(foto di poetella, oggi)
…………………………………………………………….. Senza paragone
come la lunga, profonda fessura tra i giorni che aspettiamo e quelli perduti nel niente, quelli scartati e quelli messi a frutto per costruire un pensare positivo che ci conduca per mano verso l’uscita del labirinto. Nella complessità che ci avvolge, volenti o nolenti, più nolenti che volenti, in questo vortice di approssimazioni, ossessioni, paure e spavalderie.
…………………………………………………………….. Senza paragone
come il fatalismo che a volte ci fa scuotere la testa, a volte sorridere, nell’osservare per esempio la maestosa fioritura di un albero di cui ignoriamo il nome che, non ostante tutto, fiorisce, fregandosene. O quando ci stupiamo della limpidezza sfacciata del sole contro l’azzurro senza una ruga, senza una piega, senza ferite, senza intoppi, libero e vasto e immanente.
…………………………………………………………….. Senza paragone
come il ninnare, per lasciare che si addormentino, i desideri, cullati e coccolati come figli preferiti, conservati sotto una coltre di dimenticanza, soffice e tiepida, nell’attesa del furioso, permesso, glorioso risveglio
…
…
…
(by poetella)