Qui per ascoltare (ma ascoltate, via…)
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E nel sogno c’era la scala gradini bianchi su, su e su, piccole crepe nel marmo e sapevo che su c’eri tu. Nel sogno c’era la scala che non finiva mai, ogni gradino un minuto, ogni gradino un’ora, ogni gradino un giorno, un anno e salivo, salivo e non arrivavo mai.
Non arrivavi più.
E nel sogno c’era l’acqua lucida specchiante e mi ci vedevo e riempiva e sommergeva e i piedi in trasparenza come un Cristo nel Giordano e poi le gambe, le ginocchia, i fianchi, il petto e saliva e il collo, la bocca, il naso e pensavo morirò, morirò. E non morivo mai.
Dannazione, quando morirò?
Nel sogno c’era anche il tuo letto con la coperta lucida rossa, nuvola di fuoco afflosciata a terra e nel sogno c’era il tuo letto smisurato, scomposto, scalmanato, e io lo guardavo e non c’eri tu.
Neanche in sogno, rassegnati mia cara una buona volta. Tu non c’eri più.
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(by poetella)
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