(foto di poetella)

È indubbio che tu non sia [quasi mai?]

non sia compreso nelle mie consuetudini.

In quel racimolare schede traforate di giorni

catalogare mansioni e missioni

riordinare armadi e previsioni.

Ascoltare fruscii o concerti interi dedicati

da non so chi, non so perché.

Ma va bene così.

È indubbio che tu non sia [non sia mai?]

non sia certo nelle mie consuetudini.

Cosa potrebbe mai essere consueto in questo

lampo che ogni tanto m’abbaglia

e non per la mia rinomata miopia

né per un mai imparato corretto uso

d’occhiali da sole. Ché mi infastidiscono.

Ho imparato invece a barcamenarmi

tra una nota e l’altra, un fiore, una voce

che non è la tua, quasi mai, lontana

ma la mia, che, stranamente

nonostante…

ancora e sempre canta. Di te.

(by poetella)

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