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Disney, fantasia, fiori, musica, Tchaikovsky, valzerdei fiori
24 venerdì Giu 2016
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14 sabato Set 2013
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Potremmo forse dire d’essere arrivati?
Noi che ce ne stiamo qui, a guardare, come dalla terrazza sulla vasta baia.
Noi che osserviamo e sorridiamo del calmo piatto e delle creste d’onda
Del sorgere, del tramontare.
Noi che sorridiamo anche del buio e della pioggia.
E dello scirocco e del maestrale.
Noi che sorridiamo come una statua del Budda, il sereno. Il lago.
potremmo mai forse dire d’essere arrivati?
Noi che il dolore, la gioia, la paura, la fantasia.
Noi che la speranza e la pace
della totale sua assenza.
Noi che non aspettiamo, aspettando.
Non cerchiamo, cercando.
Noi che sì e no. E forse.
potremmo forse mai dire d’essere arrivati?
Non credo. Ce n’è di strada da fare.
Anche solo riuscire a non prendersela per quelli
che non lasciano il bagno come vorrebbero trovarlo.
Come faccio io. Come fai
tu.
Ma questa è un’altra storia. Certo, dico io.
…
…
…
(by poetella)
.
24 lunedì Set 2012
(foto di poetella)
Potremmo forse dire d’essere arrivati?
Noi che ce ne stiamo qui, a guardare, come dalla terrazza sulla vasta baia.
Noi che osserviamo e sorridiamo del calmo piatto e delle creste d’onda
Del sorgere, del tramontare.
Noi che sorridiamo anche del buio e della pioggia.
E dello scirocco e del maestrale.
Noi che sorridiamo come una statua del Budda, il sereno. Il lago.
potremmo mai forse dire d’essere arrivati?
Noi che il dolore, la gioia, la paura, la fantasia.
Noi che la speranza e la pace
della totale sua assenza.
Noi che non aspettiamo, aspettando.
Non cerchiamo, cercando.
Noi che sì e no. E forse.
potremmo forse mai dire d’essere arrivati?
Non credo. Ce n’è di strada da fare.
Anche solo riuscire a non prendersela per quelli
che non lasciano il bagno come vorrebbero trovarlo.
Come faccio io. Come fai
tu.
Ma questa è un’altra storia. Certo, dico io.
…
…
…
(by poetella)
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03 martedì Apr 2012
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Foto di poetella
Mezzo bicchiere di vino rosso
e penso ripenso che
credo,
credo proprio non sia buona cosa
quello stupirsi del lilla dei glicini
quel quasi adorare la loro mollezza
il languore
quel quasi desiderare di strapparli tutti
e portarseli al petto e portarseli
in braccio
alle labbra, al naso, accarezzare
tremare di quell’abbandono
di quel vacillare nel vento.
Credo non sia un bene
quel volerli quasi mangiare
sostanza sicuro magica
nutrimento di cellule e fantasia.
Credo non sia un bene
quello stare poi ad occhi in su
come di fronte all’altare
e poi sobbalzare stupiti
davanti al ranuncolo
rosso rosso
che prima non c’era. No. E adesso sì
…
…
…
(by poetella)
.