grazie a tutti!
30 martedì Set 2014
Posted poesia
in30 martedì Set 2014
Posted poesia
in30 martedì Set 2014
Posted comunicazione urgente
inTag
per dei fatti molto seccanti avvenuti di recente
poetella si vede costretta a rendere privato il suo blog.
Potrà accedere solo chi riceverà l’invito per farlo.
Chi volesse continuare a leggermi me ne faccia richiesta ed io lo inviterò.
Questo è un messagio a tempo.
Fra pochi giorni metterò in atto la mia decisione.
Fino ad allora, niente post.
E al diavolo chi deve andare al diavolo.
…
…
…
by poetella
29 lunedì Set 2014
Posted lettera
inAscolta, mia cara Euthasia,
forse tu non lo conosci bene. Voglio dirti due paroline su di lui. M’ascolti? Ma sì, lo so che m’ascolti. Ti sta troppo a cuore l’argomento.
Tu sai chi è lui? Sai di chi ti sto parlando? Certo, dici di sì. Ma lo sai davvero?
Te lo dico io chi è.
Lui è Dioniso. Non ne sai niente?
Leggi il seguito, allora. Non sono parole mie, ma di chi sa. Uno psicologo bravo. E scusa se non cito le fonti, ma me le sono perse. Non credo sia un problema, no? Veniamo al dunque.
.
Dioniso, gioviale, audace, intraprendente, è il conquistatore della terra. Scrive di lui De Lacroze in “Les Hommes”: “è il realizzatore coronato di pampini che coglie l’istante e l’occasione al volo. è il re del presente che si adatta alle cose e le realizza. è il Dio dell’istante che fugge, forte come Saturno, il Dio del Tempo che dura, ma la sua forza è diversa: si piega e si adatta alle cose come il ceppo di vite alla pietra. Segue l’onda della vita, pronto a saltare più in alto a ogni ritorno dell’onda”. Dioniso è aperto, ardito, ricco d’inventiva, brillante; si compiace di giocare con le idee piuttosto che di approfondirle. è difficile alla pianificazione e abbastanza disordinato, tanto che la sua vita è spesso fatta di riprese e casi fortunati. Ottiene di dominare con facilità, e con il suo senso della realtà e il genio dell’adattamento può anche raggiungere la vera gloria.
Le malattie morali di Dioniso sono facilmente prevedibili: una sensualità e un amore esagerato per il piacere. L’edonismo sfrenato che può condurlo all’egoismo.
(ma siamo sicuri siano malattie morali? Io le trovo doti adorabili!)
La sessualità per lui è importantissima.
E questo lo sai da te, vero cara? Anche tu lo sai.
Il sesso è un pensiero e un istinto fisso. La sua natura erotica è pronta a emergere in ogni istante: l’incontro di corpi per lui è una fusione estatica, un’esperienza mistica, fisica, mentale e spirituale assieme. Se il partner è sensibile, avvertirà che egli è talmente immerso nell’atto che è come se si trovasse in uno stato alterato di coscienza: Dioniso sta ricercando la fusione con il Tutto. Dioniso non è attratto dalla conquista come Apollo, bensì dall’esperienza esaltante del qui e ora.
Ma c’è la possibilità che Dioniso trovi nella compagna la sua Arianna, coronando un rapporto d’amore e di empatia profonda. Le controparti perfette per questo Archetipo sono le Afrodite, con cui si instaura un rapporto di sensualità e leggerezza.
Ti voglio ricordare qualcosa di Arianna, adesso.
Arianna, la principessa tradita da Teseo e abbandonata sull’isola di Nasso, fu per il Dio l’incontro che gli aprì la porta alla compassione e all’empatia. Prima di lei erano le Menadi, le donne ebbre di lui che lo facevano a pezzi e che si perdevano nella follia, che popolavano la sua vita. Per l’uomo governato da questo Archetipo può riproporsi un modello similare: sebbene il sesso sia vissuto come fusione intensa ed estatica, può mancare il rapporto con l’altra persona – paradosso che getta la donna nel caos emotivo e scatena in lei la violenza e l’odio (tipici di un’Era tradita, che diventa nella sua furia come una Menade). Dioniso non comprende la posizione della controparte finché subisce l’aggressione e sperimenta lo smembramento; ma quando incontra la ferita profonda di un animo affine, allora la ferita risuona in lui svegliando l’empatia – che come tutte le esperienze che prova è profonda e potente, tanto da diventare potenzialmente il collante per una relazione durevole. Con la costruzione di un legame intimo, Dioniso cresce e si completa; la sua emotività tanto biasimata dal mondo maschile trova ora una collocazione, uno scopo, che diviene guarigione e nutrimento: proprio come il vino, che è fautore di ebbrezza e gioia, ma che versato sulle ferite le purifica e le disinfetta per riportare la vita.
“Io sono un viaggiatore e un navigatore
e ogni giorno scopro una regione nuova nella mia anima.”
Kahlil Gibran
Le sue parole chiave sai quali sono? capacità di godere, libertà, qui e ora.
Attraverso l’incontro con Dioniso, si può conoscere la Verità su di sé.
E tu, cara Euthasia, conosci la verità su di te? Mi auguro di sì, mia povera cara. In ogni caso vedrai, il Dio ti aiuterà a scoprirla. Fidati.
Ed ora ti saluto
Tua amica(beh, forse amica…è un po’ troppo)
Ariadne.
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29 lunedì Set 2014
Un luogo familiare. Dove ogni mattina cammino e cammino. Attenta. Occhi e cuore e mente aperti. In attesa. Non si sa bene di cosa. Ma se non…
Cammino, dall’autunno all’estate, passando per inverno e primavera. Ah, la primavera!
Cammino, anche con la poggia. Con la neve. col ghiaccio no. Ho paura. Ché già sbando, oscillo, vacillo, scivolo di mio.
Meglio non rischiare su supporti poco sicuri. Meglio un piano di certezze. Che poi, figurati! Quali certezze?
Che si sgretolano con un niente.
Una minuscola vibrazione. Le famose ali di farfalla a chilometri e chilometri.
Ecco che nome dovrò dargli.
Ali di farfalle.
Così il motivo del crollo delle certezze farà meno paura. Apparirà sicuramente meno minaccioso.
Meno fumo nero che oscura il sole.
Tuttavia, diciamolo: il crollo di una certezza da sicuramente modo ad un’altra di consolidarsi.
La verifica, per lo meno.
Ma sto andando un po’ fuori del seminato.
Si scriveva di un luogo conosciuto, abituale, in una delle prime, fresche, mattine d’autunno, luogo che è riuscito, guarda caso, nel suo intento (suo?) di stupirmi. Volente o no. Chi lo sa mai?
Dunque, nelle orecchie quell’Amapola arrangiata da Morricone. Partono i violini, guardo su e
contemporaneamente sette, otto, dieci, di più? voli, un ventaglio nero nell’attimo di aprirsi e fare fresco, a tempo di musica.
Il cielo terso, azzurro, immobile.
Poi increspato come da un trasalimento, un cedimento di nitidezza, uno sgranare di messa a fuoco.
Increspato come da un velo d’acqua.
No, lacrime. Mie.
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(by poetella)
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28 domenica Set 2014
Posted poetella malata
ine mi sono buscata un bel raffreddore.
con tosse e febbre.
tutta colpa di un po’ di stress
di questi giorni…
I miei potentissimi anticorpi avevano da fare a proteggermi da
altro…
Beh, distogliamo il loro interesse e convogliamoli contro i
virus.
Mi aiuto così
e così…
baci da poetella
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28 domenica Set 2014
Posted musica
in28 domenica Set 2014
Posted poesia
in(foto di poetella)
Poi sarà uno scivolare nella penombra
– già lo vedo-
Probabilmente un cadere a terra della borsa
e di tutte le attese. Un tonfo.
Magari anche l’ombrello se ne finirà a terra
– basta pioggia! –
nella fretta della fioritura.
Sarà un gettare il mondo dietro, la testa indietro
per prendere meglio l’amore sul collo
sulla fronte sulle guance sulle labbra
e poi le mani
svestile del peso dei giorni!
uno stringere un afferrare il tempo del ritrovarsi
uno stringere un afferrare le ore dello stupore
una ad una contarle
metterle in fila girarci attorno
sarà un cedere un annuire un corpo a corpo un roteare
un aderire allo stampo dei sogni.
…
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(by poetella)
26 venerdì Set 2014
Posted poesia
in(Claude Monet: La rue Montorgueil a Parigi)
Come ti sembra
questo sonaglio che m’allerta il cuore
questo sventolio di bandiere
questo tramestio questo sbocciare continuo
di risvegli
come ti sembra? Fuori luogo, forse?
Siamo d’altronde così propensi a sorprenderci
di come ancora e ancora
e poi ancora, ma
comprendimi! davvero è sempre
una novità questa vita
che sovrapponi alla mia
ogni volta, ogni volta come un guanto
di pizzo, come un tulle di culla
davvero è realtà che preme
alla gola
che meglio tacerla, la gioia
o scioglierla, magari, in pianto.
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(by poetella)
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25 giovedì Set 2014
Posted poesia
inHo visto dei cachi al supermercato
oggi. Traslucidi e tondi e molli di grazie
e succosi, fino al cuore.
Un frutto decisamente barocco
esoterico, direi
con un’essenza di magia.
Non so perché mi fa sempre pensare
a broccati e sete e grate traforate e sonagli
e sospiri e mormorii dietro persiane socchiuse
e capelli lucenti e bocche rosse
e occhi neri. E intrighi
e morsi.
Li ho comprati, ovviamente. A casa
li ho messi sulla fruttiera d’argento. Avrei voluto
semplicemente anche delle foglie di vite
per farne un letto morbido, sotto.
Non ne avevo.
Non si può avere sempre tutto quello
che si vuole.
Tu, per esempio, dove sei?
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(by poetella)
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23 martedì Set 2014
Posted poesia
inTag
Consultazione del 23-09-2014 alle ore 18:54:26
La tua domanda
ha ottenuto questo oracolo:
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L’Esagramma:
26
Ta Ch’u
La Forza domatrice del grande
composto dai Trigrammi
sopra
Kên
Montagna
sotto
Ch’ien
Cielo
Sentenza:
La forza domatrice del grande. Propizia è perseveranza. Non mangiare a casa reca salute. Propizio è attraversare la grande acqua.
Immagine:
Il cielo dentro il monte: l’immagine della forza domatrice del grande. Così il nobile impara a conoscere molti detti della remota antichità e le gesta del passato per rinsaldare il suo carattere.
La Serie:
Quando vi è innocenza, allora si può domare. Per questo segue il segno: la Forza domatrice del grande.
Segni misti:
La forza domatrice del grande poggia sul tempo.
Commento alla Decisione:
La forza domatrice del grande. Saldezza e forza. Genuinità e verità. Splendore e luce. Giorno per giorno egli rinnova la sua virtù. Il solido ascende, ed egli onora colui che è degno. Egli è in grado di tenere quieta la forza, questa è grande conformità. «Non mangiare a casa reca salute», perché vengono nutriti i degni. «Propizio è attraversare la grande acqua», perché si trova corrispondenza nel cielo.
Le Linee del Mutamento:
9 al Secondo Posto
Al carro vengono tolti gli assali.
9 al Terzo Posto
Un buon cavallo che ne segue altri. Propizie sono la consapevolezza del pericolo e la perseveranza. Ogni giorno esercitati nel guidare il carro e nel proteggerti con le armi. Propizio è avere dove recarsi.
Il Mutamento:
27
I
Gli Angoli della bocca (il Sostentamento)
composto dai Trigrammi
sopra
Kên
Montagna
sotto
Chên
Tuono
Sentenza:
Gli angoli della bocca. Perseveranza reca salute. Guarda al sostentamento e al modo in cui un uomo cerca egli stesso di riempirsi la bocca.
Immagine:
Ai piedi del monte vi è il tuono: l’immagine del sostentamento. Così il nobile sta attento alle sue parole ed è moderato nel mangiare e nel bere.
La Serie:
Quando vengono tenute ferme le cose, allora vi è sostentamento. Per questo segue il segno: gli Angoli della bocca. Gli angoli della bocca significano: sostentamento.
Segni misti:
Gli angoli della bocca significano il sostentamento di ciò che è retto.
Commento alla decisione:
«Gli angoli della bocca. Perseveranza reca salute.» Se si sostenta quello che è retto, ciò reca salute. «Guarda al sostentamento», vale a dire, osserva quali sono le cose che un uomo alimenta. «A ciò con cui un uomo cerca egli stesso di riempirsi la bocca», vale a dire, osserva con che cosa un uomo nutre se stesso. Cielo e terra sostentano tutti gli esseri. Il santo sostenta i degni e arriva così a tutto il popolo. Grande invero è il tempo del sostentamento.
tutto chiaro? Per me, sì!
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23 martedì Set 2014
Posted poesia
in(foto dal web, che allora non facevo foto)
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Stavo ricordando di una mattina
tanti, tantissimi anni fa, che ho attraversato passo Giau
con la macchina, non ricordo che macchina fosse,
ma non è importante, no?e quell’emozione davanti alla vastità
alle punte rosate dei monti
era prestissimo e non c’era nessuno
a quel silenzio. Anche la macchina scivolava placida
e, non so, m’è sembrato allora, ricordo, un paesaggio da dinosauri
da primo giorno del mondo. O secondo, al massimo.
Con tutto quel silenzio. Quale silenzio doveva trattenerla la terra
avvinghiata a se stessa in quelle ere lontane?
Che quiete sovrumana o che gorgoglii, che note, che canti nel cielo
che gridi e suoni di bestie sommamente più consoni al tutto.
E magari, il vento.
Eppure quella immota meraviglia pareva fosse davvero
rimasta ferma a quel tempo ed io con lei.
E lo so perché m’è tornata in mente
stamattina. Lo so
Ma non mi va di dirlo. Mica serve.
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(by poetella)
Shostakovich – Piano Concerto No 2 Op. 102, II. Andante
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23 martedì Set 2014
Posted poesia
inQuesto mio stare tuttavia come di vedetta
a sorvegliarmi i pensieri spiare la luce
che mi viene da dentro
prendere spunto dagli schiaffi
del vento
e dunque assestare il passo
e Bach aiuta, eccome se aiuta! a bruciare cataste di foglie
cataste di vecchie storie di vecchie
foto. Che lo vedi? non mi somigliano più. Espressione troppo dubbiosa
o troppo fiduciosa. Guarda adesso i miei occhi.
Altra roba. Vero?
Osservami, controllo il pendio della strada
in salita senza più scivolare senza
indietreggiare.
Camminiamo affiancati su due scie di cometa
amico mio, alti, lontani
oltre le vette le valli e i traffici meschini dei giorni.
E m’affido al tempo
al chiaro del cielo e a te, il più amato maestro
e a questa me che da dentro mi chiama
per nome e sorride.
E intanto cresce. Ancora e ancora. E ancora.
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(by poetella)
Tzvi Erez plays Bach_ Prelude 1 in C Major BWV 846
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23 martedì Set 2014
Posted musica
in22 lunedì Set 2014
Posted poesia
inTag
In quest’ora – senti come tutto è in movimento attorno?-
in quest’ora di gente che torna o ancora traffica
con le beghe del giorno
me ne sto ad ascoltare il chiacchiericcio quieto
della pentola che bolle sul gas senza altro rumore che quello
ogni tanto un rombare lontano di qualche moto
e magari macchina
o un gridolino d’uccello che ancora ha voglia di cantare
all’estate che sta finendo.
Dai fiori, dal verde delle foglie, silenzio.
E il silenzio m’è amico.
Con lui condivido i pensieri e lui, garbato
non fa domande.
Né risponde.
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(by poetella)
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21 domenica Set 2014
Posted amore?, autunno, foto di poetella
inTag
Alle 2.29 di domani notte, che poi sarebbe già dopodomani, pare avvenga l’equinozio d’autunno.
Quell’attimo in cui tutto è in equilibrio. Il centro esatto del tempo.
E noi a chiederci, magari, se le due metà saranno mai uguali, o una trattenga qualcosa dell’altra. Appropriandosene. Eppure in quell’attimo
mezzo giorno.
o mezza vita.
O mezzo amore.
E dov’è il centro esatto tra il tuo e il mio?
Vienimi presto a dire
ma sì, lo so che sei lontano
che la sua forma pura di luce non ha metà.
Da ovunque la si guardi è un intero.
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(by poetella)
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20 sabato Set 2014
Posted amore?, festa, poesia, vecchie mie poesie
inil tempo è una convenzione.
(foto di poetella)
Venire via dall’ora
del silenzio
dal grigio dal bianco
dal ceruleo sgranarsi delle faccende
vestiamoci a festa
venire a bere a mangiare quel tuo pane
quei dolcetti
prenderne uno e guardarlo e posarlo e
prenderne un altro
[qual è il tuo sguardo più bello? non lo so]
venire ad annusare sorprese colorate
aprire pacchetti coi fiocchi
[le tue mani sono vento]
carte profumate d’allegria
nel nido dell’aquila
Hai chiamato. Dal tuo cielo hai chiamato.
Hai preparato piacevolezze
vuoi insegnarmi un nuovo volo
e io voglio imparare. Eccomi.
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(by poetella)
Tracy Chapman – Baby Can I Hold You
(così scrivevo il 18/12/2011)
19 venerdì Set 2014
Posted amore?, foto di poetella, ricordare
inA pensarci e ripensarci, normale no?
tirare fuori e stare a guardare e cercare di dare nome corpo forma credibilità ( sarà successo davvero?) magari un sogno un miraggio un ghirigoro di bellezza sul vetro degli accadimenti delle utopie delle proiezioni di speranza, che ne so?
A pensarci e ripensarci ecco,
oltre che rivivere ritornare al cospetto dei fatti (fatti?)ricostruire una tela ad olio, no, un acquerello, meglio una sanguigna con toni di biacca, oltre che a ritrovare il sorriso da dea beata,
oltre che spazzare via tutto il quotidiano grigio imprigionato e poi liberato da tutte le ragnatele della noia del devo dell’adesso dello sbrigati che fai tardi, oltre che spazzolare la polvere accumulata in un giorno (solo un giorno?)sopra il cristallino splendore della gioia
a pensarci e ripensarci ecco che
s’è delineato il cosa, il come, il com’era, quanto era. Era. O è?
È, certo, ancora è e sempre ché ormai è lì, imprigionato nel ricordo, tassello irremovibile, come uno svuotarsi, un tirare su col secchio e riversare, un trasmigrare da quella tua bocca alla mia, da quel tuo petto al mio, da… ok, non serve precisare oltre.
Senza paragone, come dice Gherardo Bortolotti, come un propagarsi di trasalimenti, uno svernare anche se è indubbiamente estate, ancora, come un albero invaso dai passeri, un campo di girasoli intriso di luce, un’onda alta e sull’onda un’altra onda e ancora un’altra e ancora.
E poi e poi e poi.
E poi non riuscire. Le parole dovrebbero brillare come brilla quel ricordo, invece d’essere nere e piccole e veloci.
No, meglio non dire niente. E tenere tutto lì.
E poi e poi e poi.
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(by poetella)
Ashkenazy plays Chopin Etude op.10-n°1
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17 mercoledì Set 2014
Posted amore infinito, compleanno, felicità
inTag
amore, bellezza, fotografia, gioia, monteverdi, musica, ti amo
(foto di poetella)
(il cielo, stamattina, era promessa)
Che mica potevo tornare a casa
con quella pioggia d’oro appiccicata addosso. Brillavo troppo per chiudermi in un interno senza dare nell’occhio, senza abbagliare, incuriosire. Senza che uscisse luce come da un faro dalla finestra ancora aperta ché è ancora estate ancora chiaro fino a tardi non si accendono le luci cos’è quella luce così accecante quel riverbero quello scintillio da dentro a fuori dagli occhi dalle mani da tutta la pelle dalle labbra dal cuore.
Mica potevo tornare a casa
Dovevo camminare un po’ lasciare evaporare fluire lasciar disperdere tutti i filamenti tremanti d’ambra di goccioline d’avventurina stellata di miele di polvere di fata di lapilli. Di onde concentriche e poi alte e fragorosamente frangenti sull’intero universo. Affogato d’amore.
Allora ho camminato. A lungo. Sono entrata e uscita da negozi e negozietti. Ho comprato del concime liquido molto potente. Già provato. Funziona. Poi un profumo. E dei sali esfolianti. Magnolia e gelsomino. Per…
Dunque sono rientrata.
Ho preparato la pappa per le piante. Godessero un po’ anche loro.
Poi ho preso una fetta di pane nero, ci ho messo sopra del salame piccante, molto piccante. Accanto un bel bicchiere di Bonarda. Mi sono seduta in balcone. Ho chiuso gli occhi. Ed ho prolungato ancora un po’ il piacere.
Perché io sono un’ingorda.
E domani è il mio compleanno.
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(by poetella)
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16 martedì Set 2014
Posted amore?, aspettandoti, haiku?
in16 martedì Set 2014
Lasciala crescere questa valanga adesso
– basterà poco ad innescare il moto – lasciala rotolare aumentare spazzare via paesaggi vedi gli alberi gli altri l’altrove che sfugge si scompone sfuma vedi come tutto monta e travolge vedi come il resto perde importanza scompare si ritrae al passaggio senti il rombo senti il vento attorno che smuove e sposta e la forza centripeta che chiama avviluppa lievita enorme enorme sempre più irrefrenabile
e nel tuo letto ti leverò la sete
mi placherai la fame
fino al terribile schianto a valle. E silenzio. Poi.
…
…
…
(by poetella)
15 lunedì Set 2014
Posted a presto, amore?, foto di poetella, poesia
in
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Lo so, non sarà sempre così
come in fondo niente è sempre così, è la nostra salvezza, no? O dannazione. Dicono. Non ci sarà mai più quel cielo che stamattina (non quello, mai più quello) largo tutto attorno ovunque girassi lo sguardo mi scintillava carico della luce del giorno appena nato di questi sfolgoranti giorni di settembre che è sempre una sorpresa cogliere quello sfarfallio di nubi a ventaglio piume di struzzo sciarpe d’angelo freddoloso e scordarello
– lasciale lì che te le trovo io –
lasciami stare a sognare che l’estate sia finita e il silenzio e quell’apnea d’amore a covare sotto una cappa di caldo in attesa.
Che io lo so. Non sarà sempre così
ma la rosa continua a fiorire e tu continui a cercarmi come la notte cerca il giorno e il giorno la notte e la meraviglia scocca
quando quei due s’incontrano. E noi.
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…
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(by poetella)
(a presto mio caro… a presto)
(e niente musica. Oggi non mi serve)
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15 lunedì Set 2014
… appena arrivata a casa…
ho benedetto l’inventore del telefono…
che mi ha permesso di finire dritta dritta in Paradizo!
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e buon pomeriggio a tutti!
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per chi poi volesse scaricarla
Stranger in Paradise. Bing Crosby
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14 domenica Set 2014
Posted amore?, desiderio, foto di poetella, libertà, niente fiato sul collo
in
(foto di poetella)
Chissà forse sarebbe piacevole se… anche solo se…
Ma no. In fondo io ho mille amici, mille voci, mille luci, due gatti che mi salutano tutte le mattine, in androne, quando esco. I vicini. I lontani. I chissà chi.
Per non dire delle mille e mille faccende in cui sono affaccendata e sfaccendata, i mille e mille progetti disegnati su carta lucida e realizzati in scala 1:1, nel territorio delle mie congetture impensabili.
E, comunque, chissà forse sarebbe piacevole se… anche solo se
Ma no. In fondo io amo svolacchiare libera tra mille cieli, mille prati fioriti e sfioriti, mille isole conosciute e cancellate dalle mappe. Memorizzato e poi dimenticato il percorso. Amo sfiorare e guardare di sguincio e girare le spalle, scrollare i capelli, sgusciare veloce ad ogni catena che volesse avvilupparmi, catturarmi, costringermi e bloccarmi, ogni laccio, ogni nastro anche rosso, anche d’oro, anche di seta, di raso o di brillanti.
Come fai a bloccare le nuvole?
E quindi per quanto io sospetti che forse sarebbe…
poi, sai? no. Non stiamo a credere che…
No.
Non sarebbe affatto bello. Lo so come sarebbe. L’ho provato. E dunque, amore mio, continua così. A non cercarmi,
a non chiamarmi,
a non implorarmi,
a non assediarmi,
a non circondarmi con mille richiami disperati.
Continua così. Che così va bene.
…
…
…
(by poetella)
e mettiamoci pure ‘sta musichetta, che mi sto beando da tutto il pomeriggio…
Chopin – Notturno Op.27 nr. 2 – Maurizio Pollini
14 domenica Set 2014
Posted musica
inTag
13 sabato Set 2014
Posted amore?, arietta fresca, assenza presenza, atmosfere magice, foto di poetella, poesia, rosa
in.
Avevo trovato già luce chiara
al risveglio
buona, davvero buona per uno scatto alla
mia rosa
crespature di batista di cotone
mussola, flanellina delicata.
Avevo trovato già luce chiara
ed una leggerezza di pensieri
e vento a smuoverli
bucato profumato. Tutto bianco.
Come ci si percepisce, come
si riesce a stabilire il contatto
anche a 476 chilometri di distanza!
E quella tua foto di sabato mattina, insolita
insperata, eccola!
e il tuo buongiorno
che m’hanno strappato il respiro
con un breve brivido.
Come metter i piedi sulla riva, caldi di sabbia
e arriva l’onda.
…
…
…
(by poetella)
Rachmaninov – Elegia in Mi bemolle minore – Op.3 No. 1.
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12 venerdì Set 2014
(la foto di testata del blog di Massimo )
qui poetella la legge. In sottofondo la chitarra di Intesomale
E lascio entrare la birra americana
le scarpe con i pezzi di fango
il suo giubbotto, dal quale ha cancellato
le maniche e il colore.
E faccio entrare il figlio
e l’amico per la notte;
la sua disperazione ai capelli: mamma a casa
picchiata forse, certo, lasciata sola ancora.
Li faccio entrare e il pane è già a tavola
bicchieri, la luce delle scale per dopo
io saluto.
Mi aspetta una mattina di niente e carta straccia.
E faccio entrare il fatto che fumano da idioti
nemmeno la respirano morte, certo è meglio.
E faccio entrare i miei genitori, immaginando
la scena con i NO della testa, il dopo guerra
le sole cose oggi importanti e mai capite.
E faccio entrare l’umido e il puzzo, qui, le notti
son come i piedi tolti i calzini, altro che rose!
E faccio entrare il mio firmamento, qui c’è posto
purché non tocchi niente né Orsa o Cassiopea.
E faccio entrare il poco rispetto, le risate
le urla alle due e mezza di notte. Faccio entrare
in me le dita della pazienza
le unghie molli. Il desiderio d’essere solo
e tutti fuori!
Buon ascolto da poetella e Inteso…
😉
11 giovedì Set 2014
Posted da leggere, Moira Egan, poesia
inTahina spectabilis
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Io
una volta
pensavo l’amore
fosse la pianta che fiorisce
un’unica volta, teatralmente, un
germoglio che spunta dalla cima, si apre come un albero di Natale
ogni ramo rivestito da minuscoli fiori bianchi che trasudano
nettare. E lo sforzo di frutto
e fiore svuota tanto
la pianta che
ne muo-
re.
Da Botanica arcana- Moira Egan
(notare l’impaginazione… che non è certo la cosa migliore del libro…ma non guasta)
poetella consiglia
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10 mercoledì Set 2014
Posted amore?, assenza presenza, gabbiani, poesia, telepatia
in(foto dal web)
(che ce ne sarebbe una sua, stupenda, ma… meglio no… no?)
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E insomma, stamattina
stavo camminando
il sole alle spalle e, guarda! Una grande ombra
ha sorvolato la mia ombra.
Ho guardato su e c’era un gabbiano bianchissimo
vicino, molto vicino
che m’ha accompagnato per un po’
largo ed elegante.
Allora ho preso il cellulare ed ho scritto un messaggio
– così, così e così… eri tu?-
E lui, subito
– può essere. Ho affidato la mia anima
ad un gabbiano, tempo fa –
Prima di conoscere quest’uomo
indubbiamente
davo meno importanza ai gabbiani
e a tante altre cose.
Adesso, per esempio, sta tuonando.
…
…
…
(by poetella)
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10 mercoledì Set 2014
Posted Chopin, EVGENY KISSIN, musica
inTag
musica!
e buona giornata a tutti!
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09 martedì Set 2014
Posted amore?, foto di poetella, poesia, troppo amore?
inTag
(foto di poetella)
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Ma potrà mai succedere
che lo sforzo titanico
della conservazione di questo mio magistrale
amore
mi sfianchi tanto come
la sfrontata, esagerata fioritura
ha sfiancato i tre vasi dei miei gerani
che hanno poi dormito a lungo
a lungo, non cent’anni
come s’usa nelle fiabe
ma abbastanza a lungo
anche se non per sempre
come mi dicono a dimostrazione
a speranza a incoraggiamento
i boccioli
che ricominciano a spargersi copiosi
nel verde verde profumato delle foglie.
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(by poetella)