Dai, vienimi in sogno, almeno
Che, senti? È estate. Quella che mi…
Sì. È arrivata. Dopo che le strade, gli alberi, i tetti e i fiori, i venditori ai mercatini, i gatti, magari pure i matti, dopo che tutto e tutti s’erano stancati di pioggia. Eccola qua. Quella che alle sei di mattina puoi già uscire in balcone
[che festa di fiori!]
puoi uscire in balcone in camicia da notte e fare un bel respiro
come quello che farei se, svegliandomi, potessi ricordare d’averti sognato. Respiro? Sospiro?
Non so. Comunque tu
dai, vienimi in sogno, almeno
Che, senti? È estate. Quella che mi…
Vieni a farti guardare, dai! quegli occhi che sono stanca o sicuramente mi stancherò di cercarli in cielo. In quel buco che si forma tra le nubi, sempre più largo, sempre più azzurro.
Sempre più tu, sempre più noi.
Leggeri, liberi.
E lontani.
Sono stanca e sicuramente mi stancherò, anche se dice, dai, passa! Dai, quasi finito. E invece è appena cominciato. Quasi finito un corno. Comunque, ti prego, tu, intanto
dai, vienimi in sogno, almeno
Che, senti? È estate. Quella che mi ti porta via. Sempre. Per un bel po’.
…
…
…
(by poetella)
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