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Perché vedi, amore mio
le mie strategie hanno molto respiro, quello che mi manca ogni volta che si socchiude quella tua porta e dentro è buio, e entro e ti intravedo e la porta si richiude sopra una moltitudine di sogni realizzati e un’altrettanta moltitudine di sogni insperati, rimossi, oscurati dal presente che è esso stesso un sogno lucente, accecante, direi, così accecante che devo chiudere gli occhi per non restare abbagliata dalla potenza sconfinata della loro luce
perché vedi, amore mio
io ce la metto tutta per allineare le mille e mille cose da fare, e poi spuntare le fatte e aggiungerne altre, e anche quelle spuntarle e altre e altre per riempire il canalone infinito della tua assenza che poi, assenza, sbagliato chiamarla assenza ché tu sei sempre con me, solo che non ti vedo, ma sento il tuo respiro calmo, lontano, il respiro di chi sa, di chi fa e costruisce mondi che io mai vedrò, ma conosco come conosco la valigia piena di meraviglie che sai produrre incessantemente come un antico, artistico artefice di miracoli
perché vedi, amore mio
non posso certo dire (sto mentendo) non posso dire certo (lo dico lo stesso, invece) che mi manchi come mi manca la terra sotto i piedi quando si socchiude quella tua porta e dentro è buio, e entro e ti intravedo e la porta si richiude sopra una moltitudine di sogni da sognare insieme ancora una volta e poi conservare gelosamente per i tempi a venire, una montagna, un abisso di sogni
perché vedi, amore mio
cosa sarebbe mai questa mia vita senza il sogno. Che poi è come dire senza te.
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(by poetella)