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Quando ero piccola mi piaceva avere la febbre e poter stare a letto tranquilla a leggere senza aver nient’altro da fare..
Mi piace anche adesso…
Buongiorno a tutti!
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(by poetella)
28 giovedì Ott 2021
Posted poesia
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Quando ero piccola mi piaceva avere la febbre e poter stare a letto tranquilla a leggere senza aver nient’altro da fare..
Mi piace anche adesso…
Buongiorno a tutti!
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(by poetella)
16 venerdì Set 2016
Posted poesia
inCi si domandava, adesso che a balzi alti ampi elastici
il cane nero s’avvicinava
a un niente dalla gola, ormai,
sebbene il nostro passo risultasse ancora sciolto
fluttuante, sicuro, lievemente oscillante
di spiga di tenda di pizzo di ramo di salice
sebbene i colori, ancora il rosa e il rosso e il nero e il verde
sebbene per strada ancora sguardi come girasoli, calamitati,
rapaci
ci si domandava comunque quando
fra quanto, come?
e poi cosa e chi e chi se non
e se. E se invece no. E poi, allora? Ma, in ogni caso, alla fin fine…
Ci si interrogava così, tanto per non stare senza pensare
(camminando)
Essendo tuttavia perfettamente a conoscenza della totale
inutilità di certi interrogativi.
Pare inevitabili, purtroppo.
Stupita, frattanto, di come il cielo fosse
così splendidamente, vivacemente azzurro
non ostante il meteo avesse predetto tutt’altro.
Persino rovesci, a tratti inevitabili.
Altrettanto inevitabilmente c’era parso opportuno, comunque
rifiutare saccenti pseudoilluminate soluzioni.
E poi, diciamolo, tra un passo e l’altro,
tra un passo e l’altro s’era convenuto che in fondo s’andava avanti.
Amen, dunque! Poi si vedrà, no?
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(by poetella)
(un video di poetella)
26 venerdì Ago 2016
Posted poesia
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astrologia, consapevolezza, crescere, dolore, malattia, pianeti, terrempoto, Urano
(foto dal web)
Dice: E’ Urano. Il transito di Urano. Ogni sette anni. Circa. Urano è cambiamento.
Dice: Dobbiamo cambiare. Dobbiamo capire in cosa non siamo aderenti al nostro progetto.
La sto a sentire. Davanti alla tazza di caffè, al tavolino in balcone. È fresco. Si sta bene. La città è silenziosa. Ancora semideserta. Semiaddormentata. Solo la sua voce al telefono.
Dice: I pianeti ci insegnano. Ci indicano. Se non vogliamo capire con le buone usano le cattive.
Dice: Che ti pare perché mi sono ammalata? Perché non volevo capire. Che devo fare per farti capire, dice Urano? Ti faccio ammalare. E vediamo se capisci. Ho capito.
La sto a sentire. La sto sempre a sentire. Intanto penso a me. O cambi o ci penso io a farti cambiare. Già. Lo so bene. I pianeti ci guidano. Sto cominciando a convircermene.
Dice: Dobbiamo lasciare andare quello che non è nel nostro progetto evolutivo. Dobbiamo riconoscerlo e lasciarlo andare. Se non sono casini.
E se noi lo lasciamo andare e chi ci sta vicino no? Dico io.
Dice: Sono casini uguale. Siamo tutti collegati. Gli errori degli uni li pagano tutti.
…………………………………………………………………… Quindi?
Dice: Chi capisce si salva. Chi no, no. Tipo diluvio. Hai presente?
Bah… ci manca solo il diluvio, adesso. Ci manca.
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(by poetella)
28 domenica Set 2014
Posted poetella malata
ine mi sono buscata un bel raffreddore.
con tosse e febbre.
tutta colpa di un po’ di stress
di questi giorni…
I miei potentissimi anticorpi avevano da fare a proteggermi da
altro…
Beh, distogliamo il loro interesse e convogliamoli contro i
virus.
Mi aiuto così
e così…
baci da poetella
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26 mercoledì Dic 2012
(foto di poetella)
Un certo fascino a stare malata.
Come non ricordare una io ragazzina, sotto le coperte,
col libro che si portava via la febbre.
e tutte le richieste del mondo
ovattato, operoso
di lato. Senza intrusioni.
Mamma e sorella che portavano coccole e tazze di te.
Un tepore alle guance e i piedi freddi.
E il libro. Sempre.
Cercare la posizione, la luce migliore
inclinandolo un po’.
Tirare su il cuscino
e intanto mica chiudere la finestra sui sogni.
Me ne sto come allora a divorare assaporare sgranocchiare parole
scacciando interrogativi inutili. Aspettando.
Buono questo “LIBERA NOS A MALO”.
Buon libro. Di ricordi.
I miei sono diversi. Ognuno ha i suoi.
Da ragazzina mi piaceva fare la malata.
Avevo la scusa per non essere scocciata interrogata valutata
Potevo starmene tranquilla coi miei libri.
Poi, sapevo che sarei guarita.
Perché ero bambina. Buona. E forte.
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(by poetella)
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