
(foto di poetella)
Ascolta poetella
Ci si domandava, adesso che a balzi alti ampi elastici
il cane nero s’avvicinava
a un niente dalla gola, ormai,
sebbene il nostro passo risultasse ancora sciolto
fluttuante, sicuro, lievemente oscillante
di spiga di tenda di pizzo di ramo di salice
sebbene i colori, ancora il rosa e il rosso e il nero e il verde
sebbene per strada ancora sguardi come girasoli, calamitati,
rapaci
ci si domandava comunque quando
fra quanto, come?
e poi cosa e chi e chi se non
e se. E se invece no. E poi, allora? Ma, in ogni caso, alla fin fine…
Ci si interrogava così, tanto per non stare senza pensare
(camminando)
Essendo tuttavia perfettamente a conoscenza della totale
inutilità di certi interrogativi.
Pare inevitabili, purtroppo.
Stupita, frattanto, di come il cielo fosse
così splendidamente, vivacemente azzurro
non ostante il meteo avesse predetto tutt’altro.
Persino rovesci, a tratti inevitabili.
Altrettanto inevitabilmente c’era parso opportuno, comunque
rifiutare saccenti pseudoilluminate soluzioni.
E poi, diciamolo, tra un passo e l’altro,
tra un passo e l’altro s’era convenuto che in fondo s’andava avanti.
Amen, dunque! Poi si vedrà, no?
…
…
…
(by poetella)
.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...