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Per tutta quella pioggia
la sarabanda di nubi e nubi e nubi
sul grigio
per la pesantezza degli occhi
un certo ritegno d’affacciarci e sperare
su fondali abitati da cornacchie
e rami spogli stecchiti ritorti soli
per il canto del freddo
imperatore con lo strascico che sfila
e si vanta
dietro i doppi vetri
chiusi – chiuse le porte – chiuse le serrande
chiuse le attese
apparentemente
Persino per il bianco dei fiocchi, quest’anno
Per quelle giornate io
per quelle giornate esaurite
già a primo pomeriggio nella misericordia
d’una lampadina a basso consumo
per questo gravame d’inverno
per questo penare d’inverno [io]
che sembra evaporare come antica
nostalgia al tempo degli incontri
per tutto questo io, adesso benedico
io benedico e benedico e canto
l’ingresso
segreto, anticipato
[zitta zitta in punta di piedi
Una bimba con le scarpe della mamma]
io canto e benedico l’ingresso
di questa tenera
giovane
trepida
profumata
scapigliata
dolce primavera dei miei giorni
…
…
…
(by poetella)
(una cosa di due anni fa…)
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