(foto di poetella)
.
……………………….. Ma sì, aveva ragione Tony Musante. Bel film, quello. Non lo danno quasi mai in tv.
“L’unica salvezza è nel fare”. Diceva così. Come quale film? Metti una sera a cena, di Patroni Griffi. Roba vecchia, certo. Del ’69.
…………………………. Comunque aveva ragione Tony Musante. Bisogna fare, fare e fare. E non pensare. Non devo pensare che è passato già quasi un mese e chissà quanti giorni, ma quali giorni, mesi, sicuramente mesi dovranno passare prima che noi. Noi, sì, io e te, amore mio. sto parlando con te.
E dunque faccio mio il motto di Musante. E faccio, faccio, m’invento le cose da fare, rivolto tappeti e terra in balcone, rivolto le varie libreriole sparse per casa, rivolto la soffitta come volentieri rivolterei la mia voglia di te, fino a farla diventare totale disinteresse. Figuriamoci.
E faccio, faccio, faccio, sistemo tutte le scatole con le coperte e copertine, le allineo nell’armadio come tanti soldatini, tutte uguali, tutte dello stesso colore, tutte precisine come precisina è la considerazione che tanto niente riesce a farmi smettere di pensare a te. Che poi perché dovrei smettere?
Dici, meglio distrarci, tanto non possiamo farci niente, meglio spegnere l’interruttore in attesa di riaccenderlo appena sarà possibile. Posizione off. Io lo so che hai ragione. E che ci riesci. Ma io…
Ok, ci sto lavorando. Visto? No, non hai visto e mai vedrai, comunque era per dire, visto il balcone? Comincia a ridiventare bello, con tutto quel lavorio dell’altro giorno. Riuscissi a far diventare belli anche questi giorni di clausura, di ritiro spirituale, di quarantena, d’esilio in quest’isola barocca piena di un tutto inutile e ridondante
senza te.
…
…
…
(by poetella)