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~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi tag: crescere

poetella ri-posta…

03 lunedì Dic 2012

Posted by poetella in amore?, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, nonni, saggezza, vecchie mie...

≈ 14 commenti

Tag

amore, crescere, nonni, saggezza

Foto di poetella

(foto e…ciambellone di poetella!)

 

Dice nonno Allora?

Allora gli ho dato un calcio. E una spinta

A Marco? Dice nonno

 

A Marco.

 

E Chiaretta è tutta rossa in faccia. Più della felpa. Più del collant.

Più della bandana.  Tutta rossa quando dice Marco, piano, e guarda di lato, come se di lato fosse più facile guardare. Ché vanno via le rabbie e le vergogne. Di lato.

E perché? Dice nonno.

Perché m’ha preso il mollettone. E rideva.

Giustizia.

 

No, Chiarè. Mica è giustizia, questa. Dice nonno calmo. E accarezza Gattomatto. Che gli sta sulle gambe.

 

Sì. Lui il mollettone e io lo spingo. E se cade, rido.

 

Gattomatto sta buono e sonnecchia sotto le coccole di nonno.

Non ha niente da aspettare. Niente da chiedere. Niente da rivendicare.

Ronfa.

Chiaretta prende una fetta di ciambellone e ci affonda i denti. Come mordesse Marco. O lo baciasse. Forse.  

 

Questa non è giustizia, Chiarè. È vendetta.

Lui mi fa i dispetti. Mi difendo. Giustizia.

 

Nonno fa piano no, con la testa. Come un vento leggero. Come un’onda a riva. Dolce.

 

Non ci si difende così, Chiarè. Hai ripreso il mollettone?

No. Però mi sono sfogata.

 

Chiaretta, il ciambellone nella destra, si arrotola i riccioli attorno al dito.

E un morso. Accovacciata sul divano rosso. Affonda i denti nel ciambellone. Rabbiosa. Quasi finito. La rabbia no.

Mica è passata la rabbia.

 

Lo vedi? Dice nonno. Mica t’è passata. Non è giustizia. È vendetta. Voglia di vendicarti. Lascia l’amaro. Non si fa così. Si sorride. Si perdona. Si cerca di capire. Tu cerchi?

M’ha fatto arrabbiare, dice Chiara.

 

I giusti cercano di capire. Tu lo fai? I giusti sono anche saggi. Dice nonno.

 

E intanto le fa una carezza. E una a Gattomatto, che socchiude gli occhi, si stira e posa una zampina sulle gambe di Chiara.

 

Lei pensa. Capire. Mica è facile, nonno. Te lo dico io che non è facile. Pensa.

E io sono piccola.  Mica è facile, nonno. C’è tanto da aspettare per capire.

 

Nonno sorride e aspetta. E ha un modo bello di sorridere. Lui che sa.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Sidney Bechet – petite fleur

 

 

 

 

.

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Quella avanti, un fagotto che piangeva in braccio…

30 venerdì Nov 2012

Posted by poetella in autunno, Chopin, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, figli, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, mamma, paura di non amore, pioggia, quasi racconti

≈ 16 commenti

Tag

crescere, figli, madri, raindrop prelude chopin, senz'amore

IMG_3916ridotta

(foto di poetella)

 

 

Quella avanti, un fagotto che piangeva in braccio, borsone a tracolla, passo da conquista dell’intero sistema e lui


Mammaaaaaaaaaaaaa! Non ci riesco a correreeeeeeee!


dietro, un po’ zoppicando, piccolo piccolo, sei, cinque, no, forse sei anni, come ci si può sentire soli a sei anni? E dopo? Quanta paura? E dopo? Zainetto con le cinghie della tracolla rotte tirato su con una manina piccola piccola, bianca bianca, strusciava ora sì ora no a terra, spalla sollevata. Tutto sbieco.


Mammaaaaaaaaaaaaa! Non ci riesco a correreeeeeeee!


Un grido di colibrì ferito, spaventato, implorante pietà, forse perdono. Perdono di che?
Lei, niente. Dritta sparata otto, poi nove, poi dieci, undici, dodici passi avanti. Neanche una volta a fermarsi, a girarsi. Dura. La ruota della vita che schiaccia i sogni.
Lui, l’angoscia. Lo stupore. La rivelazione d’impotenza. Perso, disperato. impaurito. L’impatto con la crudeltà del destino.


Mammaaaaaaaaaaaaa! Non ci riesco a correreeeeeeee!


Lo zainetto strusciato a terra, trainato,  trascinato nel fango. Prime gocce di pioggia. Il passo un po’ più sostenuto, sempre zoppicando. Altre gocce. Tante gocce, grosse grosse.
Lei avanti. Sempre più avanti. Indifferente. Affaticata. Poi giù per la scalinata, tutta, poi le gambe sparite, la schiena sparita, la testa. Via. Svanita nel nulla, forse dietro il muro della metro. Dissolta. Ingoiata dal niente.
Lui, un orfano.


Mammaaaaaaaaaaaaa!


Non vedo i suoi occhi. Sono dietro, io. Sento solo quella sua voce. Gesso sulla lavagna.

 

Ecco. Smette di zoppicare. Accelera. Corre. Corre! Le scale. Sparisce dietro l’alto muro della metro.
Non lo vedo più.
Ma sicuramente, adesso sarà più grande. Mi consolo quando lo  penso.
Di un po’, almeno.
O forse no.


Apro l’ombrello. Meglio. Lui non aveva ombrello.

…

…

…

(by poetella)

 

Raindrop – Prelude – Chopin

 

 

 

 

.

 

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Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo…

12 lunedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, poesia, saggezza

≈ 6 commenti

Tag

amore, autunno, bellezza, calore, crescere, indipendenza, poesia

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo

Si cercano nuovi assetti. Anche loro provvisori.

Bastasse un po’ di vento.

Bastasse per ridisegnare le mappe, per imprimere il verso, la rotta.

Siamo tutti ciechi senza bastone. Senza cane.

Quella lucina in fondo, che abbaglio, no?

E questo gorgoglio di fontana, fosse una cascata?

Dev’essere il silenzio del parco, in questa mattina grigia, che l’esalta.

Dev’essere il silenzio del coro.

O il troppo rumore. Magari è la nebbia. Si sa come chi non veda

poi sia in grado di sentire meglio.  Sentire  più.

Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo

 

Gli alberi respirano. Inspirano. Sospirano.

Forse rimpiangono un’altra luce, un calore già provato.

Poi perso.

Che ne sanno loro che l’inverno arriva e si tira dietro la primavera

e poi l’estate

e poi l’autunno

E poi ancora l’inverno.

Che ne sanno loro della giostra perenne.

O quasi.

E tu, tu. M’hai fatto crescere a latte e miele

e un bel busto con le stecche di balena.

Visto che schiena dritta, adesso?

Sì che l’hai vista. Dici sempre che è bella

mentre la disegni con la punta delle dita.

 

Beh, sono dritta, salda, rossa e oro, adesso

Come queste foglie belle.

Posso togliere il busto, ormai, no?

 

Posso andare anche sola. Lo sai vero? Lo sai. certo e sorridi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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No, non scriverò…

11 domenica Nov 2012

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia

≈ 8 commenti

Tag

amore, attesa, cercami, crescere, per sempre, poesia

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

No, non scriverò, ti dicevo

per fare crescere il fuoco, soffiarci su e custodirlo.

Senza dispersione.

Ma lo sai, no?

Lo sai che sono sempre miniera di dubbi, soffio sulla cenere e si scompiglia tutto.

Lo sai come sono, no?

Bene o male, fatta bene o male, non so.

Tanto per cambiare.

Non so mai.

Ma no, non scriverò, ti dicevo

ché a stare troppo serrati, accostati, collegati, si perdono i confini.

Si frantuma l’essenza.

Poi, diciamolo, chi mai ha voglia di cercare qualcosa che già sta lì, nel cassetto grande,

quello che si apre bene, non s’incastra, scorre via come il tempo.

 A  che serve cercare. Apri, prendi. Richiudi.

 

E invece no. Io no.  Noi no.

Dunque no, non scriverò.

E non perché così tu. O forse sì, vallo a sapere.

Non lo voglio sapere.

Comunque no. Credo di no.

Magari per non, sì, lo sai? sai tutto tu, vero?

per non stare sempre lì, davanti ai tuoi pensieri, forzandoli. Per intrusione.

Un inserimento meccanico non richiesto.

Una mosca che entra dalla finestra e non riesce più a uscire.

Non mi piacciono le mosche. Mi piacciono le farfalle.

Quelle che non le prendi mai e magari ti si posano su un dito, così, perché va a loro.

E tu lo tieni fermo per non farle scappare via. Belle vero?

Come le tue farfalle, ti ricordi?

Io sì. Tanto tempo fa, eppure…

 

Comunque, tornando alla questione

no, non scriverò, ti dicevo. Cercami tu.

 

Anche se certe volte mi prende una gran paura d’evaporare,

sfumare via, dissolvermi del tutto  dal tuo mondo e, peggio,

vederti svanire dal mio.

Al calore di tutte le distrazioni del vivere.

 

Sì, sì, certo, lo so. Lo so. Non lo credi possibile.

Ma va’ a sapere. Hai visto mai?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

 

 

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Che poi, lo sai, no? Ti parlo continuamente…

01 giovedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, archetipi, assenza prersenza, autunno, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza, vecchiaia

≈ 8 commenti

Tag

amore, crescere, fine di un amore, luce, musica, poesia, saggezza, serenità, sto bene

(foto di poetella)

 

 

Che poi, lo sai, no? Ti parlo continuamente.

Penso tu lo sappia.

Anche se noi, beh, noi quando mai riusciremo a sapere davvero quanto, quanto di noi, per quanto, quando, come. Noi non sappiamo.

Noi. Io, comunque.

Che tu, non so perché, mi dai l’idea di saperla lunga. La luce chiara della saggezza.

Ma va a capire, poi.

E comunque, sai, anche se

 e in fondo lo sai, no? ti parlo continuamente

il mio è adesso un discorso pacato, finalmente.

Niente più esclamativi. Niente puntini. Poche virgole. Frasette brevi e chiare. Scorrevoli.

Cronachette garbate di un quotidiano al passo. Niente mille metri pista dritta.

Direi quasi un trotto leggero. Di carrozzella per le strade di Roma, col cielo nuvolo e poco vento. Che tanto Roma è bella sempre.

 

Il lungo cammino dell’educandato mi pare giunto al suo culmine.

La novizia ha messo in una cesta i giocattoli, anche quelli più amati, via in soffitta.

Quando li ritroverà, sicuramente sorriderà.

Entrata a occhi sgranati nella sua nuova realtà, ci si sistema comoda. Magari un po’ guardinga, ancora. Ma comoda.

 

Sai, anche guardare il piano cottura della cucina a gas tutto scintillante può dare le sue piccole soddisfazioni, che credi… L’Archetipo di Estia insegna.

 

E andiamo avanti, allora

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Handel’s  Minuet.

 

 

 

 

.

 

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Se almeno stesse piovendo potrei dire…

15 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, autunno, Bellezza che salva, desideri..., dolore che guarisce, emozione, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, musica, nostalgia, paura di non amore, pioggia, poesia

≈ 17 commenti

Tag

amore, crescere, desideri, il cielo, malinconia, pioggia, poeisa, sogni

(foto di poetella)

 

 

Se almeno stesse piovendo potrei dire

Zitta! Stattene a guardare la pioggia. Basta con quel tic e tac in testa. Basta, dai!

Direi, senti come scroscia? Senti come lava, come soffia, come sventola vittoriosa.

Senti, senti come romba e rimbomba!

Se almeno stesse piovendo potrei dire

Zitta, sta’ zitta che tanto è inutile starsi a inerpicare sui sì, sui no, sui forse. Inutile stare a dondolare, a vagolare, a cercare di, a prevedere  a dedurre a supporre a congetturare a smentire a scongiurare a questo a quello a quell’altro. È inutile stare a.

Inutile, sai? che stani un pensiero e gli vai dietro e quello corre, sguscia, s’inerpica, si tuffa, sparisce, risbuca. Te lo perdi.

Quindi, dammi retta

Fa finta che almeno stia piovendo

Fa finta che quel fracasso d’acqua ti butti fiori da tutti i dubbi, da tutti i giochi maligni, da tutti i pesi trascinati che schiantano le spalle,  scuriscono la pelle,  annebbiano gli occhi,  spezzano le mani,  levano il fiato, gli anni. L’amore.

Fa finta di vederla, questa pioggia da bere,

da assorbire cogli occhi, con tutti i pori della mente,

da assorbirla  e inventarci  una danza che t’allarga le braccia,

una danza che gira e rigira,

ti solleva la testa,

te la butta un po’ indietro e intanto gira e rigira, gira e rigira

 

mentre tu, zitta, continui a girare con lei e scrivi e sorridi.

…

…

…

(by poetella)

 

Al piano Luigi Maria Corsanico- Rain

 

 

 

 

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Magari non sarà questo…

13 sabato Ott 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, felicità, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, musica, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti, saggezza

≈ 2 commenti

Tag

amore, crescere, J.S.Bach, luce, serenità

(foto di poetella)

 

Magari non sarà questo

Magari è solo un’idea che s’insinua ogni volta, s’arrotola, poi si srotola, spiana un po’ la tana, si sdraia.

Poi s’alza e se ne va. Ecco.

E comunque, anche se fosse? Ma lo vedi come sono adesso?

Come sono, ormai?

Troppo, troppo è stato seminato e raccolto e ancora seminato in questi quattro, no, di più, in questi forse quattro anni e mezzo, o di più, o di meno, ma che importa?

Troppo, troppo è stato attraversato, evitato affrontato combattuto e vinto, che

magari no, non sarà questo

che poi, anche se fosse? Dai! Ti ricordi?

Quanti scossoni alla cassa delle convinzioni. Quanti assestamenti.

Selezioni accurate. Questo va qui. questo lì.

Ti ricordi quello sbattere contro i no, non è così, non ce la faccio così! Come una mosca impazzita contro il vetro chiuso.

E poi, la fessura. La luce. L’aria. L’illuminazione. Un lampo. Davvero un lampo.

Quindi, sai,

magari vedrai, mi dico,  non sarà questo

ma se anche fosse, lo vedi come sono, ormai?

Lo vedi quell’incedere maestoso, largo, calmo, di grande fiume nella vasta pianura,

senza rapide, senza scosse.

Lo vedi come sorrido di bosco quieto, di sorgente fresca, lo vedi come continuo a salire?

E l’alba chiara dei miei giorni non conoscerà più la notte. Credo.

Quindi

Magari, sicuramente, non sarà questo

ma se anche fosse? Se non fosse l’affastellarsi di impicci e impacci che ti impedisse di…

se non fosse solo un meccanico intoppo. Ma volontà. Desiderio di. Desiderio che.

Se fosse che tu avessi davvero imparato, (che poi magari già da prima sapevi) a fare a meno di me

Tranquillo, ok? tranquillo.

Vedi? Ormai ho imparato anche io. Sicuro.

…

…

…

(by poetella)

J S Bach – Partita No.2 in c minor- Sarabande

 

 

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Forse stiamo imparando…

04 giovedì Ott 2012

Posted by poetella in consapevolezza, crescere con l'amore, diario, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza

≈ 24 commenti

Tag

chiave di volta, crescere, domino, gioco, Jazz

(foto dal web)

 

Ascolta poetella

 

 

Forse stiamo imparando

a mettere al giusto posto, a sapientemente orientare,

a catalogare con disciplina e protocollare, insomma ordinare bene tutte le minuscole pedine di questo domino infinito.

E se, saltuariamente, ce ne cade una, niente allarmismi. Si cerca e magari si raccoglie o si sostituisce. Placidi. Olimpici. Col sorriso degli dei.

Forse stiamo imparando

Ne riconosciamo la lieve, impercettibile diversità. A volte ne scorgiamo la chiarissima unicità.

Ma solo pedine. Pezzi da incastrare uno nell’altro. Nessuno di primaria importanza, ovviamente.

E tutti uniformemente importanti.

C’è forse una pedina più significativa, nel gioco? Una che sia chiave di volta?

La risposta più ovvia al quesito è Nessuna. O Tutte, meglio.

 

È il gioco che è insostituibile. Le mosse concatenate, quelle felici, rapide, facili, e quelle dell’ultimo momento, quando si credeva che.

 

 Stiamo sicuramente imparando

Il procedere, lo snodarsi delle svariate possibilità, l’incastro. L’illuminazione geniale.

 

È il gioco che è insostituibile. L’avanzare senza grossi intoppi, vigili, coscienziosi e solerti, di mossa in mossa, fino al traguardo.

Che poi, il traguardo,

non sarà altro che la fine del gioco. E amen!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

 

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potremmo forse mai dire….

24 lunedì Set 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza, speranza

≈ 27 commenti

Tag

amore, Bach, crescere, fantasia, serenità

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Potremmo forse dire d’essere arrivati?

Noi che ce ne stiamo qui, a guardare, come dalla terrazza sulla  vasta baia.

Noi che osserviamo e sorridiamo del calmo piatto e delle creste d’onda

Del sorgere, del tramontare.

Noi che sorridiamo anche del buio e della pioggia.

E dello scirocco e del maestrale.

 

Noi che sorridiamo come una statua del Budda, il sereno. Il lago.

potremmo mai forse dire d’essere arrivati?

Noi  che il dolore, la gioia, la paura, la fantasia.

Noi che la speranza e la pace

della totale sua assenza.

Noi che non aspettiamo, aspettando.

Non cerchiamo, cercando.

Noi che sì e no. E forse.

potremmo forse mai dire d’essere arrivati?

 

Non credo. Ce n’è di strada da fare.

Anche solo riuscire a non prendersela per quelli

che non lasciano il bagno come vorrebbero trovarlo.

Come faccio io. Come fai

tu.

 

Ma questa è un’altra storia. Certo, dico io.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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