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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi tag: dimmi

Perché vedi caro…

25 venerdì Lug 2014

Posted by poetella in amore?, malinconia, nostalgia, sogni

≈ 12 commenti

Tag

amore, bellezza, dimmi, dove sei?, fotografia, nostalgia, parole, Pensieri

chiudo la tenda

(foto di poetella)

Qui la voce

Perché vedi caro
certe volte mi sembra cha a dirlo ai fiori in balcone o magari a quei due piccioni che ci si sono accasati, o al geco che a volte, la sera, striscia veloce, dalla lucetta del piccolo lampione appeso sopra la piantina di begonia, alla prima zona d’ombra che trova, accogliente e silenziosa, dirlo a loro, certe volte non mi basta.
Dirgli delle nuvole, per esempio, di quante forme sempre nuove, mutevoli, visto mai una nuvola uguale all’altra? di quella loro leggerezza, di quella libertà di andare e tornare e dissolversi e riformarsi più in là, di quella loro indipendenza senza leggi e comandi e dell’indescrivibile azzurro che le tiene appese come gli angeli d’un presepe napoletano e del vento che le spinge soffiando come un bimbo che fa bolle di sapone, dirlo alla strada, oppure, che guardo come un fiume grigio con le foglie che ci viaggiano verso il mare, ma dove sarà mai il mare? Dove l’azzurro? Dove la meta, la spiaggia, l’isola felice?

Insomma, stare a dire tutti questi puntini di pensiero all’aria, alla cortina del palazzo di fronte, al grande vaso con la rosa e a quello piccolo col rosmarino, davvero non mi basta.

Vorrei dirlo a te. Ecco.

Allora chiudo la tenda. E la bocca. E gli occhi. E sogno.
…
…
…

(by poetella)

.

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Sto facendo confusione tra i giorni…

21 lunedì Lug 2014

Posted by poetella in amore?, convalescenza, foto di poetella, nostalgia, poesia, ricordi, tutto fermo

≈ 24 commenti

Tag

amore, attesa, dimmi, fotografia, nostalgia, Ricordi

tutto fermo(foto di poetella)

E qui c’è la voce…

.

Sto facendo confusione tra i giorni.
Non stacco foglietti da un po’.
Il tempo pare
imbalsamato. Una mummia anch’io
e la fascia è solo un po’ scesa.
Ma è ancora la fasciatura originale, che pretendi?
Uno sfilacciamento in cima. Appena qualche lentezza.
Ci permette d’evitare gonfiori noiosi.
Com’è la fascia attorno al cuore?
Teniamo lenta anche quella
e il tuo? Batte libero? S’espande? Dimmi.

Non m’arriva niente delle sue pulsazioni.
Niente di te. Sulle mattonelle gialle di cucina
tutto pare scivolare.
Che giorno è oggi? E intanto piove.

Passeggiate in corridoio. Ondulando.
I ricordi non bastano a dare stabilità.
Ci vorrebbe un supporto nuovo
davanti, l’orizzonte esteso.

Il condizionatore fornisce frescura ad accettabile costo.

Tuttavia, dico, basterà?
…
…
…

(by poetella)

 

 

.

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Vedessi! I gerani. Le begonie…

31 sabato Mag 2014

Posted by poetella in amore?, diluvio, fiori, frutti, paura

≈ 19 commenti

Tag

amore, dimmi, fotografia, paura, pioggia

che strage(foto di poetella)

.
Vedessi! I gerani. Le begonie. Una strage. Tutte le foglioline a terra. Tutto decapitato, ferito, straziato. Tutto il mio amore a terra, desolato. E da te?
L’ho visto arrivare, da te, il mostro grigio.
Laggiù, oltre la montagna. Avanzava come l’angelo della morte.
I tuoi piccoli frutti. Che ne è di loro?
E gli alberi.
C’è stata la grandine anche da te?
Vedevo quel nero che pressava la montagna. E sotto c’eri tu. E le piantine. I fiori bianchi e le loro promesse di frutti. E i fruttini già pronti. Succosi. Carichi di sole. Di colore. Di profumo.
Le tue mani che l’avevano coccolati, protetti, nutriti.
Che ha fatto il mostro? Dimmelo.
Non farmi stare in pena.
È arrivato prima da te. L’ho visto. Impotente. Allarmata. Come la sposa del pescatore che vede ingrossarsi il mare.
Tutto arriva prima da te. Tu sei sempre avanti.
Poi viene da me.
Ma io sono pronta. Tu mi hai istruito.
Si deve stare sempre in allerta. E accettare. Sereni.

Mi tirerò su le maniche e rimetterò ordine tra i feriti. Seppellirò i morti. Ho talmente tanto amore dentro che nasceranno altri piccoli amori. Lo so.
La Bellezza si diffonderà di nuovo.
Anche da te, vedrai, amore mio. Anche da te.
L’antico lavoro del contadino insegna.

Accettare. Aspettare. Lavorare. Sperare. Senza piangere. Che non serve.
…
…
…

(by poetella)

Sidney Bechet – petite fleur.

 

 

 

.

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Va bene, dai, appendiamola lì…

25 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, aspettiamo la primavera, attesa, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, J.S:Bach, musica, pazienza, poesia, primavera, storia d'amore

≈ 10 commenti

Tag

amore, attesa, bella da morire, bellezza, dimmi, gioia, J.S.Bach, poesia, serenità, sto bene, ti amo Belladonna

20140225_072106(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

Va bene, dai, appendiamola lì questa voglia

di te senza cornice e senza vetro copriamola bene

con un pannetto

gabbietta di canarino

lasciamola lì a dormire buona buona calma

calma sogni belli.

 

Stiamocene zitti zitti, adesso

le pantofole ai piedi

vestaglia a quadretti camminiamo piano piano

piano piano aspettiamo

spegniamo la luce

ché tanto si farà giorno. Prima o poi. No?

 

 

Sì, dico, in fondo non mi piaceva come mi stavano i capelli, oggi.

E domani sarebbero stati peggio.

Magari la settimana prossima mi staranno meglio.

E poi magari riesco a perdere un chiletto di troppo, in una settimana.

E, ancora, magari a te viene più voglia di vedermi

A me, no, che, per quanto mi riguarda, ce n’ho già abbastanza.

 

Intanto ho una settimana o forse di più, per pensare che hai scritto quella bella cosa.

Quella frasetta stupenda.

Che mica l’hai detta “durante”.

O prima, magari, mentre…

L’hai detta così. A freddo, diciamo.

E che tu, se dici una cosa, la pensi. E anche se la scrivi.

Ché scrivi così poco, tu.

Non sei un venditore di parole. Tu.

E allora non devo avere paura che, se non scrivi, è perché non ti importa più niente di me.

Ché non è possibile.

 

Non mi devo mettere a pensare s’è dimenticato.

Ha qualcos’altro di più bello a cui pensare.

S’è stufato.

Annoiato.

Ho fatto il mio tempo.

Sto diventando vecchia.

No. Non ci devo pensare, ancora. C’è tempo. Vero?

 

A quando sarà. Ché io, intanto, sono felice.

…

…

…

(by poetella)

 

J. S. Bach – Prelude No 1

 

 

.

 

 

 

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La tavola, dice. No, non mi ricordo…

16 domenica Feb 2014

Posted by poetella in cosa sarà di noi?, diario, la memoria, pace, primavera, quasi racconti, ricordi, speranza, vecchiaia

≈ 18 commenti

Tag

40 anni, amore, dimmi, Ricordi, ti ricordi, vecchiaia

luce(foto di poetella)

qui la voce di poetella

.

La tavola, dice. No, non mi ricordo.

Non lo so mica dove prendevamo la tavola. Camminano.

Aria proprio di primavera. Giacchetta rossa, lei. Camicia, pantaloni.

Lui maglione a collo alto, giacca. Se mi fai prendere freddo vedi, dice. E sorride.

Sorriso stampato, oggi.

Ma dove la prendevamo la tavola? Boh. I cuscinetti a sfera, quelli sì. Ce li dava il ferramenta. Compravamo. I soldi?

Cercavamo le bottiglie, te l’ho raccontato?  dice. (difficile non le abbia raccontato qualcosa, in quarant’anni.)

Cercavamo bottiglie. Di vetro, sì. Le portavamo al supermercato. Tutte sporche. Quelli sorridevano e ci davano i soldi. (‘sta cosa delle bottiglie, in effetti. Forse sì, gliel’aveva raccontata. O forse no)

Mica tutte. Certe non (sposta un ramo di platano che gli dondola davanti) non andavano bene. Mica tutte. Quelle dell’acqua minerale, sì. Quelle della coca cola. Quelle delle birre, mi pare di sì. Quelle dell’aranciata, no.

Come dove? Le prendevamo dove le trovavamo. Nelle aiuole. Accanto ai bidoni della spazzatura. Fuori dei portoni. Tutte sporche. Tutte pasticciate. Piene di terra. ‘no schifo!

Raccoglievamo e portavamo al supermercato, dice. E quelli ci davano qualche soldo. Bastavano per comprare i cuscinetti a sfera.

Pure i giornaletti. Il ferramenta si prendeva i giornaletti e ci dava i cuscinetti.

 

Sorride. E snocciola nell’aria tiepida ricordi. Che galleggiano come farfallette.

C’è un  venticello grato. Quasi una speranza. Una possibilità. Parrebbe.

Ogni tanto le prende la mano. Per attraversare. Poi continua a tenerla.

Chissà perché.

…

…

…

(by poetella)

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Ma no, come faccio?

20 mercoledì Nov 2013

Posted by poetella in amiche, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, emozione, felicità, fiabe, foto di poetella, Hymne à l' Amour...., J.S:Bach, le cose importanti, passione, poesia

≈ 17 commenti

Tag

Bella Venezia, dimmi

IMG_3758

(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

…e ascoltate, che è più bello, no? dai…

 

 

Ma no, come faccio? Come faccio a raccontarti, amica mia.

Ieri, sì. Ieri.

Ti dico che no, non posso raccontare

l’indicibile.

 

Tu, piuttosto. Racconta tu.

Dimmi di Venezia, c’era il sole? Bella Venezia col sole, d’inverno

Dimmi  di voi, di te. Il dottore? Dimmi dei gatti  a rivederti e della casa

nuova.

E della cura. Parla.

Parlami tu, cara.

 

Dammi la mano e riportami su questa terra.

Ché ancora la testa mi gira, mi gira

per l’altitudine, la vertigine di quei miei mondi ritrovati

per un po’

e oggi è oggi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ora dopo ora, pieno dopo vuoto …

12 giovedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, desiderio, foto di poetella, nostalgia, passione, poesia

≈ 13 commenti

Tag

attesa, dimmi, fiamme, lavanda, Ricordi

tibet in fiamme(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

 

Ora dopo ora, pieno dopo vuoto
– o vuoto dopo pieno –
passa. Passa, un giorno dopo l’altro.
Passa?
Passa. Alla rinfusa si sommano i fare,
i dire, i dare.
I sì. I no.

(quando ti vedrò, dimmi?)

Accurata manutenzione dell’attesa.
Accurato spolverio di ricordi.
E chiudi nel cassetto, bella mia. Ordinato.
Profumato. Mettici anche un po’ di lavanda, va.
(che non guasta mai)


– ma dimmi quando? Quanto ancora? –

C’è una scala nel cuore. Solo salita.
Non si torna indietro. Con questo strazio di cuore scellerato.
Aria rarefatta, che non si respira. Quasi. Più.

 

E dai, fammi respirare un’altra volta. Dai!
Fammi correre su quest’altura/ precipizio
di desideri.

(e taglia il tempo, maledetto tempo,


avaro tempo che non c’è. Taglia con le forbici della voglia. Di me)

Accoglimi.
Un’altra volta ancora. Una sola. Che poi lo so che…

Scioglimi. E legami. E…

E fatti stordire


fatti stordire

 in cima al nostro Tibet. In fiamme.

…

…

…

(by poetella)

(Dicembre 2010

Poetella scriveva questo, anni fa…

Oggi ci sta bene…)

 

 

 

 

 

 

.

 

 

 

 

 

.

 

 

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Ti sto a parlare con…

23 sabato Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, desideri..., foto di poetella, nostalgia, poesia

≈ 27 commenti

Tag

amore, attesa, dimmi, nostalgia, poesia

acacia

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Ti sto a parlare con accenti morbidi

Lo so che ascolti anche se non guardi anche se non vedi.

Lontano

col sole negli occhi che piano la collina inghiotte

 

Ti sto a parlare in questa scatola chiusa di mondo

d’oggetti muti –  antiche prede da vite straniere –

ti sto a parlare col fiato leggero del vento di marzo

 

e si che è quasi finito

strano marzo prigioniero

imprigionata primavera

che non si slega non strilla non canta

non balla non ride non sveglia

che, dove sarà finita mai, dico io.

Tu lo sai?

 

Dimmi quello che sai. Raccontami.

Smuovi questo torpore di culla

Solleva le piume spargile svuotami il cuscino

del sonno.

 

Lo senti che ormai voglio entrare nei canti?

Apriamo le porte. Disubbidiamo. Vieni.

 

È ora.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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Che sia davvero un danno

01 martedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, fine di un amore, foto di poetella, indipendenza, inverno, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, poesia

≈ 8 commenti

Tag

amore, dimmi, J.S.Bach, libertà, montagne russe, musica, perdere la memoria, poesia

SAM_0168

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

Che sia davvero un danno perdere la memoria?

Sbiancarsi spianare sganciare

questa nostra vita dal prima- da gorghi di ore

una legata all’altra una che senza l’altra no

sarebbe altra

 

e cancellare tutto il castello di ovvie o improbabili

motivazioni

coi loro binari ai nostri passi

dritti dritti inevitabili

o curvi e in salita e in picchiata e in virata

montagne russe da brividi (ti ricordi ancora i brividi, tu?)

 

Ah! ritrovarsi in piedi sull’orlo di un giorno

di un anno

tutto da costruire da disegnare senza legami

senza nastri e spille  senza guanti e cappello

magari con un piccolo ombrello rosso a palle bianche

largo largo come un paracadute di seta-di raso d’Oriente

di carta trasparente

che mentre ti lanci e ci voli ci vedi dietro il mondo

rotondo giocondo rubicondo

 

pazzo di gioia e un po’ furibondo. Dimmi tu, perché no?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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Mi metto l’amore dappertutto…

21 sabato Apr 2012

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, emozione, felicità, foto di poetella, poesia

≈ 17 commenti

Tag

amanti, amore, dimmi, vento

(foto di poetella)

 

 

Mi metto l’amore dappertutto

stamattina

Questa mattina che è fresca d’aprile

di nuvole bianche

[galleggiano, guarda! Velieri corsari]

 

di odori. Sento – trattengo – rilascio

 

Di vento. Di vento

Lo senti che vento? Che raffiche

amanti?

Dove sei tu, dimmi, lo senti?

[così lontano, così qui]

 

Mi porto l’amore dappertutto

stamattina

A destra a sinistra e in fondo

[mio incastro perfetto, bagaglio lieve. Sei]

 

È un soffio che sale

s’allarga vapora si sperde

Prevedo ricada

 

fecondo, prevedo lo sento m’è addosso. La spinta dell’Es.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

 

 

.

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– ma sì, papà, dimmi della foto

27 lunedì Feb 2012

Posted by poetella in crescere con l'amore, emozione, le cose importanti, padri e figli, quasi racconti

≈ 14 commenti

Tag

capelli rossi, dimmi, giovinezza, perdonare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

dai, che farò ancora una volta finta di stupirmi. Farò ancora occhioni, e dondolerò la testa. Come sempre, papà. Ai tuoi racconti di giovinezza.

 

Con una paura in petto, un piccolo tonfo al cuore, un’interrogazione tutta scura. Io, così? anche per me, poi, anche io così?

A pescare con  le mani nella sabbia dei ricordi e voltarli e rivoltarli e gettarmeli addosso come una cipria che colora il vero, l’appanna e mi fa bella.

In poltrona, col plaid sulle gambe.

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

Anche se lo so, me l’hai detto mille volta che nonna. Ma sì, aveva portato la foto dal fotografo per fargli coprire quella donna, e tu, bello e giovane, tu te ne restavi lì, di carta, abbracciato ad un fascio littorio. Lo so, lo so che ce l’aveva fatto lui, il fotografo. A matita. Che ombre! Che plasticità! Fatto proprio bene! Per cancellare quella donna. Gesummaria, diceva nonna! Una foto con unadiquelle!

Che io avevo provato a, piano piano, sì, mica te ne sei accorto! Ero ancora al liceo, avevo provato piano piano a cancellarlo quel fascio littorio per vedere com’era quest’unadiquelle. Ma andava via pure la foto, che poi ho ridisegnato tutto per bene. Non ti sei accorto, papà. Ero brava, sai? ma tu non ti accorgevi di me, allora. O almeno non te ne facevi mica accorgere se t’accorgevi di me. papà.

Ma tu, adesso, adesso

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

Dimmi com’era bella Ingrid, coi capelli rossi (come mamma, per farti perdonare) Dimmi che lei non ti faceva pagare e ammicca, mentre lo dici, che sembri un ragazzo quando fai quella faccia!

 

Dimmi che lei non ti faceva pagare e gli ufficiali si scocciavano che tu potevi. Tutte le volte. Appena arrivato, tu, e loro dovevano aspettare, dillo, vedessi che faccia che hai.

 

A chi racconterò le mie glorie a novant’anni?

A chi dirò che m’ha amata un dio?

 

Ma tu dimmi che lei era innamorata di te, che tu giovane, tu bello, tu che la facevi godere.

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

Dimmelo, ora. Ché quand’ero piccola queste cose non le dicevi. Non parlavi di questioni così. Neanche le parolacce dicevi. Magari se fossi stata un maschio. Quello che hai sempre sognato. Chissà.

Ma adesso. Adesso non c’è vergogna. Adesso mi puoi dire. Dimmi, papà. Che io sorriderò. Felice e complice.

Celebrando la nostra intimità. Finalmente.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

.

 

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