(foto di poetella)
Sai come sto?
Riesci a vedermi?
Scrivo. A sinistra una ciotolina di porcellana gialla
con un bordino verde. Noccioline.
Mangio noccioline. E scrivo.
Magari non si dovrebbe fare così.
Dice, la scrittura è una cosa seria.
Impegno, concentrazione. Fatica. Ricerca affannosa
che non si deve sospettare. Ché tutto deve apparire naturale, sciolto. acqua e sapone di Marsiglia. Dice. Gleen Gould che suona.
Non me ne frega niente, adesso.
Voglio scrivere e mangiare noccioline. Sentire come crocchiano
sotto i denti.
Mangiare e non pensare all’aria
densa di solitudine
e malinconia
che mi si appiccica ai vestiti, mi cola sugli occhi
m’impasta la bocca.
E non pensare al figlio
che ieri era un bel bambino
e non sapeva fare niente.
E oggi è un uomo di quasi due metri.
e non sa fare niente lo stesso.
E mi chiede ancora il permesso di prendere
una fetta di ciambellone.
Almeno è educato. Almeno. Sarò servita a qualcosa, no?
No. Non ci voglio pensare.
Voglio scrivere, mangiare noccioline
dalla bella ciotolina gialla col bordino verde
sai che mi piacciono gli oggetti belli, no?
Mangiare e pensare che fuori è notte
c’è una splendida luna piena piena
che non ha figli.
solo sorelle, lei. Luminose e tremanti.
Col loro spazio attorno, tanto spazio
col loro fulgido destino
segnato.
Con la loro morte
che non vedrò. E non saprò. E tu? dove sei.
…
…
…
(by poetella)
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