Oggi sul Blog solo 10 visitatori.
Penso sia arrivato il momento di chiuderla li.
Dico io.
Saluti e baci da
poetella
31 domenica Lug 2016
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Penso sia arrivato il momento di chiuderla li.
Dico io.
Saluti e baci da
poetella
27 mercoledì Lug 2016
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“Ero raddolcito; dicevo che bisogna rassegnarsi alla
propria tristezza e cercavo di fare di tutto ciò una virtù.
Ora, ho scrollato su tutto quanto la polvere dei miei sandali;
chissà dove il vento l’ha portata?”
………………….. il vento che muove piano, dolce
dolce come una mano che accarezza, i teneri fiori
del plumbago, in quest’ora morbida di crepuscolo,
attonita la luce, in attesa dell’ultimo sospiro, prima
di notte.
…………………. Il vento che s’infila come uno sguardo
indiscreto, tra le foglie, alcune chiare, alcune scure, delle
piccole rose anciennes, sul tavolo a mosaico. Ed è ancora
caldo. Quasi sera.
………………… il vento dolcemente carico dei ronzii dell’estate,
degli ultimi cinguettii tra i rami alti dei pini, giù di sotto,
in giardino e, se non fosse troppo ardito si coglierebbe nel vento
quasi un profumo di mare. O di pioggia. O di dimenticanza
mentre s’aspetta quieti la notte.
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(by poetella)
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(Il testo in grassetto da “I nutrimenti terrestri di Andrè Gide)
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19 martedì Lug 2016
Posted poesia
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(un video di poetella)
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È indubbio che tu non sia [non sia mai?]
non sia più nelle mie consuetudini.
In quel racimolare schede traforate di giorni
catalogare mansioni e missioni
riordinare armadi e previsioni.
Ascoltare fruscii o concerti interi dedicati
da non so chi, non so perché.
Ma va bene così.
È indubbio che tu non sia [non sia mai?]
non sia più nelle mie consuetudini.
Cosa potrebbe mai essere consueto in questo
lampo che ogni tanto m’abbaglia
e non per la mia rinomata miopia
né per un mai imparato corretto uso
d’occhiali da sole.
Ho imparato invece a barcamenarmi
tra una nota e l’altra, un fiore, una voce
che non è la tua, lontana
ma la mia, che, stranamente
non ostante…
ancora e sempre canta. Di te.
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(by poetella)
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18 lunedì Lug 2016
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insempre… di quando ero felice.
Oggi, tempi oscuri… ma ne uscirò.
Stammi a sentire.
Stammi a sentire anche se sei dall’altra parte del mondo
o semplicemente a qualche chilometro di distanza.
Ché è uguale, in fondo.
Stammi a sentire, tu, che sorridi sempre quando racconto,
quando parlo e parlo
dopo che il treno impazzito s’è fermato
senza tirare freni d’emergenza
semplicemente perché la corsa è finita
e siamo arrivati nella stazioncina calma e solitaria delle nostre chiacchiere dolci
carezzevoli e delicate.
Senza,(senza? Quasi senza) più malizia.
Stammi a sentire.
Oggi è stata una giornata di merda.
Come ieri. Come l’altro ieri. E anche il giorno prima.
E se vado indietro arrivo a una settimana fa.
Quando era tutta un’altra musica.
Comunque, anche nella trita e ritrita ricerca d’equilibrio sul bordo dell’abisso,
ogni tanto
ogni tanto spesso, veramente
ho trovato nelle tasche un pensiero celeste.
Che m’ha dato anche la forza di scattare
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17 domenica Lug 2016
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poetella vi fa vedere un po’ di Bellezze…
ma, chi può… vada!
mi sono davvero ricreata!
c’è di tutto. Dai vasi greci ed etruschi, ai quadri, ai libri rari del ‘600…
e c’è Guido Reni, e Cezanne, e Van Gogh, e Modigliani… e una statua di Mitra… e altri marmi stupendi…
Viva i Carabinieri!
P.s.
Leggete l’articolo al link inizio post! Merita!
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(by poetella)
16 sabato Lug 2016
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in(foto di poetella)
“ … guarda la sera come se il giorno vi dovesse morire
e il mattino come se ogni cosa vi nascesse.
Sia la tua visione a ogni istante nuova.
Saggio è colui che di tutto stupisce”
…………………………………………e riprendiamo in mano questo libro.
Già una volta, quanto tempo? già una volta mi regalò occhi nuovi,
un germe di fresca gioia. Già una volta, venti, trent’anni fa? già un’altra
volta mi curò come il più bravo, il più empatico, il più compassionevole
dei medici. Il più esperto. Come mi conoscesse da sempre.
Da prima che nascessi.
(frase a effetto. Buttiamola lì. È che suona così bene!)
…………………………………………e riprendiamo in mano questo libro.
Torniamo a vivere il fervore che s’era assopito, diluito dal troppo dolore,
per troppo tempo, come una veste rossa lavata troppo a caldo, detersivo
troppo violento, lavata troppe volte, troppo a lungo. Lavaggio aggressivo.
E dunque torniamo a vivere il fervore. Meravigliamoci a ogni istante del giorno.
Che si desideri solo quello che si ha. Possesso intenerito di ogni ora.
Perpetuo stupore appassionato.
Ché ogni ora di vita è novità. Ricordiamo che un tempo lo si sapeva.
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(by poetella)
(le farsi in grassetto in esergo da “I nutrimenti terrestri” di Andrè Gide)
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15 venerdì Lug 2016
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inquando avevo tempo per scrivere…e motivi per aspettare… scrivevo questo.
Solo che ormai… no, non si farà giorno. Mai più.
(foto di poetella)
…ti parlerò delle attese.
Ho veduto la pianura, durante l’estate, attendere;
attendere un po’ di pioggia.
La polvere delle strade s’era fatta troppo leggera,
e ogni soffio la sollevava.
Non era più nemmeno un desiderio;
eraun’inquietudine;
ma non è forse inquietudine ogni desiderio, dico io? E non è desiderio ogni inquietudine? Cosa m’impedisce di starmene buona come una gatta al caldo, con gli occhi socchiusi e le unghie ritratte, morbida morbida senza aspettare carezze alla gola o sul tondo della testa, senza aspettare richiami a voce o a gesti, pesante e tiepida e immobile, senza vibrazioni, senza pretese.
Cosa m’impedisce di gustare la preziosità del niente, fare tesoro del niente come un immenso forziere dimenticato da corsari frettolosi e generosi e sconosciuti, pieno di perle e fogli bianchi e pagine immense con minuscole lettere col cuore di fuoco o magari d’acqua. O di…
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14 giovedì Lug 2016
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amore, fine di un amore, gioia, il cielo, il nostro concerto, musica, silenzio, Umberto Bindi, video
(un video di poetella)
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…………….. quando le parole se ne vanno e tornano vuote di risposte, quando i richiami restano inascoltati come inascoltato è il vento forte dietro i doppi vetri e tutto è silenzio, quando non c’è eco, non c’è neanche una minuscola coda sonora
quando tutto intorno è un vociare incomprensibile, come incomprensibili sono i versi dei gabbiani che chissà che diranno mai, chissà che vorranno mai dire
…………….. quando le parole se ne vanno e tornano e non portano niente, a mani vuote come un ospite indelicato, quando le parole si stancano quasi di esistere come si stanca di esistere il desiderio, il sogno, il perdono
non resta altro da fare che tacere
…
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(by poetella)
12 martedì Lug 2016
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amore, bellezza, broccato, fine di un amore, oro, seta, troviamo pace
(foto delle mani esperte, lentigginose di poetella)
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………….. e mettiamoci a ricucire questo broccato di seta e oro
restauriamo, ricomponiamo bellezza, bordiamo con preziosità di antico splendore, ritramiamo, riportiamo all’antica gloria se gloria c’è stata
………….. .. mettiamoci a ricucire questo broccato di seta e oro
rigeneriamolo alla luce, alla morbidezza originaria, alla primaria essenza di gioia. Cancelliamo le ferite, affrontiamo le mancanze con occhi esperti.
Ormai sono esperti.
Hanno attraversato il grande buio, indenni.
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(by poetella)
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10 domenica Lug 2016
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inpoetella a Tivoli… vi mostra meraviglie
“Il primo a confrontarsi con le invenzioni letterarie del poeta fu Dosso Dossi, con la tela in cui si vede Angelica inseguita da Orlando. Recenti indagini scientifiche hanno confermato che si tratta della più antica testimonianza dell’iconografia ariostesca, in anticipo perfino sulla prima pubblicazione a stampa del poema.
“Angelica nuda legata alla roccia, di quei nudi splendenti che sapeva fare Ingres; Ruggiero a cavallo dell’ippogrifo; il drago che emerge dalle acque ribollenti: è uno dei più bei dipinti dedicati alle scene dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto.”
“A fianco del Dossi è collocato lo smagliante dipinto con l’episodio d’amore tra Angelica e Medoro, realizzato da Simone Pederzano, noto per essere stato il primo maestro di Caravaggio.”
………… e tanto, tanto altro
nonché libri antichi…
e la splendida scenogrfia per Luca Ronconi ricostruita nella sala della fontana
oltre all’impareggiabile giardino della villa…
ok… poetella consiglia vivamente. Inoltre… un frescooooooooooooooooooooo!
(tra virgolette un articolo di
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09 sabato Lug 2016
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in(foto di poetella)
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…………………….…… Ti scrivo da qui, dal silenzio delle mie sponde ti scrivo da questo mare nero di notte, questa costa a strapiombo ti scrivo piano senza rumore, se vuoi ascoltare ascolti, se no, no.
…………………………………… Senza nemmeno un fruscio ti scrivo
Come una nenia ti scrivo, un dondolio, una preghiera, un cantico lamentoso, un verso luminoso che sveli, che mostri, che schiuda gli occhi alla minuscola chiarità di lucciola. Leggimi, dai!
Ti scrivo e mentre ti scrivo ti cerco in fondo ai ricordi, le mani a coppa ti ricreo, ti vedo. Ti tocco, ti carezzo, ti sorrido. Ti guardo.
Ti amo. Quanto sei bello.
…
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(by poetella)
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08 venerdì Lug 2016
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in.
Eppure, per quanto mi sbandieri addosso
una libertà d’aquila reale
un distacco di nuvola, di fumo di camino
e sorrida al mio dentro
di saggio solitario
immobile
in cima alla lunga strada dei giorni
saldo e quieto
ci sono istanti
come questo [istanti, ho detto]
che la vista indolente di caldo del passaggio
giù in strada d’una macchina come la tua [come… bada bene
non la tua] mi fa vibrare l’aria attorno
tra begonie e gerani e salvia e basilico
e forse l’aria, assente da un po’
mi da quest’ardire di dire Mi manchi.
Mi manca l’incendio delle ore
con te in questo celestino piatto slavato.
Mi manca l’irrompere in quella tua stanza
in quella tua vita
in quello che guardi e tocchi
mi manca il mio irrompere come schiuma d’onda
impetuosa
nel sordo fragore dei baci. E a te?
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(by poetella)
(mi scuso per la qualità della musica dell’audio… è un vecchissima registrazione… ma sempre attualissima!)
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07 giovedì Lug 2016
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indopo aver messo degli stuzzicadenti al posto di ogni cosa da riappendere
il povero pittore(un artista!) ha tolto la carta da parati preesistente…ha rasato il muro e tinteggiato di bianco… senza far cadere neanche uno degli stuzzicadenti posizionato nel buchino di ogni quadro, piatto, icona, avorietto…mensola… ecc ecc…
e il risultato, dopo aver riposizionato tutto, è questo:
la parete con l’armadio… è stata la meno… faticosa!
Beh, bello, no?
a breve si passa al bagno… WOW!
(poi dice che non ho tempo di scrivere… sorry!)
06 mercoledì Lug 2016
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…………………………… ci si potrebbe limitare a guardare in alto, ci si potrebbe convincere di quanto l’aria sia pesante da basso, di quanto poco ci sia spazio per il volo. Ci si potrebbe costringere a rivoltare l’orizzonte, spaziare, sfrondare, sfondare il confine dei desideri, ricollocare, ridisegnare carte, ricompattare coste, destrutturare i continenti del dolore, ripescare terre appena emerse. Piantarci tende, tirar su tetti, scavare pozzi. Irrigare.
…………………………… ci si potrebbe limitare a guardare in alto, ci si potrebbe convincere che sia arrivato il momento di ascoltare i merli, le tortore (ma dove sono più le tortore?) ascoltare il fruscio dei gerani la notte, nel silenzio della città, solo loro a chiacchierare e dire e raccontare un’altra storia, con altri protagonisti. Eroici. E vissero felici e contenti. Tutti.
Anche io. Anche tu. Di qua e di là.
…
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(by poetella)
06 mercoledì Lug 2016
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in05 martedì Lug 2016
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in
…………………………………….eppure ricordo perfettamente se non tutti, la maggior parte dei giorni, la maggior parte delle ore di quando costantemente c’era un semino d’attesa, un germinare di Forse, di Vedrai che, di Oggi? Domani?
questo ce l’ho ben presente. E il sorriso.
……………………………………. eppure ricordo perfettamente se non tutte, la maggior parte delle scrollate di spalle, del Tanto io, del Ma sì, sì, che importa! Tanto io… che mi ripetevo sorridendo. Impensabilmente immunizzata dal dolore.
questo ce l’ho ben presente. E ovviamente il sorriso, ecco
…………………………………….eppure ricordo perfettamente, che non si creda che io non abbia avuto i miei giorni da nuvola, i miei giorni da freccia che scocca nel sole, i miei giorni da dea, sì, da dea. Non è mica poco, no?
questo ce l’ho ben presente. E sempre, sempre il sorriso.
………………………….eppure, sai? ricordo perfettamente,
io, ma tu?
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(by poetella)
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04 lunedì Lug 2016
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in………………………………. i piatti di ceramica, i vasi da farmacia decorati in bianco e blu, quelli in cromie diverse, le fiasche, le ciotole, le tele con le cornici dorate, laccate, incise, scolpite, decorate, i rametti dipinti col loro sfolgorio, e le specchiere, le piante, le statuette di porcellana e la grande statua di biscuit, la piccola teca vuota, una selva di oggetti accatastati, piatti su piatti, quadri su quadri, ninnoli su ninnoli, mensole e mensolette, fregi, fregetti, ciotoline d’argento, libri antichi sul leggio e senza leggio, brocche, acquasantiere, lacche, avori, bronzetti e smalti e legni, e icone severe e statue grandi e piccole scolpite, dorate e laccate, ovvio! E l’angelo che piange (come c’hai ragione a piangere!) e quei due che sorridono, forse perché in due?e poi la grande conchiglia portaguanti che chissà chi più ci metterà i guanti?io ci metto a volte la biancheria per il giorno dopo, con il putto che la tiene su senza stancarsi mai, beato lui! E tavolinetti e poltrone e i tappeti, poi, tutti arrotolati sotto la finestra, tutto portato in esilio in soggiorno.
Ché in camera… lavori in corso!
Vojo morì!
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(by poetella stressantissima)
Segue servizio fotografico…
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03 domenica Lug 2016
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(foto di poetella)
…………………………….Noi che si continua a parlare alle ombre noi che diamo voce ai silenzi, ricostruiamo discorsi interrotti con parole nuove, mai udite, ce le andiamo a cercare nei fondali della gioia da secoli inesplorati, abbandonati con una risalita mozza fiato, stronca cuore, stritola ossa, siamo tutti intorpiditi, doloranti, affannati, polmoni in apnea da ormai (ma quanto tempo è?)
…………………………….Noi che si continua a parlare alle ombre noi che ricuciamo strappi su troppo consumato tessuto, come lo guardi si rompe, vedi? Noi che rivoltiamo le giornate a testa in giù per lasciar cadere i ricordi che bruciano come sigarette accese nelle tasche (incoscienti, ma si fa?) noi che sorridiamo mestamente come l’angelo che sa e non vuole dire, ché è meglio non dire niente, che vuoi dire, che c’è più da dire?
…………………………….Noi che si continua a parlare alle ombre noi proprio sciagurati, incalliti, sconsiderati, inadeguati, sicuramente inadeguati a tollerare tuttora questa definitiva fine
talmente desolatamente poco gloriosa.
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(by poetella)
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02 sabato Lug 2016
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……………………………. Che in fondo c’è rimasto esclusivamente questo da aspettare. Questo fresco, questo silenzio delle prime ore del giorno, questo tremolio di begonie, questo tappeto di fiori da spazzare via in attesa dei nuovi. Quelli ci saranno. Dunque aspettiarli.
……………………..………. Che in fondo c’è rimasto esclusivamente questo da aspettare. Un’assenza di noie, di beghe, di voci inutili, petulanti, richiedenti, asfissianti. Un’assenza di dimmi, dammi, comandami, ok, ok, era un gioco quello. ma c’è poco da giocare, ormai, se non con i vasi di fiori, mettine uno qui, sposta quello lì, aggiungi terra, metti concime, togli le foglioline secche, controlla se afidi, cocciniglie, larve di lepidotteri, larve di ricordi appiccicati a chiudere i pori del futuro.
……………………..………. Che in fondo c’è rimasto esclusivamente questo da aspettare. Che si possa stare in pace ancora un’altra mezz’oretta, senza tv, senza radio, senza mondo
sola nel silenzio a scrivere e (non) pensare a te.
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(by poetella)
01 venerdì Lug 2016
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in
buon ascolto da
poetella
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