(foto di poetella)
E camminare tra alberi di cui si ignora il nome, non di tutti, no, quasi tutti. L’ho detto più volte. Sono una cittadina. Non so di alberi e piante. Solo i principali, che ne so, pino, abete, betulla, faggio (ché sotto ci crescono i porcini, a volte. Quanti ne ho trovati quando andavo a funghi, secoli fa! E sotto il carpino il porcino rufus. Ma qual è il carpino?).
Ma torniamo ai nome degli alberi.
Mimosa, magnolia, salice, cipresso (ci sarà davvero pace sotto i cipressi?), eucalipto, dove mi portava mamma da piccola, dopo la mia pertosse, che mi squassava il cuore come un addio di innamorati.
Insomma, adesso non me ne vengono altri in mente. Ah, sì, quercia e anche corbezzolo. Ce n’era uno nel cortile di scuola. Fori stupendi!
Gli alberi da frutta, poi, tutti uguali per me. Non li riconosco. Ma sono così belli quando fioriscono!
Tutto è bello quando fiorisce.
Poche cose invece sono belle quando finiscono.
Il mal di testa è una di queste. Ne basta una, no?
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(by poetella)