Chi lo sa se chi lo sa dove…

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addio, papà, poesia

(foto di poetella)
          (questi fiori sono per te)

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Chi lo sa se chi lo sa dove
nessuno può escluderlo, dicono i saggi
nessuno ci potrebbe giurare
perché no, dice qualcun altro e io?

Chi lo sa se, dico
chi lo sa dove spadroneggi adesso
o ancora sorridi
era un lieve sorriso quello che ho visto ieri
chi lo sa se comandi se metti ancora paura
a me no, da un po’ no.

Da quando avevi cominciato a dirmi grazie
quando andavo via, no. Nessuna paura di te.
Anni e anni fa, sì. Tanta.
Ma mica te lo facevo vedere.
Ricordi? Quella non piange mai, dicevi.
No. Non piangevo mai.
Neanche ieri ho pianto.
Eri così bello. Con la tua barba bianca
Da poco, la barba. Ti stava così bene! Un filosofo.
Un filosofo addormentato, ieri
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Dormi, riposa adesso.
Te lo sei meritato. Novantasei anni sono tanti, no?
Lo dicevi anche tu.

Riposa adesso, papà. Dai.
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(by poetella)

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E le cose che non riesco a capire…

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addio, amore, fotografia, paura, poesia

(foto di poetella)

Qui per ascoltare poetella

E le cose che non riesco a capire
se sia più il più, per esempio, o meno il meno
e se quei tre ultimi rami fioriti della buganvillea
in tutto quel verde siano
ancora fioriti o solo loro
ormai fioriti
e se la prospettiva di luce
fuori dalla finestra tra i pini i platani e gli oleandri sia
fuori, lontana, o invece davanti ai miei occhi.

Le cose che non riesco a capire.
Per esempio, ecco, se il silenzio di una stanza
chiusa, vuota, col televisore spento e niente
musica sia migliore del rumore
che fa il vento tra le foglie
dei tuoi noccioli
che non ascolterò mai.

Le cose che non riesco a capire, senti un po’
come percepire riconoscere il vero
sapore di un addio

se sia proprio amaro o piuttosto infinitamente

indescrivibilmente tiepido e dolce.
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(by poetella)

 

 

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Ti porto dentro questo …

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addio, con me, sei nell'aria

qui la mia voce, per te…

a C.

Ti porto dentro questo raggio

di sole, adesso

che buca le nubi.

Adesso, adesso che tace la nenia noiosa

la sua onda grigia riposa

e s’accende la scena del giorno

mio giorno aperto

scoperta, sensibile al poco

al troppo, al quanto ne vuoi di più?

 

Ti porto dentro ai miei desideri

illuminati

tra le mani, vedi? Mi vedi? solo piccole fiammelle

davanti e dietro specchi

Goccioline sui vetri

 

delicati ricami d’amore.

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(by poetella)

 

” Morto è solo una parole tu

addormentati lo stesso.

[…]”

Chandra Livia Candiani

La nave di nebbia- La biblioteca di Vivarium – 2005

 

 

 

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addio, amica mia

Addio,  C.

 

Come mi parlerai, adesso

dove potrò trovare la tua voce di canarino?

Ti canto una ninna nanna allora

mi senti?

piccola mia

ti canto piano

con un soffio di voce

 

con un soffio di fiato spezzato

spezzata a morsi questa catena

riprenditi l’aria  ti giuro

ti giuro che è tua, adesso. E per sempre.

E non ho paura.

Non mi hai lasciata. Sola.

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(by poetella)

 

 

 

 

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