Cesare Pavese
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
..
iraida2 ha detto:
Accipicchia, ho i brividi!!
Grazie .
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poetella ha detto:
beh, no…qui a Roma non è ancora così freddo…
comunque…ha rinfrescato parecchio!
😉
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iraida2 ha detto:
🙂
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loltreuomo ha detto:
Questa è una delle mie preferite per la sua struggente bellezza…
Ottimo ottimo
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poetella ha detto:
condivido…
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stileminimo ha detto:
è una di quelle incredibili, queste. Ma vere! E meravigliosamente dette.
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poetella ha detto:
sì.Incredibile. Stupenda.
la prima volta che l’ho letta me l’aveva scritta il primo amore su un quadernino a righe.
Avevo 16 anni…e anche lui…
Eravamomolto, molto commossi…
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stileminimo ha detto:
Penso sia stato un bellissimo primo amore, se era fatto di queste parole, tre altre.
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poetella ha detto:
oh, sì…certo…
ma non è il primo amore che conta!
E’ l’ultimo.
Dico io…
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stileminimo ha detto:
sì, è come dici, credo. E per chi non ne vive uno in particolare, si dice che è l’amore che conta; si dice così, generalizzando, forse. Oppure si dice che era uno di quelli passati.Uno dei pochi, o uno dei tanti. Certo sembrerebbe che comunque si dica, l’amore conta, sempre.
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poetella ha detto:
sempre.
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