Di cosa posso parlare, adesso?
Adesso che me ne sto qui con mille parole e paroline sussurrate
mille giochi mille sospiri
mille e mille cartoline da un paese, no
da un’isola sconosciuta ai più ma non a noi
tutto bello stampato con un timbro d’argento
col manico di malachite.
Sì, malachite. O magari avorio.
Ma che c’entra!
Stampato in petto. Sotto pelle.
Di cosa posso parlare, delle tue braccia, forse?
Delle tue gambe o delle mani
o del tuo sedere di marmo?
O di quella bocca profumata di cannella che dice Amore mio?
Di che?
Mi viene in mente solo quella striscia di luce che viaggiava verso il sole
mentre aspettavo l’auto e fumavo una sigaretta
ricordando noi. Poco prima
…
…
…
(by poetella)
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