Ma sì, vedi come sono?
bastano un po’ di giorni (un po’?)
e mi prosciugo.
Mi prende un vuoto in testa, uno scollamento, un lasciar andare di fiume largo, scivolando via sui fatti e non fatti, detti e non detti, senza guardare troppo, senza guardare più, io che guardo, invece, guardo sempre, trattengo, rielaboro, in genere, quando…
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E invece no. Lo vedi come sono?
Mi prende come un congelamento, come una sospensione dei lavori con gli attrezzi a bordo strada e le pietre ammonticchiate, pale, vanghe, chiodi (un chiodo conficcato in testa) tutto scomposto, disordinato, impolverato, io che porto sempre tutto a termine, organizzo, ordino e metto bene bene e faccio bello quando penso che presto, noi…
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lo vedi, invece? lo vedi come sono?
Mi prende una stanchezza, su per le gambe, su per le braccia e gli occhi, le mani, una stanchezza su per le parole che non vogliono uscire, s’induriscono, si smarriscono e si nascondono e non si fanno trovare, fanno dispetti come queste ore che non passano mai.
senza te.
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E sì che io ci giocherei con le parole, ci giocherei con le parole da gatta col gomitolo fino a scioglierle tutte e mettermele attorno come una collana di perle a coprirmi, la tua Salomè
aspettando che tu, adorato, con un gesto sapiente
click, rompa il filo dell’attesa e finalmente
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mi spalanchi il mondo attorno. E dai…
…
…
…
(by poetella)
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