(foto di poetella)
……………………… mio caro, mio da sempre e per sempre amato,
come dici? Non da sempre? E invece sì. Sì, perché da sempre ho amato,
nel mio immaginario [e temuto utopico, e invece no], uno con la tua
sensibilità, la tua eleganza, la tua coerenza, la tua vivida intelligenza,
la tua creatività senza confini, senza confronti, senza freni, mai freni tu!
la tua travolgente spudorata, barocca sensualità manifesta in ogni gesto,
in ogni sfera, in ogni opera, in ogni parola, in ogni atto, per non parlare poi,
last but not least, della tua disarmante bellezza, che, mio caro,
avrebbe fatto crollare le mura di Gerico.
…………………………… ma dicevo, mio caro, mio da sempre e per sempre
amato, ieri stavo rileggendo Seneca, ma sì, le Lettere a Lucilio, e ho trovato
una frasetta che ho cerchiato.
Te ne parlerò dopo, comunque.
Ora volevo dirti della inaspettata gioia, stamattina, nell’incontrare
una cara amica, Rosa, che non vedevo da anni e, nello scambiarci
chiacchiere e sorrisi, ah, l’amicizia! che gran bella cosa!
Come ci fossimo viste solo ieri. Un parlare fluido, una confidenza,
Una fiducia. Bello, bello, bello!
Ma torniamo a Seneca, non prima tuttavia d’averti raccontato
lo stupore felice nel vedere, era poco dopo l’alba, in balcone, che
la rosa bianca, ma anche la gialla e le roselline rampicanti, beh,
stia tutto rifiorendo come fanciulline a primavera.
E che bello starsene in balcone con questo clima finalmente mite
e una ritrovata voglia di fare che il caldo orribile dell’estate ormai
alle spalle non stronca più.
…………….ma sì, mio caro, mio da sempre e per sempre amato
Seneca. Dovevo dirti di Seneca. Ora ti dico. Questa la frase:
“Cesserai di temere se cesserai di sperare”
E, nel leggere, ho aggiunto, tra me e me, e cesserai di soffrire.
Proprio così. Difatti non soffro più.
…
…
…
(by poetella)
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