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(un video di poetella)
Mi prende la gola, a volte, volevo dirtelo
un’annodata stanchezza
un collassare di tutto il castello di
puntelli di carte da gioco di
sabbia di mare
un crollare di tutti gli esili avviluppi di
nidi di pensieri rassicuranti
incoraggianti
confortanti.
Mi prende una voragine di voglia di
salto nel vuoto di annullo di
fuoco di perché?
perché mai ancora
per chi?
Mi prende, a volte, uno sconfinato bisogno
dell’urlo selvaggio
dell’urlo fino a far ritornare
il vento quel vento furente
fremente scuotimento capisci?di questa mia molle
palude di vita
che tu, tu ricordi, ricordi com’era, prima?
…
…
…
(by poetella)
.
tamatoni ha detto:
sai…credo che in cima all’Olimpo oltre gli dei ci sia anche qualche “diavoletto”
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poetella ha detto:
bah… non so…
è tanto che non ci vado…
😦
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diegod56 ha detto:
molto riuscita la sincronia fra il video e il testo,in un crescendo verso un vento che spazza via, travolge
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poetella ha detto:
ciao, Diego… grazie.
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massimobotturi ha detto:
il bisogno dell’urlo selvaggio lo conosco anch’io, se fosse davvero liberatorio, aprirei la finestra, ora
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poetella ha detto:
ma non lo è…
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mariannapuntog ha detto:
….Parole di massima espressione di vita vissuta
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poetella ha detto:
già.
INTESNAMENTE VISSUTA.
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