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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi tag: giovinezza

sappilo, bella mia…

21 domenica Ago 2016

Posted by poetella in poesia

≈ 5 commenti

Tag

bellezza, Estia, giovinezza, venere

c’è un tempo per essere Venere

venere

e un tempo per essere Estia

Estia.jpg

rassegnati…

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sette barattolini semivuoti…

10 mercoledì Ago 2016

Posted by poetella in poesia

≈ 6 commenti

Tag

aria, bagno, creme, fare pulizia, giovinezza, GlennGould, rossetti

20160807_185124.jpg

(foto di poetella)

.

.

 

…………..sette barattolini semivuoti

di creme e cremette che non uso più

otto o nove

o forse dieci residui di rossetti

(che colori assurdi!

non siamo più in età da rossetti così!)

e pettinini e mollettìne e fiocchettini

nastri, nastrini (ma dico io!)

una chiave, che chissà cosa apriva. O chiudeva.

Via, tutto buttato. Facciamo spazio al nuovo

ci sarà pure un nuovo, no? Ripristiniamo il vuoto

nell’armadietto del bagno appena restaurato.

 

Potessi in cuore, così.

…

…

…

 

(by poetella)

.

.

 

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cammino, sento il

07 sabato Mag 2016

Posted by poetella in poesia

≈ 12 commenti

Tag

bellezza, camminare, dimenticare, fiori, giovinezza, music, papaveri, sentirsi giovne, serenità, sole

.

…………………..………cammino, sento il sole sul viso e addosso (solicello di maggio di prima mattina, lieve lieve,  intiepidisce, solletica, carezza) e non importa se a due metri traffico lento del mattino, non importa se la strada tutta una buca, se le facce attorno imbronciate, insonnolite, non importa

………………………….…………………………no, io mi sento giovane.

………………………………………… E cammino, sento il sole sul viso e addosso (solicello di maggio di prima mattina lieve lieve,  intiepidisce, solletica, carezza) e ascoltoVivaldi, (il passo a tempo, il respiro a tempo) e non importa se rumori sgraziati di scavatrice a due metri da me, lavori infiniti,  cantiere infinito, sirene di ambulanze che trivellano le orecchie, no, non importa

………………………….…………………………ché io mi sento giovane.

………………….….……infatti cammino, sento il sole sul viso e addosso (solicello di maggio di prima mattina lieve lieve,  intiepidisce, solletica, carezza) e ascolto Vivaldi, (il passo a tempo, il respiro a tempo) e mi giro di qua e di là e guardo ciuffi di non so che, rossi, gialli, viola, lilla, i rossi, ok, i rossi lo so, papaveri!) e non importa se le bottiglie di plastica vuote,le lattine schiacciate di coca-cola, le cicche di sigarette, le cartacce unte e bisunte, i cartelloni che promettono un città nuova, una fioritura nuova, un mondo nuovo, mentendo, non importa

………………..…….…………………………tanto io mi sento giovane.

Cammino, cammino,  cammino e respiro fondo

stordita a tratti da un intenso profumo di gelsomino.

…

…

…

 

(by poetella)

20130730_094619

(vabbeh… ogni tanto mi riposo pure, no?)

.

.

.

 

 

 

 

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Che succede, tesoro? hai scritto…

05 martedì Feb 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, crescere con l'amore, foto di poetella, poesia

≈ 4 commenti

Tag

amori, attesa, desiderio, giovinezza, l universo, stanza rossa, ti ricordi

lazalea

(foto di poetella)

Che succede, tesoro? hai scritto,
…comincio a preoccuparmi
…seriamente.

Tu? Preoccuparti tu? E perché mai?
Ma non si diceva che tutto quel chiacchiericcio, sì, scrivi, scrivimi,
telefona, cercami, aspettami,
ma non si diceva che no! Noi no!
Valeva per tutti e due, vero? Si parlava di noi.
Anche se esistiamo solo in quella stanza rossa.
Col tempo fermo. E l’universo che danza.

Che bisogno c’è di stare sempre appiccicati, l’abbiamo detto, no? Ti ricordi.
Che bisogno c’è di farsi continuamente sentire
un sospiro, un fiato nell’aria, un piccolo segnale di fumo
un tintinnio di campanelli
che bisogno c’è di precisare, sottolineare, ribadire. No! Noi no.

Ti ricordi le piante, a settembre?
Come hanno cominciato a rifiorire, a esplodere con quella poca acqua,
dopo tutto quel caldo?
Ti ricordi che festa?

Solo una volta, ma ero ragazzetta,  dai,
che ne sapevo io? solo una volta m’è successo d’affogare un’azalea.
L’ho lasciata nella fontana del lavatoio
con un po’ d’acqua nel fondo

così si disseta nella notte, pensavo.

E nella notte invece si sono riempite le vasche.
L’ho trovata, al mattino, sommersa, molle e triste.
L’ho tirata su.
Ma i fiori e anche le foglie
tutto nell’acqua.
Lontano  come i giorni più belli della giovinezza.

Brutto ricordo. Si fa tesoro di certi ricordi.

E poi, senti, mentre pensavo a te, stamattina
ché io penso sempre a te
quasi sempre a te
probabilmente stai come strato solido, roccia, basalto
e lì ci tiro su tutti i miei giorni
insomma, stamattina, mentre pensavo a te, vedessi!
Mille e mille e mille uccelli hanno solcato il mio cielo
(e sicuramente anche il tuo) ed ho fatto
Oh! Bello! E sorridevo.

 

Non affogherò più piante, io. Né amori. Giuro.

…
…
…

(by poetella)

(la musica stasera…ora non posso!)

 

 

 

 

.

.

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Ecco, chiara luce oggi…

12 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, dolore che guarisce, fine di un amore, foto di poetella, inverno, Musica Antiqua, poesia, speranza

≈ 31 commenti

Tag

amore, chiara luce, fine di un amore, giovinezza, il cielo, luce, minstrel melodies, musica antiqua, osmosi, poesia

SAM_0321

(foto di poetella)

 

 

Ecco, chiara luce oggi.

Quella luce come di carta argentata.

Un cielo vestito d’organza azzurra.

Senza sbruffi. Senza volant.

Semplice e pulito abitino di ragazza

alla messa di Pasqua.

 

Luce come piccoli fiori sui capelli.

Luce belletto di giovinezza.

Luce che penso Mai!

Nessuno mai, mai più come te!

 

E come si può, ma come si può temere

come si può sospirare tantomeno piangere

sotto questo distillarsi di felicità

quasi sonora.

 

Una laude, proprio una laude alla vita che

perpetua

da uno all’altro da uno all’altro

inarrestabile, continua. Per osmosi.

…

…

…

(by poetella)

 

Musica Antiqua – Minstrel Melodies

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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– senti ‘sto giochetto…

19 mercoledì Set 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, camminare guardando, crescere con l'amore, le cose importanti, musica, pioggia, poesia, quasi racconti, vecchiaia

≈ 22 commenti

Tag

borodin, gioco, giovinezza, sogni, ti amo

(foto di poetella)

 

 

.

– senti ‘sto giochetto

– mh?

– guardi la targa di una macchina che passa

– beh?

– se c’è l’iniziale dell’amore tuo…

– (…)

– guardi il numero vicino

– ok, beh?

– se è un uno…ti pensa

Camminano. Sta per cominciare a piovere

 

– se è un due, ti ama. E se è un tre, gli sei indifferente. Mi segui?

 

Si guardano.

– vai…

– se è un  quattro ti detesta!

– addirittura!

– e zitta! Senti. Se è un cinque…

– un cinque?

– vuole…

– vuole?

– beh…

– e parla!

– portarti a letto

 

Pioviccica. Aprono gli ombrelli

 

– se è un sei… ti amerà per sempre. Un sette, vi vedrete a breve. Un otto, è cotto…un nove, ha nostalgia di te. E uno zero…ti mette le corna!

– hai finito?

– oh yes!

– quanti anni hai te?

– cinquantaquattro.

– Ecco. Io, ieri, fatti sessanta

– beh?

– ma fammi il piacere, va! Scema!

 

Ridono. Camminano veloci. Piove. Quasi arrivate

– ma…

– che?

– vale anche per le macchine parcheggiate?

…

..

..

(by poetella)

 

 

Borodin-PetiteSuite-

 

 

 

 

.

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– ma sì, papà, dimmi della foto

27 lunedì Feb 2012

Posted by poetella in crescere con l'amore, emozione, le cose importanti, padri e figli, quasi racconti

≈ 14 commenti

Tag

capelli rossi, dimmi, giovinezza, perdonare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

dai, che farò ancora una volta finta di stupirmi. Farò ancora occhioni, e dondolerò la testa. Come sempre, papà. Ai tuoi racconti di giovinezza.

 

Con una paura in petto, un piccolo tonfo al cuore, un’interrogazione tutta scura. Io, così? anche per me, poi, anche io così?

A pescare con  le mani nella sabbia dei ricordi e voltarli e rivoltarli e gettarmeli addosso come una cipria che colora il vero, l’appanna e mi fa bella.

In poltrona, col plaid sulle gambe.

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

Anche se lo so, me l’hai detto mille volta che nonna. Ma sì, aveva portato la foto dal fotografo per fargli coprire quella donna, e tu, bello e giovane, tu te ne restavi lì, di carta, abbracciato ad un fascio littorio. Lo so, lo so che ce l’aveva fatto lui, il fotografo. A matita. Che ombre! Che plasticità! Fatto proprio bene! Per cancellare quella donna. Gesummaria, diceva nonna! Una foto con unadiquelle!

Che io avevo provato a, piano piano, sì, mica te ne sei accorto! Ero ancora al liceo, avevo provato piano piano a cancellarlo quel fascio littorio per vedere com’era quest’unadiquelle. Ma andava via pure la foto, che poi ho ridisegnato tutto per bene. Non ti sei accorto, papà. Ero brava, sai? ma tu non ti accorgevi di me, allora. O almeno non te ne facevi mica accorgere se t’accorgevi di me. papà.

Ma tu, adesso, adesso

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

Dimmi com’era bella Ingrid, coi capelli rossi (come mamma, per farti perdonare) Dimmi che lei non ti faceva pagare e ammicca, mentre lo dici, che sembri un ragazzo quando fai quella faccia!

 

Dimmi che lei non ti faceva pagare e gli ufficiali si scocciavano che tu potevi. Tutte le volte. Appena arrivato, tu, e loro dovevano aspettare, dillo, vedessi che faccia che hai.

 

A chi racconterò le mie glorie a novant’anni?

A chi dirò che m’ha amata un dio?

 

Ma tu dimmi che lei era innamorata di te, che tu giovane, tu bello, tu che la facevi godere.

– ma sì, papà, dimmi della foto

 

Dimmelo, ora. Ché quand’ero piccola queste cose non le dicevi. Non parlavi di questioni così. Neanche le parolacce dicevi. Magari se fossi stata un maschio. Quello che hai sempre sognato. Chissà.

Ma adesso. Adesso non c’è vergogna. Adesso mi puoi dire. Dimmi, papà. Che io sorriderò. Felice e complice.

Celebrando la nostra intimità. Finalmente.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

.

 

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