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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi Mensili: marzo 2013

È scesa un’altra notte…

31 domenica Mar 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, desideri..., foto di poetella, nostalgia, passione, poesia

≈ 11 commenti

Tag

amore, attesa, nostalgia, notte, poesia, ti amo

SAM_0391

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

È scesa un’altra notte

sulla mia voglia di te di noi

di ardore e tumulto in questo silenzio pieno

vuoto di fiati di note di generose parole gonfie

rotonde come bolle di vetro

rivoltate smosse vive di neve che cade su un sogno.

 

È scesa un’altra notte

sulla mia sete di te di noi

di me viva completa cerchio perfetto richiuso

 

attorno al diamante lucente di grani d’amore.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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Dolcemente fingo. Ci vuole….

31 domenica Mar 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, biografia..., diario, emozione, figli, foto mie..., padri e figli, papà

≈ 4 commenti

Tag

amore, auguri, festa, papà, poesia

papà a 19 anni

(il papà di poetella a 19 anni)

 

 

Dolcemente fingo. Ci vuole.

Racconta, papà.

Dondolo tra  un Davvero? E un Bella storia! Il destino. È  stato il destino, dico. Sorrido. Sorridi e sei ancora così bello.

Fingo di non sapere di come hai conosciuto mamma

E di cosa le hai detto.

Mille e mille volte ripeschi nei ricordi.

La tua vita se ne va all’indietro.

 

Come sei stato furbo, dico.

Come eri bello!

E tu racconti, racconti.

Ti brillano le luci dell’Africa negli occhi.

Eravate 100.000 a Zonderwater.

Qualcuno sarà ancora vivo?

Nessuno come te, però, papà. Vuoi un altro po’ di arrosto?

 

E sorridi e sorrido

E Cosa hai fatto al dito, dici.

L’artrosi, dico io.

Come me, dici tu.

 

Papà. Quanto ho aspettato quel tuo Come me. Sapessi.

 

Bella festa, oggi. Sì.

 

Bella festa. E ancora auguri, papà mio.

…

…

…

(by poetella)

Sidney Bechet – Petite feur

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Chiedi se potrai, quando… se potrai?

30 sabato Mar 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, desideri..., foto di poetella, musica, passione, poesia, Scriabin

≈ 17 commenti

Tag

amore, amore vero, musica, passione, per sempre, poesia, scriabin, ti amo

riverbero

(foto di poetella)

 

 

 

Chiedi se potrai, quando… se potrai?

Chiedi se? Tu?

 

Che io, stammi a sentire, ti dico.

Stammi bene a sentire.

Mettiti seduto e senti.

Tu che mi sei gioia di risveglio

e mi sei attesa e scompiglio.

Tu che sei profumo di legna al mattino presto

 

di castagne, di rosmarino

profumo di vino in un grottino d’estate.

Tu che sei assalto alla noia

nessun drago grigio ti resiste, lo sai, no?

tu mi chiedi se puoi?

 

Puoi, puoi spalancare tutte le porte chiuse da sempre

Puoi entrare in tutte le grotte

Puoi macchiare di rosso la seta bianca dei bachi

 

Puoi spandere aghi di pino sull’acqua della memoria

farci un letto per stenderci i sogni

per stenderci il piacere e il mistero

e il rosso e l’oro

 

tu puoi, puoi, puoi, non starmi a chiedere permessi

per regalarmi la sete.

che già m’assilla senza pace e mi piace. Mi piace.

Dalla sete altra sete, come sorgente.

 

E sì. Sempre sì. Tutto sì. A te. Sì.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Scriabin – Etude op.8 no.12.

 

 

 

 

 

 

 

.

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Certo, ne ho scritte parecchie di…

29 venerdì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, biografia..., consapevolezza, crescere con l'amore, Debussy, foto di poetella, inverno, le cose importanti, musica, notturno, poesia, vecchiaia

≈ 8 commenti

Tag

amore, claude debussy, fotografia, musica, poesia, Ricordi, ti ricordi

SAM_0008

(foto di poetella)

 

Certo, ne ho scritte parecchie di poesie

d’amore. A cercare scuse per sognare e sognarne

a cercare scuse per farlo più mio.

 

Che  come negare che a volte, non sempre

a volte mi prende come una paura che si secchi l’idea

che s’asciughi la parlantina

prima o poi con l’andare dei giorni

 

Con l’andare del grigio contrastato

dai colori fluidi della mia parrucchiera esperta

e sapiente.

Ma in fondo, che paura c’è, dico io

se non quella d’apparire ridicoli, forse

a stare a giocherellare raccontare trafficare

con quelle parole d’amore

 

prima d’appallottolarle e gettarle

nel cestino della memoria

ormai la parte imparata per bene senza bisogno di voci

a suggerire

facendo un bell’Eh… sapessi,

un tempo, io…io…

Ci sarà mai un ultimo verso? Dimmelo.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Claude Debussy – En Bateau.

 

 

 

 

 

 

 

.

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a volte, inaspettato…

28 giovedì Mar 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, emozione, foto di poetella, fotografia, sorpresa

≈ 18 commenti

Tag

bellezza, emozione, fotografia, magia, stupore

…

può accadere che…

luci…

no? e dunque…

Beethowen Allegro Molto Sonata No 3 in Flat Major Op. 7, No 1.

.

.

.

.

.

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Sta crescendo la luce gialla…

27 mercoledì Mar 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, attesa, desideri..., emozione, foto di poetella, poesia, speranza

≈ 22 commenti

Tag

amore, attesa, luce, mail, perdono, poesia

cucina

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Sta crescendo la luce gialla

appena rosata dietro le tendine profumate lavate di fresco

 

Darei tesori nascosti,

-se ne avessi, ovviamente-

per vivere pochi istanti di questi

ogni giorno come una curetta ricostituente

tutti miei dimenticata dal mondo  immersa in me con la luce

questa luce che oggi mi pare prometta lasci sperare

senza rumori senza domande

niente occhio indagatore

cerchi il perdono invece o lo conceda

finalmente.

 

E cresce cresce indora sparpaglia minuscoli

trasalimenti coriandola gioia e come si fa

come si fa a non starsene in attesa

come si fa, appostati in silenzio

ancora in attesa ché si fa presto a sperare a starsi a rassicurare

 

Si fa presto a restare in ascolto del primo cinguettio

primo pensiero

prima vibrazione di cellulare

 

o anche in ascolto della prima mail benedetta.

 

È giorno chiaro. Adesso.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

.

 

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il mio angolino orientale…

26 martedì Mar 2013

Posted by poetella in acquistini di maniaca..., antiquariato, Bellezza che salva

≈ 14 commenti

Tag

antiquariato, bellezza, oriente

SAM_0697SAM_0698

bello, vero?

(poetella è quasi completamente guarita!

tra poco…fine degli arresti domiciliari!)

Viva!

.

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25 lunedì Mar 2013

Posted by poetella in poesia

≈ 6 commenti

una nuova blogger da seguire…
fresca fresca…
benvenuta, piccola!

cloudsinglass

Guardavamo, io e l’amica, tanto tempo fa, stese sulla sabbia d’autunno – quando l’aria è di metallo, le cose intagliate stagliate sull’azzurro – guardavamo le nuvole, roteanti e bolere, nel vento alto dei giorni tersi, quando hanno il baluginìo del riflesso del mare.
Dopo un poco, così ci capitava, guardando e socchiudendo gli occhi e come sognando, sembrava d’essere attaccate per la schiena a un alto, superno terreno e il cielo si trovasse in basso: si aveva quasi paura di cadervi, tra le nuvole che lasciavano intravedere un volo senza fine; ma sapevamo che era un’impressione, uno scherzo dei sensi, e venne fuori allora che i corpi giacevano dall’alto di un’Idea. (Nel tempo l’ho ritrovata, un giorno, quell’amica, e lei aveva ancora quella mia vecchia poesia, in cui finivo più o meno con quella frase; e ricordava benissimo quei pomeriggi immensi, perché per lei, e per me, erano forse stati…

View original post 309 altre parole

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leggendo…

24 domenica Mar 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, da leggere

≈ 15 commenti

Tag

Carne di Ruth L. Ozeki, claude debussy, da leggere, note del guanciale, Sei Shonagon

 

SAM_0695(foto di poetella)

 

 

 

Sto procedendo nella lettura di Carne, di Ruth L. Ozeki.

Un bel leggere.

Forse perché ho ritrovato qui, e ne sentivo terribilmente il bisogno, tanto che l’avevo detto, giorni fa, devo rileggere  Le note del guanciale, l’avevo detto, ed ho ritrovato qui, senza fatica, come  per magia, quell’atmosfera delicata, trasognata, analitica e allo stesso tempo sintetica, lieve e cruda, asciutta e smagata di Sei Shōnagon. Gran donna. Abbondantemente citata in Carne.

 

Ruth cammina parallela. Si lascia incuriosire da quanto legge e lo reinterpreta.

Lo vive o se ne discosta, perplessa.

Come me la sento vicina, con quel suo cercare, dubitare, indagare, contestare, osservare.

 

Davvero un testo interessante.

Ma forse sono io che ne avevo bisogno.

Ci cerchiamo, nei libri. Parole a uncino.

 

Strano, emozionante come i libri, da noi tanto amati, a volte ci vengano incontro a sorpresa.

 

Ok. continuo a leggere.

Poi, dirò altro.

Forse.

…

…

…

(by poetella)

 

 9788877105257g

 

Da Note del guanciale di Sei Shōnagon

 

[…]

Cose appartenenti al passato che ci ispirano nostalgia

Ornamenti di altee appassite. Gli oggetti del gioco delle bambole. Trovare in un libro, schiacciati tra le pagine, lembi di vesti di un tempo. Cercare una lettera che ci aveva profondamente commosse, mentre cade la pioggia e ci sentiamo stranamente tristi e annoiate. Il ventaglio estivo usato l’anno prima.

[…]

 

 Claude Debussy – En Bateau

 

 

 

 

.

 

 

.

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Ti sto a parlare con…

23 sabato Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, desideri..., foto di poetella, nostalgia, poesia

≈ 27 commenti

Tag

amore, attesa, dimmi, nostalgia, poesia

acacia

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Ti sto a parlare con accenti morbidi

Lo so che ascolti anche se non guardi anche se non vedi.

Lontano

col sole negli occhi che piano la collina inghiotte

 

Ti sto a parlare in questa scatola chiusa di mondo

d’oggetti muti –  antiche prede da vite straniere –

ti sto a parlare col fiato leggero del vento di marzo

 

e si che è quasi finito

strano marzo prigioniero

imprigionata primavera

che non si slega non strilla non canta

non balla non ride non sveglia

che, dove sarà finita mai, dico io.

Tu lo sai?

 

Dimmi quello che sai. Raccontami.

Smuovi questo torpore di culla

Solleva le piume spargile svuotami il cuscino

del sonno.

 

Lo senti che ormai voglio entrare nei canti?

Apriamo le porte. Disubbidiamo. Vieni.

 

È ora.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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a proposito di eros…(ri-post)

22 venerdì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, Antonio Moresco- La lucina, atmosfere magice, Bellezza che salva, foto di poetella, hard..., passione, quasi racconti, vecchie mie...

≈ 10 commenti

Tag

amore, antunes, passione, viso d angelo, zitto

l'isolaridotta

(foto di poetella)

Ascolta poetella

   – Che poi, vedi, quando lo leggo, quando leggo questo Antunes,

questo gigante, questa fucina che rimischia  stupori, meraviglie, emozioni continue e ti porta in alto, in alto come un ascensore puntato dritto verso Marte, o Andromeda, o che ne so.

Mi guardi, bellissimo? Non mi guardare così, dai, zitto. Stammi a sentire.

Gira quei tuoi occhi d’oceano, che annego, non riesco a continuare, mi perdo, m’invischio nell’acqua azzurra del tuo sconfinato, travolgente desiderio acchetato.

No. Zitto. Fermo. Lasciami dire.

Quando leggo questo Antunes,

che sto lì appesa a quelle parole che si snodano compatte, come una collana di pietre dure e cristalli di rocca e ogni tanto brilla una perla e ogni tanto c’è una scheggia d’ossidiana nera nera e poi magari, c’è un sasso. Sì, un sasso che si stacca dalla collana e ti colpisce il cuore, te lo ferisce, ci fa un buco fondo che ci va a finire dentro tutto il mondo e il mondo si slarga e si schiara e t’avvolge e ti tira via e si espande dentro di te come un lago, come un mare, come…

 

Fermo.

Stai lì. Non ti girare. Resta immobile.

Lasciami parlare mentre guardo questo tuo profilo perfetto di Endimione addormentato, questo tuo petto che respira regolare e brilla nella luce rosata di tramonto e la tua mano gioca con la mia coscia come se lisciasse la sua gatta preferita. Buono. Lasciami parlare, mentre guardo i tuoi capelli d’argento lunghi e lisci sparsi su questo lenzuolo azzurro come un’aureola attorno al tuo viso d’angelo caduto.                   

 

Quando leggo questo Antunes

che mi dimentico di tutte le meschinità e anche le meschinità diventano splendori, certo, fasti di questa nostra piccola, umana vita di mortali che vorrebbero parlare con gli dei, e penso che fortuna, cazzo, che ho trovato questo che scrive ‘ste cose qui e lo aspettavo da una vita e mai, mai, mai, mai avrei pensato, mai penserò di trovare un altro, no vedi, mai ci sarà per me un altro, impossibile un altro

 

che fa l’amore come te.

 

 Ridi? Non ridere, dai. Baciami, adesso.

…

…

…

(by poetella)

 

 SAM_0014

 

 

 

 

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21 giovedì Mar 2013

Posted by poetella in poesia

≈ 13 commenti

tutti sono pregati di leggere almeno il primo commento… oltre, ovviamente , al prezioso testo di Francesco Marotta.
Meritano….

la Dimora del Tempo sospeso

La Biblioteca di RebStein
XL. Marzo 2013

etretatlibraryyq7

Francesco Marotta

______________________________
Esilio di voce (2011)
______________________________

 

***

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a proposito di “La lucina”…

20 mercoledì Mar 2013

Posted by poetella in da non leggere

≈ 30 commenti

Tag

da non leggere

la lucina

No. È troppo.

Quando addirittura manca un indispensabile, legittimo, naturalissimo  congiuntivo, poetella dice Basta!

Questo libro non è da leggere.

(ma i correttori di bozze Mondadori non ce l’ha?)

 

Riporto la frase perché altri inorridiscano con me. ho bisogno di empatia.

 

[…]

…tanto più che non sapevo neppure se quel sentiero portava davvero fino al punto del crinale da dove veniva la lucina.

[…]

 

E poco prima ero inorridita per l’orribile costruzione della sottoriportata altra frase

 

[—]

Venivano dall’alto i brevi urli allarmati degli scoiattoli.

[…]

 

Ora, io dico, ma l’amore per le parole dov’è? Ma, scrivendo, non si dovrebbe cercare l’armonia, il suono migliore, il felice accoppiamento di sostantivi ed aggettivi…insolito, innovativo. Personalissimo?

Insomma, i brevi urli fa schifo! No?

Si poteva costruire la frase in mille altri modi. Va bene, no mille, ma almeno altri due o tre migliori, sì! Magari solo cambiando il genere della parola urli. No?

 

E poi, tutto un assieparsi di banalità, di frasi sentite e risentite, lette e rilette, il temporale che scroscia, il vento che infuria! Eccheccazzo!

Ma un po’ di fantasia!

Un po’ di creatività!

Sarà che io cerco quei matrimoni di parole che sorprendano, quando leggo.

Che uno, mentre legge, dice Ma come cazzo fa?! E sorride…e continua a leggere per vedere dove va a parare con quella forsennata ricerca d’abbinamenti curiosi, azzardati, sconvolgenti.

Io, per lo meno.

O leggo così o mollo. Mi stufo. Penso, cazzo! Ma questo lo so scrivere anche io! E allora che leggo a fare che mi stanco pure gli occhi che sono miope come una talpa?

 

Insomma, ‘sto La  Lucina sarà pure un libro di un grande scrittore, come dice la terza di copertina, ma io non sono riuscita a vedere in quale pagina ci diventi. E non ci riuscirò mai, credo, perché a pagina 61 dichiaro  improrogabilmente:

Io mi fermo.

Amen!

Prossimo libro.

…

…

…

(by poetella, che sconsiglia)

 

P.s.

peccato per questa carenza stilistica, ché magari la storia sarebbe anche bella, ma…

non basta. Dico io.

 

 

 

 

 

.

 

 

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è arrivato…

19 martedì Mar 2013

Posted by poetella in Antonio Moresco- La lucina, attesa, da leggere, foto di poetella, indipendenza, silenzio

≈ 16 commenti

Tag

Antomio Moresco -La lucina, da leggere, distacco, indipendenza, solitudine

 la lucina

non so…

lette alcune righe.

Lo stile non mi sembra particolarmente avvincente.

Ma potrei sbagliare.

In ogni caso il tema trattato mi sta particolarmente a cuore.

L’isolamento.

la solitudine pura,

per starsene, senza bisogno d’altro/i, in pace con se stessi e attorno le voci del mondo silente.

Vedremo.

Si comincia a leggere.

Poi dirò.

…

…

…

(by poetella)

(niente musica, va bene, Intesomale? Umh?)

.

.

.

.

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leggendo Gide…

19 martedì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Debussy, foto di poetella, pazienza, poesia

≈ 13 commenti

Tag

alba, amore, attesa, debussy reverie, poesia

 foglia

(foto di poetella)

 

 

…ti parlerò delle attese.

Ho veduto la pianura, durante l’estate, attendere;

attendere un po’ di pioggia.

La polvere delle strade s’era fatta troppo leggera,

e ogni soffio la sollevava.

Non era più nemmeno un desiderio;

era un’inquietudine;

 

ma non è forse inquietudine ogni desiderio, dico io? E non è desiderio ogni inquietudine? Cosa m’impedisce di starmene buona come una gatta al caldo, con gli occhi socchiusi e le unghie ritratte, morbida morbida senza aspettare carezze alla gola o sul tondo della testa, senza aspettare richiami a voce o a gesti, pesante e tiepida e immobile, senza vibrazioni, senza pretese.

Cosa m’impedisce di gustare la preziosità del niente, fare tesoro del niente come un immenso forziere dimenticato da corsari frettolosi e generosi e sconosciuti, pieno di perle e fogli bianchi e pagine immense con minuscole lettere col cuore di fuoco o magari d’acqua. O di vento. O di sole.

 

 

   Ho visto il cielo fremere d’attesa per l’alba.

Ad una ad una le stelle scolorivano.

I prati erano madidi di rugiada;

l’aria non aveva che glaciali carezze.

Parve per qualche tempo che, indistinta, la vita

volesse indugiare nel sonno,

e il mio capo ancora affaticato si colmava di torpore.

Salii fino al margine del bosco;

mi sedetti;

tutti gli animali ripresero festosi il loro lavoro

nella certezza del giorno imminente,

e il mistero della vita ricominciò a diffondersi tra foglia e foglia.

 – poi si fece giorno.

 

 

C’è meraviglia, sospensione di dolore, respiro estremamente lento per non smuovere l’aria che sembrerebbe carica di promesse che non sì ha diritto di pretendere, c’è ineffabile stupore in qualunque attesa, che tutta la pace, tutta la calma, tutte le certezze del mondo non potrebbero mai regalare.

Siamo un tempo in levare, noi.

Noi no. Noi non possiamo vivere come una foglia di platano che segue la danza dei suoi colori, verde cupo, più chiaro, giallo, rossastro. Violetto, ocra…e pluf…via nel vento.

No. Noi no. Noi viviamo i lunghissimi tempi dell’attesa come se fossero attimi incatenati uno all’altro, filari di stelle filanti, quelle che facevamo da piccoli in attesa delle feste di carnevale. Ognuno, ogni attimo di un colore.

Ognuno, ogni attimo a legare.

Ognuno, ogni attimo a proseguire.

Mille vibrazioni piene. La conta cantata del tempo

 

Poi, tanto, si farà giorno…

…

…

…

(by poetella)

 

I brani in grassetto tratti da

“I nutrimenti terrestri” di Andrè Gide.

 

 

 

 Debussy – Reverie

.

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Me ne sto qui, lontana dalle feste…

17 domenica Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, foto di poetella, inverno, malattia, musica, poesia, vento

≈ 18 commenti

Tag

amore, andante spianato, Chopin, nuvola, poesia, vento

IMG_2073

(foto di poetella)

 

 

 

Me ne sto qui, lontana dalle feste, non certo per via del periodo quaresimale.

Non c’entra proprio niente la quaresima. Per lo meno quella tradizionale.

Certo, tempo d’attese, questo.

Tra una nuvola e l’altra e sottili spiragli di sole.

Che si chiudano le ferite, s’aspetta, si riaprano le finestre. S’abbassi lo sguardo. Sorridendo.

 

Oggi c’è stato gran vento. L’ho sempre detto che mi piace il vento.

Non posso fare a meno d’aspettare le sue idee.

S’è spostato addirittura un portavaso, in balcone. Certo, era vuoto.

Siamo più leggeri se vuoti. Bella scoperta,

A volte vorrei essere vuota. Vuota di desideri, almeno.

Vuota d’esigenza di promesse.

Ci interroghiamo. Ci interroghiamo spesso su questo. Lasciar fluire. Parole.

Che poi fluisce davvero tutto?

 

Si spianeranno le ferite, almeno, spero.

Svaniranno quei grumi. Ma resta sempre traccia, poi, non è vero?

Conserviamo tutte le piccole, grandi tracce di ferite. Da leccare.

 

Da piccola avevo la pelle sensibilissima al sole. Mi sono ustionata, ricordo.

Non so, mi sembra che sia rimasto il segno di quelle ustioni.

O forse è un’idea mia.

Non diamole peso.

 

Comunque sentire il vento è sempre una bella cosa.

Lasciargli i pensieri e sperare se li porti lontano.

Non tanto lontano.

Basta fino a lì, dove sei tu.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Chopin – opera22 – Andante spianato

 

 

 

 

 

 

.

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Facevo cose, oggi…

16 sabato Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, desideri..., foto di poetella, pazienza, poesia, primavera, speranza

≈ 16 commenti

Tag

amore, contadini, il cielo, pazienza, poesia

solo...(foto di poetella)

 

                            Ascolta poetella

 

 

Facevo cose, oggi, faccenduole, poi guardavo fuori.

Strano come mi stia a cuore lo schiarirsi del cielo

in questi giorni.

 

E sì che me ne sto da un po’  in questa scatola senza fretta, senza

scarpe da infilare o togliere, senza cappotto.

E la borsa è nell’armadio, con la carta dentro

le chiavi sul ripiano della libreria

ho persino bruciato dei rametti di rosmarino sul gas

così, per farmi attorno profumo di legna, di camino ma il cielo

 

il cielo lo guardo con trepidazione

con allarme sfibrante di schiusa di uova, inconsapevole si corrusca e si distende

gioca, lui. Che ne sa.

 

Che ne sa della pena dei contadini che invocano pazienza

(Asciuga il campo, prepara la terra!)

rassegnati alla speranza, le braccia le mani gli occhi

 

che ne sa dell’allegria per il vento che spazza le nubi di marzo

promette tepore in arrivo e gemme e poi fiori e poi frutti.

 

Non ci si placa la sete, la fame, intanto. La voglia.

 

Maledette primavere, bella che sei! hai detto

 

sempre in attesa, ancora. Sempre. Noi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

.

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poetella legge “Intesomale”

15 venerdì Mar 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, dai blog amici..., foto di poetella, le cose importanti, musica, notturno, poesia

≈ 16 commenti

.

dallo splendido blog di Intesomale…

un emozionante brano letto da poetella

ascolta poetella

IMG_4327

Confessione di Hank il navigatore

Pubblicato il marzo 15, 2013 di intesomale

Ho perso la direzione, capitano, ho perso la rotta. Sono settimane che l’ho persa. Non osavo dirvelo, ma è così.

Fino a poco tempo fa ve ne stavate seduto alla sera, sul ponte, ad ascoltare l’estate con la pelle, a fumare la vostra pipa ripensando alle vostre mille babilonie, e mi chiedevate, di tanto in tanto: dove siamo, Hank? E io vi rispondevo: A poche miglia dalla costa, non lontano dal paese dei Blemmi. Oppure: Al largo di Mumbai. O ancora: Trenta miglia a sud di Thule. Ed eravate soddisfatto, borbottavate fumo e approvazione e tornavate a immergere i denti nel bocchino, il cuore nei vostri confusi pensieri.

Ora sono giorni che ve restate lì, quasi immobile, e non dite nulla, non mi chiedete nemmeno più di aggiornarvi sulle acque che ci circondano. E io non ho ancora avuto cuore di dirvi che non so nemmeno più dove siamo diretti. E, a dire il vero, anche se lo sapessi non saprei arrivarci, perché è dal solstizio che il disegno del cielo è cambiato, la stella del nord è scappata col capricorno e io credo proprio che stiamo girando intorno. O peggio. Ho bisogno di tempo per studiare le nuove stelle, di capire se davvero è ancora il cielo quello che vedo, o se tutto questo è il sogno di un ubriaco innamorato della schiuma delle onde.

Se sono io a dubitare della volta celeste, o se è lei a dubitare di me.

Che cosa siamo, capitano? Una compagnia di matti? Pirati? Saltimbanchi del mare? Non ricordo più nemmeno quello. Cosa porto alla cintura? Una pistola o un bastoncino di zucchero? Abbiamo realmente raggiunto l’isola in cui ricordo di aver stretto tra le braccia una verità con la pelle chiara e gli occhi profondi come fori di proiettile? O tutto si confonde nel mondo come già si confondeva da anni, forse secoli, nella mia anima marcia e putrida?

Non fumate, questa sera, capitano? Per quel che serve che io tenga il timone, posso persino venire a farvi un po’ di compagnia. Fatemi posto, avanti… ma, capitano, dormite? Capitano?

Capitano?

.

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Ovviamente, non è perché c’è così tanto tempo…

14 giovedì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, biografia..., Cèline- Viagio al termine della notte, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, J.S:Bach, malattia, pazienza, poesia

≈ 16 commenti

Tag

amore, attesa, J.S.Bach, musica, poesia, preludes, serenità

quadro mio(un olietto su tela di poetella)

 

 

 

Ovviamente, non è perché c’è così tanto tempo,

non è perché le ore si snodano lente e larghe, fiumi di pianura, scandite da filari di alberi e ombre

non è perché si vorrebbe il salto, la caduta libera, invece di questo rettilineo scorrere senza intoppi e incontri, questo sorridere alle nubi, oscurato il sole, ma presente.

 

Ovviamente, non è perché c’è così tanto tempo,

non basta questo motivo per andare a cercarsi i picchi di montagne innevate, le rapide, il ribollire d’onde. Si sta quieti.

Non si lanciano segnali di fumo e richiami d’aquila.

Non si cerca di tirarsi dietro fronde dalla riva, per muovere un po’ l’acqua.

 

C’è un tempo per lo schianto e un tempo per la quiete. Che lo si voglia o no.

S’impara a bastarci. Senza stare a chiedere soccorsi. Mai piaciute le persone che troppo chiedono.

Figuriamoci se…

 

Ovviamente, non è perché c’è così tanto tempo,

che stiamo ad implorare le tue parole e le labbra, le braccia, i tuoi occhi. Ce li teniamo in mente, gemme di grotta, e sappiamo la via. Conosciamo la mappa. Presto si riapriranno le chiuse.

 

E sarà cascata. Selvaggia.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Preludes and Fugues transcription for piano (after_J._S._Bach)

 

 

 

 

 

 

.

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da “Nora e il bambino che non aveva ombra”…

13 mercoledì Mar 2013

Posted by poetella in dolore che guarisce, foto di poetella, malinconia, mamma, Nora e il bambino che non aveva ombra

≈ 16 commenti

Tag

bambina, Nora e il bambino che non aveva ombra, romanzo

nora-e-il-bambino-che-non-aveva-ombra

(La copertina del libro…)

e qui… il libro…

 

 

 

[…]

 

Una bambina che toglieva da sola

cappotto, cappello, sciarpa e guanti

e li appendeva al gancetto sotto l’ombrellino

rosso e blu.

 

Una bambina che li rimetteva da sola,

abbastanza dritti.

Abbastanza in fretta.

 

All’asilo era molto. Questo è un fatto.

Avrebbe dovuto capire, allora, che ce l’avrebbe fatta.

Fidarsi.

Che avrebbe potuto toglier e mettere

tutti gli strati di dolore e festa,

tutte le pesanti, ingombranti adempienze dei giorni.

Togliere e mettere tutti i desideri. Piegarli.

Riporli nel luogo, nel tempo giusto.

 

Avrebbe potuto

la bambina

almeno avrebbe dovuto ricordare. In seguito.

Adesso che da sola

riesce solo a piangere.

E l’ombrellino non c’è più.

 

E la vita è pioggia forte, è scroscio,

è grandine. È neve.

 

 

Ci saranno forse mai nuovi germogli, per lei?

 

[…]

…

…

…

(by poetella)

 

 …un branetto minimo tratto dal mio romanzo…ve lo ricordate? quello che ha vinto il premio…

Ieri m’è capitato tra le mani e m’è venuta voglia di regalarne un po’ ai miei …lettori…

Ecco.

Il libro è in prosa, comunque…solo ogni tanto, qualche…accapo…

…sera!

Raindrop  Prelude  Chopin

.

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E allora scrivimi, via, scrivimi di te…

12 martedì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, desideri..., empatia, foto di poetella, le cose importanti, nostalgia, poesia

≈ 18 commenti

Tag

amore, cello sonatas, poesia, ti adoro, yo yo ma

SAM_0686

(foto di poetella)

 

 

E allora scrivimi, via, scrivimi di te.

Scrivimi, che queste ore piccine, senza splendore, senza gloria, queste ore inginocchiate, striscianti, a guardare per terra, e attenta a come ti muovi, sa’? attenta a come ti giri,

queste ore solitarie in mezzo a mille voci, mille e mille visi, un tratturo d’elefanti, processione di formiche, mille e mille voci che non sono la tua, queste ore imprigionate in antiche scelte fatte da una me che era un’altra. Rinnegata. Scacciata dalla faccia della terra e tornata a chiedere i resti e darne,

queste ore incapsulate nella griglia dei devi qui, devi lì,

queste ore filacciose non mi passano mai, amato mio. Mai.

 

E allora scrivimi, via, scrivimi di te.

Dimmi, dimmi del piccolo e del grande, dimmi degli ulivi, dei mirtilli e dei piccoli animali sotto terra. Delle prime gemme e dell’ultima foglia secca.

Del sorriso e del sospiro. Dello sbadiglio e del sobbalzo, ce n’è di sobbalzi, lontano da me?

 

Dimmi dei gatti, di quei due gatti, beati loro, che respirano la tua aria. La tua benevolenza.

Dimmi la calma, l’attesa. Dimmi la rabbia. le poche volte che c’è.

 

Scrivimi, che le parole riempiranno di te gli incavi del silenzio.

Le parole sembreranno conchiglie lasciate sulla sabbia da un mare misericordioso.

La tua voce nelle conchiglie.

 

Quella tua voce d’eterno ragazzo, d’eterno ragazzaccio, scroscio di sorgente.

Quella voce che anche se dice solo Ehi! Ehi! al telefono, solo se dice Ehi! è come se ogni volta,

ogni volta dicesse Ciao, Belladonna! Ti adoro!

 

Perché io la so, quella voce Io so che così è.

…

…

…

(by poetella)

Rachmaninoff -Yo Yo Ma – Cello Sonatas

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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ancora un video…

12 martedì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, attesa, fine di un amore, pioggia, poesia, video di poetella

≈ 7 commenti

Tag

amore, anni fa, fine di un amore, poesia, tristezza

(tre anni fa…e poetella era davvero triste. Davvero.

Poi…)

buon ascolto…

.

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poetella ringrazia…

10 domenica Mar 2013

Posted by poetella in ringraziamenti

≈ 18 commenti

Tag

minstrel melodies, musica antiqua, ringraziamenti

…con questa sua foto, tutti quelli che le sono stati vicini

e gliel’hanno fatto sapere.

E quelli che non gliel’hanno fatto sapere, ma lei l’ha sentito ugualmente.

Grazie.

grazie...(foto di poetella)

Musica Antiqua – Minstrel Melodies

.

.

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Guardo fuori, dietro la finestra chiusa…

09 sabato Mar 2013

Posted by poetella in amore?, attesa, diario, foto di poetella, malattia, nostalgia, pioggia, vento

≈ 30 commenti

Tag

amore, bambino che piange, musica, poesia, sapore, sidney bechet petite fleur

IMG_3963ridotta

Guardo fuori, dietro la finestra chiusa.

È c’è tutto un gran movimento di rami.

Un cedro. Un cipresso. Tre, quattro, sono quattro, alti pini. Non ne vedo la cima.

Se ne va oltre le sette stecche di serranda abbassata.

Di lato, sulla destra, un muro di foglie. Dev’essere un rampicante che separa il mio dal balcone di qualcun altro.

Sconosciuto.

Alle mie spalle, silenzio.

 

E il vento. Un vento capriccioso, fuori. Che s’impenna, protesta, sbraita, a tratti, come un bambino che piange,

forse di sonno,  forse di fame. O di desiderio.

E non sa,

neanche lui sa perché.

 

Pare che fuori ci siano solo alberi che oscillano. Acqua che scende obliqua.

Forse perché non vedo altro.

E non sento che fruscio persistente. Nessuna voce.

 

Se non quella che, in testa, mi parla di te. Con infinita tenerezza.

Rimbalzando da un punto all’altro di questa camera in prestito.

Troppo calda. Troppo fredda.

 

Che poi penso, dopo un intero giorno d’immotivato digiunare, con quale piacere, con quanto piacere ho divorato quella striminzita, insipida cena, prima, come fosse una succulenta portata dell’Osteria di Giovanni, a Firenze, a via del Moro, mi pare. Sì, se non ricordo male.

 

E come saranno, che sapore avranno i tuoi baci tra un mese.

O forse più.

Che fame che ho. Già.

…

…

…

(by poetella)

sidney bechet – petite fleur

.

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da domani…

04 lunedì Mar 2013

Posted by poetella in comunicazione di servizio

≈ 61 commenti

Tag

chiuso per restauro, etude de concert, franz liszt, un sospiro

images

di poetella…

.

ci si ritroverà tra un po’…spero…

non mi dimenticate!

…

…

…

(by poetella)

Franz Liszt-Etude De Concert No 3 – Un Sospiro

.

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Stammi a sentire, tu…

02 sabato Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, empatia, felicità, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, musica, poesia

≈ 2 commenti

Tag

amore, amore vero, bach prelude, bellezza, energia vitale, il cielo, poesia, ti amo

SAM_0219

(foto di poetella)

 

 

Stammi  a sentire, tu.

Tu, da laggiù, laggiù dove muovi l’aria nel tuo fare e fare.

Da laggiù da dove m’arriva qualcosa nel cielo,

nel cielo che si muove lento come un bambino addormentato. Si gira piano e respira.

Senti il respiro del cielo?

Senti il mio, confuso al suo?

Siamo sotto lo stesso cielo, sai?

Lui ci vede.

Vede i nostri movimenti di pesci nel mare di faccende umide di fatica, fredde di doveri.

Vede le labbra che si muovono silenziose. Si legge sulle mie il tuo nome?

Sulle tue il mio?

 

S’intrecciano nell’aria i nostri nomi, collegati dal destino.

 

E sapessi, sapessi mio caro, quanto la dolcezza del tuo nome sollevi per un po’ quel grande peso, quella scimmia seduta sulla testa del mondo.

 

Sapessi come sia ristoro, come riscriva  coraggio,  speranza. Inimmaginabile forza.

Come ridisegni il sorriso, anche se la pioggia vorrebbe, potrebbe portarselo via, cancellarlo.

Forse per sempre.

 

Non ci riuscirà.

 

Il tuo nome è scritto sul fondo del mare.

Non teme pioggia. Né siccità. Né tempeste di superficie.

 

Il tuo nome riposa nel fondo del mio cuore e da lì produce eterno movimento dell’essere, onde di gioia.

 

E straordinaria, sfolgorante, inesauribile energia vitale.

 

Quella che tu leggi e canti in me.

…

…

…

(by poetella)

J.S.Bach-Prelude

 

 

 

 

.

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poetella non ha testa per scrivere….

01 venerdì Mar 2013

Posted by poetella in attesa, Chopin, foto di poetella, fotografia, musica, pazienza

≈ 9 commenti

Tag

andres segovia, attesa, chopin prelude, fotografia, luce, musica, paura, silenzio

in questi giorni…

dunque…

ariosoridotta

foto!

e musica…

Andres Segovia – Classical Guitar – Chopin Prelude

.

.

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