buona notte…
24 sabato Set 2016
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in24 sabato Set 2016
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in23 venerdì Set 2016
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ma come chi è Diego?
chiaro, no?
Abiamo chiacchierato un po’… poi lui ha preso la chitarra e…
troppo bello starsene comodamente seduta in poltrona ad ascoltare un amico che suona…
anche solo virtualmente. No?
Buon ascolto da Poetella!
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23 venerdì Set 2016
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amore, bellezza, desiderio, dopo l'amore, entusiasmo, leggere, parlarsi, raccontarsi, tenerezza, uffa! basta co' 'sti tag!
(un video di poetella)
(ma chissà chi se lo vedrà tutto… che, alla fine… è più bello!)
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19 lunedì Set 2016
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in(foto di poetella)
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…………………………………………………………… Stanotte deve aver piovuto,
ma io non ho sentito rumore di pioggia, come tu sicuramente non avrai
sentito il mio
……….. – Buongiorno amore mio! che tutte le mattina, tutte le mattine,
come tutte le sere
……….. – Buona notte, amore mio! ti sospiro nella mente con la segreta
speranza che le onde magnetiche, che ne so, l’elettricità nell’aria, un
filino di vento, un nube, un uccellino notturno, qualche atomo vagante
d’amore ti venga discreto a portare la mia voce, a te che chissà dove sei,
chissà mai dove sei più. E con chi. E perché.
……………………………………Stamattina la strada era tutta bagnata
e a me piaceva veder passare grosse nubi gonfie nel riflesso delle
pozzanghere come mi piaceva, tanto tempo fa, veder passare, sentir passare
le tue mani lente sulle mie braccia, fino alle mani che ti aspettavano,
cercavano, serravano, come la terra secca dei campi in questi giorni
cerca l’acqua e la trattiene anche se troppo poca ne è caduta stanotte
e adesso ha già smesso lasciando tutto che continua ad aspettare
ribollendo di desiderio
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(by poetella)
Sonata for Oboe and Piano, Francis Poulenc. –Elégie
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18 domenica Set 2016
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e allora…
posso dirlo!
Oggi è il compleanno di poetella!
trallallà!
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17 sabato Set 2016
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inqualcuno (ma io so chi…) ha riletto per l’ennesima volta questo post…
lo rimetto. Anche perché è uno dei miei preferiti. Ecco.
………………………………. Che poi, vedi, quando lo leggo, quando leggo questo Antunes, questo gigante, questa fucina che rimischia stupori, meraviglie, emozioni continue e ti porta in alto, in alto come un ascensore puntato dritto verso Marte, o Andromeda, o che ne so.
………………………………… Mi guardi, bellissimo? Non mi guardare così, dai, zitto. Stammi a sentire. Gira quei tuoi occhi d’oceano, che annego, non riesco a continuare, mi perdo, m’invischio nell’acqua azzurra del tuo sconfinato, travolgente desiderio acchetato. No. Zitto. Fermo. Lasciami dire.
………………………………… Quando leggo questo Antunes, che sto lì appesa a quelle parole che si snodano compatte, come una collana di pietre dure e cristalli di rocca e ogni tanto brilla una perla e ogni tanto c’è una scheggia d’ossidiana nera nera e poi magari, c’è un sasso. Sì, un sasso che si stacca dalla collana e ti colpisce il cuore, te lo ferisce, ci fa un buco fondo che ci va a finire dentro tutto il mondo e il mondo si slarga e si schiara e t’avvolge e ti tira via e si espande dentro di te come un lago, come un mare, come…
……………………………………… fermo! Stai lì. Non ti girare. Resta immobile. Lasciami parlare mentre guardo questo tuo profilo perfetto di Endimione addormentato, questo tuo petto che respira regolare e brilla nella luce rosata di tramonto e la tua mano gioca con la mia coscia come se allisciasse la sua gatta preferita. Buono. Lasciami parlare, mentre guardo i tuoi capelli d’argento lunghi e lisci sparsi su questo lenzuolo azzurro come un’aureola attorno al tuo viso d’angelo caduto.
……………………………………. Quando leggo questo Antunes che mi dimentico di tutte le meschinità e anche le meschinità diventano splendori, certo, fasti di questa nostra piccola, umana vita di mortali che vorrebbero parlare con gli dei, e penso che fortuna, cazzo, che ho trovato questo che scrive ‘ste cose qui e lo aspettavo da una vita e mai, mai, mai, mai avrei pensato, mai penserò di trovare un altro, no vedi, mai ci sarà per me un altro, impossibile un altro
…………………………………………………………….. che fa l’amore come te.
Ridi? Non ridere, dai. Baciami, adesso.
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(by poetella)
15 giovedì Set 2016
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inquesti video di
sono di una suggestione infinita!14 mercoledì Set 2016
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in
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…………….…. E anche se lei la questione non la vedeva più come da bambina
quando le ombre sulla spiaggia si facevano più lunghe, la sabbia umida e tiepida e il sole affondava prima, stanco, nel mare e la sera si metteva un giacchettino ché l’estate stava morendo e con lei le gioie, le corse, le risate e i teneri, giovani amori cominciavano a tirare fuori le lacrime degli addii
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…………………. anche se lei la questione non la vedeva più come da bambina
quando sapeva che in fondo l’estate sarebbe tornata e sarebbe bastato aspettare quegli undici mesi contando i giorni, i sospiri e le speranze e intanto crescendo e vedendo allungarsi i capelli ed i giorni
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…………………….anche, anche se lei la questione non la vedeva più come da ragazza
quando le feste ed i balli scivolavano inesorabili verso l’ora del ritorno a casa e tanto lei sapeva che ci sarebbero state altre feste e altri balli e magari anche altri amori, nel frattempo
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………………………anche se lei sapeva bene, adesso, che tutte le feste erano ormai nei cassetti del passato, le feste vere, quelle dell’esplosione della gioia come i fuochi di mezzanotte, quelle dei canti appassionati d’amore e d’addio
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……………………………………..beh, lei ancora sorrideva selezionando ora l’uno ora l’altro ammonticchiato ricordo, sorrideva mestamente, certo, ma sorrideva perché ne aveva.
Dio, quanti ne aveva!
Malinconicamente sorrideva, ma sorrideva ancora.
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(by poetella)
(un video di poetella)
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13 martedì Set 2016
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(un video di poetella)
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………………………………………………….. Dunque è così che va?
Uno starsene quieti, le ore equidistanti. Nessuna accelerazione. Niente fretta.
Un sorriso appena accennato, alberi nella nebbia. Cipressi, ecco.
Solo un lieve dondolio nel vento.
…………………………………………………….. È così che va, che procede?
Niente particolari attese. Nessun trasalimento.
Piccole occupazioni domestiche.
Riordinare archiviare rinfrescare.
Controllare preparare conservare. È così?
C’è una certa dolcezza. Indubbio.
Forse un po’ dolente.
Un respiro regolare. Una cantata larga. Comunque.
Salutare il gatto al portone.
Ormai s’è accasato. Risponde al saluto. Miao miao.
La giovane vicina che lascia aperta la porta dell’ascensore e aspetta che entri.
Poi si fa sera.
E poi notte. Sempre.
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(by poetella)
11 domenica Set 2016
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ine visto che te lo vieni a rileggere, carina… te lo metto qui… più comodo, no?
Ascolta, mia cara Euthasia,
forse tu non lo conosci bene. Voglio dirti due paroline su di lui. M’ascolti? Ma sì, lo so che m’ascolti. Ti sta troppo a cuore l’argomento.
Tu sai chi è lui? Sai di chi ti sto parlando? Certo, dici di sì. Ma lo sai davvero?
Te lo dico io chi è.
Lui è Dioniso. Non ne sai niente?
Leggi il seguito, allora. Non sono parole mie, ma di chi sa. Uno psicologo bravo. E scusa se non cito le fonti, ma me le sono perse. Non credo sia un problema, no? Veniamo al dunque.
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Dioniso, gioviale, audace, intraprendente, è il conquistatore della terra. Scrive di lui De Lacroze in “Les Hommes”: “è il realizzatore coronato di pampini che coglie l’istante e l’occasione al volo. è il re del presente che si adatta alle cose e le realizza. è il Dio dell’istante che fugge, forte come…
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10 sabato Set 2016
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l’infaticabile, instancabile , inclassificabile,
irriconoscibile (crede lei, ma io l’ho riconosciuta benissimo!)
lettrice…
s’è stufata. dopo aver letto circa 600 pagine di archivi del mio blog…
ha mollato e ha smesso. Per ora…
chissà se ha trovato quello che cercava. Mi sa di sì.
mejo pe’ lei.
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(by poetella)
09 venerdì Set 2016
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ine visto che da stamattina non mi sono fermata un attimo… ecco… ci sta.
(foto di poetella)
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E intanto lei pensava, un passo dopo l’altro
…………………………………….. – certo che quando…
un passo dopo l’altro, il secondo movimento del concerto n° 21 nelle orecchie. Mozart.
Mozart.
O forse pensava
……………………………………– com’era quando?
E i ciuffi di malva al bordo della strada che grondavano primavera e le bocche di leone
gialle gialle e le margherite e Mozart e lei, niente sorriso, aria addosso, il passo accelerato ogni volta che
………………………………….– ma come posso, senza? Come posso più?
o forse ogni volta che
…………………………………– tanto ce la faccio. Tanto sì.
Il passo veloce, la gonna aderente a contrasto, tesa, fasciante come i ricordi. E un altro
camminare. Un altro andare. Un riaffiorare, non ostante.
E progettava mille e mille improrogabili occupazioni, mille e mille impellenti faccende,
mille e mille indiscutibili priorità da affrontare in quel giorno e in quello dopo e negli…
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08 giovedì Set 2016
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Perché vedi, sì, sarà anche vero quello che dicevi.
Energia pura, dicevi.
Sei energia pura!
Ma lo vedi come sto appesa a queste nubi nere nere
mentre vanno a tuffarsi in quelle bianche, ingenue, sprovvedute
scolarette col grembiule nero e il fiocco rosa
e adesso mi sporco le scarpette bianche e speriamo di no.
Lo vedi come aspetto lo scontro? Spio i moti del vento?
Che sia per ricaricarmi, questa voglia di burrasca?
Per aderire a quel poster con la Vittoria che mi sono dipinta a tempera tra un pensiero e l’altro? Certe volte non lo vedo bene.
E per copiare devi avere il modello ben visibile. Alla giusta distanza, poi.
Non so lavorare a memoria, io. Uno sguardo al modello, uno al lavoro. Che procede.
E basterà questo temporale a schiarirmi la tavolozza?
A sciacquare i pennelli e lavare le vaschette?
Ricominciare da capo?
L’energia, ammesso che sia energia la mia, poi va utilizzata. Ovvio. E bene.
Immobili, non ti serve.
L’energia, ammesso che sia energia e che io la possieda veramente, va ricaricata, inoltre,
ogni tanto.
Ma tu sei ormai così lontano, amore mio. Così perduto.
Dall’altra parte del mondo.
Dall’altra parte del temporale. Che spero scrosci.
…
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(by poetella)
08 giovedì Set 2016
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in…la forsennata lettrice che sta rileggendo tutto il mio blog…
come due anni fa…
buon divertimento, carina.
Ti stai facendo una cultura.
ma io lo so chi sei, che credi.
E mi fai una gran pena.
Ecco.
L’ho detto.
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(by poetella)
07 mercoledì Set 2016
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innon ho tempo di scrivere…e allora… ripost!
(foto di poetella)
Perché vedi, sì, sarà anche vero quello che dicevi.
Energia pura, dicevi.
Sei energia pura!
Ma lo vedi come sto appesa a queste nubi nere nere
mentre vanno a tuffarsi in quelle bianche, ingenue, sprovvedute
scolarette col grembiule nero e il fiocco rosa
e adesso mi sporco le scarpette bianche e speriamo di no.
Lo vedi come aspetto lo scontro? Spio i moti del vento?
Che sia per ricaricarmi, questa voglia di burrasca?
Per aderire a quel poster con la Vittoria che mi sono dipinta a tempera tra un pensiero e l’altro? Certe volte non lo vedo bene.
E per copiare devi avere il modello ben visibile. Alla giusta distanza, poi.
Non so lavorare a memoria, io. Uno sguardo al modello, uno al lavoro. Che procede.
E basterà questo temporale a schiarirmi la tavolozza?
A sciacquare i pennelli e lavare le vaschette?
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06 martedì Set 2016
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in.
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……… segue
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05 lunedì Set 2016
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in05 lunedì Set 2016
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inripensavo a mamma, oggi… e allora… ecco qui.
(poetella, la mamma e la sorellina…)
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Bambine! si va in centro! aveva detto mamma, bella bella, col vestito rosa di piquet, stretto in vita, sottile la vita di mamma, le braccia nude piene di lentiggini.
La gonna svolazzava larga e gonfia ad ogni passo, sbruffo di petali di peonie, mentre prendeva i due vestitini uguali verde acqua per le gemelle. Disegnati, tagliati e cuciti e provati in pochi giorni. A scuola finita. Anche per lei.
Giugno si slargava pieno di vacanze. E di sole. E di attese.
In centro. Bello. Le compagnette delle gemelle dicevano Ieri so’ andata a Roma e loro Ma non stiamo a Roma?
Ma la mamma no. Lei diceva in centro. La mamma sapeva bene tutte le parole. Sapeva tutto e sapeva insegnarlo. La mamma era bella bella.
E ora in centro a passeggiare coi vestitini nuovi e mamma tutta luce e magari…
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04 domenica Set 2016
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in(foto di poetella)
…………………………………………….……………. Senza paragone
come questo tremolare inquieto di luce tra i sottili filamenti
delle canne lungo i fiume, a passi lenti nella banchina che costeggia
l’acqua, in fondo il biancheggiare di Ponte Milvio solitario. Assolato.
Impassibile, immutabile e fiero.
…………………………………………….……………. Senza paragone
come la sensazione tattile dell’incontro con la bellezza
non solo in certi occhi mai dimenticati, ma altrove. Ancora
e ancora. Nello scintillio delle luci della sera, per dire, lontane
e inaccessibili eppure presenti, a invadere il pensiero, lo sguardo.
L’aria. La costruzione pigra delle idee quasi sonnolente dell’ora.
Ormai tarda.
…………………………………………….……………. Senza paragone
Diverso dalla sconsolata rassegnazione di chi non aspetta
che l’ora della ritirata sperando nel sonno, con solo il lenzuolo
addosso o neanche quello. Ché l’estate non vuole finire.
…
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(by poetella)
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02 venerdì Set 2016
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amore, elegia, fine di un amore, fotografia, musica, Poulenc, rassegnazione, ricominciare, speranza
(foto di poetella)
……………………………………………………………………. Senza paragone
come le note dell’oboe nella sonata per oboe e piano di Poulenc
così sinuose, così soffici e poi, improvvisamente, quasi perentorie
come perentorio, un ordine quasi divino, appunto, è questo richiamo
alla calma, alla rassegnazione, alla misura. E il piano scandisce la vicenda.
Intanto.
……………………………………………………………………. Senza paragone
come le catene d’associazioni di pensieri che cerchi di districare
per dare senso. Per dare direzione ai passi. Per scantonare agli ostacoli,
rimettersi in moto. Ritracciare una specie di via possibile, percorribile.
Anche a occhi chiusi. A cuore chiuso. A bocca chiusa.
A chiuso, nascosto amore.
……………………………………………………………………. Senza paragone
come la segreta speranza di una possibile progettualità delle ore,
ancora una volta, in prima persona, senza privilegi particolari
e neanche particolari restrizioni, fluida, lineare, luminosa. Libera.
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(by poetella)
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01 giovedì Set 2016
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inquesto incommensurabile amore
che m’ha regalato momenti di gioia pura
e un infinito dolore che ancora mi fa viva.
e adesso il video
e i versi, scritti quando ero felice
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Sono tutta parole e parole
filigrana d’accenti
cantilena lenta lenta di respiri
da tenere e rilasciare
Sono tutta una lingua antica
una lingua dolce appena nata
deciframi
studiami
traduci
comprendi
i passaggi più oscuri
comprendi i non detti
i segreti smaniosi
comprendi i sussurri i canti
Ritrova la chiave del tutto
È canto poetico è verso è rima
Leggimi. Scorri col dito su ogni parola
Scorri con gli occhi su ogni puntino
letterina
virgolina.
Tienimi sulle gambe dei sogni
Leggi e rileggi l’inizio e la fine
Fa da padrone
Il mio libro è tuo.
Leggi il durante il quando il quanto
leggi il come, il come vuoi tu
Ché sì, a te. Sempre sì. Stregati, adesso.
Assorbimi in ogni silenzio/buio/ fiato che manca
Fiato che torna sospiro
Sfogliami fino a notte e oltre
oltre la notte e tutte le albe
E imparami. Impara i passaggi più belli
Insegnami i versi più arditi
Fino all’ultimo accento.
Fino all’ultimo punto.
Poi posa il libro sul petto e riposa.
Lascialo – lasciami lì. Dormiamo, adesso.
…
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(by poetella)
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