(il primo romanzo di poetella… penso , credo, suppongo, ultimo e unico)
………………. questi versi, dicevo, mi sono particolarmente cari.
Un po’ perché non ostante siano passati gli anni, tanti… il mio sentire è sempre lo stesso. Un po’ perché sono la conclusione del mio primo e probabilmente ultimo romanzo…
un po’ perché così… ogni tanto mi piace rileggermi e, soprattutto, vedere il cammino fatto. Che poi, riguardo lo scrivere, è stato un po’ all’indietro. ma prima avevo tempo. Adesso no. Lo rubo, avida, a quei pochi momenti di spazio mio, sempre più rari, sempre più desiderati.
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ed ecco i versi. Buona lettura.
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Come stare seduti fuori della porta
sulla strada,
indifferenti e quieti
questo andare delle ore senza intoppi
– e sarei sempre la solita bambina, in fondo –
Ci basta un passante o un nuovo fiore inatteso
e si cede alla meraviglia.
E facciamo tesoro di raggi e sguardi.
– il paradiso è una stanza piena di libri
che finisce in un’altra.
Piena di libri. Che finisce in un’altra. Pensavo da piccola –
Vedi, poi, c’è sempre qualcosa che vibra
nella successione incolonnata dei giorni
[non serve il mare o un nuovo orizzonte. Chiudi gli occhi]
No. Non saremo più gli stessi, forse,
che aspettavano un chissà che,
seduti sotto l’albero di Newton.
– Almeno abbiamo conosciuto l’amore e il lampo lontano –
Siamo calmi, adesso, come un vecchio orologio
a carica manuale. Affidabile.
Con le lancette d’oro.
E si continua a fare ordine
per consuetudine. Per sentire d’esistere.
Poi guarda. Guarda! È di nuovo fiorito il pesco.
…
…
…
(by poetella)