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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: vecchie mie…

l’uomo che amo…

13 venerdì Giu 2014

Posted by poetella in amore immenso, foto di poetella, poesia, vecchie mie...

≈ 35 commenti

Tag

amore, bellezza, fotografia, gioia, mahler, poesia

img_4327(foto di poetella)

 ascolta poetella

 

.

L’uomo che amo

è  l’uomo dei passi lunghi

del balzo

L’uomo del tuffo più ardito nella verità

senza guardare dietro

o di lato o in basso

 

È l’uomo che cammina sul filo

e non oscilla.

 

Diretto. Un passo dietro l’altro

E sotto l’abisso.

È l’uomo  che governa il fuoco

sistema il ciocco

soffia via la cenere

 

E sorride alla foglia alla gemma al fiore al frutto

 

È l’uomo semplice nel semplice dell’erba

Complesso come trama di ragno

e come quella trasparente.

Come quella cattura e imprigiona.

 

Ma poi t’accorgi che è luce che ti tiene

È aria

È suono

È calore di fiato.

 

Ché lui non stringe il pugno, non serra le braccia, solleva

e piano depone sull’acqua

 

come il vento che guida la foglia al fiume. E poi al mare

…

…

…

(by poetella)

 

 

Una vecchia mia…e sempre è il mio pensiero. Da anni, ormai…)

 

 

.

 

 

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ma la speranza…sempre resta…(vecchie mie…)

03 lunedì Mar 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, cose consolanti, emozione, foto di poetella, il cielo, primavera, vecchie mie...

≈ 26 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, il cielo, poesia

cielo-a-pecorelle

(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

Intanto posso confessarmi
che questo sole
questa luce a cornice
di tutti i pensamenti già mi basta
a raccogliere il grano

del mio tempo.

C´e stata grande festa di mietitura
sul campo.
Considerevole il raccolto
a guardarlo con questo immenso
negli occhi.

Credo basterà a lungo
a provvista
il chiaro diffuso d´alba
il nitore l´acuto di vista l´allerta
scoccata
al gesto largo, solenne
di Venere Verticordia


colei che apre i cuori

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Apre la porta e Bello! vieni, vieni in cucina…

30 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in adoro la pioggia, amiche, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, diario, la forza dell'amore, le cose importanti, vecchie mie...

≈ 8 commenti

Tag

amiche, amore, fede, ma tu ci credi?, pioggia, sto bene, ti amo

balcone-pioggia

(foto di poetella)

.

Apre la porta e Bello! vieni, vieni in cucina, dice, mentre chiude. Sto stirando.

Niente di meglio, pensa. Fuori che piove bene bene, l’amichetta, le chiacchiere, che neanche t’accorgi che stiri. A ciccio.

 

Beh? Guarda la camicia, stira bene il colletto, poi lo spallone, poi poggia il ferro, la guarda e ancora Beh?scuotendo piano la testa. Indagando.

Al solito. Risposta secca. Smorfietta  della bocca. Accavalla le gambe. Accende una sigaretta.

Nessuna nuova, buona nuova. Tu?

Io? Iiiio? Ci  mette parecchie i e gli occhi sgranati come avesse aperto un forziere dei pirati.

Io alla grande! Cristì, proprio alla grande.

Ti si vede, sa’? bella faccia. E sorride, Cristina, niente invidiosa. Sono amiche da tanto.

Porca miseria, sessantun anni e mica ti si vedono. Ma come cacchio fai?

Come? Intanto riprende a stirare. Allegramente, come una Cenerentola serena. Infaticabile.

Come faccio? Cremette. Cammino parecchio. Mangio poco. Prendo l’Aloe.

Te lo dico io che prendi te, fa Cristina. Ridono.

 

Fuori rinforza. Proprio un bel diluvio. Pure la grandine. Si sente il rumore saltellante. Angeli che scrivono a macchina. Tutti insieme. Come ci fosse una consegna, a breve. Diluvia.

Viene giù tutto il cielo.

Battaglia di dei, fa lei, tra gli sbruffi di vapore.

Ma tu ci credi? Se ne esce Cristina.

A che?

Agli Dei. A Dio.

Ma come ti vengono?discorsi teologici, oggi? Propensione al filosofeggiamento? Ha preso un tono di scherzoso sfottimento. Sorride. E stira. Pare che da un momento all’altro si metta a cantare.

Se fosse sola lo farebbe sicuro.

Comunque no, direi di no. Non ci credo.

Cristina va alla finestra e guarda il diluvio. Magari cerca qualche luce che esca dalle nubi. Tipo film biblico. Ma  niente. Tutto nero nero. Compatto.

Eppure, dice, una volta…

Eh, una volta. Ora no.

Cioè, aspetta, aspetta, fammi capire. Cristina scandisce le parole. Sei diventata atea?

Senti, fa lei. Posa  il ferro, appoggia tutte e due le mani sulla tavola da stiro, se la guarda e Senti.

Atea, non atea. Che ne so. Io non ci penso. Messo via. Accantonato. Altro da pensare. Fine.

 

E non preghi mai? Cristina pare quasi addolorata. Quasi costernata. Incredula. Spaventata da quest’ammissione. Inquieta, come davanti a un niente nero, con qualcosa in faccia che non si sa che è.

Pregare? Certo che prego.

Ah, ecco. Si tranquillizza.

E certo che prego. Prego lui…ti prego! Dammi un bacio. Subito. Adesso. Che se no mi calano gli zuccheri!

Scema, sbotta Cristina, sconsolata. Facciamoci il caffè, va’…che amica scema che c’ho.

..

…

…

(by poetella)

e, per chi volesse un bel temporale in sottofondo…qui!

.

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Comunque forse se mi metto a scrivere…

29 mercoledì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, poesia, vecchie mie...

≈ 18 commenti

Tag

amore, bellezza, poesia

SAM_1181

(foto di poetella)

.

qui la voce di poetella

.

Comunque forse se mi metto a scrivere
se mi metto a scrivere

forse, dico forse, certo,

ma magari riesco a riprendere un po’

di me, a raccogliermi

ché m’ero persa, sciolta come colore

nell’acqua, a onde concentriche


prima un piccolo punto vibrante

sospeso, come un’esclamazione

un richiamo di tortora

un’idea, un sorriso ancora nella mente

poi un’espandersi di vortici

di rimescolamenti di sogni

e di carne

un aspettare certi del dono

un cedere al tocco bruciante del dio

tremando
                                          [tu sei una Dea, hai detto]


Zitto. Non parlare.

Le parole che voglio non le hanno ancora inventate

Le parole degli amanti sono aria

vapore, zitto


Ho dimenticato le cambiali della vita

sul tuo cuscino verde

le ho bruciate, forse.

E sorridevi, sulle labbra una mia lacrima


Che anche un’estasi può far piangere.

Non serve essere santi

per sbigottirsi del paradiso

…

…

…


(by poetella)

(29.12.2011)

.

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Ci si domandava, adesso che … (ri-post)

14 giovedì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, crescere con l'amore, diario, foto di poetella, inverno, le cose importanti, pensieri sparsi, saggezza, vecchiaia, vecchie mie...

≈ 4 commenti

Tag

si domandava

1471245_10201843751887748_2144999979_n(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Ci si domandava, adesso che a balzi alti ampi elastici

il cane nero s’avvicinava

a un niente dalla gola, ormai,

sebbene il nostro passo risultasse ancora sciolto

fluttuante, sicuro, lievemente oscillante

di spiga di tenda di pizzo di ramo di salice

sebbene i colori, ancora il rosa e il rosso e il nero e il verde

sebbene per strada ancora sguardi come girasoli, calamitati,

rapaci

 

ci si domandava comunque quando

fra quanto, come?

e poi cosa e chi e chi se non

e se. E se invece no. E poi, allora? Ma, in ogni caso, alla fin fine…

 

Ci si interrogava così, tanto per non stare senza pensare

(camminando)

 

Essendo tuttavia perfettamente a conoscenza della totale

inutilità di certi interrogativi.

Pare inevitabili, purtroppo.

 

Stupita, frattanto, di come il cielo fosse

così splendidamente, vivacemente azzurro

non ostante il meteo avesse predetto tutt’altro.

Persino rovesci, a tratti inevitabili.

 

Altrettanto inevitabilmente c’era parso opportuno, comunque

rifiutare saccenti pseudoilluminate soluzioni.

 

E poi, diciamolo, tra un passo e l’altro,

tra un passo e l’altro s’era convenuto che in fondo s’andava avanti.

 

Amen, dunque! Poi si vedrà, no?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

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Quante perle se ne staranno…

11 lunedì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, crescere con l'amore, le cose importanti, vecchie mie...

≈ 20 commenti

azzurro

 

(foto di poetella)

qui la  voce di poetella

.

Quante perle se ne staranno affondate

abbandonate

sui fondali marini di nero di blu

d’ininterrotto silenzio

Quante perle

 

e quanti straordinari esseri pulsanti

vivranno laggiù

ignari dello sfolgorante impero

del sole.

 

Poi i diamanti e l’oro

l’oro l’argento i rubini i crisopazi

che il sole ce l’hanno dentro

intrappolato padre

e non lo sanno. Non lo sapranno

Non lo potranno sapere. Forse mai.

 

Com’ero io prima di te?

Come potevo

Dove vibrava in attesa

quest’impellente propensione

alla gioia?

 

C’è un sospetto di luce anche

nelle viscere della terra

Tra i basalti i graniti le ossidiane

Un anelito che muove le molecole

Le dispone a migrare a miscelarsi a mutare.

 

Il cuore roccioso del mio cuore

lo strisci del magma di te

e lo spacchi ed emerge

 

Emerge lucente. Con fragore di tuono.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Scriabin Etude op.8

 

 

 

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tanto per ri-ri-postare…

15 domenica Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, autunno, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, foto di poetella, sigaretta, vecchiaia, vecchie mie...

≈ 10 commenti

1209378_10201421237245146_654447131_n(foto di poetella)

qui la voce di poetella

 

 

Il distacco. ‘n accidenti proprio. Imparare il distacco. Andare verso il distacco. Guadagnare il distacco (s’accende una sigaretta. Aspira fondo, la testa un po’ indietro, poi butta fuori tutto il fumo).  Quale cacchio di distacco? Siamo umani, no? Bipedi (guarda sua sorella, che tace). Camminiamo. Vogliamo il duro sotto i piedi. Ci serve.

 

Altro che distacco. Visto mai uno che cammina per aria? Come gli amanti o le mucche di Chagall? Visto mai? (sua sorella non parla. La guarda. Non fuma)

 

Io mi sarei proprio scocciata di tutte queste stronzate sul distacco. Sul lascia che sia. Sul vivi l’adesso. Ma sì, cavolo, sì che lo vivo l’adesso. Come no? Mica mi serve che me lo ricordino. Che me lo consiglino. L’adesso si vive sempre. Finché si vive(la guarda. Quella, zitta. La guarda, fuma e parla). C’è qualcuno che non lo vive, l’adesso? Ti risulta?

 

È che vogliamo sapere. Vogliamo controllare. Vogliamo qualche drittina su quanto durerà quest’adesso. Sia che si voglia che finisca, sia che continui, ‘sto cavolo di adesso.

(e la sorella zitta, buona, beve il tè e guarda una farfalletta che svolacchia sui gerani)

 

Ma sì, sì, sì, sì! Certo che si vivrebbe meglio. Meglio, a non avere bisogno di programmare, pronosticare, o magari solo prevedere, con un piccolissimo margine di dubbio.  Senza andare a cercare conferme da tutte le parti. Meglio, si vivrebbe. Senza cercare nei fondi del caffè o nei rametti di millefoglie.

 

Ma come fai? Come cazzo fai? Balle, il distacco. Balle.

Vaglielo a dire a  quelli che gli è crollata la casa, la vita addosso. Vaglielo a dire a loro, il distacco.

O vienimene a parlare tra un po’.

Quando sarò vecchia. E lui non ci sarà più.

 

Sai che risate.

…

…

…

(by poetella)

.

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Dice, mi voglio fare un giardino zen.

11 mercoledì Set 2013

Posted by poetella in anima, Bellezza che salva, consapevolezza, cose consolanti, cose piacevoli, Debussy, desideri..., foto di poetella, le cose importanti, vecchie mie...

≈ 17 commenti

Tag

giardino zen

foto dal tel 033(foto di poetella)

Dice, mi voglio fare un giardino zen.

Dice, Sai, quei giardini…lo sai com’è?

Che c’è quel pietrisco bianco, mica proprio un pietrisco. Che ci puoi scrivere sopra. Sai? dice, dietro quella pianta di fico selvatico. Quella che non ha mai fatto un cavolo di frutto. Poverina. Mica colpa sua. Lì, insomma, in quel rattangolino d’ombra.

Accanto alla legnaia, a nord.

Piccolo, sa! Hai presente? Che non mi ci cresce niente, lì.

Mica lo so come mai, dice. Mica lo so. C’ho piantato un sacco di cose.

Diverse. Niente.

Non mi piglia niente, lì.

Allora, dice, ci volevo fare un giardinetto zen.

Che tu vai lì e mediti. E magari scrivi qualcosa sul pietrisco. Che mica è proprio pietrisco.

Me l’ha detto Gustavo, come chi è? dice, il giardiniere, no?

Ma lo sai? vuole 1700 euro. Ché quel pietrisco è polvere di marmo. Apposta costa così.

Mettici del brecciolino, dico io.

No, dice lei. Sul brecciolino mica ci puoi scrivere.

Con la polvere di marmo bianca, bianchissima, vedessi! Co’ quella sì.

E ti siedi lì, una panchettina piccola, solo a un posto. Magari una piantina in vaso, non so di che,  ti siedi lì, E mediti. E se vuoi fai i disegnini sul pietrisco.

E poi li cancelli.

E l’ansia va via.

Dice.

 

E fatti ‘sto giardinetto zen, allora. Magari con la sabbia di fiume, dico io.

No, dice lei. La sabbia di fiume mica è bianca.

È importante il colore, dice lei.

Tante cose sono importanti per riconquistare la calma, no? Dice.

Ci vuole il bianco. Fare largo. Spazio. Scriverci su. E cancellare.

 

Ma, dico io, non te lo puoi fare in testa il giardinetto zen?

Ti fermi, ti fai il bianco dentro, scrivi e poi cancelli.

 

E tutto va ok. no? No?

…

…

…

(by poetella)

 

Debussy – Sarabande from Pour le piano

 

 

 

.

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ri-post “E sarà meraviglioso…”

18 giovedì Lug 2013

Posted by poetella in amore?, attesa, Bellezza che salva, crescere con l'amore, desideri..., fedeltà, libertà, nostalgia, poesia, speranza, vecchie mie...

≈ 10 commenti

Tag

anime, conosciamo, lo specchio

Michelangelo e il Marmo(foto dal web)

Ascolta poetella

 

 

 

E sarà meraviglioso, vedrai, come

sempre è meraviglioso guardare

la pioggia scendere impetuosa da dietro i vetri

per un bambino che non ha paura

per chi è bambino sempre

e non ha paura

quasi più.

 

Sarà meraviglioso come guardarsi

le mani pulite    lavate via tutte le scorie

del passato

le mani aperte verso il cielo

 

lo so. Sentimi. Sarà meraviglioso

per noi che conosciamo la grandezza

che sappiamo lo stupore

che ci accende la musica

di questa nostra libertà

di prigioni slegati

ritrovata la casa

il fuoco  e lo specchio.

 

Sarà un cantico      una laude al destino

generoso e benevolo

ritrovarti

sapiente la trama che ha steso i giorni

sapienti gli occhi che hanno visto

riconosciuto

intrecciato

queste nostre anime di seta e oro

splendente veste di festa

attorno ai passi di danza. Insieme.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

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In ognuno di questi salmodianti tic tac…

04 giovedì Lug 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, desideri..., foto di poetella, poesia, vecchie mie...

≈ 13 commenti

Tag

lunga estate, ti cerco

la pendola...(foto di poetella)

 

ascolta poetella

In ognuno di questi salmodianti tic tac

dell’andare del tempo

se ne resta incrostato qualcosa di te

costruito di fiato e assenza

battito lento di cuore in pausa

 

e ti cerco – cerco l’azzurro in alto

oltre i gialli bruciati i verdi i bianchi

i rosa i rossi i viola di questa lunga

estate

 

e aspetto – non dobbiamo disperare, hai detto.

 

aspetto che passi se ne vada via evapori svanisca infranta

su questa riva di desiderio che avvampa

e  non vuole imparare

né pazienza di seme né di baco o di boccio

 

Ignora lei la pazienza degli spazi popolati dalle lucenti stelle

…

…

…

(by poetella)

.

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poetella…d’epoca

27 giovedì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, attesa, desideri..., foto di poetella, nostalgia, poesia, vecchie mie..., vento

≈ 14 commenti

al vento...(foto di poetella)

 

 

C’è un vento, sentissi, adesso.

Schianti.

Battaglie di schiere feroci.

E resiste, resiste  quel grigio dei palazzi

(che gl’importa mai?)

ma  le chiome degli alberi, loro

ah loro, che grida! E singhiozzi.

.

Cammino a contrasto. Spavalda.

Mi lascio colpire. Sempre l’ho fatto. Non scappo.

Prese di raffiche negli anni!

.

E tu?

Dove sei?

C’è vento da te? T’arriva?

Ti chiamo tra i verdi squassati di foglie,

un foglio che vola. Un giornale.

Chissà dove va. Lontano.

.

Arriverà l’autunno, che credi. Lo so.

Sappiamo. E vorremmo che no. O sì?

Primavera sempre, dai. Neanche estate, che poi.

Primavera sempre di gemme e germogli

Sorrisi. Timidi o sfacciati. Maliziosi.

Ti piacciono, che dici di no! Lo so. Ti so.

.

Dai, dimmi che senti anche tu questo vento. Mio.

.

Oppure no. Zitto. Lascia che soffi

…

…

…

(by poetella  settembre 2010)

 

Jigger –Traditional goes Rock

 

 

 

 

 

.

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un ritrovamento…

01 sabato Giu 2013

Posted by poetella in amore?, fine di un amore, poesia, vecchie mie...

≈ 22 commenti

Tag

passa passa

e niente foto.

E’ che, per caso, ho ritrovato questa vecchia mia, con un commento su un sitino dove postavo le mie cose, anni fa… (questa è di tre anni fa) e allora…ecco a voi…

poetella d’epoca!

buona lettura.

Tanto passa, passa, vedrai che passa

Sì, certo. Passa.
Ti ricordi? Come quella volta che t’era caduta
la tavola di legno pesante, con sopra
cinque chili di creta,
che stavi facendo il tuo più bel bassorilievo…
che s’è tutto schiacciato,
ti ricordi?
È caduta dal cavalletto, dritta dritta sul tuo piede.
Eri una ragazzina, ma già ce l’avevi la tendenza all’eroismo.

Ed era maggio. Maggio bello. Maggio di sole e di risate.
Maggio di vestitino a fiori.
Avevi i sandaletti rossi,
che ti piacevano tanto.
Che le compagne te l’invidiavano, ti ricordi? Si sono rotti.

E forse pure le dita s’erano fratturate.
Non lo sai. Mica hai controllato, allora.
Il piede s’era gonfiato tutto. Un cocomero rosso
era diventato.
E tu ti dicevi -passa, ora passa- e non riuscivi a camminare
e sei uguale andata a casa coll’auto.

Che tuo padre mica t’è venuto a prendere, a scuola. Ma va!

E ti faceva così male il piede
che ti sei levata i sandali e camminavi scalza.
Che ti guardavano tutti.
E uno t’aveva chiesto se volevi un passaggio, alla fermata.
Ma tu – No. Grazie –
Passa, passa…

Poi è passato.
Una settimana a letto ed è passato.
Senza dottore. Che tua madre ti ci aveva messo
la chiara dell’uovo, che faceva una specie di ingessatura.

È passato. Eri giovane.

Ma ora non sei giovane.
Mica lo sai se passa.

Mica è il piede che s’è rotto.
S’è rotto tutto il mondo.
Esploso e frantumato e sprofondato. E che rumore.
Come fa rumore il silenzio.
Come fa rumore un cuore impaurito.
Che lo senti nelle orecchie.
Sul collo, lo senti
E anche in bocca.
Assieme a quel sapore di sangue.
Di veleno nero. Che magari è il fegato che non va.

O magari no.

…

…

…

(by poetella)

(e, comunque…è passato!)

(di Arezzo parliamo dopo, ok?)

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a proposito di eros…(ri-post)

22 venerdì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, Antonio Moresco- La lucina, atmosfere magice, Bellezza che salva, foto di poetella, hard..., passione, quasi racconti, vecchie mie...

≈ 10 commenti

Tag

amore, antunes, passione, viso d angelo, zitto

l'isolaridotta

(foto di poetella)

Ascolta poetella

   – Che poi, vedi, quando lo leggo, quando leggo questo Antunes,

questo gigante, questa fucina che rimischia  stupori, meraviglie, emozioni continue e ti porta in alto, in alto come un ascensore puntato dritto verso Marte, o Andromeda, o che ne so.

Mi guardi, bellissimo? Non mi guardare così, dai, zitto. Stammi a sentire.

Gira quei tuoi occhi d’oceano, che annego, non riesco a continuare, mi perdo, m’invischio nell’acqua azzurra del tuo sconfinato, travolgente desiderio acchetato.

No. Zitto. Fermo. Lasciami dire.

Quando leggo questo Antunes,

che sto lì appesa a quelle parole che si snodano compatte, come una collana di pietre dure e cristalli di rocca e ogni tanto brilla una perla e ogni tanto c’è una scheggia d’ossidiana nera nera e poi magari, c’è un sasso. Sì, un sasso che si stacca dalla collana e ti colpisce il cuore, te lo ferisce, ci fa un buco fondo che ci va a finire dentro tutto il mondo e il mondo si slarga e si schiara e t’avvolge e ti tira via e si espande dentro di te come un lago, come un mare, come…

 

Fermo.

Stai lì. Non ti girare. Resta immobile.

Lasciami parlare mentre guardo questo tuo profilo perfetto di Endimione addormentato, questo tuo petto che respira regolare e brilla nella luce rosata di tramonto e la tua mano gioca con la mia coscia come se lisciasse la sua gatta preferita. Buono. Lasciami parlare, mentre guardo i tuoi capelli d’argento lunghi e lisci sparsi su questo lenzuolo azzurro come un’aureola attorno al tuo viso d’angelo caduto.                   

 

Quando leggo questo Antunes

che mi dimentico di tutte le meschinità e anche le meschinità diventano splendori, certo, fasti di questa nostra piccola, umana vita di mortali che vorrebbero parlare con gli dei, e penso che fortuna, cazzo, che ho trovato questo che scrive ‘ste cose qui e lo aspettavo da una vita e mai, mai, mai, mai avrei pensato, mai penserò di trovare un altro, no vedi, mai ci sarà per me un altro, impossibile un altro

 

che fa l’amore come te.

 

 Ridi? Non ridere, dai. Baciami, adesso.

…

…

…

(by poetella)

 

 SAM_0014

 

 

 

 

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di un anno fa…

19 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., emozione, empatia, foto di poetella, Mahler, poesia, vecchie mie...

≈ 16 commenti

Tag

amore, mahler, musica, poesia, sogni, ti amo

Foto di poetella

(foto di poetella)

 

Non mi parlare più come ieri,
 
no. Come alla tua amica, con quella voce dolce, un po’ sconsolata, come a un’amica. No.
Mentre mi accarezzi la mano, la testa sul cuscino tirato su, una gamba sollevata come un Endimione che riposa, non farlo più.
 
Non mi raccontare le tue paure, le speranze. Certe volte sono così stanco, dici, vorrei fermarmi e pensare un po’ a me. Non devi, capisci. Io non sono la tua amica.
Io sono l’onda che ti prende, ti trasporta
Sono la fiamma e il tuono
La burrasca
L’aria che manca
L’acqua che sommerge
il fremito della terra sotto di te
L’abisso
 
Non mi parlare più come ieri,
 
non devi farlo più. Non è per questo. Non si cerca conforto, noi. Tra di noi, no.
Noi cerchiamo lo sconfinamento, il tumulto, la luce che acceca, niente mezze tinte, niente morbidezze. Cerchiamo lo schianto, noi. La vertigine.
 
Te lo dico ancora e te lo ridico
Non mi parlare più come ieri,
 
con quell’infinita tenerezza, quella voce rilassata e liscia come la seta del mio vestito afflosciato per terra, come la penombra della tua stanza profumata di noi, con quegli occhi così larghi, così larghi con dentro tutta la fiducia del mondo. La riconoscenza. Non sono la tua amica, sai?
 
Non farmi sperare di esserlo. Mi uccidi.
…
…
…
(by poetella)
(e scusate per la musica riproposta, ma…)
 
 
Mahler- Adagietto della 5a Sinfonia
.
.
.
.
.
.
 

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poetella …riposta…che oggi c’azzecca…. ;-)

17 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, desideri..., dolore che guarisce, felicità, foto di poetella, passione, poesia, vecchie mie...

≈ 7 commenti

Tag

amore, poesia

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

E sarà meraviglioso, vedrai, come

sempre è meraviglioso guardare

la pioggia scendere impetuosa da dietro i vetri

per un bambino che non ha paura

per chi è bambino sempre

e non ha paura

quasi più.

 

Sarà meraviglioso come guardarsi

le mani pulite    lavate via tutte le scorie

del passato

le mani aperte verso il cielo

 

lo so. Sentimi. Sarà meraviglioso

per noi che conosciamo la grandezza

che sappiamo lo stupore

che ci accende la musica

di questa nostra libertà

di prigioni slegati

ritrovata la casa

il fuoco  e lo specchio.

 

Sarà un cantico      una laude al destino

generoso e benevolo

ritrovarti

sapiente la trama che ha steso i giorni

sapienti gli occhi che hanno visto

riconosciuto

intrecciato

queste nostre anime di seta e oro

splendente veste di festa

attorno ai passi di danza. Insieme.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

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un vecchio video di poetella…

22 sabato Dic 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, poesia, vecchie mie..., video di poetella

≈ 6 commenti

Tag

amore, anni fa, poesia, video di poetella, youtube

ed una vecchia poesia…

due anni fa, quasi…

buona visone e buon ascolto…

…

…

…

(by poetella)

.

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poetella ri-posta…

03 lunedì Dic 2012

Posted by poetella in amore?, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, nonni, saggezza, vecchie mie...

≈ 14 commenti

Tag

amore, crescere, nonni, saggezza

Foto di poetella

(foto e…ciambellone di poetella!)

 

Dice nonno Allora?

Allora gli ho dato un calcio. E una spinta

A Marco? Dice nonno

 

A Marco.

 

E Chiaretta è tutta rossa in faccia. Più della felpa. Più del collant.

Più della bandana.  Tutta rossa quando dice Marco, piano, e guarda di lato, come se di lato fosse più facile guardare. Ché vanno via le rabbie e le vergogne. Di lato.

E perché? Dice nonno.

Perché m’ha preso il mollettone. E rideva.

Giustizia.

 

No, Chiarè. Mica è giustizia, questa. Dice nonno calmo. E accarezza Gattomatto. Che gli sta sulle gambe.

 

Sì. Lui il mollettone e io lo spingo. E se cade, rido.

 

Gattomatto sta buono e sonnecchia sotto le coccole di nonno.

Non ha niente da aspettare. Niente da chiedere. Niente da rivendicare.

Ronfa.

Chiaretta prende una fetta di ciambellone e ci affonda i denti. Come mordesse Marco. O lo baciasse. Forse.  

 

Questa non è giustizia, Chiarè. È vendetta.

Lui mi fa i dispetti. Mi difendo. Giustizia.

 

Nonno fa piano no, con la testa. Come un vento leggero. Come un’onda a riva. Dolce.

 

Non ci si difende così, Chiarè. Hai ripreso il mollettone?

No. Però mi sono sfogata.

 

Chiaretta, il ciambellone nella destra, si arrotola i riccioli attorno al dito.

E un morso. Accovacciata sul divano rosso. Affonda i denti nel ciambellone. Rabbiosa. Quasi finito. La rabbia no.

Mica è passata la rabbia.

 

Lo vedi? Dice nonno. Mica t’è passata. Non è giustizia. È vendetta. Voglia di vendicarti. Lascia l’amaro. Non si fa così. Si sorride. Si perdona. Si cerca di capire. Tu cerchi?

M’ha fatto arrabbiare, dice Chiara.

 

I giusti cercano di capire. Tu lo fai? I giusti sono anche saggi. Dice nonno.

 

E intanto le fa una carezza. E una a Gattomatto, che socchiude gli occhi, si stira e posa una zampina sulle gambe di Chiara.

 

Lei pensa. Capire. Mica è facile, nonno. Te lo dico io che non è facile. Pensa.

E io sono piccola.  Mica è facile, nonno. C’è tanto da aspettare per capire.

 

Nonno sorride e aspetta. E ha un modo bello di sorridere. Lui che sa.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Sidney Bechet – petite fleur

 

 

 

 

.

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riposto…che ci sta bene!

30 venerdì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, foto di poetella, poesia, vecchie mie...

≈ 8 commenti

Tag

amore, poesia

Foto di poetella

(foto di poetella)

Ascolta poetella

Che poi quanta compagnia mi fa

questa voglia di te

mentre spio il cielo disteso come lo sguardo d’una santa

popolato dei pensieri del mondo

sgombro di nubi e di voli.

 

Dove saranno andati tutti i gabbiani a riempire di grida

i silenzi immensi dell’attesa.

 

C’è un raduno di sogni da qualche parte

e sono tutti lì i miei quando

i miei aspetta.

 

Sono tutti lì a fare un girotondo. Sicuro.

 

E io

[oggi]

non voglio pensare a quando sarò

pacifica

e un po’ grassa

come una vecchia gatta che aspetta la fine

accanto alla stufa elettrica

col fuochetto finto che balla.

 

Ancora no. No, oggi no, con questo cielo.

…

…

…

(by poetella)

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tanto per ri-postare…

29 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, consapevolezza, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, saggezza, vecchie mie...

≈ 8 commenti

Tag

distacco, sorella, vecchi post

 

(foto di poetella)

ascolta poetella

 

 

Il distacco. ‘n accidenti proprio. Imparare il distacco. Andare verso il distacco. Guadagnare il distacco (s’accende una sigaretta. Aspira fondo, la testa un po’ indietro, poi butta fuori tutto il fumo).  Quale cacchio di distacco? Siamo umani, no? Bipedi (guarda sua sorella, che tace). Camminiamo. Vogliamo il duro sotto i piedi. Ci serve.

 

Altro che distacco. Visto mai uno che cammina per aria? Come gli amanti o le mucche di Chagall? Visto mai? (sua sorella non parla. La guarda. Non fuma)

 

Io mi sarei proprio scocciata di tutte queste stronzate sul distacco. Sul lascia che sia. Sul vivi l’adesso. Ma sì, cavolo, sì che lo vivo l’adesso. Come no? Mica mi serve che me lo ricordino. Che me lo consiglino. L’adesso si vive sempre. Finché si vive(la guarda. Quella, zitta. La guarda, fuma e parla). C’è qualcuno che non lo vive, l’adesso? Ti risulta?

 

È che vogliamo sapere. Vogliamo controllare. Vogliamo qualche drittina su quanto durerà quest’adesso. Sia che si voglia che finisca, sia che continui, ‘sto cavolo di adesso.

(e la sorella zitta, buona, beve il tè e guarda una farfalletta che svolacchia sui gerani)

 

Ma sì, sì, sì, sì! Certo che si vivrebbe meglio. Meglio, a non avere bisogno di programmare, pronosticare, o magari solo prevedere, con un piccolissimo margine di dubbio.  Senza andare a cercare conferme da tutte le parti. Meglio, si vivrebbe. Senza cercare nei fondi del caffè o nei rametti di millefoglie.

 

Ma come fai? Come cazzo fai? Balle, il distacco. Balle.

Vaglielo a dire a  quelli che gli è crollata la casa, la vita addosso. Vaglielo a dire a loro, il distacco.

O vienimene a parlare tra un po’.

Quando sarò vecchia. E lui non ci sarà più.

 

Sai che risate.

…

…

…

(by poetella)

 

 

.

 

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non ho tempo di scrivere, dunque…si può rileggere questa, no?

19 venerdì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, fedeltà, foto di poetella, le cose importanti, poesia, vecchie mie...

≈ 6 commenti

(foto di poetella)

Ascolta poetella…

Se non fosse

che come un suono

un vento

 

i pensieri attraversati da

[intanto ripetere piccoli gesti

mansioni note

ingenui inganni]

Non ferisce nel suo viaggio

non spacca, non muta

il mondo

la nota

solo smuove un po’

fa vibrare

 

Se non fosse che di te

mi trema tutta la rete dei progetti

trema e s’assesta attorno

la scaglio avanti – ridisegno – rileggo

intrecci e luci e percorsi

Sedimento traguardi

 

Se non fosse

Se non fosse per…

me ne starei probabilmente

immota

come un fossile che ha dimenticato

 

Che non sa più la vita

…

…

(by poetella)

 

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ancora una vecchia mia…

17 mercoledì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, emozione, felicità, foto di poetella, hard..., passione, poesia, vecchie mie...

≈ 17 commenti

Tag

amore, passione, yo yo ma

(foto di poetella)

– No, grazie, niente giornale –

     Ché non voglio sapere

Fuori dei fatti fuori del tempo, via!

E dentro a questo tempo

solo questo mio tempo

ché non c’è tempo

[e vorrei andare a spasso con te

o al mare o in aereo- magari anche in treno, dai]

Non c’è altro tempo che il nostro tempo

rubato al tempo

 

Guardami, allora. Guardami!

E lasciati cadere, adesso

Guardami per ore

Lasciati cadere che non c’è fondo

non c’è più fondo

mai stato fondo

affonda, affondo e poi

è un planare dolce, largo

e lento. Vedi? Senti?

[correnti ascensionali di respiro]

 

Dove sono i tuoi occhi, solo questo ci resta

Guardami. Guardami

 

Guardami per ore e ore

E sfiorami assaggiami leccami mordimi

Fammi sanguinare

Sfama la belva. Nutriti. Cresci

 

amore mio

e dimmelo, dimmelo ancora

che sono bella [ché c’è ancora tempo. Un po’ di tempo]

dimmi che questi occhi [coi tuoi occhi] che questi seni che questi fianchi

e il ventre

che questo collo che queste mani [stringile]

che queste spalle

dimmelo che questa notte non finirà

 

dimmelo, dimmelo per ore e ore e prendimi

 

e poi uccidimi.

 

Che la vecchiaia non

…

…

…

(by poetella)

 

 

Yo Yo Ma – Soul of the Tango –

 

 

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una cosetta di più di tre anni fa…

23 mercoledì Mag 2012

Posted by poetella in amore?, malinconia, nostalgia, paura di non amore, poesia, vecchie mie...

≈ 18 commenti

29.02.2009

 

 

Bianco. Vorrei del bianco. Pulito.
Un lenzuolo al sole.
Dov’è il mio posto? E il mio sole,
dove?

Voglio togliermi di dosso
me stessa.
Come una buccia.
Sotto ci deve essere una polpa,
un brivido da succhiare e ancora goderne.
C’era.
Voglio un coltello.
E incidere fondo.
Fino al morbido, al cedevole.
E affondare la bocca,
macchiarla di rosso.

E offrire.
Ma non trovo coltelli.
E la buccia è irta di spine.
Si difende.
Punge e graffia.

È difficile da penetrare.
È una rocca.
Deserta.

Ecco. Deserta.
Non c’è più nessuno, dentro, che apra.

Il mio respiro è come l’ultimo fumo
di un fuoco spento.

…

..

…

(by poetella)

 

Beh? Cambiata un pochetto, vero?

Meno male che l’ho trovata, che mi stavo scoraggiando, oggi. Pensavo, cazzarola, non riesco a scrivere. Non mi viene niente. Sono arsa, prosciugata, svuotata. Non scriverò più.

Fine della corsa. Amen. Abbiamo scherzato.

E non posso sedarmi tra un’ispirazione e l’altra, come diceva il vecchio Hank…

 

Poi mi arriva un commento su un vecchio sito dove postavo le mie, quattro anni fa…le prime…

E sorrido.

Ok, poetella! Continua va’, che sei andata avanti. È solo una pausetta, ma non mollare. No?

Non mollare.

 

 

 

.

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