(foto di poetella)

Perché tu sei una ragazzina. È questo.

Sei avanti, spero…

Sai, il salto generazionale? Il superamento dei padri?(si accende una sigaretta. Sorride)

Sì, sì, quello. Quello di Non fu ‘sì forte il padre…

Proprio quello. Un dovere. Come, no? Sì, invece. Dovete superarci. Andare avanti. Tu stai messa bene, piccola.

(la guarda con infinita tenerezza)

Dovremmo averne fatti di prigionieri, noi, che dici?. (fa ruotare tra indice e pollice l’ombrellino di carta del suo drink)

Dovremmo averne vinte di battaglie. No?  Figurati…No, non faccio la lagna. M’hai mai sentito fare la lagna? Ecco.

Dura, chi dice di no, però niente lagna. Certe testate su quei cacchio di mulini. Ci credevamo, cara mia. Ci credevamo. Ma le tranvate si prendono uguale. Ridi? Buono, ‘sto Cocktail, vero?. (beve, sotto l’ombrellone bianco, nella piazza assolata. Tra la gente assolata)

Difficile, per noi. Parecchio più difficile. Siamo dovuti passare in mezzo a tonnellate di scempiaggini rosa. Farcite di smielatezze. (butta fuori il fumo, rabbiosa, come se…)

Con le mani di altri che ti chiudevano gli occhi.

Tutti quei libri romantici. E gli sceneggiati in tv, che ti facevano un favore a farteli guardare.

Ridi, ridi. Ma sai i pianti, noi? Ti ci preparavano. Ti ci portavano piano piano a credere che…

Che poi uno ci credeva. Ma che potevamo fare? 

 

E i sogni! I sogni, mica di carriera, successo, professionalità, mica di conoscenza.

Solo l’amore. Il resto era da maschi.

Dici bene, Medioevo. Quello c’era, bimba. 

 Certo, hai ragione. non tutti. Io, non del tutto, per esempio…un po’ sì, però. Un bel po’.

E ce n’ho messo, poi, per…

Voi vi siete trovati la pappa fatta, te lo  dico io. Ok, ok, tutti vivono di rendita. Qualcuno l’ha fatto pure per noi. Qualcosa, certo. Si va avanti. Si deve andare avanti. Anche se certe volte mi chiedo…no, lascia perdere. Non ti voglio scoraggiare. No, no, lascia perdere (le sorride, scuote piano la testa)

 

Comunque mai abbassare la guardia.

Mai occhi chiusi, ok, bimba? Scrutarsi dentro.

Cercare di capire il perché, il percome… Scoccio? (se la guarda, che carina che è! Pensa. Giovane giovane e battagliera) mica ti voglio fare la predica. Tu sei ok.

Volevo solo, sì, insomma, bimba, guarda bene in fondo alla botte. Disegna i contorni del perché fai o non fai. Ditti la verità. Non ti prendere per il culo.

E se stai per sposare uno fragile fragile, debole debole, che ha bisogno d’aiuto, che non sa fare un cazzo, che si diverte con cose che a te, manco per niente divertire, manco per niente, allora, la vuoi tutta? Questa è proprio la sindrome della crocerossina.

Mo ti spiego bene bene da dove nasce e vediamo se una la salvo.

Vediamo un po’.

Ma se non la salvo, è uguale. Ormai a me, almeno, quella è passata.

(by poetella)

 

 

QUE SERA’ SERA’ – CONNIE FRANCIS

 

 

 

 

 

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