Sai, penso che forse
ok, non vorrei essere troppo precipitosa, ma proprio penso che forse
come una nebbia che piano piano, con i primi tepori del giorno, la prima luce cristallina, il primo soffio di vento, dolcemente si solleva scoprendo il mondo che le dormiva dietro
come la sabbia scura che brilla sotto i raggi caldi del sole dopo che l’onda s’è ritirata lentamente, lei che velocemente aveva inondato tutto quello che poteva inondare
sai, penso che forse
sì, certo, come la grande quantità di foglie che il vento ha staccato, insolente, dai lunghi rami dei platani e ha fatto vorticare nell’aria portandola di qua e di là senza progetto, senza finalità se non quella di creare una gran confusione e dopo finalmente l’ha lasciata cadere a creare una specie di letto morbido dove riposare i pensieri più dolci dell’autunno
sì, insomma, sai, penso che forse
come quando il cielo si riempie di nubi, tante nubi, troppe nubi, mamma mia quante nubi che quasi non c’entrano più, o almeno si teme, si sospetta, si valuta non c’entrino più, che lo facciano scoppiare e infatti scoppia in un gran temporale che si porta via tutto e finalmente arriva la pace
ecco. Insomma, penso proprio che forse
e suppongo di sbagliare a dire forse, io mi stia finalmente liberando di te. Ci credi?
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(by poetella)
(foto di poetella)