luci a Roma…
03 venerdì Gen 2014
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Stanotte ho scritto due o tre poesie
anche se era tutto buio e la pagina dietro i miei occhi
era nera nera
e non c’era neanche un riflessino dal cartagloria dorato
dal suo specchio addormentato, beato lui!
ché io, inutile provarci.
Quando ti girano in testa due o tre poesie
o le scrivi o niente.
Allora quella dentro di me, piano piano s’è alzata
lasciandomi a letto, gentile! a occhi chiusi. E s’è messa a scrivere.
S’era illusa, poverina, che quella a letto
con la luce del mattino
avrebbe ricordato la scia d’argento che aveva lasciato
strisciata sui muri scuri, sull’angelo del comò
sulla tenda invisibile e gonfia di sonno. Come me.
S’era illusa d’avermi lasciato una fiammella
per passarci sopra le parole e farle apparire
una alla volta. Chiare. Leggibili.
Ma la luce del sole era troppo forte.
Non sono riuscita a leggere niente se non qualche parolina.
La mia prima sbornia, c’era scritto e
Quando sarò, e anche altro, ma era confuso. Troppo.
Allora, ormai col sole alto dietro le nuvole
mi sono alzata
triste triste,
con un senso di colpevolezza abbandonato sul cuscino
per aver lasciato volare via quelle parole
dimenticate, sconsolatamente. Per sempre.
…
…
…
(by poetella)
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