(foto di poetella)
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Sì, troppo bello…
No, è che finalmente, dal primo settembre, sono in pensione.
Niente più ragazzi disamorati, volgari, rozzi, urlanti, che non ti stanno a sentire, che se ne fregano di imparare, che ti dicono
“A professorè, tanto io da grande faccio er lavoro de mi padre!”
“A, bravo! E che fa papà?”
Silenzio della classe, raro silenzio della classe e…
“Spaccia!”
Ora, basta con tutto questo. Basta voce che quasi va via per il dover urlare spiegando, (Lei si sta giocando la voce, Signora cara… diceva l’otorino!) per coprire le voci di tutti, nella speranza che i due, tre interessati potessero sentire.
Basta delusioni, basta demoralizzazioni. Basta fatica.
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Ma siccome io sono una prof nata, che aveva deciso di insegnare alla tenera età di anni 6, giocando con le bambole a fare “la maestra”… continuo, finalmente a modo mio.
Ho aderito ad una associazione di volontariato che da una mano a chi vuole migliorare, ma non ha soldi per le ripetizioni.
E lavoro con un ragazzo alla volta, in un ambiente silenzioso (l’aula prestata da una biblioteca comunale) e grandissima soddisfazione perché i rampolli migliorano. Alla grande!
E oggi una mamma mi ha aspettato all’uscita, tutta riconoscente, e mi ha regalato una bella piantina di Anthurium!
“Solo un pensierino, prof! Grazie infinite per quello che fa per Ernesto!”
Beh, so’ gratificazioni, no?
Viva!
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(by poetella)