Perché noi amiamo questo silenzio…

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Perché noi amiamo questo silenzio
perforato da piccoli suoni
cinguettii, minuti scricchiolii

notine
un frullare d’ali, chissà dove, verso chi
verso che, verso quale altro largo silenzio
di cieli di vastità sconosciute
di fresche lontananze bordate d’azzurro

noi amiamo questi silenzi
spezzettati da rintocchi della pendola antica
da un soffio di corrente
uno svolazzo frusciante di tenda
il ronzio d’una mosca o anche
del frigorifero che lavora per noi.

Il silenzio scandito dal brontolio dei pensieri
dall’onda dei ricordi, eccola!
che lambisce e rimbomba
e rimbomba e circonda
e piano canta



(by poetella)

oggi si recita!

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(un video di poetella)



Il mare è calmo stanotte

a largo di Dover Beach

gli uccelli al crepuscolo

gridano sillabe

di qualche parola decostruita

che non siamo ancora capaci

di decifrare

per spiegare l’esistenza.

E sollevano l’ultima luce

con le proprie ali

e volano via con essa

oltre l’orizzonte

mantenendo il segreto.


Lawrence Ferlinghetti,  New York 24 marzo 1919
da “Un luna park del cuore”



 



Ché davanti alla luna…

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(foto rubata)

Ché davanti alla luna

quasi una crepa nel dolore

quasi uno spiraglio

un varco.

Passa da lì, non guardare oltre.

Vivi sul bordo della bellezza

Lascia che segni che schiarisca che dissolva.

Che t’illumini i contorni della speranza

(by poetella)

Buona notte!

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Anche gli alberi dormono…

Quanti saranno…

(foto di poetella)

Quanti saranno

(non mi pare mai di vederne)

a guardare il cielo, la mattina? Che come si fa a camminare senza guardarlo sempre così mutevole lui, così chiacchierone.

Ogni mattina, appena girato l’angolo mi si spalanca straordinariamente vastocosì di più di tutto il restocon tutte le sue risposte per me. Come un richiamo accorato. Un invito alla consapevolezza.

Oggi, per esempio, c’era un buco di luce, tra le nuvole, tante nuvole, nuvole grigio scuro.
Un buco di luce. E luce ai bordi.. Era davvero molto bello


(tuttavia, certo banale quest’ultima aggiunta.)

Le nubi bianche e grigie e nel buco l’azzurro che andava e venivatutto lo sconfinato attorno un vagare tranquilloghirigori di voli. Tremolio di foglioline nuove sugli alberi.


Tutto lo sconfinato attorno un vagare tranquillo proprio come il miopasso dopo passouna Berceuse di Fauré nelle orecchielieve vento sul viso e a smuovere appena gli angoli leggeri della giacchetta aperta
ché questa primavera è ancora (anche lei) così garbata e gentile.

Così mite.

Solo in alcuni giorni in rari momenti ad una certa ora

può succedere di rabbrividire un po’.




(by poetella)

Ma questo cielo grigio…

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Ma questo cielo grigio
questo malanimo del tempo
quest’assenza di desiderio nella cornacchia
appollaiata, immobile, sul tetto di fronte
questa durezza dell’aria senza un cuore

e questo mio stare qui
io e Bach e una tazza di te

e scrivere
il mio urlo di vita che spacca il silenzio…

(by poetella)

Ma se stiamo a contare molliche…

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Ma se stiamo a contare molliche
e passi se stiamo a misurare addii
a mettere in fila i sì e i no
se stiamo tutti precisi ad archiviare il futuro
a spolverare ogni giorno
ogni giorno il passato prossimo – o remoto

se stiamo a rigovernare speranze
farle lucide lucide così lucide
da abbagliarci
se continuiamo a cancellare parole
mai dette mai scritte
come potremmo mai assistere
allo spettacolare mostrarsi

del sempre nuovo scenario del mondo.


(by poetella)

Vorrà pur dire qualcosa…

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(foto di poetella)

Vorrà pur dire qualcosa

-non si riesce mai a leggere tutto il foglio-

ci sarà un senso, un significato da cogliere

-quanto c’è di più, oltre?-

come si coglierebbe un piccolo fiore giallo

sul margine della strada

tra asfalto  e asfalto

con stupore, gratitudine

vorrà allora, dicevo, pur dire qualcosa

(fosse magari una conferma, una risposta alla domanda?)

questa pioggerellina leggera leggera e in cielo

l’arcobaleno.

Chi me lo dice, dai!

Aspetto.

(by poetella)

Oggi pomeriggio…

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foto di poetella

passeggiata romana nel sole di primavera .

Buona serata a tutti

ok, ammettilo…

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Ok, ammettilo. Non ce la fai.
Ti giri e rigiri tra queste pagine di pensieri
cerchi fotografie didascalie note a margine
note a piè di pagina.
Non ce la fai.

Riprendi tutto dall’inizio
che poi ti pareva pure una bella storia
mica no
ma mancavano pezzi
e certi paragrafi erano tutti scarabocchiati
non li riesci a leggere più.

La fine, poi. Mai andata
a curiosare nell’ultima pagina
io, in cerca dell’epilogo. Mai.

Che poi lo sapevo già.

E allora che è ‘sta lagna



(by poetella)

una vecchia foto ritrovata…

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Ho sempre cercato di proteggerti

come fossi più piccola…Guarda come ti abbraccio…

eppure avevi solo un quarto d’ora meno di me.

Che poi, dice, tra i gemelli chi nasce dopo è ritenuto più grande, dice per questioni di eredità…

Bah, ‘sta cosa non l’ho mai capita.

Tu, per me, sei sempre stata più piccola. E io, per te, più grande.

Comunque… eravamo proprio due belle bambine!

Non trovate?

E mamma? Una vera signora!

by poetella

Fingemmo di discutere…

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foto di poetella

Fingemmo di discutere stamattina nemmeno
ne sapessimo qualcosa! Dice
Nel vuoto non si propagano le onde sonore.
Nel vuoto degli smisurati spazi siderali
non c’è suono. Non c’è
musica. Solo silenzi.

Allora, domanda: spiegami perché
nel mio incolmabile vuoto
di lui
mi pare di sentire, a volte

sommessamente, un pianto.


(by poetella)

per adesso niente versi…

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forse più tardi… ma…

Chi mi aiuta a capire, a decifrare la scenetta riportata su questa piccola antica tabacchiera appena comprata, davvero molto piccola… Sarà circa 7 cm x quasi 5. Mi sto scervellando.

Tra l’altro i quattro fianchi sono tutti scolpiti con tralci e grappoli, tralci e grappoli che si vedono anche nella scenetta… Una vendemmia?

E quel tipo inginocchiato che cavolo fa?

E quello che pare esca da una botte, con davanti il fuoco?

Per non parlare di quello strano cane in braccio alla tipa…

Insomma! Boh! Mi aiutate?

poetella sarebbe molto grata a tutti!

Un buongiorno…

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da poetella senza filtri

Beh… gli anni si cominciano a sentire ma, come si dice?

Ciccia!

una piccola collezione di…

oggi vi racconto, parlando della mia infinita passione per tutto quello che ha più di 100 anni, della mia piccola collezione di icone. Alcune russe, alcune greche… Alcune del ‘700, altre del ‘600

Cominciata qualche anno fa, quando dicevo “non mi piacciono le icone” perché ero rimasta alla Madonna di Kazan, vista, rivista e ririvista. Non ne potevo più. Poi… la prima! una piccola icona con due personaggi (ignoravo e ignoro che fossero) ma mi sono piaciuti. mi scuso per l’immagine sfocata, ma è appesa in alto e non ce la faccio a fare una foto migliore!

E da lì… s’è scatenato l’inferno! a seguire, ne vedrete delle belle! eccone un’altra piccolissima. Mi scuso per il riflesso di luce!

sempre tre santi sconosciuti… Poi una serie di san Nicola, che ovviamente non poteva mancare in una collezione che si rispetti!

e adesso arrivano quattro santi e un angelo che sorregge l’immagine di Cristo. Sempre piccola piccola. Forse meno di 10 cm x 15

Andiamo avanti con un’icona da viaggio montata in ottone. Probabilmente faceva parte di una collezione riguardante storie della passione di Cristo…Tutte queste icone non vanno oltre la fine del ‘700…

questa che segue credo sia del ‘600. E’ un po’ sofferente, poverina, ma davvero spettacolare! Bipartita. Quei rossi… quei due santi cavalieri, san Giorgio che uccide il drago e san Demetrio che trafigge l’infedele! peccato che i due “trafitti” siano andati perduti. Pazienza, ve li faccio vedere in un’altra icona… se aspettate!

ed ecco qui sotto, tre santi che non so chi siano, forse la Trinità, ma non ne sono certa, e i due di cui vi parlavo, stavolta bel visibili. San Giorgio sul cavallo bianco, San Demetrio sul rosso e, a terra… i morti!

ancora, a seguire, tre santi e san Giorgio. Spettacolare fondo oro!

le ultime che vi faccio vedere sono le mie preferite!

Cristo tra la Vergine e San Giovanni e sotto i santi Sergio e Bacco che si guardano, sempre rappresentati così, amici (o altro) martirizzati insieme…

una splendida Resurrezione…

San Michele Arcangelo…

una piccola raccolta di icone da viaggio in metallo e smalto e, per finire, la mia preferita! Un’icona su tavola che è tutt’uno con quella splendida cornice scolpita. Probabilmente di inizio ‘600, raffigurante i santi Cosma e Damiano, i santi dottori, con le aureole di metallo argentato e un fondo oro da far chiudere gli occhi, per non parlare delle espressioni dei visi!

e qui, per adesso, mi fermo! Beh, piaciute? A poetella, sì!

Ma fra tutte queste persone…

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foto mia

Ma fra tutte queste persone

poveracce

ragazzetti con la musica nelle cuffiette

così sparata che la sento

a stargli vicino

e la vita scritta sulle braccia

fra tutte queste persone pigiate

con la faccia stanca

assente, senza occhi

sballottata

sul nostro scarabocchiato vagone della metro

in corsa cieca sotto la città

fra tutti questi fantasmi scoloriti

inanimati, forse mai nati,

scontenti

ci sarà mai qualcuno

che ha amato così tanto

da sentirsi

come avesse ingoiato il cielo?

(by poetella)

Lasciamoci convincere dal cielo…

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(foto mia)

Lasciamoci convincere dal cielo, adesso
distendiamoci
slarghiamo le pieghe di questo cuore
spianiamo

guardiamolo questo cielo
lasciamo, lasciamolo a placarci
a togliere spine e sassi
a schiarirci
le strade in petto
lasciamo che gli occhi s’impregnino
d’azzurro
si dissetino, gli occhi


trovi pace, trovi ristoro, ristoriamolo
quest’affanno che a volte ci chiude
la gola ci scuote la terra ci taglia le ali
e taglia fame e sonno
e mette catene ai sogni.

Sleghiamoci. Guardiamo in su. C’è festa.




(by poetella)

tanto ci sono i fiori…

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(una mia foto… rielaborata)

Curiamola, allora, questa arrendevolezza
diamole da mangiare
poco poco quanto basta per farla
viva farla forte e svelta farla
maestra giudiziosa e attenta non
troppo esigente non
troppo poco
curiamola controlliamola minuto per minuto
non lasciamola sola che scappi non le stiamo
troppo addosso che voglia scappare

calcoliamo attentamente le vie di fuga mettiamo
argini mettiamo sacchi di sabbia
teniamocela attaccata come bambina piccola
che appena cammina e guarda con tant’occhi
e ci si tiene accanto per non cadere
per non cadere ancora ce la teniamo noi
bambina forte bambina che saprà crescere

per non cadere ancora noi nel no, no, non ci sto
nel no, così no!
ce la teniamo accanto e le diamo pane
e latte sulla tovaglia pulita
con le mani aperte
spazzate via

tutte le briciole del dolore. Quasi.




(by poetella)

Non so se torno…

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… ma intanto

È successo che ho sentito il tuo profumo. Per strada, mentre camminavo.
Ma sì,  il profumo che avevi quella prima volta a casa tua
quando in cielo era tutto già scritto
e sulla mia pelle ancora niente.

Adesso mi porto dentro un marchio di te
e il libro del cielo s’è bruciato
dopo che abbiamo strappato tutte le pagine.

(by poetella)

Ho da dire che…

Ho da dire che sto passando il tempo a guardare dentro, dietro e in fondo, e di lato e tra i vuoti e nei pieni.

Sto guardando attentamente per visualizzare ogni particolare.

Anche il più piccolo potrebbe essere significativo. Anche quello che parrebbe totalmente ininfluente.

È un lavorio costante. Ci si deve impegnare molto. Chiaro, no?

Mica robetta da poco.

Dunque non ho proprio tempo da perdere.

Saluti a tutti.

(che tanto mi sa che… beh…)

(by poetella)

Beh, posso dirlo…

davvero un periodaccio.

Problemi su problemi. Di vario tipo. Alcuni risolvibili. Altri non so ancora.

E poi un malanimo di sottofondo per quella storia non ancora elaborata e messa via, da dover continuamente celare a tutto il mondo. E meno male che il mio mondo è piuttosto esiguo. Comunque, una faticaccia.

La mia solita insonnia. I miei soliti pensieri ansiogeni…

Insomma. Sono particolarmente provata.

E mia sorella che dice che è il transito di Marte. E che ce n’è fino a marzo! E chi c’arriva a marzo, se continua così!

Non per niente l’ultimo dipintino che abbiamo comprato, probabilmente un frammento di qualcosa di un po’ più grande che, essendo su tavola magari si era un po’… danneggiato nei contorni, beh, dicevo, l’ultimo dipintino l’abbiamo soprannominato Giobbe.

Ché ce ne vuole di pazienza… ce ne vuole parecchia.

Speriamo di farcela.

E buona domenica da poetella!

(by poetella)

dentro la libreria davanti alla porta d’ingresso, così me lo vedo quando esco e quando rientro.

alla nebbia…

(foto di poetella)

Senti qui. Sembrava un soldino d’argento quel sole, stamattina. Tutte le cose sotto un velo di sposa.

Le cose buone buone, tenui, le cose, silenziose. Fasciate d’oblio. Nascoste.

Buone buone, riservate.

Cose garbate e denseSuggeriscimi che tutto permane dietro il suo fiato bianco.

Le case, i cedri, il cipresso, questo mio aspettare. 

Suggeriscimi che è solo vapore, un vezzo, un gioco a nascondersi. Un attimo di stasi nella grazia. 

Ha mani delicateabbracci, questa nebbia. Ha tenerezze. Una coperta sulla pasta lievita teneramente in crescita. Crescita morbida questa speranza di pace che mi si pianta in petto. 

Aspettiamo che cresca. Che gonfi. Che tutto nutra e ristori. Sfami.

(by poetella)

Sto mettendo via…

(foto di poetella)

Sto mettendo via

sto nascondendo?


sto mettendo in un posto segreto

(segreto anche a me)

sto confezionando dei piccoli sacchi sotto vuoto

un ricordo qui, un ricordo lì.

Li sto oscurando, soffocando, stritolando

Tanto non servono più.

Posso ancora tirar su foreste di ricordi

Intere piantagioni di ricordi. E parlare sereni passeggiandoci.

C’è tempo. E voglia.

Soprattutto.

(by poetella)

Meditate gente…

Io ho meditato. Viva!

P.s.

Non amo molto quest’autrice ma condivido!

Sai, penso che forse…

Sai, penso che forse

ok, non vorrei essere troppo precipitosa, ma proprio penso che forse

come una nebbia che piano piano, con i primi tepori del giorno, la prima luce cristallina, il primo soffio di vento, dolcemente si solleva scoprendo il mondo che le dormiva dietro

come la sabbia scura che brilla sotto i raggi caldi del sole dopo che l’onda s’è ritirata lentamente, lei che velocemente aveva inondato tutto quello che poteva inondare

sai, penso che forse

sì, certo, come la grande quantità di foglie che il vento ha staccato, insolente, dai lunghi rami dei platani e ha fatto vorticare nell’aria portandola di qua e di là senza progetto, senza finalità se non quella di creare una gran confusione e dopo finalmente l’ha lasciata cadere a creare una specie di letto morbido dove riposare i pensieri più dolci dell’autunno

sì, insomma, sai, penso che forse

come quando il cielo si riempie di nubi, tante nubi, troppe nubi, mamma mia quante nubi che quasi non c’entrano più, o almeno si teme, si sospetta, si valuta non c’entrino più, che lo facciano scoppiare e infatti scoppia in un gran temporale che si porta via tutto e finalmente arriva la pace

ecco. Insomma, penso proprio che forse

e suppongo di sbagliare a dire forse, io mi stia finalmente liberando di te. Ci credi?

(by poetella)

(foto di poetella)

Eppure ieri sera…

(foto di poetella)

Mi lasciava frastornata la delizia
nel guardare
il verde dell’erba
quasi smeraldo sotto l’aureola
del lampione
col buio addormentato attorno
smosso forse, che ne sai? dai gatti
del condominio.

Davvero strano
che sul tappeto della mia tristezza
saltellasse sghemba questa gioia
certo strappata al torpore logoro
delle dieci e mezza di sera

come fosse regalo




(by poetella)

La strada insieme…

E questa canzone… bellissimi ricordi ancora da condividere…

E buona domenica!

Diario triste…

Non ho voglia di andare a dormire.
Ho sonno, ma tanto so che starei a girarmi e rigirarmi
e i soliti pensieri mi si aggroviglierebbero in testa.


In tv… mi sono stancata della tv.
La casa poi è silenziosa.
Tutti dormono.
E dunque non ho voglia di andare a dormire.

Questi rari momenti di silenzio mi sollevano l’anima.
E sì che ne ho davvero bisogno.
È un periodaccio.
Per me.
Per il mondo.

Accendiamoci una sigaretta, va.
Oggi supero il mio tetto di quattro al giorno.
Ogni tanto si può fare no?

La prendo.

Accesa.
Mi piace guardare il fumo che sale. Giravolte. Leggerezza.
Fossero così i miei pensieri.

Sono ormai venti mesi che pesano.
Troppo.

Quando finirà questa storia?

(by poetella)

Il sole…

si dice baci i belli.

Il mio plumbago conferma.

Buona giornata a tutti!

E allora…

Buona notte!