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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi tag: paura

Ma sì, sì, che ti pare, io ci provo, sai?

20 lunedì Giu 2022

Posted by poetella in poesia

≈ 9 commenti

Tag

dove andremo a finire, guerre, malattie, paura, poveri figli nostri, riscaldamento globale, siccità, tempi oscuri

(foto di poetella)

Ma sì, sì, che ti pare, io ci provo, sai?

Per cosa credi che cammini con le Goldberg sparate nelle orecchie, no, non Gleen Gould, no, la trascrizione per archi, sai? sparate forte forte nelle orecchie, ogni passo un vibrare di archetto, uno scoccare di nota, e una trattenuta, una troncata, e una scia, un fruscio…

Ma sì, sì, che ti pare, io ci provo, sai?

Per cosa credi che mi perda a guardare le aiuole fiorite o anche solo quei ciuffi spontanei di fiori gialli e quelli piccoli piccoli viola e quelli appoggiati ai sottili steli allungati e lisci, cicoria selvatica m’hanno detto e mi commuove sempre quell’azzurro, mi strugge, mi sfinisce di malinconia, uno stordimento, per cosa credi che io…

Sai, sto portando avanti questa battaglia da cavaliere senza armatura, poveraccio, non ce l’ha l’armatura, niente corazza, niente elmo, niente spada né mazza, né cavallo. Niente.
Una tartaruga senza guscio
E porto avanti questa battaglia a testa bassa, così bassa che quasi non vedo più niente, solo i fiori raso terra o appena un po’ più su e invece dovrei guardare le nuvole, se ci fossero le nuvole, e i voli, se ci fossero i voli, o magari il cielo, lo spazio ampio, disteso, infinito attorno.

Tutto a testa bassa per non guardare come è diventato questo grigio, crudele, sciagurato mondo

…
…
…

(by poetella)

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Sebbene ancora…

28 lunedì Mar 2022

Posted by poetella in poesia

≈ 6 commenti

Tag

guerra, paura, primavera, speranza

(la foto è vecchia… quest’anno ancora niente…)

Sebbene ancora il ciclamino fiorito, mille bocche rosee a rubare l’aria tiepida

sebbene la prima sigaretta dopo pranzo in balcone – rilassante restare a guardare i piccoli bocci nelle sei piante di rose e roselline pronti all’evento –

sebbene rondini, addirittura rondini, non gabbiani, rondini e cerchi in cielo e gridolini e giravolte  e niente vento, neanche un filino di vento, neanche un capello a mettersi scomposto come scomposti s’affollano i pensieri vorticando

sebbene tutto a risplendere gaio in questa fine di marzo con le giornate più lunghe grazie anche all’ora legale (ci si adatta pure a quella) (ci si adatta solo a quella?)

sebbene parrebbe che l’oscuro se ne stia svanendo vinto dalla luce

tracce ne restano saldamente accartocciate negli angoli

e fanno paura

…

…

…

(by poetella)

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Chi potrebbe negarlo?

20 domenica Mar 2022

Posted by poetella in poesia

≈ 10 commenti

Tag

ansia, attesa, ciclamini, gatti, giorni sospesi, guerra, paura

(dal web)

Chi potrebbe negarlo?

Stiamo come sospesi

S’aspetta.

E ci si vorrebbe arrampicare su lievi salite verso l’azzurro, la pace.

E si vorrebbe dimenticare

C’è un vento così forte! Reggeranno i ciclamini?

Ho accarezzato il gatto dei vicini, oggi. Morbido morbido, s’era perso su per le scale

E noi?

Dov’è che ci siamo persi?

Intanto il tempo scivola piano

e lontano una musica suona.

Finché dura, s’ascolti.

…

…

…

(by poetella)

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Sta tutta accartocciata…

06 domenica Mar 2022

Posted by poetella in poesia

≈ 2 commenti

Tag

futuro, guerra, paura

(dal web)

Sta tutta accartocciata

ritorta appuntita verso

questo dolore queste domande e domande

a milioni, no, una

solo una sempre quella

stridente stringente gemente

sempre quella senza

risposta  che vorrebbe

servirebbe può darsi a proseguire il cammino

bloccato

legato negato verso un futuro

segreto e ignoto e temuto

con orrore rifiutato

spalmato di paura infinita

che brucia che taglia i ponti

e taglia i sogni.

E quasi insonne è la notte

Nessuna campana suona. Da un po’.

…

…

…

(by poetella)

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È che non riesco mai a…

03 venerdì Dic 2021

Posted by poetella in poesia

≈ 3 commenti

Tag

amore di mamma, figli, futuro, paura, so' piezzi e core

(bello di mamma)

È che non riesco mai a fotografarti.

E quando ci riesco, beh, è ‘n evento!

Eppure, alto alto, molto più di me, massiccio, con le tue larghe spalle, sei sempre (vabbè, tutte le mamme così) sei sempre il mio piccolo. Come io sono ancora per te quasi onnipotente.

No, no, certo no come quando eri piccolo che, te lo ricordi? te ‘a leva mamma! Imploravi quando quel salumiere ti aveva fatto assaggiare una fettina di salame piccantissimo  e tu speravi,  anzi, eri sicuro che sarei riuscita a levarti il bruciore dalla lingua.

Magari, amore mio!

Magari fossi davvero onnipotente come pensavi da piccolo.

Ti leverei di torno tutti i bruciori, tutti i guai, tutte le insicurezze, tutte le sconfitte, le guerre, le delusioni.

Ti coprirei  di felicità.

Come quella che provai quando nascesti. Dopo averti aspettato nove anni. E aver passato sei mesi a letto per farti nascere.

Ma non sono onnipotente, amore mio piccolo.

E ho tanta paura.

…

…

...

(by poetella)

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15 agosto 2021

15 domenica Ago 2021

Posted by poetella in poesia

≈ 9 commenti

Tag

alluvioni, caldo, ferragosto, guerre, paura, riscaldamento globale, speranza, terremoti

Ci si tiene in equilibrio sulle ore
Ci si consola, ci si conforta

Niente guerre,
niente incendi qui,
niente terremoti
almeno per ora.
Alluvioni poi, al settimo piano
difficile arrivi l’acqua.

L’innalzamento dei mari, dice.
Sì, vabbè, fra quanto?

Tutti quelli che dicono Pensa positivo!

Eh, ‘na parola...


…
…
…


(by poetella)

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Chiacchiere…

13 venerdì Ago 2021

Posted by poetella in poesia

≈ 2 commenti

Tag

caldo, figli, futuro, incendi, paura, riscaldamento globale

(dal web)

Dice Che lo sai? Quasi non ci vedo più!
E operati, no! dico io
E lei Ma c’ho paura!

Ma che paura! È  ‘na sciocchezza! E dopo cambi  vita!

E lei ancora No. C’ho troppa paura! Te non c’hai mai paura?

No, dico io.
Cioè, dico ancora
C’ho paura solo de ‘na cosa.
Questa terra, questo calore, questo mondo sempre più  inabitabile. E mio figlio ancora così giovane…
E tutti gli altri figli…


…
…
…


(by poetella)

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Sospettavo d’essermi…

13 venerdì Nov 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 17 commenti

Tag

fine di un amore, mai più, paura, perdersi

nebbia(foto di poetella)
.
Sospettavo d’essermi persa
mi vedevo persa sperduta scalzata
dal divino progetto misterioso
della gioia sottratte le ali
spezzato lo specchio muto il suo dire
sei la più bella.

Mi credevo sfumata evaporata sradicate
le antenne sospesi i segnali
i richiami d’amore.
Un labirinto la vita
senza mappa – tutte cancellature-
sottolineati i vuoti
cerchiati fossati e abissi

velati i confini annacquati

salati di lacrime
…
…
…

(by poetella)
.
.
.

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Ho sentito il tuono…

07 venerdì Ago 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 5 commenti

Tag

amore eterno, mahler, paura, poesia, tuono

img_4003ridotta

(foto di poetella)

 

 

Ho sentito il tuono.

In un attimo di pausa dell’Adagietto di Mahler.

Ho sentito il tuono.

Ma non sono certa si trattasse proprio del tuono.

 

Stavo leggendo versi ed ho distolto per un attimo lo sguardo

dal piccolo libro bianco.

Il cielo era quasi uniformemente azzurro

tranne che laggiù, in lontananza

verso Nord

dove sei tu.

 

E allora l’ho sentito.

Ma cosa?

 

Chissà se un giorno, fra quanti, quanti anni?

 

ricorderò d’averti perdutamente amato

…

…

…

(by poetella)

Mahler – Adagietto della 5ª sinfonia

 

 

 

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E le cose che non riesco a capire…

08 mercoledì Ott 2014

Posted by poetella in poesia

≈ 28 commenti

Tag

addio, amore, fotografia, paura, poesia

la luna di plastica(foto di poetella)

Qui per ascoltare poetella

E le cose che non riesco a capire
se sia più il più, per esempio, o meno il meno
e se quei tre ultimi rami fioriti della buganvillea
in tutto quel verde siano
ancora fioriti o solo loro
ormai fioriti
e se la prospettiva di luce
fuori dalla finestra tra i pini i platani e gli oleandri sia
fuori, lontana, o invece davanti ai miei occhi.

Le cose che non riesco a capire.
Per esempio, ecco, se il silenzio di una stanza
chiusa, vuota, col televisore spento e niente
musica sia migliore del rumore
che fa il vento tra le foglie
dei tuoi noccioli
che non ascolterò mai.

Le cose che non riesco a capire, senti un po’
come percepire riconoscere il vero
sapore di un addio

se sia proprio amaro o piuttosto infinitamente

indescrivibilmente tiepido e dolce.
…
…
…

(by poetella)

 

 

.

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indubbiamente, la notte…

25 venerdì Lug 2014

Posted by poetella in amore?, dolore, foto di poetella, nostalgia, notte, paura, poesia

≈ 5 commenti

Tag

amore, attesa, dolore, fotografia, nostalgia, notte, paura, poesia

finita la notte...(foto di poetella)

Qui, al solito, la voce…

Indubbiamente, la notte
i dolori si sentono di più. Siamo più accesi più attenti
a noi stessi, soli, più vigili agli impercettibili
rumori della paura, indubbiamente
meno distratti da musiche fiori piccole mansioni
diversive
piccoli trasalimenti per i colori
le nuvole le parole che disegnano sulle ore
ghirigori accattivanti.

Indubbiamente c’è chi diceva
e a ragione
che l’unica salvezza è nel fare.

Indubbiamente la notte non c’è acqua che lavi
la noia, né piccole attenzioni a un vaso di fiori
sul tavolo, il canto di un passero in balcone
il ronzio di un calabrone
la voce anche di poco conto
del telegiornale che ti riporta altre ferite
altri dolori superiori
diversi dal tuo, piccinino
inorgoglito dal silenzio.

Indubbiamente la notte tutto s’ingigantisce
tutto è lontano, buio. Assoluto.

Poi ci basta un chiarore dalle persiane socchiuse
o la tua voce ricostruita in una minuscola frase
sul display del pc
e il giorno si mette in movimento
distraendoci da
scollegandoci a
avvicinandoci a

e allora ti dico scrivimi. Tu scrivimi. È giorno.
…
…
…

(by poetella)

.

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Beh, è ora di scrivere qualcosa, no? …

17 giovedì Lug 2014

Posted by poetella in ricordini, viva mia sorella!

≈ 30 commenti

Tag

da piccola, forfecchie, leggere, paura, Ricordi, sorelle

da piccole(poetella piccola, la gemellina e la bellissima mamma)

 

Beh, è ora di scrivere qualcosa, no?
È per via che m’è tornato in mente un ricordino. Spunto da uno dei miei blog preferiti.
No, non lo cito che se no gli altri…beh…
Insomma, sorelle. Infanzia. Paure. La notte.

Leggevo come una matta, da piccola (ok, anche da grande)
C’avevo a disposizione, oltre ai libri che compravo, che mi comprava mamma su mia precisa richiesta, da una certa età in poi, oltre a quelli, le splendide antologie per le medie (allora erano splendide) che arrivavano a casa dai rappresentanti di libri che si prodigavano a consegnarli a mamma, insegnante di lettere, sperando….
E lì, ah, c’era di tutto. Roba da grandi!
E io leggevo. Di solito nel pomeriggio, finiti velocemente, più o meno, i compiti.
A volte la sera, prima di dormire, col librone nel letto.
Erano enormi quelle antologie! Un ammasso di godurie.
Ma una sera mi pentii amaramente d’averlo fatto.
Un racconto.
Un racconto che mi perseguitò poi nelle notti per anni. Dico davvero. Per anni.
Pure adesso, se ci penso…
L’autore non me lo ricordo. Solo il titolo. La forfecchia.
Già il titolo… che poi, magari, no. Magari poteva essere una cosa alla Fedro, che ne so.
Insomma, lessi.
Storia orribile.
Una bimba che dorme su un prato, col nonno vicino, che le aveva letto fiabe.
Immagine dolce, no?si continua.
Fino a che…la forfecchia. Che deve essere uno di quegli animaletti piccoli, con le antennine, un po’ trasparenti, veloci e orribili. Li odio.
E quella che fa? Si va a intrufolare nell’orecchio della bimba. E poi su. Fino al cervello. Fino a farla impazzire.
Ma dico io!
Ma si scrive una novella così, da far leggere a dei ragazzi adolescenti? E magari anche a quelli più piccoli, curiosi? Ok, ci sono quelli col gusto dell’orrido.
Non era il mio caso.

Non si dormiva più.
Si scrutava il letto in ogni angolino, prima. Si sperava che papà e mamma non spegnessero la luce prima del mio sonno.
Ci si augurava che l’immagine sparisse dalla memoria. Per giorni e giorni.
E guai se si spegnevano le luci nelle altre stanze. Guai. L’idea che tutti dormissero. Lasciandomi in balia di…
Non si dormiva più. Senza luci, niente. Che poi sarebbe bastato il sottile filo di luce sotto la porta chiusa. Ma senza neanche quello, niente.
In allerta. Ogni fruscio. Ogni impercettibile movimento d’aria.

Fino a ”Tata, vieni al letto mio?” una supplica.
E la gemellina paziente, in stato di dormiveglia, s’alzava, col cuscino tra le braccia, senza chiedere e s’infilava nel letto.
Fugando ogni paura. E scivolando, tiepida e serena, assieme a me, nel sonno.
Ecco.
L’ho raccontato.

Rimettiamoci a leggere, va’…
…
…
…
(by poetella)

 

Ashkenazy plays Chopin Etude op.10-1

 
.

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Vedessi! I gerani. Le begonie…

31 sabato Mag 2014

Posted by poetella in amore?, diluvio, fiori, frutti, paura

≈ 19 commenti

Tag

amore, dimmi, fotografia, paura, pioggia

che strage(foto di poetella)

.
Vedessi! I gerani. Le begonie. Una strage. Tutte le foglioline a terra. Tutto decapitato, ferito, straziato. Tutto il mio amore a terra, desolato. E da te?
L’ho visto arrivare, da te, il mostro grigio.
Laggiù, oltre la montagna. Avanzava come l’angelo della morte.
I tuoi piccoli frutti. Che ne è di loro?
E gli alberi.
C’è stata la grandine anche da te?
Vedevo quel nero che pressava la montagna. E sotto c’eri tu. E le piantine. I fiori bianchi e le loro promesse di frutti. E i fruttini già pronti. Succosi. Carichi di sole. Di colore. Di profumo.
Le tue mani che l’avevano coccolati, protetti, nutriti.
Che ha fatto il mostro? Dimmelo.
Non farmi stare in pena.
È arrivato prima da te. L’ho visto. Impotente. Allarmata. Come la sposa del pescatore che vede ingrossarsi il mare.
Tutto arriva prima da te. Tu sei sempre avanti.
Poi viene da me.
Ma io sono pronta. Tu mi hai istruito.
Si deve stare sempre in allerta. E accettare. Sereni.

Mi tirerò su le maniche e rimetterò ordine tra i feriti. Seppellirò i morti. Ho talmente tanto amore dentro che nasceranno altri piccoli amori. Lo so.
La Bellezza si diffonderà di nuovo.
Anche da te, vedrai, amore mio. Anche da te.
L’antico lavoro del contadino insegna.

Accettare. Aspettare. Lavorare. Sperare. Senza piangere. Che non serve.
…
…
…

(by poetella)

Sidney Bechet – petite fleur.

 

 

 

.

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Perché stiamo lì a scavare…

11 martedì Feb 2014

Posted by poetella in allegria!, amore?, anima, aspettiamo la primavera, astrologia, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, cosa sarà di noi?, diario, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, pazienza, poesia, primavera, saggezza

≈ 12 commenti

Tag

amore, astrologia, bellezza, cercando certezze, che sarà di noi?, fotografia, paura, pazienza, saggezza, serenità

20140211_122216

 

(foto di poetella)

 

 

Perché stiamo lì a scavare…

Perché non ci rassegniamo alla pochezza delle nostre conoscenze?

Alla penombra delle certezze?alla loro labilità?

A questo limbo opaco dove si brancola e barcolla continuando a proseguire come giocattolini caricati al massimo. Che sanno, comunque, che la carica…

Beh, finiamola lì.

 

Perché ci creiamo problemucci con piccinerie che dovremmo invece guardare con sufficienza, indulgenza, magari. Dondolando un po’ il capo con un impercettibile sorriso benevolo.

Tipo quello delle mamme che guardano fiere le marachelle dei loro piccoli.

 

Ti vuoi attirare problemi più grossi? Dice lei. Se non impari  coi piccoli, arrivano i grossi!

Mi sa che ha ragione.

Che poi, noi, mica abbiamo subito orrori, torture, prigionie, deportazioni, noi, al massimo qualche sberla di papà, da ragazzine…

Ma sì, una volta, tre chilometri di spiaggia, di pomeriggio, a sberle. Ma che sarà mai!

 

Mica siamo stati sotterrati con solo la testa di fuori e le mani legate per non poter scavare…

Mica ci hanno provato con le scariche elettriche. O pestato.

O appeso a testa in giù, con una corda alle caviglie.

E ce n’è dell’altro. Ce n’è, ce n’è…

 

E allora, via!

Ma che saranno mai i nostri problumucci!

Animo!

 

Poi, una cosa è certa: i transiti planetari, per loro peculiarità, transitano.

E pure noi. Dunque, buon viaggio!

 

Che poi, tra poco, è primavera.

…

…

…

(by poetella)

.

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Ma che dici, la racconterò anch’io…

04 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, consapevolezza, cosa sarà di noi?, diario, foto di poetella, papà, pensieri sparsi, storia d'amore, vecchiaia

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Tag

amore, anima, fotografia, Harry Nillson, paura, poesia, vecchiaia

IMG_2853(foto di poetella)

 

 

Ma che dici, la racconterò anch’io mille volte da vecchia

come papà 

che parla di Zonderwater e di quella ragazza

coi capelli rossi

la racconterò anche io

mille volte mille volte questa storia che certe volte

mica lo so se me la sono inventata

per quanto è bella mica lo so se  magari è un vecchio libro trovato

in soffitta, di quelli con la copertina

tutta ammuffita  tutta smembrata ché stanno lì da sempre

da quando ho imparato a leggere e sognare

ché ho imparato presto sia a leggere che a sognare, ovvio

che mi ricordo che andavo in macchina con papà, seduta dietro e fuori

era notte e io guardavo la notte e ci facevo

i disegni dei sogni. E mi chiedevo e mi rispondevo.

Mi facevo le voci in testa.

 

 

E allora mica lo so se questa storia di attese

di riconoscimenti e meraviglie

questa storia da canto del cigno

questa storia che ma che stai sempre a pensarci? mi dico

 

questa storia che s’è scaraventata

nella mia vita scombussolando

attorcigliando scarabocchiando la linea del destino

che non ci ho capito più niente a un certo punto

insomma, mica lo so per quanto continuerò a raccontarla.

 

Siate compassionevoli. Lasciatemi dire. Ok?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Harry Nilsson – Everybodys Talkin

 

 

 

 

 

.

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la promessa…

03 lunedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, cosa sarà di noi?, fine di un amore, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, la memoria, meglio non sapere, morire d'amore, pioggia

≈ 19 commenti

Tag

amore, fine di un amore, ma l'amore...finisce?, paura, pioggia

pioviccica(foto di poetella)

– Senti…

Lo guarda. Lo guarda sorridendo. Non vuole che…

 

– Senti…

La voce è morbida. Intenerita. Una preghiera speranzosa.

E fuori diluvia.

Una battaglia di titani. Fragorosa.

Ed è già scuro.

 

Lui si gira, la moka in mano. Avvita e guarda. Sorride.

E lei, quegli occhi, quegli occhi le sembrano più grandi. Più larghi. Distanti.

Quegli’occhi si prendono tutta la luce, la risucchiano come in un vortice.

Gliela buttano addosso. Un lampo azzurro.

Quello sguardo, la vastità. Mare, ecco. Mare. Oceano. Da sperdersi, naufragare senza speranza.

Senza coste.

Senza progetti.

Senza avvenire.

È come se quando lo guarda lei dovesse dilatarsi.

Per contenere tutto quell’azzurro. Accoglierlo e affogarci.

 

– Cosa? Dice lui.

 

Lei rimette a posto il fermaglio delle perle, sul collo. S’era girato, prima.

Prima, quando il mondo si rivoltava e loro dentro. Centrifugati.

Prende in mano il cucchiaino d’argento e ci si guarda dentro. Forse per riposarsi da quello sguardo. Continua a sorridere. Nel cucchiaino vede le sue labbra. Niente più rossetto. Ma sono ancora rosse. Sembrano più grandi. Dev’essere il cucchiaino che …

 

Poi lo guarda. Dritta in fondo a quel mare. Sente le onde.

 

– Quando andrai via non…

– (…)

– non me lo dire.

– non lo so quando andrò via. – e sorride, scuote  un po’ la testa, come quando si legge una poesia malinconica

 

– quando lo saprai

– va bene.

– Non lo voglio sapere, ok?

– va bene.

– Neanche il giorno prima. Che parti.

– Va bene.

– Prometti. Sparisci. Prometti?

– Va bene. – e accende il gas.

 

La luce del lampadario giallo gli piove sulle spalle nude. Brillano.

La luce crea disegni, un solco sulla schiena.

La luce gioca coi suoi muscoli. Di  efebo classico nel suo tempio dorato.

Ombre fonde sulla pelle chiara.

 

Si gira ancora. La guarda.

Dove finisce lo sguardo azzurro comincia quello verde.

Un mare che accoglie il fiume.

Un fiume che cerca il mare. Per svanirci dentro. Finire lì. Mescolato al mare. Diventato mare.

 

Restano così.

Nudi e muti.

Ad aspettare il caffè. Che gorgoglia e sbruffa.

 

Mentre fuori la pioggia s’accanisce sul mondo e sul piccolo tavolo bianco in balcone.

 

E la grandine rimbalza violenta e schizza via. Lontano. Chissà dove.

A sciogliersi.

…

…

…

(by poetella)

 

.

Evgeny Kissin plays Scriabin Etude op.8 no.12

 

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Cosa continui a guardare in su…

09 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, foto di poetella, le cose importanti, poesia

≈ 20 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, debussy arabesque, il cielo, nostalgia, paura, sogni, ti ricordi

verso il patio

(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Cosa continui a guardare in su

verso il cielo

appena dopo il passaggio degli stormi

il bavero del cappotto alzato grata del freddo

ché cammini veloce col freddo, tu

cosa continui a sperare ostinata

mai sazia di meraviglia

mai paga d’emozione, sconsiderata bambina che ti nascondi

dietro i miei anni, tanti anni, quanti anni!

E tu non cambi mai.

 

Sempre a cercare trasalimenti

Ti ricordi? Coglievi la fragola nel bosco e già

concentrata, cercavi l’altra.

 

Vuoi metterti buona una buona volta

vuoi farti bastare, contenta

la strabordante meraviglia del mondo

durasse anche solo un attimo

tu che sai

tu che hai avuto

tu che hai visitato le stanze della Bellezza

 

Basta cercare nuove porte, no?

Basta fare capricci se

per un po’

resti fuori, sconsolata e impaurita.

 

La Bellezza è ovunque, ricordi?

La Bellezza è ovunque e tu la attiri a te

Ché sei portatrice di Bellezza.

Te l’ha detto lui.

E a lui tu credi. Sempre.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Come si consola, si tranquillizza, come se ne sta buono buono…

16 martedì Apr 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, auguri amore mio!, consapevolezza, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, malattia, pazienza, poesia, preghiera, speranza

≈ 14 commenti

Tag

amore, attesa, fammi sapere, J.S.Bach, paura, ti amo

 

nubi(foto di poetella)

 

Come si consola, si tranquillizza, come se ne sta buono buono,

 come s’affida e si dedica sereno poi alle sue faccende, come ritiene con speranza che ci sia qualcuno che pensi alla traiettoria delle nubi e delle rondini, uno che decida quando e perché far fiorire improvvisamente la gardenia, uno che dosi sapientemente il suo profumo,

 

come non si spaventa di nulla chi sa di poter consegnare in mani forti e competenti il suo bagaglio di paure e di impacci, chi possa delegare il saggio dei saggi a prendere tutte le decisioni più pungenti, più stringenti, più faticose, più fantasiose

come non vacilla mai chi ha una guida luminosa ad alto voltaggio e bassissimo consumo, anzi, quasi nullo consumo, per lasciarsi indicare fiducioso tutte le vie che portano alla felicità,

come vive facile chi sa che tanto potrà alzare gli occhi e chiedere, e gli sarà dato, sempre, va bene, via, quasi sempre e se non avrà sarà solo per qualche motivo superiore, incomprensibile ma sicuramente giustificabile,

come vive quieto chi crede di poter contare su un Dio, di poter  pregare un Dio che pensi a tutto, senza chiedere nulla.

 

Io, no.

 

Ma spero ugualmente che la vita sia vivibile e che tu, che per te, oggi, con le mani e i ferri nella tua carne, chi deve operi con coscienza. E competenza.

Anche se io non prego più. Da tanto.

 

Sta sereno, amore mio…e fammi sapere, appena puoi…

…

…

…

(by poetella)

 

 

J.S. Bach-Prelude and Fugue in A Minor

 

 

 

 

 

.

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poetella non ha testa per scrivere….

01 venerdì Mar 2013

Posted by poetella in attesa, Chopin, foto di poetella, fotografia, musica, pazienza

≈ 9 commenti

Tag

andres segovia, attesa, chopin prelude, fotografia, luce, musica, paura, silenzio

in questi giorni…

dunque…

ariosoridotta

foto!

e musica…

Andres Segovia – Classical Guitar – Chopin Prelude

.

.

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Ma io lo salverò?

24 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, desideri..., felicità, foto di poetella, passione, poesia

≈ 11 commenti

Tag

amore, gioia, luce, paura, poesia, ti amo

fuoco1

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

Ma io lo salverò? Lo salverò

proverò a salvare

lancerò tutto il peso pesante

Il greve il grave  tutte le paure i disordinati inganni

 

Salverò questa luce doratura di ore

inaspettata  sbucata così

senza chiamarla arrivata a vestirmi

quest’orizzonte liscio e piatto

senza curvature questa desolata piana senza vento.

 

Io la curerò ci metterò un pannetto per riparo

Ci metterò legnetti piccole pigne

Soffierò con tutto il fiato

soffia e soffia

 

non ti fermare questa lucina falla più grande

falla più viva ardente

Ardente di gioie regalate alla bimba malata

Guarita.

 

Canterò senza pregare solo bevendo mangiando

 

 

l’amore.  Fino a quando c’è. Giuro.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.

 

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Ce ne stiamo tutti, se ne stanno tutti a guardarsi…

13 martedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, consapevolezza, desideri..., empatia, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia

≈ 17 commenti

Tag

empatia, il cielo, luce, paura, poesia, solitudine

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Ce ne stiamo tutti, se ne stanno tutti a guardarsi

occhioni sgranati

a chiedere aiuto.

Tutti protesi a improbabili soluzioni

saltate giù  da un buco in cielo

o in su dal fondo d’un cassetto

 

Ce ne stiamo, se ne stanno tutti a cercarsi

mani avanti dita stese

 e chi mai arriverà prima

in questo budello scuro

con la luce che filtra dall’alto

o magari dal basso

 

e ci si muove a tentoni carponi strisciando

si cerca si chiama s’aspetta

si tira su col naso

 

s’aggiusta la coperta

 

E certe volte pare che sì

 

e certe altre che no.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

(ma io che ne so?)

 

 

 

.

 

 

 

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Pensavo, momenti di vuoto …

06 martedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, attesa, camminare guardando, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, pensieri sparsi, poesia

≈ 12 commenti

Tag

amore, coniglietto, nuvola, paura

(foro di poetella)

Ascolta poetella

 

Pensavo,  momenti di vuoto fanno sempre paura.

Te l’avevo mai detto?

 

Nonna aveva un puntaspilli

un coniglietto rosso (ce l’ho io adesso)

Che pena mi faceva.

L’avrei sfilati uno a uno

quei brutti pensieri.

 

Cosa ti vuoi aspettare mai, ormai?

Mica possibile riempire ogni momento vuoto

per paura di…

e sfilare via i…

Ma non sarebbe meglio andare

vagare scivolare tra le cose  e guardare

Guarda! Ce n’è da guardare.

 

Visto quella nuvola? Una mano aperta

ad afferrare il cielo. Fatti prendere, dice.

La lucertolina scappa via intanto

a destra dei miei passi. Paura.

E non t’avrei fatto niente, sai?

 

Non t’avrei mai catturata

 

mai imprigionato, amore mio!

Mai t’imprigionerò.

 

Di cosa hai paura, allora, tu? Dai!

…

…

…

(by poetella)

 

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