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la lavanda(foto di poetella)

Come se non bastasse
se non fosse già abbastanza il taxi che era arrivato
in soltanto tre minuti
se non fosse abbastanza che aveva corso
come un matto
o magari solo cercando di pareggiare il mio cuore
(superarlo no, impossibile!)
Come se non fosse già abbastanza l’ascensore al piano
e il viaggio velocissimo
neanche il tempo di pettinarmi
– ma che ti pettini a fare, cara mia!-
e quella tua porta socchiusa
e dietro tu con quel sorriso da Dioniso
e quelle tue braccia come una morsa
e il tuo collo profumato
e quelle tue labbra e il tuo petto contro il mio
e il tuo cuore simmetricamente in tumulto
simmetricamente in allerta

e poi la festa!

Come se non bastasse
se non fosse già abbastanza quella centrifuga
di piacere
che ci ha scomposti e ricomposti più volte
più belli più giovani più gloriosamente amanti
beh, dopo tu a universo quasi fermo, rallentato placidamente
il viaggio nel cosmo il battito del pensiero
il rombo e lo sbuffo bianco dei nostri sospiri
dopo tu, Aspetta, hai detto.
Ti sei alzato
– guardarti camminare nudo è il trionfo dell’armonia! –
sei andato di là
sei stato un attimo e sei tornato.
Tra le mani un mazzolino di lavanda
tenuto assieme da un nastrino di paglia. Sorridevi e
Per te, hai detto.

Beh, ecco fatto. Mi sono messa a piangere.

Comprensibile, direi, no?


(by poetella)