…………………….Che poi, a pensarci bene, i fiori, certo, i fiori, ma non solamente i fiori e la musica, la musica, certo, la musica, ma non solamente la musica e le belle giornate, certamente, le belle giornate e l’aria fresca e ancora niente caldo, ma non solamente le belle giornate e l’aria fresca e niente caldo questa sensazione di benessere, di tana libera tutti, di voglia di respirare fondo, voglia di assaporare fondo, voglia intensa di camminare, di andare, di ricominciare, di aprire le mani e lasciar volare via, di guardare il cielo, ah, il cielo! le nuvole, ma sì, si sa quanto io ami le nuvole, mi amano le nuvole? Problema loro.
…………………….Che poi, a pensarci bene, i fiori, certo, i fiori, ma non solamente i fiori, e la musica e l’aria fresca e niente caldo, non è solo da lì questa voglia di sorgente, di acqua limpida, di profumo di vento, di pioggia, di ricordi nuovi da collezionare, c’è posto ancora per nuove collezioni, guarda quanto spazio! Evapora questa debolezza di convalescente che guarisce, vedi come guarisco? Vedi come sto diventando forte?
Lasciami parlare. No, lasciami parlare. Adesso. A parte che con questa giornata, guarda che cielo. Ma come ti viene di metterti a fare questi discorsi dell’anima. E l’eterno. E ci si reincarna. Per compiersi. Ma quando la pianti con tutte queste storie? Ti ci diverti?
Tutti vorremmo avere un filino di speranza, certo, certo. Certo. Chi ti dice di no? Tutti ci si attacca a improbabili costruzioni più o meno condivise, più o meno articolate. A me basta questo cielo. Invece. Sì. Certo. Mi basta.
Eterno, non eterno. Sicuramente lui è eterno. No. Non hai capito. Per quanto mi riguarda è eterno. Non credo proprio possa sparire finche resto viva. Eterno è tutto quello che continuerà ad esserci per il tempo in cui potremo percepirlo. L’aria, il sole, il primo tepore della primavera. I sogni. I desideri.
Quella è la mia eternità.
Le tombe Medicee a Firenze. Ci sono e ci saranno. Se qualche pazzo non le distrugge nel frattempo, ma non credo. Ci saranno e potrò vederle, se mi andrà. Se ce la farò ad andare a Firenze. Quelle, per me, sono eterne. L’anima.
Io non lo so cos’è l’anima. Se esiste qualcosa oltre le molecole. Gli atomi nervosi e mobili. O immobili. Cinica? Dici? Ma che cinica. Non sono cinica. E poi basta appiccicare definizioni! Etichette. Che ne so come sono. So che non mi voglio prendere in giro. Io. Ecco.
Guarda che cavolo di cielo, stamattina. Ma che mi frega dell’eterno.
La Bellezza. La Bellezza. Effimera Bellezza. Fugace, inafferrabile, stupefacente Bellezza.
Il mio desiderio di bellezza è eterno. Il mio stupore davanti alla Bellezza. È eterno. Non mi lascerà finché vivo. Tutto il resto…
Guarda quei vapori sui colli. Guarda quel mondo di fate all’orizzonte. Quei grigi, quei rosa. Spariranno. Li guardi ti giri li riguardi non ci sono più.
Cos’è eterno?
Il mio cuore veloce e la sua infinita fame d’amore. Ecco. È eterno. Sarà così fino a che si fermerà. Ma quando si fermerà, che mi frega. Non sentirò certo l’eterno silenzio del tutto. Non sentirò più niente.
L’anima? È il corpo, non l’anima.
Infinite connessioni. Elettricità. Flussi di elettroni sollecitati, solleticati, spronati. Tutti a vibrare a girare a spostarsi a cercarsi a trovarsi… connessioni
Due occhi che ti guardano e scatta o non scatta
Fammi parlare. Ma sì, sto parlando solo io. Parli sempre tu. Fammi parlare. A che servono le sorelle, scusa?
Mica scatta sempre. Dici che è l’anima che si riconosce? Ma quale anima. È solo magnetismo, attrazione. Poli positivi e negativi. Sesso. Voglia. Vita.
L’eternità?
Un desiderio è eterno. Uno struggimento. È eterno.
Uno sguardo è eterno. Quando spegne tutto il mondo. Quando annulla l’orrore del mondo. Quando colora il buio del mondo. Questo è eterno. Dentro di me.
L’attesa di un orgasmo è eterna. La voglia di innamorarsi è eterna.
Bach è eterno.
Non conosco la tua eternità. Non conosco la tua anima. Di cosa mi parli, ancora?
Conosco solo il tic tac dell’orologio e la sua carica…che prima o poi si scaricherà. E fine della corsa.
. E ancora il vento. Come una minaccia, un vortice d’instabilità. Si sta appesi ad un pensiero mani serrate. Aspettando l’onda dopo fioriture, un placarsi di cieli, promesse consolidamenti.
Ancora il vento. Sparpaglia disperde minacciando – siamo ancora così fragili! – Aggiunge petali a petali strappati Porta via, porta nuovo, ruba. E poi distrugge. Ricostruisce più in là.
Solo chi è forte dura. Non si lascia spezzare. Non piegare. Non piagare.
Resiste. Saldo d’amore. Come una stella fissa. Che ancora si vede.
e scusatela se è quasi privo di immagini ‘sto video…
ma è per via che di notte, si sa
è tutto da immaginare
e tutto
non si può inserire nei video.
Quindi, se non è tutto
è niente! (poetella è così)
qui il testo
La capra sul fondo di me
non vuole dormire.
Cammina per i miei greppi
solleva quel buio e ne scopre
ancora. Più fondo.
Al centro di me
una bestiola accucciata si sveglia
e respira il silenzio che nel giorno
è mancato. Respira. A suo modo
canta. Resta attonita dentro
cucita nel fasciame buio del sange
rivestita del buio palpitante dei boschi notturni.
Sanguinante. Infante. La parte più viva
sta sveglia e pilota. Solleva il corpo
dal letto. Lo accuccia nella camera accanto
per terra. E canta. Dentro. Una felicità
sconosciuta. Un canto d’eternità
spaventoso e immenso. E’ ignota
la sua volontà. Da che strana vita
si erge quel suo stare sveglia
da che lontananza si accende.
Non è bestia nera ma piccola
bestia di luce che sta nella vita
un po’ stretta per lei.