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stasera solo foto…
12 giovedì Feb 2015
12 giovedì Feb 2015
20 domenica Lug 2014
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Però non me lo spiego
questo cielo così lontano
assente distaccato ti sfiora
e non lo senti o non ti sfiora? Non so.
Non me lo spiego questo suo giocare con le nubi
parlarci si parleranno no?
in una lingua tutta loro o non ne avranno bisogno
forse
così compenetrati stratificati intersecati
fino a perdere confini dettaglio
non trascurabile, direi.
Proprio non me lo spiego questo mio desiderio
d’appartenergli e possederlo sempre così
umanamente
inappagato – inappagabile. Disgraziato.
…
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(by poetella)
(…ma dove sei?)
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12 giovedì Giu 2014
Posted amore?, assenza presenza, ci basta, foto di poetella, o ce lo facciamo bastare, poesia
in(foto di poetella)
Certo, tutto quello che ci neghiamo, che perdiamo, è perduto per sempre, hai detto.
Quella nuvola intravista con la coda dell’occhio girando un attimo lo sguardo
lasciando lo schermo del display per arieggiare mente e occhi
quella nuvola enorme e bianca, tra le altre nere, non l’avrei vista mai, se.
Ma non sarà via l’unica nuvola!
E la straordinaria varietà di nuvole mi fa ben sperare che in cielo
ce ne sarà sicuramente un’altra
e altre ancora che riusciranno ad entrarmi nel pozzo degli occhi
per finire nel mio baule di ricordi
di bellezza.
Si fanno delle scelte, amore mio. Il tutto ci è negato per nostra natura incompleta.
O scrivi o guardi le nuvole.
È questione di priorità.
E riuscire, magari, a svicolare da obblighi e costrizioni, ogni tanto.
E andare comunque all’essenziale.
L’essenziale basta.
Abbiamo molto, molto di più dell’eremita sulla colonna.
Sbattere i piedi per non volersi perdere neanche una nuvola è puerile. Sciocco.
Dunque, ci basti la colonna.
Senza rimpianti. Senza ingordigia.
Quello che è nostro resta nostro.
Il luogo sacro della rigenerazione dell’anima ci attende, tanto.
Appena possibile, saremo lì.
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(by poetella)
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11 mercoledì Giu 2014
Posted amore?, assenza prersenza, attesa, foto di poetella, lontanaza
in
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Ma ti pare che non lo so?
Lo so, mentre questo meraviglioso brano s’infila in ogni angolo della casa, scintilla, rintocca
come una campanella in cima alla collina, come un fruscio d’erba nello slargo del bosco pieno di luce prima che la notte lo ingoi
lo so. Lo so quanto ti chiama la vita a fare e fare
come ti gira e rigira ti tira ti sfila dalla voglia di un riposo vietato in questo momento di frutti che esplodono sui delicati rametti verdi di succo e grazia e sapore e colore e cogli e controlla e scruta e annaffia e concima
lo so. Lo so che si deve fare presto a fare e fare tutte le cose tutte le faccende che lo sguardo contiene che la mente sostiene che le mani, che gli occhi, che la schiena, quella tua schiena di angelo barocco, quella tua schiena di marmo canoviano, che la schiena sorregge come quella d’Atlante salda, forte, segnata dal sole, lo so
lo so che ogni tanto ti fermi, appena puoi ti fermi, guardi un po’ in su, verso le nuvole
pensi a me e sorridi.
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(by poetella)
(questo il brano…)
28 lunedì Apr 2014
Guarda un po’!
Quello stare a corolla chiusa
dei fiori. Ignorarmi.
E sì che bussavo con gli occhi.
Dormivano. E li guardavo
respirare fiotti lievi
di luce, calmi, colmi
ora il rosa, ora il giallo, il viola
tra verdolini stropicciati
e il cupo, sognante trasparire della terra
al mio passare di nuvola
sotto un telo
di nuvole
con un cuore
di nuvola prossimo allo scroscio.
Tuttavia, improvvisa
l’acacia m’ha sorriso di mille e mille bianche
bocche
inaspettato schiocco d’armonia.
E come rimanere immuni
al contagio della gioia?
Sbocciami in petto, dai
ancora e ancora e ancora.
È bello, amore mio.
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(by poetella)
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06 giovedì Feb 2014
Posted amore?, aspettiamo la primavera, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, diario, emozione, foto di poetella
in(foto di poetella)
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C’è da fare. C’è sempre tanto da fare per tenere la terra in piano,
livellare la linea dell’orizzonte e tenere il cielo ben posizionato.
Cercare poi uno spazio tra le nubi e ficcarci un richiamo d’amore.
Che tu lo sai che vuol dire camminare, vento in faccia, ripetendo il tuo nome, lo sai?
tante volte, mille volte, mille e mille volte fino a che pare che anche i muri lo sappiano
l’asfalto della strada, i cartelloni con i visi che sorridono, rassicuranti
quattro letterine dolci dolci
anche i ciuffetti d’erba che s’ostinano a crescere tra le crepe dei giorni
E anche le margherite e quei fiorellini rosa, e quelli viola-che viola impossibile!-
sembra che pure loro le sappiano e le ripetano, muovendosi piano. Nel vento.
Camminare e pensare che tra poco, noi…
Che poi non è poco. Non è mai poco.
È troppo anche il minuto in ascensore, pensa te, ma tra poco, diciamo tra poco noi…
E comunque…
Comunque, dicevo, se per caso, che ne so, le buche, gli ulivi, la mamma, la pioggia, il sole, la neve o che cavolo ne so, ci impedissero di vederci, questa settimana, o la prossima, o l’altra ancora
il solo fatto di aspettarti, di aspettare i tuoi occhi malandrini di ragazzo scapigliato, le tue labbra, i tuoi baci, che quanto mi piace il tuo modo di baciarmi, così selvaggio, così scalmanato, come se ogni volta fosse l’ultimo bacio, come se si fosse a un passo dalla fine del mondo, dal principio di un mondo nuovo,
il solo fatto di aspettare quel momento magico, da cuore che si ferma, neanche gli angeli respirano e tantomeno io, quel momento infinito in cui varco la soglia della tua porta e tu sei lì, col capo un po’ inclinato e quel sorriso, quel sorriso più bello di tutti i sorrisi del mondo, no, non esagero. Adesso non esagero, tu sei lì e mi abbracci… tu sei lì che mi aspettavi come io aspettavo te…
il solo fatto di avere quella luce di attesa che mi brilla nei pensieri e mi da forza, energia come fosse una centrale atomica piantata al centro del cuore…
già basta.
Ecco.
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(by poetella)
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12 venerdì Lug 2013
Posted amore?, desiderio, foto di poetella, passione, poesia
in
E invece pensami grande grande, oggi
Rosso rosso pensami
pensami affastellato
Uno sull’altro, uno sull’altro pensami pensieri roventi
pensami cubetto di ghiaccio che scivola
sulla schiena pensami trasalimento sobbalzo
brivido
ché lo sai come sono
anche,
lo sai
la nuvola bianca
diventa rosa, rossa e poi scroscia
le sai le unghie e le ciglia che ti sfiorano il petto
il soffio di fata delle labbra
la morsa della voglia
e allora pensami fondo fondo, oggi
incatenato pensami
e chiamami
che corro e t’incendio, io. Ti sciolgo
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(by poetella)
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17 domenica Mar 2013
Posted amore?, assenza prersenza, attesa, foto di poetella, inverno, malattia, musica, poesia, vento
in(foto di poetella)
Me ne sto qui, lontana dalle feste, non certo per via del periodo quaresimale.
Non c’entra proprio niente la quaresima. Per lo meno quella tradizionale.
Certo, tempo d’attese, questo.
Tra una nuvola e l’altra e sottili spiragli di sole.
Che si chiudano le ferite, s’aspetta, si riaprano le finestre. S’abbassi lo sguardo. Sorridendo.
Oggi c’è stato gran vento. L’ho sempre detto che mi piace il vento.
Non posso fare a meno d’aspettare le sue idee.
S’è spostato addirittura un portavaso, in balcone. Certo, era vuoto.
Siamo più leggeri se vuoti. Bella scoperta,
A volte vorrei essere vuota. Vuota di desideri, almeno.
Vuota d’esigenza di promesse.
Ci interroghiamo. Ci interroghiamo spesso su questo. Lasciar fluire. Parole.
Che poi fluisce davvero tutto?
Si spianeranno le ferite, almeno, spero.
Svaniranno quei grumi. Ma resta sempre traccia, poi, non è vero?
Conserviamo tutte le piccole, grandi tracce di ferite. Da leccare.
Da piccola avevo la pelle sensibilissima al sole. Mi sono ustionata, ricordo.
Non so, mi sembra che sia rimasto il segno di quelle ustioni.
O forse è un’idea mia.
Non diamole peso.
Comunque sentire il vento è sempre una bella cosa.
Lasciargli i pensieri e sperare se li porti lontano.
Non tanto lontano.
Basta fino a lì, dove sei tu.
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(by poetella)
Chopin – opera22 – Andante spianato
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16 mercoledì Gen 2013
Posted amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, emozione, foto di poetella, inverno, musica, pioggia, poesia
in(foto di poetella)
Prenderlo come un dono.
Quello spicchio di luce fuori dal grigio
dal soffice omogeneo compatto grigio
lastra di onice traslucida
coperchio del giorno
e non si vede fessura.
La finestra, la sua cornice
d’alluminio rosso m’impedisce di curiosare
oltre il paesaggio che porge
mosso appena appena dal vento.
Si muovono larghe le chiome dei pini
Un valzer malinconico. Resistenti, loro. tenaci
Eppure si muovono.
Dev’essere forte il vento.
Ha sollevato la gonna ad un nuvola.
Credo d’aver sentito lo strillo stizzito.
Poi s’è scoperta una luce come di coscia bianca
incorniciata di pizzo. Nero.
Sensuale trasalimento.
Guarda! Un attimo.
Poi tutto di nuovo grigio. Silente. Quieto.
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(by poetella)
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02 mercoledì Gen 2013
Posted amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, desideri..., foto di poetella, la luna, libertà, notturno, poesia
in
Fuori deve esserci ancora la luna.
Piena. Anche se sta calando dietro certe fitte nubi vaganti.
Credo ci sia movimento, oltre i vetri doppi. Aria fredda.
Ho comprato un cuscino nuovo di piume, oggi.
Saranno così le nubi, così soffici?
È che, non lo so, ho un grande bisogno di morbidezza.
Desiderio di un planare lieve. Sorvolare. Scivolare.
Potessi liberarmi di tutti quegli altri bisogni indotti.
O magari no. Non indotti, dico.
Ma poi che ne so.
Certo quello stare su, in cielo, della luna, delle nuvole
quella perfezione, quell’immobilità nel moto capriccioso
e indipendente
grovigli di condensa di sogni,
quello stare su è davvero magnetico
forse per tutti noi. Pesanti, radicati a fondo, legati. Avvitati incernierati
carne terra e sangue.
Dormirò bene stanotte comunque sul mio cuscino nuovo.
Mica dobbiamo volare per forza.
In fondo basta affondare un po’ nel sonno
e aspettare. Che so… Oppure no.
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(by poetella)
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18 martedì Dic 2012
Posted amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, autunno, Bellezza che salva, emozione, foto di poetella, nebbia, poesia
in(foto di poetella)
Ascolta poetella
Vaporare delle prime ore del mattino.
E le cose uscivano dalla nebbia con prudenza.
Pare provenienti da un ignoto lontano. Procedevo in un’atmosfera di timidezza. Tenera.
Le chiome dei pini. L’acacia, la grande magnolia. O il suo ricordo.
Si lasciavano sospettare, caute. Poi sgusciavano sopra e accanto come bestiole impaurite.
Molto sospettose. In silenzio.
Come un volo appena captato, un frullio non completamente compreso.
A tratti, poi, qualcosa di luminoso avanzava lento, sbuffando.
L’aria come fumo danzante, veli di Isadora Duncan, nei coni di luce.
Grande sobbalzo emotivo. Come a teatro, nello scatenarsi del furore della danza.
Ricordo come la mia mano, allora, nello spostare una ciocca di capelli, si fosse bagnata.
Inumidita, diciamo piuttosto.
E un pensiero. Un pensiero quasi visibile, in quel vapore.
Ecco. Sono in una nuvola. Questo.
Sono in una nuvola e sto viaggiando verso le più alte cime dei monti. A Nord. O a Sud. Fa niente.
Da lì osserverò. Avrò visioni globali.
Coglierò la bellezza dell’infinito. Forse
aspettando esplosioni di luce.
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(by poetella)
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06 martedì Nov 2012
Posted amore?, attesa, camminare guardando, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, pensieri sparsi, poesia
inTag
(foro di poetella)
Pensavo, momenti di vuoto fanno sempre paura.
Te l’avevo mai detto?
Nonna aveva un puntaspilli
un coniglietto rosso (ce l’ho io adesso)
Che pena mi faceva.
L’avrei sfilati uno a uno
quei brutti pensieri.
Cosa ti vuoi aspettare mai, ormai?
Mica possibile riempire ogni momento vuoto
per paura di…
e sfilare via i…
Ma non sarebbe meglio andare
vagare scivolare tra le cose e guardare
Guarda! Ce n’è da guardare.
Visto quella nuvola? Una mano aperta
ad afferrare il cielo. Fatti prendere, dice.
La lucertolina scappa via intanto
a destra dei miei passi. Paura.
E non t’avrei fatto niente, sai?
Non t’avrei mai catturata
mai imprigionato, amore mio!
Mai t’imprigionerò.
Di cosa hai paura, allora, tu? Dai!
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(by poetella)