La pioggia ha smesso.
Da due giorni.
Avventato, forse, già crederla finita.
Del tutto, dico.
Ma tant’è. Siamo sempre inclini
alle speranze. Alle sorprese.
Eppure c’è qualcosa,
come un senso di stabilità
in questo sfolgorio di sole,
di cielo spalancato.
Di voli che rigano l’azzurro
come forbici taglia/dolore.
Ecco, la porta di palazzo reale
non chiude più.
S’è persa la chiave.
Forse anche i derelitti, oggi, potranno entrare.
Se vorranno.
Mi guardo attorno, tra mandorli fioriti e vapori di ricordi
e trovo alquanto strano, in fondo
che l’amaro si sia dissolto
ai lati della lingua
e che il sole fuori, al solito (e anche dentro),
si faccia largo, prepotente.
Proprio una strana cosa la vita.
Rifiuto di capire la sua logica. E mi godo il sole.
Almeno per oggi.
…
…
…
(by poetella)
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