, nostalgia, poesia, sai?, silenzio, ti amo

SAM_0396_1(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Avessi orecchie per sentire

che ne so

magari un  sospiro di formica

lo scricchiolio notturno dei sogni, hai presente?

il fruscio di seta dei ricordi, molle.

 

Avessi orecchie per captare il  palpito

che fa quando plana la libertà

giù dall’altura più solitaria

e bianca e azzurra e altera

lo sciabordio della gioia intermittente

lucetta colorata clic clac clic clac

come un’onda.

 

 

Avessi affinato l’ascolto del buio

occhi di gatta verdi verdi

scintillanti.

[Quando ascolterò la tua voce, ancora?]

 

Invece, vedi un po’! queste orecchie mie

stanche

di silenzio di cella

temo si feriranno al primo scalpiccio

dell’attesa

di gioia. Che verrà.

 

Aspetto, chi lo nega?  Prima o poi verrà.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Dice Ci vieni al corso co’ me?

13 mercoledì Nov 2013

Posted by poetella in basta!, consapevolezza, diario, giochi, indipendenza, inverno, libertà, noia, non ne posso più, pazienza, pensieri sparsi, quasi racconti

≈ 19 commenti

CarteBridge

(foto dal web)

 qui la voce di poetella (teatro puro!)

.

.

Dice Ci vieni al corso co’ me?

A bridge? Fa lei.

E continua a spalmare crema di salmone sulla fettina tostata di pane a lievitazione naturale. Intanto sente un’interna lievitazione di minuscolo moto di rabbia. Un gonfiarsi. Un tentare di debordare dai fragilissimi, esilissimi, consumatissimi bordi della…

Frena! pensa. E spalma. E dice Ma dai!

Lo sai che le odio le carte! Mica dice quello che le frulla  tra un morsetto e l’altro. Altra fettina. Altra crema.

Questa e basta, dice.

Lui, ancora Ma mica è giocare a carte, bridge! È  tutta ‘n altra cosa. Beve. Vino bianco. Lei rosso. Due bottiglie a tavola.

Le frasi in testa e quelle che si dicono. Contrasto netto.  Davanti a questo tavolo, sicuro.  Alzi il coperchio, guardi dentro, capovolgi, mischi, schiumi, metti sale, metti zucchero, metti quello che ci vuole per non. Poi parli.

 

Ma chi c’ha tempo di fare un cavolo di corso di bridge! (Questo va bene da dire)Mica so’ pensionata, io.

Era per fare qualcosa insieme. Per fare coppia! Dice lui.

Ancora coppia?  pensa lei. Ancora coppia?  Dopo 40 anni, ancora coppia? Ma se non mi pare vero che te ne vai a bridge, e io no, così resto sola, così non devo sentire programmi di calcio in tv, così non devo venirti dietro per casa a spostare uno dei 97 piatti a parete che sta meglio qui? o meglio qui? (o mettilo dove cavolo ti pare) così non devo starti a sentire parlare di John Barrymore o di Robert Donat o di chi cavolo ne so, ché che mi frega di vecchi film, di vecchi mobili, di vecchie (ok, antiche) statuette di porcellana, di vecchi ricordi che li cancellerei tutti i vecchi ricordi, li annullerei tutti, appallottolati e gettati verso il futuro che speriamo che, ma tanto che vuoi sperare, che vuoi ancora aspettare, ok, ok, lo so che ancora qualcosa c’è. Ma fuori di qui! pensa, lei pensa.

 

Ma dice solo

No, dai…vacci te al corso. Un altro per fare coppia lo trovi, dai. Poi sorride e spalma un altro po’ di crema al salmone. Proprio l’ultima, però, eh?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

ChetBaker – Over The Rainbow

 

 

 

 

 

.

 

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Ascolto. Camminiamo. Penso…

06 venerdì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, carcere, cose faticose, cose sgradevoli, diario, fine di un amore, foto di poetella, libertà, noia, non ne posso più, pazienza, ricordi

≈ 9 commenti

Tag

parli

 

20130903_181931(foto di poetella)

 

 

Ascolto. Camminiamo. Penso.

Ecco la solita  ripetizione di ricordi. Una giaculatoria. Ci risiamo.

 

E sali su, non camminare sulla strada, che passano i matti, dici. Camminiamo.

E intanto racconti. I soliti ricordi. Parleresti solo di ricordi. Paura del futuro? Paura del futuro.

 

Tu non parli mai, non dici mai Ti ricordi?dici.

 

No. Non lo dico mai. Quasi mai. Basti tu, no?
E li so tutti a memoria i tuoi ricordi. Dopo quarant’anni, cavolo vuoi mai raccontarmi di nuovo.

Ascolto, sorrido appena. Faccio sì con la testa. E mi annoio.

 

Non camminare sulla strada. Sali sul marciapiede, dici.

 

Come fossi una bambina. Vorresti?

Si riesce ormai a far finta d’ascoltare. Siamo maestri di finzione.

Sono maestra di finzione.

D’altra parte, chi volesse, potrebbe scoprire la realtà.

La realtà è sempre poco, poco poco nascosta. Se non ce la nascondiamo accuratamente. Struzzi..

 

La zia Cristina, il suo profumo, ma sì, lo so, lo so, la macchina profumava. Quante volte me l’hai detto? Un’avventuriera.

Ti  sarebbe piaciuta, dici.

Perché poi dovrebbero piacermi le avventuriere. Pensi forse sia un’avventuriera, io? O vorrei esserlo? O esserlo stata?

Quante volte l’hai  tirata fuori la zia Cristina? Cento? Duecento?

Perché ci si deve ostinare a raccontare la nostra storia, quella che crediamo sia stata, sia diventata la nostra storia, perché dobbiamo tirarla fuori con tenerezza dalle tasche e porgerla come oggetto prezioso a chi la sa già?

 Ché l’abbiamo raccontata a fiume, a cascata, a scroscio. da sempre.

Già a diciotto anni sapevo della zia Cristina. Basta, adesso, no?

E i pranzi a Natale. E finiti i Natali, quando è morto lo zio Girone. Che diavolo di nome! Lo so. Cento volte, dio! cento volte me l’hai raccontato. Possibile che non ti ricordi d’avermelo detto, detto e ridetto, che pure i miei vestiti, quelli invernali, quelli primaverili e quelli estivi e pure la biancheria ormai sono intrisi dei tuoi ricordi. Che mi annoiano a morte.

Anche se lavi, anche se levi, neanche un diluvio! ormai è come una macchia indelebile. Grigia. Smunta.

Forse puzza anche un po’. Di morto.

 

Tutti lì, i ricordi. Che li spolveri a fare?la muffa non si toglie.

 

Si ascolta una voce, gli si presta attenzione se… Raramente conta quello che dice se…

 Si ascolta una voce se si ama quella voce. Ecco.

Allora può dire qualsiasi cosa. Che importa cosa?

Parlare di mirtilli, di mobiletti restaurati, di letti messi su con quattro tavole di legno verniciate. Tutto fatto da sé.

Se si ama quella voce, (quella voce!) ogni cosa è magia.

È stupore. Ogni parola è la porta al Paese delle Meraviglie.

 

Parlami di fotografie, parlami di gatti, di pomodori, amore mio! Parlami di lavanda, di Bellezza. Parlami pure di politica, amore mio adorato! di finanza,.magari. Di bruchi, di legno di noce, di tagliaerba.

Parlami di quello che vuoi.

O taci. Che va bene lo stesso. Se si ama è così.

 

Ma se no, cazzi amari.

Resta solo una malinconia desolata, una tolleranza striminzita. Una dolente pazienza.

Si fa sì, con la testa, si sorride lieve lieve.

 

E ci si annoia. A morte

…

…

…

(by poetella)

 

Musica Antiqua – Minstrel Melodies

 

 

 

 

 

 

.

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Dicono che dovrebbe…

19 lunedì Ago 2013

Posted by poetella in amore?, attesa, foto di poetella, non ne posso più, poesia

≈ 16 commenti

Tag

Chopin, raindrop prelude

2013-08-19 09.19.22.psd(foto di poetella)

 

 

Dicono che dovrebbe piovere.

Che si ristabilirà l’equilibrio

di suoni e senso. Di voci.

 

Dicono che non dovrebbe durare

ancora molto ancora

molto non è un numero esatto.

 

Esattamente quanto

pensi potrà ostinatamente resistere oltre

questo mio cuore assetato?

 

Undici   dieci   nove   otto  sette ore? Troppe.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Raindrop Prelude by Chopin

.

 

 

 

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