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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: paura di non amore

Si sono tutte aperte…

21 mercoledì Mag 2014

Posted by poetella in amore?, anima, aspettando la vecchiaia, Bellezza, consapevolezza, cosa sarà di noi?, crescere, fine di un amore, fiori, fiori di poetella, foto di poetella, fotografia, i miei fiori, la memoria, lasciamovolareilpalloncino, malinconia, mi manchi, nostalgia, paura di non amore, peonie, ricordi

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amore, crescere, fine di un amore, fiori, fotografia, nostalgia, ti ricordi, vecchiaia

10262120_10203220025653732_8304946550249745405_n(foto di poetella).

.

 
Si sono tutte aperte. Tutte e tre.
A una stanno cominciando a cadere dei petali. Bianchi. Sottili. Sembrano riccioli di burro.
Mi ricordano, per lo meno, riccioli di burro. Come quelli che trovavo, e mi parevano magici, non da mangiare, non da distruggere spalmandoli sul panino caldo, quelli che trovavo nella vaschetta di cristallo rettangolare con gli angoli stondati e il cucchiaino a paletta d’argento accanto a quelle altre tonde, ciotoline con dentro marmellate di vari colori. Tre, mi pare. o due. Non ricordo bene. Ricordo solo che mi piaceva più di tutte quella rosso chiaro.
Mamma diceva, tutta bella, tutti i capelli rossi lunghi, tutta elegante nel suo prendisole di piquè rosa, al tavolo della prima colazione dell’albergo, al mare, mamma diceva che quella era di fragole. La mia preferita. Ancora adesso. Mangia e non ti sporcare.
E allora avevo quattro anni.
Pare che i gusti io non li cambi molto di frequente.

Anche le peonie mi sono sempre piaciute. Ne avevo una di organza applicata sulla camiciola verde menta, a quattro anni, all’albergo al mare.
E mi piaceva da matti.
La toccavo per essere sicura di non perderla. Sicura. Sempre.
Le peonie hanno una bellezza dolente. Ci senti dentro tutta la malinconia della fine.
Ci senti dentro una musica d’oboe. Fonda. Struggente.
Un profumo d’oblio.
Una sta perdendo i petali. Destino.
Quando saranno sfiorite ne comprerò altre.
Loro, posso ricomprarle.
Almeno per qualche altra settimana.

Poi, non più.
…
…
…

(by poetella)

 

Oblivion (Piazzolla)

 
.

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E se invece mi confessassi che …

06 venerdì Set 2013

Posted by poetella in amore?, consapevolezza, cose consolanti, cose faticose, cose sgradevoli, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, paura di non amore, vecchiaia

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20130906_192903(foto di poetella)

 

 

 

E se invece mi confessassi che ho paura?

Ma tu lo sai? lo sai che capita che m’avvolgo,

mi rivoltolo in una spirale di dubbi di crucci di domande di sentenze

irrevocabili

lo sai che ogni tanto m’appendo alla tenda di broccato verde delle mie insicurezze

come un’attrice del muto a un passo dall’oblio

tutta truccata di finta giovinezza, di finta allegria,

m’appendo e copro le rughe del collo che ancora non ci sono ma verranno,

verranno e magari non le vedo che sono miope, ma i miopi vedono da vicino!

 e magari ci sono sotto sotto e sputeranno tutte insieme alla faccia delle creme e cremette rassodanti esfolianti compattanti leviganti rigeneranti

E se invece mi confessassi che ho paura?

Che mi basta un silenzio di che so, qualche giorno, mese, anno?

Mi basta un silenzio che mica lo so quanto potrà  durare mai e se fosse per sempre?

Mi basta un silenzio e…

 

Ci convinciamo, astutamente,  che la strada per compiere il progetto di sé passi per la stretta via del  distacco.

Ci convinciamo che passi per la consapevolezza profonda di sé

Ma siamo davvero consapevoli?
se fingessi anche con me stessa quando scelgo questo benedetto fluire

senza chiedere senza mai pretendere. Apparentemente. Bastandomi?

 

E se invece mi confessassi che ho paura?

 

No. Niente confessioni. Andiamo avanti. Propizia è perseveranza, dice il saggio.

 

E lui sa.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

John Cage – Dream

 

 

 

 

 

.

 

 

 

 

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quando poetella era triste…

28 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, desideri..., paura di non amore, poesia, video di poetella

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Tag

amore, anni fa, http www youtube, poesia, video di poetella

un video di due anni fa…o poco più…

e adesso invece… è felice!

buona visione.

.

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Se almeno ce ne fosse una …

19 martedì Feb 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, biografia..., Borodin, camminare guardando, consapevolezza, fine di un amore, foto di poetella, inverno, le cose importanti, musica, paura di non amore, poesia, vecchiaia

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Tag

amore, borodin, fine di un amore, musica, poesia, vecchiaia

IMG_4959

(foto di poetella)

 

 

Se almeno ce ne fosse una con una voce più chiara.

Una che prendesse il sopravvento.

Decisamente. Senza ombra di dubbio.

Con quel cipiglio da infallibile che certe volte i sapientoni si mettono su.

Chiara, netta. Inequivocabile.

 

Invece no.

È un parlottio continuo. Cammino e sento.

Passi svelti, come cammino spavalda certe mattine! passi decisi, misurati, regolari, neanche un po’ di fiatone per quasi quattro chilometri, cammino e ascolto.

È un cicaleccio. Che davvero certe volte è quasi un battibecco.

 

Ma no, tanto che ti vuoi aspettare. Che ci pensi a fare al futuro? Quello è segnato. Ci sono tutti i presupposti.

Niente di buono. Solo un triste calando.

Sempre più rughe sul viso e sui giorni. Altro che creme! Sempre più segni, sempre meno tonicità, ovunque. Una rilassatezza di pensieri. Una rassegnazione. Copertine sulle gambe.

Sempre di più, fino alla fine, dice una.

 

E s’infila l’altra, ma va! Dice. Ma chi l’ha detto.

Invece non è vero, potrebbe andare diversamente.

Diversamente, risponde la prima. Diversamente come? Magari ti sogni che invece di…ma sei matta? Dice sempre la prima, e la seconda, ma no! Dice. Mica dico che…no! Figurati.

Non sono mica una ragazzina con la testa fasciata di fotoromanzetti rosa. Io.

Ma magari ci sarà qualcos’altro per entusiasmarmi. Lo trovo sempre, io, qualcos’altro.

 

Sì, beata te! Ridice la prima. E che sarebbe ‘sta cosa per entusiasmarti? Una bella mostra? Un nuovo autore da scoprire, da leggere? Musica? Foto? Una seconda laurea? O scrivere, scrivere, scrivere. E di che? E su chi? E per chi?

Beh? Dice la seconda, perché, non sarebbe possibile? mica uno è felice e salta come un grillo solo se è innamorato, no? Solo se qualcuno dice Che bella che sei! Solo se qualcuno manda un messaggio con solo scritto Domani? Solita ora?

Mica uno è felice solo se le comincia a battere il cuore a vedere un nome sul display del cellulare, ancora prima di leggere il messaggio, no? dice sempre la seconda.

 

E quell’altra, la prima, ma fammi il piacere, va! Tutte balle. Sarà un pianto, una lagna, esci, fai la spesa, tieni in ordine casa. Comprati qualche cosetta, ogni tanto, tira su le serrande, tira giù le serrande che ormai è notte. E basta, dice sempre la prima. Basta.

 

E io, senti quella, senti quell’altra,’ste voci che ho in testa,  non so mai chi c’ha ragione.

 

Meglio camminare e cantare, va. Meglio. Distrarsi, via.

…

…

…

(by poetella)

 

Borodin- In the Steppes of Central Asia

 

 

 

.

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poetella riposta…

16 sabato Feb 2013

Posted by poetella in amore?, fine di un amore, foto di poetella, malinconia, paura di non amore, poesia

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Tag

amore, fine di un amore, poesia, tristezza

perché, adesso che è lieta…le piace ricordare che è stata anche triste. E ora non più…e magari poi…

ma che fa! tanto lei…scrive!

(foto di poetella)

Ascolta poetella

 

 

La margherita era stanca stanca

Voleva riposare un po’

Smettere d’essere margherita

Fare, che  so, la rosa no, magari, magari  anche un semplice garofano.

 

Essere messa in un bel vaso, anche piccolo, giusto per lei, avere acqua, sguardi, mani che l’accudissero, un viso che s’avvicinasse, ogni tanto, a sentirne il profumo, sorridendo.

 Ad accarezzarle i petali.

 

 Era così stanca di starsene lì, nell’erba, ad aspettare cosa?

Che sorgesse il sole o tramontasse e poi la luna e le stelle ed i grilli

e poi le cicale e ancora sole e luna e stelle, sola.

Sempre sola.

Sei nata per il prato, si diceva, ma…

 

Ma si sentiva così, così…

 

Non si sentiva quasi più..

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

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Che si possa conservare…

13 domenica Gen 2013

Posted by poetella in amore?, arte, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., dolore che guarisce, fine di un amore, foto di poetella, le cose importanti, Liszt, malinconia, musica, nostalgia, paura di non amore, poesia

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Tag

amore, anima, genio della lampada, poesia, Ricordi

IMG_4987

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Che si possa conservare

pietosa memoria, compassionevole memoria

crudele memoria

che si possano conservare intatti in tasca

i colori della felicità

che c’avvampavano l’anima

l’hanno fatto, ricordi?

Che ci scaldavano la scena di questo teatro tragico

che ce la popolavano di fili d’oro

 d’argento e di malachite e lapislazzuli

e turchesi.

 

Che si possa conservare come in una scatolina

sigillata, o magari solo chiusa, socchiusa, ecco

da poter aprire a piacimento

per lasciar uscire come un fumino, come un sospiro

di quelli che fanno i vecchi e un po’ sorridono

 

un fumino da genio della lampada

che s’inchina, quando esce e dice Eccomi! Cosa vuoi, padrone?

 

Cosa voglio?

Rivoglio tutto quello che ricordo. Ridammelo. Adesso. Vuoi? Puoi?

…

…

…

 

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Dunque, passato il dubbio primario

09 mercoledì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, consapevolezza, inverno, J.S:Bach, le cose importanti, musica, paura di non amore, poesia

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Immagine

(foto di poetella)

 

 

Dunque, passato il dubbio primario. Schiarito. Svanito.

Entri in una stanza buia. Pigi l’interruttore.

Ancora un attimo di buio. Poi, luce.

Va.

Ci si vede.

Tuttavia a volte non basta.

Pur vedendo, è quello che si vede che contiene in sé una certa mancanza.

Un’inadeguatezza.

Un’insufficienza.

 

Quello che si vede non basta.

Vorremmo occhi d’aquila. Di gatto. Di mago, di guru.

Occhi sovrumani.

La luce chiara dell’onnisciente divinità.

O un cannocchiale, magari. Che ingrandisse frammenti di mondo.

Di vita.

Fino a svelarne i particolari più minuti. Quasi insignificanti.

 

Un frammento del tuo pensiero. Parlavo di quello, se non si fosse capito.

Il tuo pensiero così lontano da me. Sconosciuto.

Eppure così urgente, quasi una febbre, questo mio desiderio.

Il tuo pensiero, sospettato, sì, ma in fondo sconosciuto.

I fondali marini, pensa! Con la loro vita inarrestabile e silente. M’hanno sempre affascinato.

E dire che ci sono stati giorni in cui c’è quasi parso di scorgerci un chiarore azzurrino. Addirittura.

 

Comunque, impossibile. La chiara conoscenza del tutto ci è negata.

Dobbiamo farci bastare quel click. Quel barlume.

La luce, pur tardando, poi s’è accesa.

 

Ci basta. Ci basta, dai. Amore ci basta. E ci conduce

…

…

…

(by poetella)

J.S.Bach – Prelude

 

 

 

 

 

 

.

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Quella avanti, un fagotto che piangeva in braccio…

30 venerdì Nov 2012

Posted by poetella in autunno, Chopin, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, figli, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, mamma, paura di non amore, pioggia, quasi racconti

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Tag

crescere, figli, madri, raindrop prelude chopin, senz'amore

IMG_3916ridotta

(foto di poetella)

 

 

Quella avanti, un fagotto che piangeva in braccio, borsone a tracolla, passo da conquista dell’intero sistema e lui


Mammaaaaaaaaaaaaa! Non ci riesco a correreeeeeeee!


dietro, un po’ zoppicando, piccolo piccolo, sei, cinque, no, forse sei anni, come ci si può sentire soli a sei anni? E dopo? Quanta paura? E dopo? Zainetto con le cinghie della tracolla rotte tirato su con una manina piccola piccola, bianca bianca, strusciava ora sì ora no a terra, spalla sollevata. Tutto sbieco.


Mammaaaaaaaaaaaaa! Non ci riesco a correreeeeeeee!


Un grido di colibrì ferito, spaventato, implorante pietà, forse perdono. Perdono di che?
Lei, niente. Dritta sparata otto, poi nove, poi dieci, undici, dodici passi avanti. Neanche una volta a fermarsi, a girarsi. Dura. La ruota della vita che schiaccia i sogni.
Lui, l’angoscia. Lo stupore. La rivelazione d’impotenza. Perso, disperato. impaurito. L’impatto con la crudeltà del destino.


Mammaaaaaaaaaaaaa! Non ci riesco a correreeeeeeee!


Lo zainetto strusciato a terra, trainato,  trascinato nel fango. Prime gocce di pioggia. Il passo un po’ più sostenuto, sempre zoppicando. Altre gocce. Tante gocce, grosse grosse.
Lei avanti. Sempre più avanti. Indifferente. Affaticata. Poi giù per la scalinata, tutta, poi le gambe sparite, la schiena sparita, la testa. Via. Svanita nel nulla, forse dietro il muro della metro. Dissolta. Ingoiata dal niente.
Lui, un orfano.


Mammaaaaaaaaaaaaa!


Non vedo i suoi occhi. Sono dietro, io. Sento solo quella sua voce. Gesso sulla lavagna.

 

Ecco. Smette di zoppicare. Accelera. Corre. Corre! Le scale. Sparisce dietro l’alto muro della metro.
Non lo vedo più.
Ma sicuramente, adesso sarà più grande. Mi consolo quando lo  penso.
Di un po’, almeno.
O forse no.


Apro l’ombrello. Meglio. Lui non aveva ombrello.

…

…

…

(by poetella)

 

Raindrop – Prelude – Chopin

 

 

 

 

.

 

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Si stropiccia un po’ gli occhi, tira su col naso e…

27 sabato Ott 2012

Posted by poetella in amore?, archetipi, attesa, basta!, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, inverno, le cose importanti, libertà, musica, paura di non amore, poesia, vecchiaia

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Tag

amore impossibile, giovinezza e vecchiaia, morte a venezia, venere

(foto di poetella)

ascolta poetella

.

Si stropiccia un po’ gli occhi, tira su col naso e

 

voglio innamorarmi di un ragazzino, dice.

Giovane giovane, tipo, presente Morte a Venezia? Così.

 

Mi voglio innamorare, ché l’Archetipo che mi domina è Venere.

Riconoscere anche gli altri, dice, portarli alla luce, sarebbe opportuno.

Mai fatto quello che sarebbe opportuno fare, io. Dice.

Si stropiccia un po’ gli occhi, tira su col naso e

 

Venere comanda. Sempre  Venere m’ha comandato. Mi voglio innamorare di un ragazzino.

Voglio  entrare nella sacra geometria della sua Bellezza,  Fresca.

Accogliere la ferita che mi darà, dice,

nutrirmi  e perdermi del sangue che ne sgorgherà.

Sciogliermi dolcemente in un deliquio verso una fine morbida. Indolore.

 

Si stropiccia un po’ gli occhi, tira su col naso e

Giovane giovane, dice. L’età di mio figlio. Tipo.

Un amore impossibile. Dunque senza pretese. E ancora, ovvio, senza delusioni.

Non speri, non chiedi, non aspetti, non ti deludi. Ecco. (dice)

 

Un amore  di piccoli trasalimenti davanti alla sua generosa Bellezza

Al suo passare elegante di cigno sull’acqua, ai miei occhi. Dice.

E farmi bastare che esiste.

 

Che a lungo vivrà, dice, oltre me.

…

…

…

(by poetella)

 

 

An affair to remember

 

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Ma tu scrivimi, dici…

26 venerdì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, attesa, autunno, Brian Eno, consapevolezza, desideri..., foto di poetella, la luna, malinconia, musica, paura di non amore, poesia

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Tag

amore, Brian Eno, fine di un amore, I Ching

(foto di poetella)

 

 

Ma tu scrivimi, dici, che io ti leggo e ti sento come fossi qui

 

No, senti, sentimi! Non credi che a tendere troppo le corde della chitarra

per accordarla al tuo personale universo

non  credi che a gettare il sasso oltre lo stagno di quello che tu, solo tu, altre il confine lieve della crudeltà,

non credi che io, che tu, che le pretese e le presenze e le assenze e le…

 

senti come si stringe il cielo?

 

Ma tu scrivimi, dici, che io ti leggo e ti sento come fossi qui

 

no, mio caro, non ci siamo, sai? non ci siamo più.

Lo sai che tocca a te, adesso, la conta. Devi saperlo. Gioco io, ora.

Metti le mani sugli occhi e uno e due e tre, fino a mille, metti le mani sugli occhi e uno e due e tre, fino a millemila e  poi cercami, cercami,

 cercami ché mi sono persa e non mi trovo più.

Troppe, troppe parole ho scritto,

formichine tutte in file a fare il giro del mondo una o due tre volte.

Non so.

Tutte in fila, tutte in fila collegate, filo di bozzolo di seta, ma dentro chi c’era?

Tu no. Io?

Forse, sì, io. Legata imprigionata forse protetta, certo, protetta

da quell’attorciglio di dire e dire e dire e dare e dare e dare

forse sì,

 

Ma tu scrivimi, dici, che io ti leggo e ti sento come fossi qui

 

ma io non credo, sai, non credo più che il calamaio della perseveranza possa essere riempito  a lungo.

I Ching o non I Ching, non credo.

Anche se sarebbe propizia, perseveranza. Per  chi?

 

Le cose che continuano a crescere, sicuramente, prima o poi traboccheranno.

Sai, caro, le mie, le nostre frequentazioni, le mie, le nostre galoppate per il cielo dovrebbero aver insegnato. A me, a te. O no?

E se dicessi che il vaso è colmo?

Che il pozzo è secco

Che la corda del secchio s’è spezzata

Che il legno si piega e forse, magari

la piccola volpe si bagnerà la coda, ché ad attraversare la grande acqua ce ne vuole di…

 

E se dicessi che le gambe, le braccia, le mani sono stanche, la gola è secca, e gli occhi bruciano

e la fronte scotta e vorrei, vorrei tanto, dio come vorrei dormire un po’

 

che diresti tu? Sarà questione di luna?Terapia. Prego.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Brian Eno – Deep Blue Sea

 

 

 

.

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E se anche fosse arrivato …

25 giovedì Ott 2012

Posted by poetella in amiche, assenza prersenza, autunno, basta!, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, paura di non amore, poesia, silenzio, vecchiaia

≈ 17 commenti

Tag

amore, fine di un amore, il cielo, musica, nuvole bianche, poesia, Ricordi

 

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

E se anche fosse arrivato il momento

se anche lei si fosse dovuta richiudere nel castello scuro e freddo,

alte pareti di pietra umida, piccole finestre e fuori un paese di nebbie e nebbie e nubi e gelo

e pioggia e grandine,

chicchi grossi così!

 un paese morto, desolato, incustodito coi cani randagi e orde di barbari a scendere ogni tanto

e andarsene bruciando erba secca

 

 se anche fosse arrivato il momento

di dire addio ai prati, ai crochi in festa, alle nuvole bianche e ai sorrisi del vento e della giovinezza,

di rinserrarsi in un buio come di sottoterra, di pozzo, di fogna, di grotta senza uscita da girare e rigirare per cunicoli senza torcia, un buio di tana di lupi, di orsi, di serpi

 

se anche fosse arrivato il momento

di staccare l’ancora e lasciare che la zattera prendesse il largo nel vasto mare del destino

e magari slegare il palloncino azzurro, lasciarlo, vederlo lievitare libero su in cielo

vederlo diventare un puntolino minuscolo e poi sparire nella sconfinata, radiosa luce del suo futuro

 

se anche fosse arrivato il momento

 

certo mai lei  avrebbe, certo, mai dimenticato quelle labbra di lampone e gelsomino

quegli occhi straordinari d’oceano ondoso e vasto

quella voce di sorgente di montagna che diceva

Sei bellissima! Bella da morire!

 

E questo, si diceva, questo non ha prezzo!

 

Per tutto il resto…c’è MasterCard!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

 

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La margherita era stanca stanca…

24 mercoledì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, attesa, basta!, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, nostalgia, paura di non amore, poesia

≈ 17 commenti

Tag

amore finito?, desideri, sogni, tristezza

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

La margherita era stanca stanca

Voleva riposare un po’

Smettere d’essere margherita

Fare, che  so, la rosa no, magari, magari  anche un semplice garofano.

 

Essere messa in un bel vaso, anche piccolo, giusto per lei, avere acqua, sguardi, mani che l’accudissero, un viso che s’avvicinasse, ogni tanto, a sentirne il profumo, sorridendo.

 Ad accarezzarle i petali.

 

 Era così stanca di starsene lì, nell’erba, ad aspettare cosa?

Che sorgesse il sole o tramontasse e poi la luna e le stelle ed i grilli

e poi le cicale e ancora sole e luna e stelle, sola.

Sempre sola.

Sei nata per il prato, si diceva, ma…

 

Ma si sentiva così, così…

Non si sentiva quasi più..

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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Oggi c’è grande confusione nella …

24 mercoledì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, attesa, autunno, Bellezza che salva, foto di poetella, malinconia, nostalgia, paura di non amore, poesia

≈ 6 commenti

Tag

amore, nostalgia, stanchezza, tristezza

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Oggi c’è grande confusione nella scatola dei colori.

Pare si siano tutti un po’ bruniti.

L’umido della notte, forse

A stare troppo a occhi chiusi si crea condensa

 

Ma

si riuscisse a resistere in quest’apnea, riusciremo?

Sicuramente

sicuramente si potrebbe andare poi a scovare

 

abituandosi ad un ritmo diverso del movimento  polmonare

 

un mondo azzurro

d’immersioni totali

e riconoscimenti

 

Forse. O forse no.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Se almeno stesse piovendo potrei dire…

15 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, autunno, Bellezza che salva, desideri..., dolore che guarisce, emozione, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, musica, nostalgia, paura di non amore, pioggia, poesia

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Tag

amore, crescere, desideri, il cielo, malinconia, pioggia, poeisa, sogni

(foto di poetella)

 

 

Se almeno stesse piovendo potrei dire

Zitta! Stattene a guardare la pioggia. Basta con quel tic e tac in testa. Basta, dai!

Direi, senti come scroscia? Senti come lava, come soffia, come sventola vittoriosa.

Senti, senti come romba e rimbomba!

Se almeno stesse piovendo potrei dire

Zitta, sta’ zitta che tanto è inutile starsi a inerpicare sui sì, sui no, sui forse. Inutile stare a dondolare, a vagolare, a cercare di, a prevedere  a dedurre a supporre a congetturare a smentire a scongiurare a questo a quello a quell’altro. È inutile stare a.

Inutile, sai? che stani un pensiero e gli vai dietro e quello corre, sguscia, s’inerpica, si tuffa, sparisce, risbuca. Te lo perdi.

Quindi, dammi retta

Fa finta che almeno stia piovendo

Fa finta che quel fracasso d’acqua ti butti fiori da tutti i dubbi, da tutti i giochi maligni, da tutti i pesi trascinati che schiantano le spalle,  scuriscono la pelle,  annebbiano gli occhi,  spezzano le mani,  levano il fiato, gli anni. L’amore.

Fa finta di vederla, questa pioggia da bere,

da assorbire cogli occhi, con tutti i pori della mente,

da assorbirla  e inventarci  una danza che t’allarga le braccia,

una danza che gira e rigira,

ti solleva la testa,

te la butta un po’ indietro e intanto gira e rigira, gira e rigira

 

mentre tu, zitta, continui a girare con lei e scrivi e sorridi.

…

…

…

(by poetella)

 

Al piano Luigi Maria Corsanico- Rain

 

 

 

 

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Tra una volta e l’altra…

09 domenica Set 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, paura di non amore, pensieri sparsi

≈ 18 commenti

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Tra una volta e l’altra, a volte.

Quasi  sempre.

No. Solo a volte.

Tra una volta  e l’altra le venivano su dei rigurgiti di dubbi. Addensamenti, avviluppi di dubbi concatenati a spirale, uno tira l’altro, uno tira l’altro, allargando il raggio, dilatandosi.

Come una nausea sottile. Circoscritta, comunque. Di breve durata e danno contenuto.

Magari bastava a terapia la percezione dell’arietta finalmente fresca, al primo mattino, per rimetterle a posto stomaco e cuore. E respiro.

E allora poteva quasi vedere i suoi dubbi salire ad incontrare il cielo e lì diluirsi, fino a sparire.

Ma questo non accadeva sempre.

 

Allora imprecava, sbuffava. Smaniava.

Arrivava anche a.

No. Lì non ci arrivava. Lì mai.

 

Ma c’era talmente tanto tempo. tra una volta e l’altra.

Si poteva cercare, trovare risposte.

O decidere, scrollando la testa e sorridendo lieve, che in fondo non ne servivano affatto.

In fondo, no.

C’era talmente tanto tempo per.

 

Aveva scovato un segreto, uno stratagemma per manifestare sempre una inalterabile certezza.

 

Brava! Dieci  pieno. Scrivitelo sul diario che te lo firmo.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

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Umano, certo. Come no?

05 mercoledì Set 2012

Posted by poetella in amore?, attesa, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., emozione, foto di poetella, le cose importanti, paura di non amore, pensieri sparsi, poesia

≈ 14 commenti

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Umano, certo. Come no?

 

Imparare dagli animali. Questo si dovrebbe.

 Che ne so io degli animali? Che ne so se anche loro non abbiano un’idea di futuro.

Di concatenazione degli eventi. Consequenzialità.

Non programmino. Solo istinto? Non sperino. Non abbiano degli dei da supplicare.

 

Io non ne ho. Da un pezzo.

Sebbene, un dio ce l’avrei, se ci penso. Comunque. Ma non ho bisogno di supplicarlo.

Poi, non sarebbe neanche ben fatto. Non servirebbe. Resa. Tempo superfluo.

In fondo la sua esistenza è già esaudimento.

Già grazia.

Pellegrinaggio fruttuoso.

 

Mi muove lo stupore, ogni volta. Ogni volta, ma come? Ogni volta come se. Ogni volta no! Impossibile.

E invece sì.

 

La tendenza a voler prevedere i miracoli, la tendenza a voler quantificare i tempi di attesa.

Umano. Umano.

Ma cosa c’è di prevedibile nei miracoli?

Come possiamo noi, mortali, pretendere di…

 

E dunque si fa un altare.

E attorno gli ex voto.

Per grazia ricevuta.

Di ogni miracolo. Di ogni apparizione.

Di ogni introito all’altare del dio. Generoso. Benevolo.

 

Splendente di maestà e gloria. Per…

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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segue “biografia via mail…”

06 venerdì Apr 2012

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, biografia..., crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, musica, padri e figli, paura di non amore, quasi racconti

≈ 14 commenti

Tag

barcarola veneziana, mendelsshon

 

 

foto di poetella

 

E poi, la musica…

La musica.

 

La signorina Maria, sempre quel profumo di Violetta di Parma e i capelli in ordine. Composta.

Alle cinque in punto, Hai studiato piccola?

Ma lei non aveva studiato. Non tanto, per lo meno. E niente solfeggio.

Che la signorina Maria se ne accorgeva e sorrideva.

Ma è brava, diceva alla mamma. Un peccato farla smettere.

Se solo studiasse un po’ di più.

Su e giù per quel Bluthner nero nero, lucido lucido, scale e scale, con quelle manine piccole e bianche.

 E l’Hanon, e il Bona di nonno Leopoldo. Con le pagine con lo scotch. Da rimettere quasi ogni mese. E le sonatine di Clementi e Il piccolo montanaro.

Ma che strazio.

Lei che voleva, avrebbe voluto suonare melodie struggenti, ballate di  follia.

Serenate impazzite di nostalgia.

Sempre sogni d’amore.

 

E invece scale e scale e fatica e noia infinita.

E le mani non andavano mai dove avrebbe voluto.

Si doveva controllarle. Guardarle brutto. Costringerle.

E gli accordi di nona. Che male.

 

Poi, finalmente, Mendelsshon.

 

E papà, seduto in poltrona, che zitto zitto, ascoltava e sorrideva.

Una volta.

Solo una volta.

Ma era bastato.

 

E quella Barcarola suonata e risuonata un milione di volte, solo per ricordare quella.

In eterno.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Mendelsshon – Barcarola veneziana op 30 n°6

 

 

.

 

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Fastidioso questo vento di marzo…

10 sabato Mar 2012

Posted by poetella in atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., emozione, le cose importanti, malinconia, paura di non amore, poesia, primavera

≈ 8 commenti

Tag

azalea, gemma, perdono

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 (foto di poetella)

 

Fastidioso questo vento di marzo

e ancora non ci sono petali

in giro, è presto per la voglia di spogliarsi

o tardi

Non è tempo, insomma.

Chissà mai se…

 

e non ci resta che andarcene per

musei a fare Bellezza

[prenotiamo, dai]

 

quella che non mi trovi più addosso

quella che non cerco più

in te.

 

E si finge, si finge che basti

questo tepore incosciente o lo sbucare

sul ramo legnoso dell’azalea

nel nostro micro balcone

d’una minuscola gemma

custode di foglia

o di fiore

Piccola piccola verde verde di perdono

…

…

…

(by poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

 

.

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Quello che vorrei dirti…

04 sabato Feb 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, desideri..., inverno, le cose importanti, neve a Roma, nostalgia, paura di non amore

≈ 14 commenti

Foto di poetella

(foto di poetella)

 

 

Quello che vorrei dirti

è che non basta questa

neve

a scaldare il mio tempo

non basta

 

anche se tutto è così strano e bello

e bianco e nuovo

e tutto coperto e non si vede

il grigio

il brutto

il vuoto

di questa periferia dei miei pensieri che vaga

verso il suo centro

 

e non lo trova

tutto bloccato

tutto sbarrato

tutto gelato

e non si può andare a cercare

non si può

e domandare e vendere e comprare

e neanche regalare

ché ti regalerei tanto tempo

tutto il tempo

lungo tempo bianco e soffice

 

lungo tempo colorato

lungo tempo padrone intransigente

 

abbindolato da un sorriso

e un occhiolino

e conquistato. E vinto a festa

…

…

…

(by poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

 

.

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Non mi parlare più come ieri…

20 venerdì Gen 2012

Posted by poetella in amore?, paura di non amore, quasi racconti

≈ 23 commenti

Foto di poetella

(foto di poetella)

 

Non mi parlare più come ieri,
 
no. Come alla tua amica, con quella voce dolce, un po’ sconsolata, come a un’amica. No.
Mentre mi accarezzi la mano, la testa sul cuscino tirato su, una gamba sollevata come un Endimione che riposa, non farlo più.
 
Non mi raccontare le tue paure, le speranze. Certe volte sono così stanco, dici, vorrei fermarmi e pensare un po’ a me. Non devi, capisci. Io non sono la tua amica.
Io sono l’onda che ti prende, ti trasporta
Sono la fiamma e il tuono
La burrasca
L’aria che manca
L’acqua che sommerge
il fremito della terra sotto di te
L’abisso
 
Non mi parlare più come ieri,
 
non devi farlo più. Non è per questo. Non si cerca conforto, noi. Tra di noi, no.
Noi cerchiamo lo sconfinamento, il tumulto, la luce che acceca, niente mezze tinte, niente morbidezze. Cerchiamo lo schianto, noi. La vertigine.
 
Te lo dico ancora e te lo ridico
Non mi parlare più come ieri,
 
con quell’infinita tenerezza, quella voce rilassata e liscia come la seta del mio vestito afflosciato per terra, come la penombra della tua stanza profumata di noi, con quegli occhi così larghi, così larghi con dentro tutta la fiducia del mondo. La riconoscenza. Non sono la tua amica, sai?
 
Non farmi sperare di esserlo. Mi uccidi.
…
…
…
(by poetella)
 
 
Mahler- Adagietto della 5a Sinfonia
 
 

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