
Non resta più niente di tutto quel putiferio in cielo.
Come quando passa un dolore
e non te lo ricordi più.
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(by poetella)
28 sabato Mag 2022
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inNon resta più niente di tutto quel putiferio in cielo.
Come quando passa un dolore
e non te lo ricordi più.
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(by poetella)
15 domenica Mag 2022
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inCerte volte lei sentiva in petto
in testa un tale tramestio, un tale vorticare [voli? Ma che voli! Figuriamoci!] un tale strattonare, spingere [flussi di sangue troppo impetuoso? Chi può dirlo] un sovrapporsi, sollevarsi, un tale espandersi, aggrupparsi, premere di parole e parole legate in pensieri che poteva quasi percepire come si cercassero un varco [all’angolo degli occhi?] per uscire da lei [dai pori della pelle, lì da dove spuntano i capelli?]
per uscire da lei e levarsi in volo
coralmente, simultaneamente, dilagando, riempiendo tutto il cielo come fenicotteri eleganti allargandosi a ventaglio per poi richiudersi e allargarsi di nuovo e poi allinearsi
in cerca fiduciosi d’aria buona.
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(by poetella)
21 giovedì Apr 2022
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inMa quanti saranno
(non mi pare mai di vederne)
a guardare il cielo, la mattina? Che come si fa a camminare senza guardarlo sempre così mutevole lui, così chiacchierone.
Ogni mattina, appena girato l’angolo mi si spalanca straordinariamente vasto, così di più di tutto il resto, con tutte le sue risposte per me. Come un richiamo accorato. Un invito alla consapevolezza.
Oggi, per esempio, c’era un buco di luce, tra le nuvole, tante nuvole, nuvole grigio scuro.
Un buco di luce. E luce ai bordi.. Era davvero molto bello
(tuttavia certo banale quest’ultima aggiunta.)
Le nubi bianche e grigie e nel buco l’azzurro che andava e veniva, tutto lo sconfinato attorno un vagare tranquillo, ghirigori di voli. Tremolio di foglioline nuove sugli alberi.
Tutto lo sconfinato attorno un vagare tranquillo proprio come il mio, passo dopo passo, una Berceuse di Fauré nelle orecchie, lieve vento sul viso e a smuovere appena gli angoli leggeri della giacchetta aperta
ché questa primavera è ancora (anche lei) così garbata e gentile.
Così mite.
Solo in alcuni giorni in rari momenti ad una certa ora
può succedere di rabbrividire un po’.
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(by poetella)
13 mercoledì Apr 2022
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cielo, crescere, fine della nostalgia, fiori bellezza, occhi azzurri, primavera, profumo, rinascita
Quel tepore, stamattina
quel tepore d’aprile come un abbraccio morbido
accogliente
(non pensavo certo alle tue braccia)
quell’azzurro di cielo così largo, spazioso
quell’azzurro dilagante
(ma ricordo ancora il colore dei tuoi occhi?)
quella primavera matura, succosa, attesa
(non ti aspetto più)
quel canto dei fiori, nuovi, promettenti colore, profumo, gioia
mi basta, lo dico e lo ridico
me ne convinco.
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(by poetella)
13 domenica Mar 2022
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15 martedì Feb 2022
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inNon c’è scatto nel cielo.
Solo il fulmine ha spigoli e fuoco.
Solo il fulmine viaggia nervoso.
Ma guarda ora che pace.
A me pare di averlo percorso tutto a volo,
questo azzurro che si dispiega pacato.
Mi pare un luogo che conosco.
Che è stato di me.
E lo è ancora.
Se guardo entra
nella radice
dà da bere al mio
alimenta il mio fuoco.
Da Bestia di gioia- Mariangela Gualtieri- Einaudi 2010
15 lunedì Nov 2021
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instamattina il cielo era così.
Troviamo sempre il modo di meravigliarci …
25 lunedì Ott 2021
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inUn cantico azzurro
un ricamo nell’aria vaghe lievi
dissonanze armoniche
di rosa di lilla di pallido grigio
di bianco.
Saremo sempre intrisi di cielo
sempre intimamente sperando
sempre intimamente frugando tra una nube
e l’altra giocandoci.
E come non ricordare il desiderio di somiglianza
il desiderio di appartenenza
al lieve al vago all’incorporeo
privo di dolore..
A guardare in su ci si stacca da terra. A volte
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(by poetella)
22 venerdì Ott 2021
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inChe poi, a pensarci bene,
i fiori, certo, i fiori, ma non solamente i fiori e la musica, la musica, certo, la musica, ma non solamente la musica e le belle giornate, certamente, le belle giornate e l’aria fresca e ancora niente caldo, ma non solamente le belle giornate e l’aria fresca e niente caldo questa sensazione di benessere, di tana libera tutti, di voglia di respirare fondo, voglia di assaporare fondo, voglia intensa di camminare, di andare, di ricominciare, di aprire le mani e lasciar volare via, di guardare il cielo, ah, il cielo! le nuvole, ma sì, si sa quanto io ami le nuvole, mi amano le nuvole? Problema loro
Che poi, a pensarci bene,
i fiori, certo, i fiori, ma non solamente i fiori, e la musica e l’aria fresca e niente caldo, non è solo da lì questa voglia di sorgente, di acqua limpida, di profumo di vento, di pioggia, di ricordi nuovi da collezionare, c’è posto ancora per nuove collezioni, guarda quanto spazio! Evapora questa debolezza di convalescente che guarisce, vedi come guarisco? Vedi come sto diventando forte?
Vedi come m’è tornata la fame? È pronto?
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(by poetella)
15 venerdì Ott 2021
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inVedo il cielo che racconta una storia
lo sento cantilenare come su una culla
e racconta sottovoce sempre più lento
sempre più piano
quasi un sussurro
e intanto si tinge di notte.
Dormi, dice, adesso
fa la nanna
(lascia perdere se c’è rumore)
(sono gli alberi che pregano)
(sono gli angeli che si agitano)
tu dormi.
Accetta la notte
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(by poetella)
20 lunedì Set 2021
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in01 mercoledì Set 2021
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in09 mercoledì Dic 2015
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20 venerdì Nov 2015
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(foto di poetella)
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Sta pesante oggi il cielo
sta greve sul volo del merlo
schiaccia le ali impasta
nubi e sospiri e s’aspetta
s’aspetta lo scroscio – vieni!
che alleggerisca il petto
che sfiati la sacca d’ombra che inzuppi
e lavi e levi
e liberi il respiro gli occhi le mani
innalzi sciolga. Sublimi
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(by poetella)
(foto rielaborata di poetella)
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12 lunedì Ago 2013
Posted Bellezza che salva, foto di poetella, musica, Shostakovich
inTag
a scrivere, ché sono assediata da sinistre presenze…
un buon giorno a tutti, con una foto
e della musica…
Ah! Roma!
e adesso…
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Shostakovich – op 105- “sad song” dall’operetta “Moskva, Cheryomushki”
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