• Cookies
  • mi presento…

Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi tag: tempo fa

un video di poetella….

07 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, Debussy, empatia, felicità, musica, poesia, video di poetella

≈ 13 commenti

Tag

amore, musica, poesia, tempo fa, ti amo, video

 

di un po’ di tempo fa…ma va bene lo stesso. no?

 

 

buona visione

…

…

…

(by poetella)

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

poetella legge da “IL Cantico dei Cantici”…

16 venerdì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, foto di poetella, poesia, video di poetella

≈ 6 commenti

Tag

amore, Il cantico dei cantici, poesia, tempo fa, video

un mio video, di un po’ di tempo fa…

ma ancora …attualissimo!

ed io lo amo.

.

.

.

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

ri-posto…

15 sabato Set 2012

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, consapevolezza, crescere con l'amore, le cose importanti, notturno, pensieri sparsi, poesia

≈ 22 commenti

Tag

buona fortuna, cinquanta anni, tempo fa, tutta la storia

una cosa di un po’ di tempo fa…

e niente foto. Ecco.

                                                 – Certo, caro, ti pare che non lo so?

 

                                                non  sono nata ieri, e neanche cinquanta anni fa, io. Anche se  Che vuoi che contino gli anni, dici. Le so queste cose.

 I legami, gli affetti benedetti da Dio e dagli uomini, se Dio vuole e che Dio li abbia in gloria. Lo so. Lo so. Accidenti se lo so.

[le scelte degli anni, un domino infinito]

E i collegamenti e i rimandi, da quello a quell’altro. E da quell’altro a quello.

Che poi contano su di te. Poi. Quanti sono. Quanti collegamenti e rimandi. Loro contano su di te.

– Certo, caro, ti pare che non lo so?

 

                                                        T’è mai capitato di pensare a quante siano le persone che contano su di te? Non dico solo l’indiano al supermercato, un euro e Buon giorno! buona fortuna! No, non solo quello. O la vicina che ti viene a suonare per un limone. E due, tre foglie di prezzemolo, che bastano, sa? bastano. Non dico quelle persone. Dico quelle che Hai promesso. Quelle che M’hai fatto credere che hai promesso. Adesso ci conto. Non puoi non.

 

                                               Come si fa a mollare per strada i libri di favole e quelli dei conti. Fatti e rifatti. Visti e rivisti. Certo, certo, caro. Come si fa? Anche se c’è chi lo fa. Altre categorie. Cuori pelosi. Quelli che passano sui cadaveri e se ne fregano. Mai passata sui cadaveri io. Neanche tu. Scanso pure le foglie secche io, pensa te. Che ti credi. Mando fuori le mosche e i ragnetti piano piano, senza toccarli, per non fare male.

 

– Certo, caro, ti pare che non lo so?

 

                                                    Questa storia, tutta la storia che è  fatta di giorni e notti e volti, di ore, ore e ore. Passato. Passato diverso, accumulato, stratificato, concatenato. E quanti giorni, quante ore prima che noi. Quante  alle spalle prima di. Mica si possono sgrullare come i capelli sul collo e rimetterli a posto. E andare avanti. Ricominciare. Io no, comunque. Io no. E neanche tu.

Le strade si sono incrociate troppo tardi. E che bello che si siano incrociate. Che bello i tuoi occhi. Le  tue mani. Le tue labbra.

E le nostre, le nostre ore strappate al tempo, e il tempo in fiamme, quel nostro tempo fuori del tempo accecato, furente, le nostre ore chiuse in una bolla. Segrete. Segrete come la combinazione della cassaforte dei sogni. Che non si può sbandierare ai quattro venti. E come la sbandiererei io quella magia tra noi, come la griderei in giro per sentire, ripetendo, che è vero. Che non è fantasia. Che non è immaginazione. Che non è solo la materializzazione d’una speranza. La costruzione fantastica di un Anche io! Ma no, zitta e mosca. Solo noi lo dobbiamo sapere. Che poi, oltre tutto si sa, gli dei sono invidiosi.

 

– Certo, caro, ti pare che non lo so?

 

                                           Che ci possiamo mai inventare per sfrondare il passato? Cancellarlo e ricominciare.

 Zac, zac, zac e solo noi a resistere. Solo noi a esistere.

Che mi posso mai inventare per riscrivere il libro? Cambiare le tessere. Rivoltare i cappotti?

 

                                 Ce ne stiamo a fantasticare, allora, sul filo dei sogni. Impossibili. A dondolare come panni stesi, secchi e bianchi. Aspettando che le forbici, ci sono sempre delle forbici in agguato, aspettando che zac!

Zac, zac, zac e niente a resistere. Più niente ad esistere. Neanche noi.

 

                                           E quando penso ai tuoi occhi sorridenti e sereni lontani da me, quegli occhi di mare, quegli occhi d’immenso,  in altri occhi, legittimi occhi, occhi che possono farsi guardare dai tuoi ovunque, senza velarsi di nuvole, senza schermarsi di ombre. Quando  penso ai tuoi occhi  che presto perderò. Che non per me. non per me.

– Certo, caro, ti pare che non lo so?

 

                                         Quando penso che sono straniera nella tua vita, che non c’è scritto il mio nome sul tuo libro, anche se è inciso nel tuo cuore e nel mio il tuo, quando ci penso,  lo sai? Quando penso, allora ecco, per me ti dico che sarai, mentre le nuvole continueranno a vagare fregandosene, fregandosene delle colpe e delle pene e del perdono, fregandosene delle lacrime e della gloria di Dio, le nuvole, loro, fregandosene della terra che geme, lontana, per me sarai, per me resterai un dolore alle dita del piede di una gamba amputata. Che non c’è e fa male lo stesso.

 

Eterno dolore.

Eterna assenza presenza.

E io, per te, non so. Proprio non so.

…

…

…

(by poetella)

 

Bach – Cello Suite No.1 -Prelude

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

– Solo una cosa, – aveva detto…

11 domenica Mar 2012

Posted by poetella in camminare guardando, consapevolezza, malinconia, morte, quasi racconti, vecchiaia

≈ 12 commenti

Tag

tempo fa, una voce

(foto di poetella)

– Solo una cosa, – aveva detto,  – anzi, mezza.

Un vecchietto magro magro, cappelletto con visiera e camicia di lino. A quadretti. Due occhietti pizzuti, con la supplica dentro. Lo stupore.

M’ero fermata. Con una certa difficoltà, devo dire. Quasi una frenata.

Cammino sempre molto velocemente, l’avevo sfiorato e stavo per superarlo, ma lui aveva parlato. Fino fino, flebile. Una voce di passero.

Per quello la frenata. Avevo sorriso allora e Dica, con tutta la gentilezza che potevo tirare fuori in quel sole, in quel caldo.

Che non vedevo l’ora di tornare a casa. E  mi si scongelava pure il pesce.

– Mi saprebbe cortesemente indicare da che parte devo andare per piazzale Hegel? Di qua o di la?

L’avevo guardato meglio, sempre sorridendo. Dolce. Cercavo d’essere dolce. S’era perso. Sicuramente.

In mano un telefonino, vecchissimo modello.

– Ma è lontano, da qui… ci vorrà almeno una mezz’ora. Forse più. (io ci avrei messo mezz’ora, ma lui…) Dice a piedi?

– Certo. Non c’è problema per me.

Magro magro. L’avevo visto come procedeva lento. Malfermo. Un passetto alla volta. Ticchete tacchete. Un passetto alla volta.

Come faccio ad aiutarlo, pensavo.

– Che crede? Camminavo molto, io. Doveva avere visto come lo guardavo. Anche se cercavo di non…

– Certo, un po’ di tempo fa, camminavo. Un po’ di tempo…

– Ma è davvero molto, molto lontano. Potrebbe prendere l’auto.

– No, mi sbaglio. Già mi sono sbagliato. Con l’auto. Sbagliato.

– Ma glielo dico io, quale. La porta proprio lì… guardi, lì c’è la …

– No, grazie. Mi dica a piedi.

Risoluto. Ancora la voglia di dimostrarsi che ce la faceva.

Che tenerezza. No. Non era tenerezza. Era pena.

Così magro, ben vestito. Magari a casa c’era una moglie, una vecchia che già stava pensando ma che fine ha fatto. Già brontolava, con la tavola apparecchiata. Per non preoccuparsi. O un figlio, o una nuora insofferente. Magari era uscito per starsene un po’ in pace. E s’era perso.

Con quel sole. Con quel sole che mi splendeva addosso, io, col mio vestitino a fiori e le goccioline di sudore che mi brillavano sulla scollatura. E la gonna larga e il fiocco a stringere la vita. Io spavalda, allegra.

Sentivo una scheggia in gola.

– Allora, guardi, vede lì, quel carrozziere? Deve girare a destra

– Destra.

– Sì, la sua destra e poi andare sempre dritto. (mi capirà?) Seguire la strada. Che fa tanti ghirigori, ma la deve seguire. È tanta… ma arriva. Poi deve chiedere.

– Destra

– Sì, lì a destra, ma chieda, poi

– Chiedo, sì. Grazie.-  E s’era incamminato, via, alle mie spalle.  Ticchete tacchete.

Mi sentivo colpevole. Che potevo fare, però. Pure il pesce che mi si scongelava.

Magari l’accompagno. Ma no, come faccio. Magari lo metto sull’auto. A quell’età neanche deve pagare il biglietto. Quanti anni avrà avuto. Tanti. Ottanta. Novanta.

M’ero fermata. Ero rimasta due  minuti immobile. Tutti pensieri accavallati e la busta della spesa che pesava. Però sono giovane, in fondo, ancora. Ce la faccio. E la busta è bella pesante.

Ero così allegra, prima. Cavolo. Quasi cantavo. Anzi, mi sa che proprio cantavo, poco prima di vederlo.

Torno indietro. Ecco.

Non lo vedo. Poi, lì. Era vicino ad un ragazzotto. Quello, col suo telefonino in mano. Stava facendo un numero. Lui vicino, aspettava. Forse starà chiamando i suoi. È salvo. Lo verranno a prendere. Si prenderà i soliti rimproveri, povero vecchio. Chissà quante gliene dicono.

Improvvisamente un’idea mi s’è stagliata in testa. Come scritta davanti.

A fuoco, sulla pietra dei miei pensieri. Tipo tavole della legge.

Ecco, prima di diventare vecchia, m’ammazzo.

Sicuro.

Appena m’accorgo che ci siamo quasi, m’ammazzo. E buona notte.

…

…

…

(by poetella)

Borodin – In the Steppes of Central Asia

 

 

 

 

 

 

–

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

quanti hanno letto...

  • 212.369 visite dall'inizio

Enter your email address to follow this blog and receive notifications of new posts by email.

Unisciti ad altri 1.670 follower

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • Flusso di pubblicazione
  • Feed dei commenti
  • WordPress.com

questo il mio primo libro…

pubblicato da  RUPE MUTEVOLE

e questo il mio secondo…

pubblicato da Progetto Cultura

il terzo. Vincitore del Premio Mangiaparole-Romanzi

vincitore del Premio Mangiaparole-Romanzi

il mio primo e.book

eccomi qui…

e chi volesse leggermi...
sarà gradito!

Commenti recenti

poetella su Quando ripenserò…
titti onweb su Quando ripenserò…
poetella su I nomi. Ci sono nomi di luoghi…
Giuseppe Amato su I nomi. Ci sono nomi di luoghi…
poetella su Quando ripenserò…
poetella su I nomi. Ci sono nomi di luoghi…
poetella su Ok, buongiorno!
langolinonascosto su Ok, buongiorno!
poetella su Ok, buongiorno!
quarchedundepegi su Ok, buongiorno!
poetella su Ecco fatto.
langolinonascosto su Ecco fatto.
Daniela su Ecco fatto.
poetella su Ecco fatto.
almerighi su Ecco fatto.

Articoli recenti

  • Ieri..
  • I nomi. Ci sono nomi di luoghi che…
  • … proprio così
  • Ok, buongiorno!
  • pizzo chantilly…
  • Ecco fatto.
  • Si contavano…
  • Potature…
  • forse…
  • e ancora musica!
aprile: 2021
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
2627282930  
« Mar    

Archivi

  • aprile 2021
  • marzo 2021
  • febbraio 2021
  • gennaio 2021
  • dicembre 2020
  • novembre 2020
  • ottobre 2020
  • settembre 2020
  • agosto 2020
  • luglio 2020
  • giugno 2020
  • maggio 2020
  • aprile 2020
  • marzo 2020
  • febbraio 2020
  • gennaio 2020
  • dicembre 2019
  • novembre 2019
  • ottobre 2019
  • settembre 2019
  • agosto 2019
  • luglio 2019
  • giugno 2019
  • maggio 2019
  • aprile 2019
  • marzo 2019
  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • luglio 2018
  • giugno 2018
  • maggio 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • giugno 2015
  • maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • maggio 2014
  • aprile 2014
  • marzo 2014
  • febbraio 2014
  • gennaio 2014
  • dicembre 2013
  • novembre 2013
  • ottobre 2013
  • settembre 2013
  • agosto 2013
  • luglio 2013
  • giugno 2013
  • maggio 2013
  • aprile 2013
  • marzo 2013
  • febbraio 2013
  • gennaio 2013
  • dicembre 2012
  • novembre 2012
  • ottobre 2012
  • settembre 2012
  • agosto 2012
  • luglio 2012
  • giugno 2012
  • maggio 2012
  • aprile 2012
  • marzo 2012
  • febbraio 2012
  • gennaio 2012
  • dicembre 2011
  • agosto 2010

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.
Annulla

 
Caricamento commenti...
Commento
    ×
    Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
    Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: