
Beh, solo una.
Adesso… tutto blu!
Buonaseeeeera…
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(by poetella)
11 lunedì Ott 2021
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in04 sabato Set 2021
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Stare ferma a guardare il cielo che cambia.
Celeste, celeste come un opale, ugualmente prezioso, il cielo che cambia lentamente, impercettibilmente, appena appena più chiaro, poi bordato di lilla come una vestaglia di chiffon di un’amante dannunziana
a volte imbalsamato di rosso,
attimi
per poi, dolcemente, rassegnarsi scivolando nella notte
e dormire
ammantato di blu.
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(by poetella)
04 domenica Set 2016
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in(foto di poetella)
…………………………………………….……………. Senza paragone
come questo tremolare inquieto di luce tra i sottili filamenti
delle canne lungo i fiume, a passi lenti nella banchina che costeggia
l’acqua, in fondo il biancheggiare di Ponte Milvio solitario. Assolato.
Impassibile, immutabile e fiero.
…………………………………………….……………. Senza paragone
come la sensazione tattile dell’incontro con la bellezza
non solo in certi occhi mai dimenticati, ma altrove. Ancora
e ancora. Nello scintillio delle luci della sera, per dire, lontane
e inaccessibili eppure presenti, a invadere il pensiero, lo sguardo.
L’aria. La costruzione pigra delle idee quasi sonnolente dell’ora.
Ormai tarda.
…………………………………………….……………. Senza paragone
Diverso dalla sconsolata rassegnazione di chi non aspetta
che l’ora della ritirata sperando nel sonno, con solo il lenzuolo
addosso o neanche quello. Ché l’estate non vuole finire.
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(by poetella)
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14 giovedì Lug 2016
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amore, fine di un amore, gioia, il cielo, il nostro concerto, musica, silenzio, Umberto Bindi, video
(un video di poetella)
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…………….. quando le parole se ne vanno e tornano vuote di risposte, quando i richiami restano inascoltati come inascoltato è il vento forte dietro i doppi vetri e tutto è silenzio, quando non c’è eco, non c’è neanche una minuscola coda sonora
quando tutto intorno è un vociare incomprensibile, come incomprensibili sono i versi dei gabbiani che chissà che diranno mai, chissà che vorranno mai dire
…………….. quando le parole se ne vanno e tornano e non portano niente, a mani vuote come un ospite indelicato, quando le parole si stancano quasi di esistere come si stanca di esistere il desiderio, il sogno, il perdono
non resta altro da fare che tacere
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(by poetella)
17 venerdì Giu 2016
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14 martedì Giu 2016
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in
(un video di poetella)
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…………………….Che poi, a pensarci bene, i fiori, certo, i fiori, ma non solamente i fiori e la musica, la musica, certo, la musica, ma non solamente la musica e le belle giornate, certamente, le belle giornate e l’aria fresca e ancora niente caldo, ma non solamente le belle giornate e l’aria fresca e niente caldo questa sensazione di benessere, di tana libera tutti, di voglia di respirare fondo, voglia di assaporare fondo, voglia intensa di camminare, di andare, di ricominciare, di aprire le mani e lasciar volare via, di guardare il cielo, ah, il cielo! le nuvole, ma sì, si sa quanto io ami le nuvole, mi amano le nuvole? Problema loro.
…………………….Che poi, a pensarci bene, i fiori, certo, i fiori, ma non solamente i fiori, e la musica e l’aria fresca e niente caldo, non è solo da lì questa voglia di sorgente, di acqua limpida, di profumo di vento, di pioggia, di ricordi nuovi da collezionare, c’è posto ancora per nuove collezioni, guarda quanto spazio! Evapora questa debolezza di convalescente che guarisce, vedi come guarisco? Vedi come sto diventando forte?
Vedi come m’è tornata la fame? È pronto?
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(by poetella)
02 sabato Apr 2016
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amore, amore eterno, cenerentola, coscia, fotografia, fuochi, il cielo, nostalgia, passione, poesia, Ricordi
(foto di poetella)
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Nostalgia sottile di cieli stellati
– niente. Neanche una.
Tutto scuro, con quel peso di notte triste, sopra –
nostalgia di luminarie, sobbalzi, punti
accordati pulsanti (dimmi perché questo cielo
è così nero, amore mio!)
nostalgia di fiaccole
fuochi nello skyline del destino
ardere di covoni sulle colline (ricordi
come s’andava in fiamme?)
nostalgia della quiete della cenere
ancora calda (la tua mano
sulla mia coscia sinistra, pesante, abbandonata)
chissà mai dove andranno a dormire i gabbiani.
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(by poetella)
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22 martedì Mar 2016
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in.
Queste mattine così terse
Così promesse di covature e schiuse
così cominciamenti di cinguettii
crepitii nel tepore
stupori di gemme fessurate e tremanti
Queste mattine di poco vento rosato
queste mattine inginocchiate
a pregare non so
pregare il seme il coraggio il filo d’erba
flesso
il fiore la zolla svelata e smossa.
Queste mattine imbellettate del pensiero
dei fiori, ansante amante
e ronzii insistenti
e richiami e cicalecci di bimbi
in cortile
voci squillanti di fontana delle grazie.
Come faccio
come si fa
come si può ruminare tristezza
starsene zitti e fermi e duri
come rami secchi d’inverno.
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(by poetella)
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(video di poetella)
19 sabato Mar 2016
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amore, amore eterno, il cielo, musica, nostalgia, video poesia
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S’è messo in movimento il circo
delle nuvole
stamattina.
Cavallucci coccodrilli a bocca aperta
elefantini e tigri e conigli e giraffe
e leoni c’era pure un unicorno
obbedienti al domatore
vestito d’azzurro e lustrini.
Guarda che luce sotto il tendone del cielo!
Doma anche me, signor domatore, doma anche
questo mio andare sconsolato
occhi bassi, signore del cielo, schiocca la frusta
dai il comando
insegna il balzo ardito
mettimi in marcia questo pezzo
di cuore
fallo passare nel cerchio di fuoco sparalo
tra le stelle
che me ne vado in giro mani in tasca
e lui fermo lì
bloccato
gelato
a guardarsi dentro
la solitudine
nella sua gabbia senza specchi
senza lucette.
Vuota.
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(by poetella)
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29 martedì Set 2015
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in24 venerdì Apr 2015
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23 lunedì Mar 2015
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in(foto di poetella)
La primavera che s’infila tra i passi, stamattina. Accelerare per tenere il ritmo della viola. Tralla – lalalla – la la la la là- Mi viene da sorridere, pensa te!
La primavera ha bussato ed è entrata. Gentile, lei. Portando doni.
Che stupore ogni volta che.
Non ci si abitua mai all’emozione, schiaffatelo in testa. E ce n’è da… ce n’è.
Sarebbe singolare abituarsi, no?
Dunque. Procediamo.
Che poi io lo so che non è solo in questo concerto di fiori. Anche il primo papavero, stamattina.
Non è solo in questo slargo di cielo. O nei voli.
È anche, chi l’avrebbe detto? in quei due grandi occhi scuri, sguardo schietto, pagina miniata di sottili, misteriose meraviglie. Tutte da scoprire. Si ricomincia l’avventura?
Quei due grandi occhi scuri che da un po’…
Anche stanotte, per dire, in sogno…
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(by poetella)
(beh, la formattazione è un po’ scadente, ma sono a scuola, in un’ora di buco, con un pc giurassico… sorry!)
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20 venerdì Mar 2015
12 giovedì Feb 2015
13 martedì Gen 2015
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(video di poetella)
I passi veloci. [Eppure nessuna fretta]
La schiena dritta. I muscoli tesi.
Cosa si sa di questo scoccare di gioia? Da dove?
La piccola nuvola rosa, forse o i voli o quello, unico, solitario,
benedetto!
O anche la musica, questo andare sulle note.
Note, passi.
Note, passi.
Vedi come s’addormenta il dolere dell’anima? Senti?
Anestesia di Bellezza.
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(by poetella)
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09 venerdì Gen 2015
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(Video di poetella)
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Pensava fosse bello il giorno
col suo spuntare dietro
le foglie
tra voli mattinieri piuttosto festaioli
via, tra un ramo
e l’altro, tra un ramo e l’altro
e i suoi passi veloci
e l’aria frizzantina.
Poi però tutto era rimasto
chiuso fuori o chiusa dentro lei
non sapeva bene.
Sarebbe dovuta uscire da sé, forse. Per controllare.
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(by poetella)
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02 venerdì Gen 2015
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inE chiedo.
All’antico libri dei Mutamenti chiedo
chiedo al Matto, alle Stelle, all’Uomo appeso
appesa a questa mia nostalgia
sanguinando per quel taglio netto
pulito di bisturi preciso
crudele.
Chirurgo sapiente ha lavorato di fino.
Si chiuderà la ferita.
Dicono.
E chiedo alla luna che sta crescendo chiedo
e alle piccole stelle luminose chiedo che vedo
e intanto magari saranno spente da secoli
e come si fa a pensarle morte, finite
se ancora la loro luce pungente abbaglia
nel mio cielo
ché come si fa a pensare che tu…
se ancora rischiari
e guidi nel silenzio di questa mia notte disperata
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(by poetella)
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17 mercoledì Dic 2014
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in
Poi, quando rivedo quel volo
quell’andamento quieto e lento
da viaggiatore dei sette mari o forse più
allora diciamo che
quando rivedo quel volo
infilato in cielo
note di oboe o violoncello
non è come quando
intonati violini di una filarmonica
sovrastano a mille
tanti piccoli punti neri veloci
in sintonia.
Non è così.
Quando rivedo quel volo ecco mi ci attacco
con la voce
con una piccola poesia o
una grossa speranza
e mi lascio
tirare
coda d’aquilone
fluttuando lontano
via, dove va lui.
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(by poetella)
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10 mercoledì Dic 2014
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in(foto di poetella)
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Poi c’era quella luce
quell’impregnarsi di tutte le cose
quelle trasparenze generose
un premio, forse?
quel bagnarsi di minuscole gocciole di gioia
c’era quel vaporare quel gettarsi
nel canto del giorno
sorvolare
quell’invito preciso a muovere più svelto
il passo e il cuore slanciato
verso l’azzurro
ma anche il verde e il rosa e il violetto
e tutto il misericordioso avvicendarsi
della festa del colore
e del bianco.
Si camminava cantando.
Ché non abbiamo dimenticato come si fa.
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(by poetella)
Bach – Minuet In G Major.
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21 venerdì Nov 2014
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20 giovedì Nov 2014
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in(foto di poetella)
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Tutta quella larghezza di cielo allegria
di prati fiori e fiori
minuscoli animalini volanti profumi
vento e nuvole, ah, nuvole! che avevo negli occhi
tutte quelle luminarie quei
lampioncini rossi e oro e i festoni e le
certezze a frotte come stormi
tutto quel bruciare vaporare al vento
tutto quel mondo infiocchettato
imbellettato – quanto sei bella amore mio!-
per la festa che avevo negli occhi solo se…
ora, via!
Sparito tutto.
Buttata in un angolo
non c’è più niente. Non c’è più un poi.
Non c’è più un se. Mai più.
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(by poetella)
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18 martedì Nov 2014
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fine di un amore, fotografia, il cielo, musica, niente mi renderà mai più felice, tristezza, voli
(foto di poetella)
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Mentre a passo veloce, va sempre a passo veloce, anche quando sta semplicemente rispettando la puntualità dal dentista, mentre camminava a passo veloce e l’ansa del fiume conteneva un nastro di velluto gonfio e opaco sotto un cielo incolore carico di pioggia
lacrimoso e malinconico, scosso da singhiozzi di vento
mentre camminava a passo veloce, improvvisamente dieci, quindici, venti? minuscoli uccelli, vicinissimi, le avevano tagliato la strada diretti frettolosamente chissà dove, chissà perché.
Un coro d’ali, un terremoto d’aria, un grido di gioia. Una canzone d’amore.
In altri tempi, a dirla tutta non troppo lontani, lo spettacolo l’avrebbe esaltata.
Avrebbe sicuramente sorriso. L’avrebbe seguiti con gli occhi. Gaia.
Oggi no. E chissà per quanto ancora, no.
Lei che camminava veloce, grigia e cupa
come una nube temporalesca prossima allo scroscio.
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(by poetella)
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16 domenica Nov 2014
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in.
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Leggo. Ogni tanto guardo il cielo, pagina larga. Stendo il cuore. Vastità che accoglie.
Inseguo il galoppo di quel fiotto di nubi. Poi quelle più lente. Poi un volo. Che sparisce nel vano della finestra. Dove andrà mai? Dove se ne andranno mai tutti questi esserini liberi?
La sonata per oboe e piano di Poulenc nell’aria, il tic toc della pendola, fuori tempo.
Un po’prima, un po’ dopo.
Io nell’adesso. Tu in mente.
Tutte le bellezza, tutte le seduzioni addormentate sotto la coperta azzurra del tempo. Tutte le bellezze da parlare piano o tacere. Ché ora non è tempo. Zitta.
Leggi. Aspetta. Scrivi.
Un po’ vai avanti. Un po’ no.
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(by poetella)
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15 sabato Nov 2014
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fine di un amore, fotografia, il cielo, la bellezza placa il dolore, poesia, Ricordi, ti amo, tristezza
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Questa me, questa me piccolina
con dentro te
questa me placata rasserenata
questa me affamata di Bellezza…
e una pietà mi prende adesso a guardare
il cielo incamiciato di buio
silenzio di stelle
viaggio lento – giravolte del mondo appeso
al niente nello sconfinato lucore
d’universo
frusciante di pace.
Tacciono allora tutti i dolori e i pianti
fasciati di notte
la mano scioglie la presa
– Amore dolce, quanto sei bella! – hai detto l’ultima volta.
Ed io ancora lo sento. Lo sento ancora.
Infinitamente lo sento
nel silenzio eterno della mia notte.
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(by poetella)
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07 venerdì Nov 2014
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amore eterno, crescere, fotografia, il cielo, poesia, serenità
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Ed io continuerò a parlare con te
il mio più caro maestro il mio amico
il mio saggio della montagna
montagna lontana come gli astri in cielo
e lontano il cielo, ma chi non lo vede?
Guardo sempre il cielo. A volte inciampo pure
per guardarlo
ed io parlerò sempre con te
come parlo alla mia amica morta
– sono ormai otto mesi, pensa! –
camminando o cucinando o sfogliando vecchi album
di fotografie dove non ci sei
oppure ripulendo i cassetti del cuore da
tutte le brutture del mondo
ti parlerò, ti parlerò senza aspettare risposte
continuerò a parlarti
senza cercare la tua voce
nel canto della pioggia
(era così dolce quella voce)
o nel suono di un clacson
(come mi faceva trasalire!)
oppure nel tic tac della pendola uno dopo l’altro
uno dopo l’altro
(suono che sai che ritorna)
Continuerò a parlarti e, lo sai?
se guardando il cielo dovessi vedere
un gabbiano che lo solca limpido come il pensiero dei giusti
saprò che la tua
nobile anima libera mi viene a salutare
mi indica la via.
Sarai il mio eterno spirito guida
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(by poetella)
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03 lunedì Nov 2014
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29 lunedì Set 2014
Un luogo familiare. Dove ogni mattina cammino e cammino. Attenta. Occhi e cuore e mente aperti. In attesa. Non si sa bene di cosa. Ma se non…
Cammino, dall’autunno all’estate, passando per inverno e primavera. Ah, la primavera!
Cammino, anche con la poggia. Con la neve. col ghiaccio no. Ho paura. Ché già sbando, oscillo, vacillo, scivolo di mio.
Meglio non rischiare su supporti poco sicuri. Meglio un piano di certezze. Che poi, figurati! Quali certezze?
Che si sgretolano con un niente.
Una minuscola vibrazione. Le famose ali di farfalla a chilometri e chilometri.
Ecco che nome dovrò dargli.
Ali di farfalle.
Così il motivo del crollo delle certezze farà meno paura. Apparirà sicuramente meno minaccioso.
Meno fumo nero che oscura il sole.
Tuttavia, diciamolo: il crollo di una certezza da sicuramente modo ad un’altra di consolidarsi.
La verifica, per lo meno.
Ma sto andando un po’ fuori del seminato.
Si scriveva di un luogo conosciuto, abituale, in una delle prime, fresche, mattine d’autunno, luogo che è riuscito, guarda caso, nel suo intento (suo?) di stupirmi. Volente o no. Chi lo sa mai?
Dunque, nelle orecchie quell’Amapola arrangiata da Morricone. Partono i violini, guardo su e
contemporaneamente sette, otto, dieci, di più? voli, un ventaglio nero nell’attimo di aprirsi e fare fresco, a tempo di musica.
Il cielo terso, azzurro, immobile.
Poi increspato come da un trasalimento, un cedimento di nitidezza, uno sgranare di messa a fuoco.
Increspato come da un velo d’acqua.
No, lacrime. Mie.
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(by poetella)
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23 martedì Set 2014
Posted poesia
inQuesto mio stare tuttavia come di vedetta
a sorvegliarmi i pensieri spiare la luce
che mi viene da dentro
prendere spunto dagli schiaffi
del vento
e dunque assestare il passo
e Bach aiuta, eccome se aiuta! a bruciare cataste di foglie
cataste di vecchie storie di vecchie
foto. Che lo vedi? non mi somigliano più. Espressione troppo dubbiosa
o troppo fiduciosa. Guarda adesso i miei occhi.
Altra roba. Vero?
Osservami, controllo il pendio della strada
in salita senza più scivolare senza
indietreggiare.
Camminiamo affiancati su due scie di cometa
amico mio, alti, lontani
oltre le vette le valli e i traffici meschini dei giorni.
E m’affido al tempo
al chiaro del cielo e a te, il più amato maestro
e a questa me che da dentro mi chiama
per nome e sorride.
E intanto cresce. Ancora e ancora. E ancora.
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(by poetella)
Tzvi Erez plays Bach_ Prelude 1 in C Major BWV 846
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15 lunedì Set 2014
Posted a presto, amore?, foto di poetella, poesia
in
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Lo so, non sarà sempre così
come in fondo niente è sempre così, è la nostra salvezza, no? O dannazione. Dicono. Non ci sarà mai più quel cielo che stamattina (non quello, mai più quello) largo tutto attorno ovunque girassi lo sguardo mi scintillava carico della luce del giorno appena nato di questi sfolgoranti giorni di settembre che è sempre una sorpresa cogliere quello sfarfallio di nubi a ventaglio piume di struzzo sciarpe d’angelo freddoloso e scordarello
– lasciale lì che te le trovo io –
lasciami stare a sognare che l’estate sia finita e il silenzio e quell’apnea d’amore a covare sotto una cappa di caldo in attesa.
Che io lo so. Non sarà sempre così
ma la rosa continua a fiorire e tu continui a cercarmi come la notte cerca il giorno e il giorno la notte e la meraviglia scocca
quando quei due s’incontrano. E noi.
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(by poetella)
(a presto mio caro… a presto)
(e niente musica. Oggi non mi serve)
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10 mercoledì Set 2014
Posted amore?, assenza presenza, gabbiani, poesia, telepatia
in(foto dal web)
(che ce ne sarebbe una sua, stupenda, ma… meglio no… no?)
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E insomma, stamattina
stavo camminando
il sole alle spalle e, guarda! Una grande ombra
ha sorvolato la mia ombra.
Ho guardato su e c’era un gabbiano bianchissimo
vicino, molto vicino
che m’ha accompagnato per un po’
largo ed elegante.
Allora ho preso il cellulare ed ho scritto un messaggio
– così, così e così… eri tu?-
E lui, subito
– può essere. Ho affidato la mia anima
ad un gabbiano, tempo fa –
Prima di conoscere quest’uomo
indubbiamente
davo meno importanza ai gabbiani
e a tante altre cose.
Adesso, per esempio, sta tuonando.
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(by poetella)
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