. Stamattina, per esempio, le rose. Le rose. Guardo le rose e ancora le guardo. Come mi volessero spiegare parlare indicare la prelibata bellezza che ancora ancora e ancora attorno e davanti e dietro basta cercare avere occhi ben addestrati o addestrarli.
A un certo punto perché ostinarsi. Vedi? Come quel camminare con Bach nelle orecchie
Lei un po’ si meravigliava di come il rosa del cielo le avesse schiuso un imprevedibile sorriso di come le nubi a ventaglio e i rami spogli e le chiome alte dei pini quella minuscola vibrazione di cristalli di gioia e persino i piccoli ciuffi di fiori di malva quel volo a otto poi attorno al cammino
si meravigliava di come le avessero dato la chiave l’accesso alla magica porta della Bellezza e lei fosse entrata ancora una volta e ancora e ancora, benedicendo
e non valesse più la pena d’essere triste almeno per oggi
e tantomeno di perdersi dietro a un niente. Scolorito.