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~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

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Archivi tag: camminare guardando

Pollini, pollini. Turbinio…

28 giovedì Apr 2016

Posted by poetella in poesia

≈ 3 commenti

Tag

allergia, amore, camminare guardando, cantiere, fiori, fiori gialli, malva, papaveri, pollini, via Tiburtina

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(foto dal web)

 

……………………………………………… Pollini, pollini. Turbinio. E le rondini. Bighellonano. Due, tre, sette, quante? Le rondini tornano al nido, dicono. Qual è il tuo nido, amore mio?

Niente. Nessuna risposta. Di nessun tipo. Neanche metaforica, allegorica, traslata.

 

………….. Traslazione di pollini. Pollini. Da un capo all’altro del mondo. Finiranno mai questi lavori sulla Tiburtina?

Ciuffi di malva, alti,  grano selvatico. (almeno credo sia) Spadroneggiano.

Ecco il primo gabbiano. Mica sei tu! Tu che mi pensi. Il tuo pensiero sotto specie di gabbiano. Ma quando mai! Solo un ennesimo, elegantissimo, rapace gabbiano. Pare ce ne siano più di 4.000 a Roma.

Più di 4.000 volte mi vieni in mente, di giorno.

Di notte, meno. Ok, finiamola!

 

…………….. E pollini, pollini, strabordare di pollini. Fortuna, non allergica, io. Se fossi polline saprei cosa andare a impollinare. Lascia andare, lascia fluire, non ti mettere a contrasto, quando mai! πάντα ρει, diceva qualcuno, no?

 

Qui è bello, adesso. papaveri. Infestano il ciglio del cantiere eterno. Una cortina effimera e tremante. Palpitante. E quelli? Cosa sono? Bah! Gialli, fitti fitti, piccoli piccoli. Chiacchierini.

Sthhhhhhhhh! Silenzio! È in scena Mozart!

Beh, non so come si chiamino.

-E lei, signore, cosa guarda? Anche il cane! Mi lasci passare. Non vede che ho fretta! πάντα ρει…

Ancora quei piccoli, gialli. Non me ne intendo. Poche conoscenze di botanica. Nosce te ipsum! Non me ne intendo. Poche conoscenze di tutto.

Qualcosa d’amore

 

E neanche tanto.

…

…

…

 

(by poetella)

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Non aspettavo che…

03 giovedì Dic 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 6 commenti

Tag

aria, camminare guardando, libertà, musica

20151203_104735

(foto di poetella)

 

.

Non aspettavo che quel camminare
cadenzato
quel cercare il tempo clandestino
tra una nota e l’altra
e il violoncello  voce lacrimosa
poi riempita  di luce espansa
innalzata fino ai voli
fino alla luce rarefatta
briciole  bagliori tremolii
di pensieri mai del tutto abbandonati.

Ritrovarmi a scandire a ornare
il mio silenzio
l’aria fredda in faccia
– praticamente  sulla prua di una nave –
quasi scivolare  traslata

da via Tiburtina al cielo
…
…
…

(by poetella)

.

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Stavano seduti buoni buoni…

04 mercoledì Giu 2014

Posted by poetella in bambini, indipendenza, le donne, saper fare

≈ 2 commenti

Tag

bambini, camminare guardando, le donne, ma non tutte sono più brave, saper fare, sono più brave le donne

Bambini-seduti

(foto dal web)

.

 

Stavano seduti buoni buoni
piccoli come due peluches abbandonati, dimenticati da mani distratte, cinque, sei anni
chi lo sa? Stavano seduti buoni buoni sul bordo dell’aiuola, le ginocchia composte, la stessa compostezza nello sguardo da grandi intenti a sapere, o aspettare di sapere, lui con la cima di un groviglio di fili e filucci nella piccola mano che finivano nella manina di lei.

Lei attenta, silenziosa, un procedere concentrato a districare, a sciogliere i fili della vita, con una precisione, un’attenzione da mammina premurosa, sotto lo sguardo in attesa di lui. Piccolo uomo incapace di dipanare le troppo complicate esigenze dei giorni.
E lei guardava, tirava, allentava, scioglieva. Meticolosa. Precisa. Agile. Sicura di se e del mondo.

Ed io li vedevo già grandi. Lui a dipendere dalla saggezza, dalla maestria delle donne.
Nascosto dietro le loro gonne (ma le portano ancora le gonne le donne?) nascosto dietro la loro efficienza, dietro la lavatrice, dietro l’armadio, lui che non sa, non può o non vuole.
Stupito e un po’ incredulo. Fiducioso e paziente. Inadeguato.

Lei, una donna capace. Che non si spaventa, non indietreggia, non si scoraggia. Non molla.
Futura sposa, madre, nonna. Futura donna che sa badare a sé.

Che sa. E ancora impara. E fa.
…
…
…

(by poetella)

.
Arturo Benedetti Michelangeli-Debussy-Children’s Corner

 

 

.

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Era ancora notte quando sono …

10 venerdì Gen 2014

Posted by poetella in abbagli, amore?, foto di poetella, luci, scintillare

≈ 24 commenti

Tag

alba, amore, bellezza, camminare guardando, fotografia, monteverdi, musica, orfeo, poesia, Ricordi

luci(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

 

Era ancora notte quando sono uscita oggi

mani in tasca borsa a tracolla passo veloce

e tutt’attorno un brillio da discoteca.

Prima i fanalini del giardino poi, fuori

lampioni e fari  e lucette direzionali e semafori e catadiottri bianchi rossi

pure uno verde sul fianco del 311 fermo al capolinea

un cerchiolino verde scintillante

pulsante come una stella lontana.

Brillava tutto contro un cielo di piombo fuso.

Che allora ho pensato all’oculista. Dice

– Ma le danno fastidio, adesso, gli abbagli dei fari, di notte, se guida?

E io che non guido, io che mai dato fastidio gli abbagli.

io che magari fosse tutto un abbaglio

magari tutta luce trillante e ombra cupa

magari un Caravaggio vivente

io ho detto No!

 

Stamattina era così.

 

Che poi, camminando, sono passata davanti al Motel

Lucette striminzite, due piantine spelacchiate davanti all’entrata

Qualche macchina e un camion parcheggiati nella piazzola solitaria

A fari spenti. Proprio uno squallore.

E mi sono ricordata di…

Ma era una faccenda, una scialba faccenda di tanti anni fa.

Non ci sono stata a pensare più di tanto

In mezzo a quello sfolgorio della strada.

 

Invece, chissà perché, m’è tornata in mente

la luce che dalla piccola lampada sul comodino

disegnava la curva plastica del tuo bicipite destro

scivolava sul collo

si perdeva in mille fiotti d’argento tra i tuoi capelli

sul mio viso.

 

E tutto attorno buio.

…

…

…

(by poetella)

.

 per Tilla… che lo so che le piace…

e poi ci sta bene, no?

Monteverdi-Toccata

.

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La facciata laterale a cortina…

11 martedì Dic 2012

Posted by poetella in alchimia, atmosfere magice, autunno, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, diario, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, musica, poesia, voli d'uccelli

≈ 4 commenti

Tag

bellezza, camminare guardando, J.S.Bach, luce, macchina fotografica, ombre cinesi

cobalto

(foto di poetella)

La facciata laterale a cortina. Alta alta. In ombra. Nessun segno a marcare presenze.
Nessuna scrittura. Nessuna pagina da girare, mentre cammino. E guardo. Sempre.

Sorrisi o pianti, la dietro? Liscio liscio. Una muraglia forse rosa, dentro l’ombra. Forse viva. 

Con minuscole storie, magari, tra le fessure dei mattoni e dei giorni

che non sai neanche quanto. Quante. Chi.
Sconosciuti che si svegliano o ancora dormono.
O chissà che.
Un respiro lieve per tutto il palazzo. Pare di sentirlo, avvicinandomi. Condensa, fiati di bambini, all’interno. Gatti, forse, divinità della casa che dorme. E fuori, niente. Mattoni indifferenti. Opachi.

Poi, proprio su, in cima, in punta allo sguardo, un riquadro di sole e lì
l’ombra perfetta della chioma del pino
nero verde cupo contro il rosa. Un Carrà.

Il mio Carrà. Una personale d’autunno in omaggio. Gratuita..
Oppure ombre cinesi. Per quei piccoli movimenti meccanici.

Ecco. Sì, ombre cinesi.

Simultaneamente, inoltre, in cielo
[che cielo, com’è amabile. Come si potrebbe mai smettere d’amarlo?Che lastra di cobalto!]

simultaneamente, gli uccelli. A migliaia. Flusso di coscienza. Andirivieni di memorie.

 

Quasi un dolore lasciare la scena. L’insediarsi della nostalgia, seduta in petto.

Ed comunque, sazia, a conservare il fotogramma.

Mettere via per quando sarà notte

…

…

…

(by poetella)

(peccato non avere la macchina fotografica, stamattina…)

J S Bach – Partita No.2 in c minor- Sarabande.

 

 

 

 

 

 

 

.

.

 

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