e, per chi volesse…una variante.Giusto per condividere lo stato d’animo…no?
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22 martedì Ott 2013
e, per chi volesse…una variante.Giusto per condividere lo stato d’animo…no?
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22 giovedì Ago 2013
Posted amore?, crescere con l'amore, Shostakovich
inTag
Ho sempre cercato un maestro
Da piccola, sette anni, forse, e per un bel po’ pensavo fosse san Francesco. Sì, san Francesco proprio. Ché me l’ero sognato. Dice, quando ti serve un consiglio, chiedi! E chiedevo. Chiedevo e chiedevo. Ma mica rispondeva.
O forse sì. Che ne so.
Poi ne sono venuti altri. Se ne stavano tra le righe parallele di mille e mille libri. Quanti!
Che mamma, una volta, me ne aveva dato uno in testa, copertina rigida, i drammi di Shiller.
Dice, Diventi cieca! Basta leggere! Basta! Ma io
io ho sempre cercato un maestro.
Mica ce la puoi fare, senza un maestro. Sbagli, sbandi, inciampi. Ti scoraggi. Ti fermi.
Ed io volevo andare avanti. Non sapevo bene verso dove, ma avanti. Anche se di sbagli, parecchi.
È che, sicuramente, non trovavo il giusto maestro.
Non che adesso. No. Adesso sì.
Adesso c’è il maestro.
Adesso ce l’ho un progetto. Anzi, dico meglio, adesso so qual’ è il progetto.
Ardito. Sicuramente ardito.
Presente le nuvole?
L’aerea leggerezza. La vastità del luogo che abitano. La visualizzazione del mondo dall’alto, distaccate. Libere.
Presente l’infinità varietà, la molteplice tonalità dei colori dei fiori di campo?
L’imprevedibile punto esatto, in cielo, dove scoccherà il fulmine?
L’abbandonarsi alla corrente, anche una corrente leggera, appena percettibile.
L’andare. Presente tutto questo?
Senza prevedere, senza congetturare. Senza fare troppe domande. Senza pretendere risposte.
Lievi, come l’arietta che finalmente entra dalla finestra aperta, condizionatori spenti.
In questo sgocciolio d’estate che sta finendo. Viva!
Ho sempre cercato un maestro
E adesso ce l’ho. Amato maestro. Generoso, pacato, preparato, chiaro come un mattino a Roma, dopo la pioggia. Insegna con garbo, lui. Senza superbia. Perché sa.
Ed io imparo. E lo amo.
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(by poetella)
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12 lunedì Ago 2013
Posted Bellezza che salva, foto di poetella, musica, Shostakovich
inTag
a scrivere, ché sono assediata da sinistre presenze…
un buon giorno a tutti, con una foto
e della musica…
Ah! Roma!
e adesso…
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Shostakovich – op 105- “sad song” dall’operetta “Moskva, Cheryomushki”
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10 sabato Ago 2013
Posted amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, diario, Shostakovich
in
Quattro fette biscottate vestite di marmellata di fragole,
lucida lucida, rossa rossa, abbondantemente vestite, detesto l’avarizia d’azioni, di pensiero, d’amore, di sogni, quattro fette biscottate, una bella tazza di tè verde al gelsomino,
i 24 preludi di Shostacovich nell’aria che aumentano i profumi vari, li vaporano, li esasperano, li allungano e allargano e stringono e serrano e sparpagliano e condensano e frantumano e ricollegano all’armonia delle celesti rote.
Il fiore, unico, ultimo? della gardenia che sembra un cucciolo di magnolia.
L’azalea generosamente, imprevedibilmente (la prima volta che mi succede. Dice che c’è sempre una prima volta. Mica vero. O, per lo meno, non tutti possono dire d’averla avuta. La prima volta. Certi non ne hanno. Nessuna volta. Zero. Certi. Io no.
Stamattina mi sento una privilegiata. Non solo per l’azalea. Ovvio. Anche)
Dicevo, l’azalea magicamente, incredibilmente, abbondantemente rifiorita.
Raro che succeda. In casa. In vaso. Una fioritura di vivaio, poi… fine della corsa.
Si può rifiorire. Lo so. Adesso lo so. Si può sempre rifiorire?potrò ancora rifiorire?
Un’altra volta ancora?
Sei incontentabile, carina. Piantala e goditi questa, di fioritura.
E tu, ovviamente, sempre, da anni, ormai, anni e anni tu, in mente. Nella bellezza del tutto.
(sto ricordando il sogno di stanotte. Ti sogno di rado. Stanotte, sì)
Da ultimo, il sole che sorge oltre il palazzo di fronte.
E tutto il resto, silenzio.
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(by poetella)
Shostakovich – 24 preludi, op 34- n° 12- allegro ma non troppo.
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