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(e niente foto)

 

 

………………………………………………….…………Lo guardava dormire, la stanza in penombra, i libri allineati nella libreria, le foto nelle cornici d’argento, lui bambino con quel grosso cappello nero di papà, lei bambina, espressione smarrita alla stazione Termini, papalina bianca, giacchettino coi pon pon. Quel bicchiere di terraglia inglese con un re in bassorilievo (che re sarà mai? Sembra, bah, non so) e tante penne, pennarelli secchi, tre evidenziatori, uno giallo uno verde uno rosa, e matite e matite più o meno lunghe, più o meno temperate, impolverate. E i quadri. Silenziosi.

 

………………………………………………………Lo guardava dormire, respiro regolare, così lungo, in quel letto su misura, lui con la copertina in più piegata con precisione e appoggiata alla spalliera della seggiolina Carlo X, allineata perfettamente davanti alla piccola scrivania.  Il portatile chiuso, in carica. I vestiti in ordine e le scarpe in ordine e la mensoletta accanto al letto, orologio, telefonino, lo spray per la gola (hai mal di gola, piccolo mio? Non m’hai detto niente…)

 

………………………………………………………Lo guardava dormire, e lui sorrideva nel sonno, poi un’espressione corrucciata, il braccio sul cuscino, un piccolo fremito nella mano (che sogni? Che stai pensando di triste?) la stanza silenziosa, la casa silenziosa… questa tua stanza ordinata, questa tua  vita ordinata, regolata, primo, secondo, contorno, tenerezze, dolce, serena, sicura.

 

E poi?

 

(by poetella)

 

 

E niente musica

 

 

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