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cauto, micio, monteverdi, ombra, orfeo
Stamattina, al solito, Buongiorno, gatto! E lui, niente.
Era presto. Prestissimo. Bello andare in giro così presto! Un’arietta fresca, frizzante. E un cielo! Dio, che cielo!
E lui, accoccolato molle nel vascone dove hanno tagliato la yucca. All’ombra. Occhi semichiusi.
M’ha appena guardata. Forse con un occhio solo. E niente. Neanche un Miao…
Allora s’avvicina quell’altro, il grigietto. Faccetta carina. Compatto. Deve essere parecchio giovane. Pare non avesse più paura. Cauto, comunque, s’avvicina. Una zampina dopo l’altra. Lento.
Io, Bello micio! Vieni qui…buongiorno micietto bello. Vieni, dai. Ferma ferma per non farlo fuggire. È nuovo del condominio. Ancora un po’ guardingo.
Lui con la zampetta sinistra sollevata, immobile. Occhietti nei miei occhi. Fissi.
Bello, proprio bel musetto.
Ed ecco che, guarda un po’, potenza della gelosia! Sua maestà il micio nero salta giù dalla sua postazione, elegante, elastico, sinuoso e viene a strusciarsi sensualissimo contro le mie gambe. Nude.
Senza calze, ché ancora è caldo.
Senza pantaloni, ché non li porto mai. O quasi.
Bene. E’ scattata l’operazione gatto.
E dunque…meditate, gente. Meditate!
…
…
…
(by poetella)
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