e per anni l’ho fatto sempre meno fino a che non ho suonato quasi più né preso in mano uno spartito, l’unico pezzo che ogni tanto, da sola a casa mi mettevo a riprovare (parlo di tanto, tanto tempo fa) beh, era questo. A memoria. Visto che lo spartito non lo leggevo quasi più. E anche ora riascoltarlo mi commuove e mi ricorda…
Certo, non suonavo come Lang Lang… ma me la cavavo abbastanza bene.
Questi i fatti: mi alzo, guardo l’ora al cell… vedo che è scarico e vado a metterlo in carica.
Intanto faccio colazione, controllo le piante, annaffio… e tutte le altre cose che si fanno al mattino.
Quando la casa è tutta in ordine e io vestita e truccata (pochissimo) pronta per uscire vado a prendere il telefono e… Pluf! È morto.
Mi spiego. Si vedono su in alto le notifiche, lo stato della batteria, la connessione, ma tutto il resto è nero che più nero non si può. E non risponde a nessun comando.
Il telefono è anche un po’ calduccio.
Ok. Niente panico. Sotto casa c’è un tipo gentilissimo di un negozio di telefonia che mi è venuto in aiuto più volte. Si capirà l’arcano. E, in caso contrario, si manderà a riparare.
Lui continua (lui è il telefono. Una persona ormai!) dicevo lui continua a non dare segni di vita. Inoltre neanche si spegne, non apparendo niente sul display e non potendo quindi dare il comando di spegnimento.
Amen!
sandaletti, lista della spesa, carrello e fuori.
Scendo i miei sette piani, vado verso il negozio e… orrore! Chiuso per ferie fino al 31!
Non conosco altri negozi vicini che riparino cellulari.
Mi rassegno. Dovrò stare senza. Che poi fa anche bene!
Dunque faccio i miei giri per la spesa poi casa.
A casa mi viene un’idea: ma dico, se il telefono è caldo (come lo capisco!) se lo mettessi in frigo?
Beh, detto fatto. Fai lo sciocchino? E io ti mando in Siberia!
Dopo una mezz’oretta lo vado a recuperare. Pigio il tasto e… miracolo! Rifunziona!
Ora ditemi voi?!
Beh, mi sa però che appena riapre il negozio qui sotto, telefono nuovo. È ora!