quando esco in balcone…
15 domenica Mag 2022
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in04 mercoledì Mag 2022
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in29 venerdì Apr 2022
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in E ancora si cammina
– forse sì potrebbe apparire buffi –
ancora si cammina per mano
Ancora ci si stupisce dei colori
– guarda che azzurro! Guarda quei fiori!
Ancora si respira profumo
– le acacie ci assediano in festa
Ancora ci si racconta il passato dei
– ti ricordi?
(Finchè li puoi condividere sono belli)
Ancora raccogli piccoli fiori per me e me li annodi sul cuore che sorride
E l’aria è un vino frizzantino da bere e ubriacarsi
…
…
…
(by poetella)
28 giovedì Apr 2022
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… con una giornata così…
noi usciamo!
E buona mattinata a tutti!
26 martedì Apr 2022
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inA volte, anima mia, quando la casa è silenziosa in uno dei primi caldi pomeriggi di aprile e i rintocchi della pendola scandiscono il tempo tra un cinguettio di passero, un lontano, ovattato suono di clacson e il verso scuro e sincopato dei piccioni sulla grondaia
a volte, ma davvero non sempre, credimi, non sempre, a volte girando dolcemente le pagine del libro che sto leggendo come sfogliassi un album di ricordi dolci e lontani
a volte, anima mia, e t’assicuro che capita proprio raramente, quando un soffio di vento tiepido irrompe dalla finestra valicando il delicato muro di gerani rossi sfavillanti di trasparenze in controluce, allora mi sorprendo a ricordare i nostri giorni lontani, quando eravamo primavera.
Ma in fondo anche un autunno può essere dolcissimo, no?
…
…
…
(by poetella)
25 lunedì Apr 2022
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in13 mercoledì Apr 2022
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cielo, crescere, fine della nostalgia, fiori bellezza, occhi azzurri, primavera, profumo, rinascita
Quel tepore, stamattina
quel tepore d’aprile come un abbraccio morbido
accogliente
(non pensavo certo alle tue braccia)
quell’azzurro di cielo così largo, spazioso
quell’azzurro dilagante
(ma ricordo ancora il colore dei tuoi occhi?)
quella primavera matura, succosa, attesa
(non ti aspetto più)
quel canto dei fiori, nuovi, promettenti colore, profumo, gioia
mi basta, lo dico e lo ridico
me ne convinco.
…
…
…
(by poetella)
11 lunedì Apr 2022
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inNon vorrei essere troppo precipitosa,
o particolarmente ottimista o magari essere una che si fa illusioni, in fondo mai fatte illusioni, le cose sempre viste con gli occhi ben aperti, e pure le orecchie, mai presa in giro, sempre pane al pane, vino al vino, almeno con me stessa, mai imbrogliata, mai infinocchiata, raggirata
e, comunque, non vorrei essere troppo precipitosa,
una che come vede una lucina subito la prende per il sole, o magari la luna o anche Venere, sì, Venere! Figurati! Lasciamo perdere Venere, che è meglio e non è proprio aria! Non è che sono una che, quando vede un minuscolo brillio lo prende per oro, o argento, o magari addirittura platino, platino! Figurati!
E dunque, stavo dicendo
Non vorrei essere troppo precipitosa,
una di quelle che se riesce ancora a correre dietro l’autobus e a prenderlo al volo pensa che gli anni per lei si siano fermati, le rughe non aumenteranno, il seno resterà tonico e tonico anche tutto il resto, per sempre, (che poi chi se ne frega se resta tonico, ché, che ci devo fare?)
insomma, e chiudiamola lì
Non vorrei essere troppo precipitosa,
ma mi sa proprio che non sono più triste, almeno per oggi, e probabilmente neanche domani, che non me ne importa più niente se non ti vedrò più. Che, per caso, mi dispiace se non andrò mai in America? O in Cina? Mi dispiace se non imparerò mai il portoghese, l’irlandese, mi da fastidio se non avrò mai una volpe addomesticata o un gatto, ecco, anche solo un gatto?
Ho molto. Molto altro. E non sto a redigerne l’elenco.
Dunque posso fare a meno anche di te.
…
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(by poetella)
10 domenica Apr 2022
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in04 lunedì Apr 2022
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in02 sabato Apr 2022
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in
Beh… ci sta, no?
Buon ascolto da poetella!
28 lunedì Mar 2022
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inSebbene ancora il ciclamino fiorito, mille bocche rosee a rubare l’aria tiepida
sebbene la prima sigaretta dopo pranzo in balcone – rilassante restare a guardare i piccoli bocci nelle sei piante di rose e roselline pronti all’evento –
sebbene rondini, addirittura rondini, non gabbiani, rondini e cerchi in cielo e gridolini e giravolte e niente vento, neanche un filino di vento, neanche un capello a mettersi scomposto come scomposti s’affollano i pensieri vorticando
sebbene tutto a risplendere gaio in questa fine di marzo con le giornate più lunghe grazie anche all’ora legale (ci si adatta pure a quella) (ci si adatta solo a quella?)
sebbene parrebbe che l’oscuro se ne stia svanendo vinto dalla luce
tracce ne restano saldamente accartocciate negli angoli
e fanno paura
…
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(by poetella)
22 martedì Mar 2022
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in15 martedì Mar 2022
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inarriva…
20 mercoledì Apr 2016
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10 domenica Apr 2016
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amore, bellezza, fotografia, primavera, Ricordi, sopravvivere
……………………………………………. E non importa, pensava, non importa se
nessun segnale più da nord ovest, o da sud est, non importa se la musica
quasi esclusivamente dal pc, o dal cellulare, o dal vento o dalla pioggia,
e non da una voce, quella voce, non importa mettere le cuffie per un po’ di sollievo,
per dimenticare il rumore, la noia, persino le nuove rughe, che tanto che fa
le nuove rughe, che importa le rughe e se ingrassassi, se m’allargassi come una vecchia golosa che cerca le gioie della cioccolata, s’affoga nella panna, s’inonda di grappa, di Brandy, di whisky, s’ubriaca di fuoco invece che di quello che non può più avere, se dimenticassi di specchiarmi, la mattina per controllare che tutto sia a posto, a posto per chi? Dice, Per te, devi farlo per te!
…………………………………………… Ma che m’importa, per me, io che brillavo quando gli si increspavano gli occhi a guardarmi, quando gli si annebbiavano come uno vetro d’inverno dietro a un fiato caldo, io che m’incendiavo quando diceva Ciao Belladonna, Belladonna, Belladonna, tutto scritto di baci e sparivano mondi interi, intere ere, galassie, universi, svaniva tutto, perdeva d’importanza, di peso, perdeva anche il nome, il cognome, l’indirizzo il numero di telefono. Contava solo quella stanza e la musica delle sue mani, dei suoi occhi, delle sue labbra di cannella e gelsomino
………………………………… ma non importa, non importa se nessuna voce, niente bocca, niente mani, niente di niente, niente cannella, niente gelsomino, niente, niente di niente, non importa se nessun messaggio, nessuna mail, nessuna telefonata, nessun segno di vita neanche in rete, nessun luogo dove trovarti anche solo per guardarti, amore mio, non importa se fine, chiuso, serrato, cancellato, dimenticato, rinnegato, non importa se forse mai esistito se non in me, solo in sogno, solo in delirio, solo drogata, ipnotizzata, stregata
………………………….. che importa, non importa, dai, ché tanto, comunque,
nonostante tutto, è di nuovo primavera.
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(by poetella)
(il piccolo ciliegio di mia sorella…)
24 giovedì Mar 2016
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in
(un video di poetella)
Guardiamole insieme. Le margherite
hanno coperto di bianco il prato
anche
il minuscolo giardino della casa
della bidella. E se guardassi bene
le troveresti anche un po’ più la.
Dai, guarda!
Guarda come tramano
con le loro testoline tutte pettinate
brave bambine giudiziose del coro
di questa
stagione fiorita di questa
promessa di vita che torna e ritorna e torna
e ritorna
promessa di sole
di abbracci di baci
brave bambine a bocca aperta
e occhi chiusi
tu chiudili gli occhi
occhioni di bambola, chiudili ché vuoi dormire.
Non per altro, è che è primavera.
Si sa, è dolce dormire
a primavera. Dormi cara. Oggi, poi, piove.
…
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(by poetella)
22 martedì Mar 2016
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in.
Queste mattine così terse
Così promesse di covature e schiuse
così cominciamenti di cinguettii
crepitii nel tepore
stupori di gemme fessurate e tremanti
Queste mattine di poco vento rosato
queste mattine inginocchiate
a pregare non so
pregare il seme il coraggio il filo d’erba
flesso
il fiore la zolla svelata e smossa.
Queste mattine imbellettate del pensiero
dei fiori, ansante amante
e ronzii insistenti
e richiami e cicalecci di bimbi
in cortile
voci squillanti di fontana delle grazie.
Come faccio
come si fa
come si può ruminare tristezza
starsene zitti e fermi e duri
come rami secchi d’inverno.
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(by poetella)
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(video di poetella)
08 martedì Mar 2016
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in(foto di poetella)
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………………………………… E lei pensa Le violette! Le piccole cose semplici
la gioia del minuto, del sereno, del deliziosamente profumato, la gioia del familiare, del domestico, del quieto, la gioia della sorpresa, nello spelacchiato cortile di scuola, tra le foglie secche che quasi mai nessuno toglie, tra i mozziconi di sigaretta buttati a terra dalle bidelle nelle pause frequenti dal lavoro
……………………………………. lei pensa Le violette! Proprio lì, spontanee, come spontaneo è il sorriso davanti a un bel bambino incappucciato in questi giorni di freddo inverno, che meno male che c’è un po’ di freddo che scaccia via le zanzare che ancora se ne trovavano in giro nell’aria sporca di fumi, satura di rumori molesti, di visi corrucciati e passi frettolosi, di inquietudini per il futuro e anche per il passato e il presente, in quest’aria intossicata di rancori senza perdono, senza salvezza, in quest’aria gravata di ignoranza, di violenza, di mancanza di grazia, poi, improvvisamente,
………………………………… le violette! Un tremolio di viola tenerello scosso lievemente dal gran vento di oggi, e tuttavia sereno, gaio, in attesa del bacio del sole
come me, che di quel bacio ancora m’intenerisco.
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(by poetella)
07 lunedì Mar 2016
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in(foto di poetella)
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………………………………………. E lei pensa Prima o poi si diluirà quest’amaro in bocca
come si diluisce la notte sui tetti delle case al mattino, come si diluiscono le nubi alle sferzate delle raffiche di marzo o la nebbia che si sgretola alle tenere leccatine del sole sempre più alto, nel giorno.
……………………………………… E lei pensa Prima o poi s’allenterà questa nostalgia di giovinezza come s’allenta il nodo in gola al fluire delle prime lacrime che lavano il dolore del mondo. Come s’allenta la morsa di tutti i dolori con un’anestesia di pietosa bellezza
………………………………………. E lei pensa Prima o poi si tornerà a camminare a sorriso pieno, dimentichi, senza voltarsi indietro, con lo sguardo luminoso come luminosi sono i giorni d’inoltrata primavera che brillano tra le gemme e i piccoli fiori e slargano i cuori e spianano i crucci e spolverano di dolcezza le ferite del mondo, ché, si sa
la primavera consola anche i vecchi.
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…
(by poetella)
02 mercoledì Mar 2016
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arte, bellezza, consoliamoci, fiori, ma l'amore dov'è?, primavera, vento
questa è di un bel po’ di tempo fa…
ci ho fatto un videino…
piace?
°°°°°
Fastidioso questo vento di marzo
e ancora non ci sono petali
in giro, è presto per la voglia di spogliarsi
o tardi
Non è tempo, insomma.
Chissà mai se…
e non ci resta che andarcene per
musei a fare Bellezza
[prenotiamo, dai]
quella che non mi trovi più addosso
quella che non cerco più
in te.
E si finge, si finge che basti
questo tepore incosciente o lo sbucare
sul ramo legnoso dell’azalea
nel nostro micro balcone
d’una minuscola gemma
custode di foglia
o di fiore
Piccola piccola verde verde di perdono
…
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(by poetella)
(Marzo 2012)
18 giovedì Feb 2016
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in13 mercoledì Mag 2015
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(foto di poetella)
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Tutto un trillare oltre la vasistas aperta.
Ora, ecco, cinque, sei note
ora un’unica, diversa
ripetuta tremolante come un gorgoglio d’acqua. Sovrapposta a quelle.
E s’aggiunge un altro scintillio sonoro, Acuto. perentorio.
Ignoro la provenienza di questo concerto.
I suoi singoli musici.
Ognuno il suo discorso d’amore intrecciato ai rami.
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Attendono risposte mentre io
in allerta
scruto il domani
come raggio filtrato tra il verde
ancora verde dei miei giorni
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(by poetella)
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06 mercoledì Mag 2015
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in
Meraviglia, questa giorno di primavera. Quasi giubilo.
Come mi fossi accorta solo adesso che, che so, un balenio di luci, una rivelazione, un’intera scena di colori, una liberazione dello sguardo da spesse tenebre, o forse solo fine della gran paura, e sì che so bene che non è così, che è primavera da un po’, ma è come se la percezione ora fosse finalmente piana, scorrevole, immediata.
Riconoscibile.
Meraviglia la sensazione d’avere in corpo una forza salutare, vivifica.
Non contaminata, non minata da alcuna malattia – e sì che avevamo temuto. Parecchio – non minacciata da alcun dolore.
Come uscire da un incubo, al mattino presto, la notte ormai alle spalle con le sue ombre cupe, i suoi oscuri contorni segreti
Svegliati da un intenso, armonioso profumo della gardenia
appena fiorita.
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(by poetella)
(un video di poetella)
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04 lunedì Mag 2015
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Perché è tutto un fiorire. Anche i bordi della strada. Fiori. Anche il terriccio nel cantiere operoso. Fiori. Indifferenti alla ruspa che tra poco, ore? giorni? svellerà la vita che li sostiene. Fiori rigogliosi. Ignorando gli sguardi, le voci, le beghe del traffico, la fretta, la noia.
Tutto un fiorire di rosa, di viola, di gialli, di rossi. Come non prenderne atto?
Come non sentire che il sorriso si libera nell’aria e s’aggiunge al sole. A questo primo sole tiepido dopo un inverno di pioggia. Di lacrime. E dolori ormai sopiti. Forse per sempre.
Come non sentirsi allagati di gratitudine per questa bellezza, anche la più semplice, piccoli fiori di zucche spontanee sul bordo della Tiburtina, altri, minuscoli, sconosciuti viola, di un viola quasi irreale, una tela di Van Gogh, che scintillano tra le minute foglie in una crepa dell’asfalto.
E il balcone che s’è svegliato. Che pare chiami, al mattino, per la prima carezza del giorno. orgoglioso della sua bellezza.
Tutto questo canto silente di meraviglia, o magari mormorante delicate parole d’amore.
Come quelle che si credeva di non poter ascoltare più.
E invece…
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(by poetella)
30 giovedì Apr 2015
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in(foto di poetella)
Intanto gustiamoci questo giardino.
Esplosione del rododendro
Sospiro molle, languido, del glicine – come una preghiera.
Laude di ringraziamento.
Per l’azzurro del cielo
o il tremare profumato della verbena
o la cantata in coro degli iris
impettiti come guardie del re
guardali! E c’era stata la pioggia. Impariamo
dai fiori, tutti noi!
E quella spirea, poi
quel grondare bianco
pizzo di culla che veli
tenga lontano tutto il male del mondo
Cascata di bellezza.
Purificazione. Speranza.
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(by poetella)
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21 martedì Apr 2015
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in.
Vieni, siediti qui. cominciamo questo discorso di grazia. Cominciamo il cominciare.
Che c’è di più bello?
Vieni. Ti ascolto, sai? Non sono un chiacchierone, hai detto. Neanche io. O forse sì.
Ma giuro, sai? ascolterò anche il più piccolo dei tuoi silenzi. C’è nei tuoi occhi una promessa di bel tempo. Come un arcobaleno. E nella tua voce frusciano venti tiepidi, tiepido è questo trovarti, dopo tanta tempesta. Lasciamo che primavera schiuda le braccia e sparga delizie.
Non servirà coglierle. Ci cadranno in petto.
E in cuore. E anche oltre.
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(by poetella)
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16 giovedì Apr 2015
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in(foto dal giardino della sorellina di poetella…)
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È sopraggiunto un tale tepore. Come un’affettuosa mano che tenesse il cuore ben sollevato da terra. Da tutte le asperità. Le rugosità pericolose. Un tepore sulla pelle del viso e delle mani, esposti generosamente all’aria. In attesa.
È sopraggiunto un tale tepore come le prime luci dell’alba che scaccino via le ombre cupe della notte, lasciando schiudere le corolle delle margherite. Garbatamente.
Come dunque non affidarci, fiduciosamente, a questo sgorgare di speranza che tutte le primavere accendono, scellerate, promettendo e promettendo?
Potremmo mai noi?
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(by poetella)
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13 lunedì Apr 2015
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in
(video di poetella)
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Ancora le Goldberg. La prima Variazione. Festa barocca. Le note che disegnano giardini. Giardini? Sì, giardini, fontane. Scintillio. Spruzzi. Fiori imperlati. Fruscii. Colore, calore.
Le note che trascinano. Invito alla danza. Cuore spolverato. Bene bene. Negli angolini. Rivoltato e sgrullato.Via i crucci. Mai esistiti crucci.
Lasciarsi trascinare.
Occhi chiusi.
E fuori l’aria è tiepida di primavera.
Primo boccio di rosa. Quella piccola. Guarda un po’. Ed io che pensavo che prima, invece.
No. La piccola è stata più brava.
Ed i gerani. Guarda! Guarda come comincia la festa!
Amassero Bach? Fosse quello il segreto?
Ancora le Goldberg. Mi drogo di musica. Vivo.
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(by poetella)
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